Tra Dio e l’umanità


Oggi interrompo la pubblicazione della mia tesi per parlarvi di un libro, a mio avviso, molto molto bello.

Prima di iniziare faccio una premessa, conosco don Martino Signoretto, non solo, mi ritengo un suo amico. Nel recensire il suo ultimo libro “Tra Dio e l’umanità – Intercessione e missione nella Bibbia” edito per le Edizione Paoline, ho cercato però di essere obiettivo. Naturalmente potrei non esserci riuscito, ma per verificarlo non credete a me, ma iniziate a leggere il libro potrete così toccare con mano quanto affermo.

Il testo di Martino Signoretto analizza alcune figure bibliche nel loro ruolo di intercessori, lo fa con semplicità, ma con rigore scientifico, rileggendo i passi biblici alla luce dell’intercessione e della missione che, sempre, accompagna l’intercessione. Il lettore viene preso per mano, affascinato, ma mai stordito, dall’esegesi del testo e man mano che avanza nella lettura scopre una dimensione nuova o perlomeno non scontata di figure quali Abele, Abramo, Mosè, Salomone, Giobbe, Amos, Geremia fino ad arrivare all’intercessore per eccellenza: Gesù Cristo.
La sensazione che si ha leggendo è simile a quella che si prova quando si percorre un sentiero, un wadi di Israele, che già si conosce o si pensa di conoscere, ma che improvvisamente inizia a fiorire di nuovo, inaspettatamente, come non lo avevi mai visto e si rimane affascinati a contemplarlo. Il testo di Signoretto rivela al lettore la bellezza e la ricchezza di alcune pagine bibliche, mostrando una strada nuova eppure così antica che risale fino ad Abele: quella dell’intercessione. E come si intercede? Ci viene solo mostrata la strada, ci viene detto che intercedere è “stare in mezzo” e allora si intercede semplicemente “stando in mezzo”, “stando”, “rimanendo” sulla tua strada, nella tua missione. Non ci sono soluzioni facili, formule magiche, ma il disvelamento di un percorso, di un modo di essere, di un atteggiamento che forse abbiamo dimenticato o trascurato.

E’ un testo teologico questo di don Martino, di Teologia vera, conla T maiuscola, perché parla di Dio, di un Dio concreto, di un Dio quotidiano, eppure si legge con la semplicità di un romanzo grazie alla chiarezza espositiva dell’autore, capace di non perdere mai di vista il suo obiettivo che è quello di tracciare una strada, mostrare un cammino che tutti possano vedere. Ogni capitolo di questo libro meriterebbe una recensione a parte, ma desidero soffermarmi sull’ultimo capitolo quella che analizza la cosiddetta “preghiera sacerdotale” di Gesù nel Vangelo di Giovanni. A mio avviso questo capitolo da solo vale l’intero libro ed è un piccolo capolavoro per la semplicità, l’acutezza, l’attenzione, la rigorosità, la profondità e la concretezza con cui analizza uno dei passi forse più complessi dell’intero Vangelo di Giovanni.

A questo punto si potrebbe credere che questo libro non abbia difetti, non è così. Non sempre è subito chiaro perché l’autore abbia scelto proprio quelle figure invece che altre e qui e lì nel testo ci sono dei momenti in cui si vorrebbe un ulteriore approfondimento sulle motivazioni di alcune scelte. Però questi difetti non solo sono minori rispetto all’opera nel suo complesso, ma possono anche rivelarsi i suoi punti di forza, infatti sono proprio, potenzialmente, le molle per spingere il lettore verso un cammino di approfondimento personale sulla guida di quanto mostra il testo.

Un libro che consiglio a tutti, anche a chi non crede in Gesù Cristo, per scoprire un senso più concreto della Parola di Dio e la vocazione a essere intercessori, sul lavoro, a casa, in famiglia, in ogni luogo, quotidianamente.

Prima di concludere segnalo che i proventi di questo libro sono destinati a un progetto “Tutti a scuola: scuole materne per i bambini beduini” destinato alle comunità Jahalin in Palestina, nell’area compresa tra Gerusalemme e Gerico.

 

“Tra Dio e l’umanità – Intercessione e missione nella Bibbia”, Edizione Paoline, 322 pagg., 22 euro

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4 Risposte to “Tra Dio e l’umanità”

  1. Gennaro Stammati Says:

    Ciao Davide, ho letto il tuo commento al libro di Don Martino e sono d’accordo con te. Il libro, in alcune parti concettoso con profondi riferimenti a grandi studiosi anche non cristiani, invece che rispondere alle molte domande che ciascuno di noi ha dentro di sé, ripropone le domande in un modo nuovo e aggiunge domande alle domande.

    Credo che questo era proprio lo scopo che don Martino: chiarire alcuni punti, mostrare una tracciato che lega orizzontalmente le diverse figure proposte, e lasciare che il lettore continui a meditare sulle tante questioni aperte per trovare da solo se non la risposta definitiva (e chi la può trovare?) almeno un tracciato per continuare a percorrere la strada della fede.

  2. jepitiegrace Says:

    Ciao, volevo commentare il tuo libro ‘I racconti del crocevia’ ma non posso farlo perchè non sono iscritta ai social network che aborro … quindi se non ti dispiace copio-incollo qui … nel caso rimuovi 😉

    Grazie, davvero molto apprezzato 🙂
    A partire dalla dedica che mi ha toccato profondamente nella gratitudine condivisa.
    Grazie per aver concretizzato con i racconti il desiderio difficilmente contenibile di condividere con tutti l’esperienza di un Dio che incontrandoLo rigenera, ricrea, offre orizzonti e mezzi nuovi per raggiungerli, partendo da un cuore nuovo rinnovato nel Suo Amore e nella Sua Forza.
    Condivido anche l’intuizione dei confronti al crocevia, unico luogo in cui le parole non rischiano di cadere nel nulla, perché è l’unico punto che ci trova tutti concentrati seriamente sull’essenza delle cose e delle scelte capaci di cambiare i corsi delle nostre vite.
    Bella anche l’immagine dell’anziano saggio che suggerisce le domande precise senza mai influenzare o sostituirsi nelle scelte, indica lasciando la libertà della scelta, certo che se anche saranno sbagliate, il percorso stesso della vita costringerà a tornare sui propri passi.
    Grazie per la delicatezza degli accenni senza nulla togliere alla profondità degli intenti e dei crucci reali della vita umana; un concentrato di sfumature senza la pesantezza delle parole che ritornano su se stesse avvitandosi spesso attorno all’autore invece che lanciarsi nello spazio delle risposte personali e libere come ampiamente rimandi tu.
    Insomma, grazie.
    Un libro davvero da leggere … per tutti, per chi cerca, per chi ha già trovato, per chi cerca ancora oltre.
    Il crocevia è davvero un luogo d’incontro denso di mistero e intensità, punto in cui gli scambi sono davvero indimenticabili, emozioni e dimensioni di percezioni che dovremmo saper custodire e mantenere costanti nella quotidianità … dimensione come meta a cui aspirare sempre.
    Grazie 🙂

    • Davide Galati Says:

      Grazie mille del tuo commento, in effetti non ho mai creato un post dove parlare solo dei racconti del crocevia, ma va bene anche farlo qui dove si parla comunque di un libro, anche se di don Signoretto. Grazie per le tue belle parole e speriamo davvero che anche questo libro sia uno strumento del Signore.
      Davide

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