Se Dio è buono, perché permette il male?


Com’è possibile che un Dio che è Amore abbia creato il male? Questo è un problema che prima o poi affrontiamo tutti. E’ una domanda che non possiamo evitare di fronte ai mali del mondo, ma anche di fronte ai dolori che ci toccano quotidianamente, dolori più o meno grandi. Sant’Agostino ha detto che il male non è stato creato da Dio, ma è quello stato che si genera, in noi, quando siamo lontani da Dio. Eppure Dio è in ogni luogo, quindi come possiamo essere lontani da lui? Dio è in ogni luogo perché è sempre con noi, ma noi in ogni momento possiamo scegliere di non accettarlo e quindi di essere lontani da Lui. Possiamo fare scelte di possesso e non di Amore, scelte che ci allontanano da Dio, ma Lui non si allontana mai da noi. Ci offre sempre la possibilità di sceglierLo e per fare questo ci rimane vicino.

Il problema della Teodicea, ovvero della giustizia di Dio (in greco Dio si dice Theon e giustizia Diché, combinando i due termini si ottiene Teodicea) possiamo affrontarlo osservando che nel corso della nostra vita ci scontriamo con due tipi di male:

– dipendente dalla volontà umana

– non dipendente dalla volontà umana

Nel male del primo tipo rientrano tutti quei casi in cui un soggetto umano fa delle scelte che nuocciono a un altro essere vivente. Per esempio una persona che decida di fare una rapina, di guidare ubriaca, di abbandonare un animale, sceglie liberamente un comportamento che o è già sbagliato in sé o ha delle grosse potenzialità per fare del male (se passo col rosso o guido ubriaco può anche non succedere nulla, ma è molto più probabile il contrario). Perché, però, Dio permette questi comportamenti? Per Amore, perché l’Amore è libertà e libertà vuol dire che io devo anche poter rifiutare l’Amore. Certo Dio potrebbe toglierci la voglia di bere, potrebbe impedirci di passare col rosso o di fare qualunque altra cosa che Lui riterrebbe negativa per noi, ma se lo facesse dove sarebbe la nostra libertà? E senza libertà dove sarebbe il suo Amore per noi?

Dio, però, non ci ha lasciati soli a decidere cosa è bene e cosa è male. Con i Dieci Comandamenti ci ha detto chiaramente come deve essere il nostro comportamento, perché noi siamo sì liberi di comportarci come crediamo, ma sappiamo come Lui vuole che ci comportiamo. Amore vuol dire esattamente questo, nessuna costrizione, piena libertà, ma anche un completo e reale avviso di ciò che dovrei e non dovrei fare e delle conseguenze cui portano le mie azioni.

Accade però spesso che a pagare le conseguenze delle nostre scelte siano persone che non c’entrano nulla, persone innocenti. Se, ad esempio, ho sonno e decido di guidare lo stesso, non vedo uno stop e investo una persona che invece si aspettava di poter attraversare tranquillamente, che colpa ha lei della mia scelta di guidare morto di sonno?

Nessuna, lei è davvero innocente, però è morta, mentre io sono ancora vivo. Il problema del male è che, come il bene, esso si esercita sempre su qualcuno, ha bisogno di un soggetto, ma anche di un oggetto. Non lo si può mai confinare in modo che non faccia danni, perché se così fosse non sarebbe male. Se un comportamento sbagliato non provocasse alcuna conseguenza negativa non ci sarebbe alcun motivo per giudicarlo sbagliato. Alle volte l’oggetto del male siamo noi stessi (nel caso di eccesso di alcool o droga ad esempio) spesso lo sono anche gli altri (se io dico una bugia in ufficio ne risente anche la collega che lavora con me che dovrà scegliere se assecondarmi o meno). Così, come quando facciamo scelte d’amore questo si riversa su tutti coloro che ci stanno intorno, quando facciamo scelte di possesso, esso si riversa su coloro che ci stanno intorno e che spesso sono innocenti rispetto alle nostre scelte.

Veniamo ora al secondo tipo di male, quello che non sembra dipendere dalla nostra volontà. Prendiamo alcuni esempi concreti per vedere come stiano in realtà le cose. La situazione del Terzo Mondo è drammatica, guerre e carestie portano spesso le popolazioni a morire in modo atroce, ma è evidente che, per quanto complesso il fenomeno, è tutto causato dalle nostre scelte. I governi che votiamo, per mantenere il nostro stile di vita, foraggiano governi fantoccio in stati che spesso coltivano droghe o depredano le risorse naturali per rivenderle a noi, per poi comprare armi per le loro guerre. Dio non c’entra nulla, si tratta sempre di scelte di uomini, scelte che possiamo fare solo perché Dio ci ama e ci lascia liberi.

Analizziamo ora il caso di un evento naturale, pensiamo al recente Tsunami che molte vittime ha provocato. Sembra che non ci sia causa umana, ma ne siamo proprio sicuri? Nel libro di Giobbe, quando il protagonista chiede conto a Dio del male che gli capita, Dio risponde così: “38,1 Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine: Chi è costui che oscura il consiglio con parole insipienti? Cingiti i fianchi come un prode, io t’interrogherò e tu mi istruirai. Dov’eri tu quand’io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza! Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai, o chi ha teso su di essa la misura? Dove sono fissate le sue basi o chi ha posto la sua pietra angolare, mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di Dio? Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando erompeva uscendo dal seno materno, quando lo circondavo di nubi per veste e per fasce di caligine folta?”.

Apparentemente sembra una risposta arrogante, quasi che Dio dica, ma che vuoi, misero uomo? Io non devo dare conto a te. Invece io non credo sia così. E’ una risposta che dice tutto, che rivela tutto quello che può all’uomo, infatti Dio con quelle parole intende dire a Giobbe: “Ma tu lo sai come funziona l’universo? Sai quali sono le leggi che lo governano? Io l’ho creato e lo so e quindi so il perché delle cose, ma tu? E’ inutile che ti fai domande su cose che non puoi capire, perché non è nella tua natura capirle”. Anche per lo Tsunami vale lo stesso, sappiamo quali leggi governano l’universo? Le conosciamo tutte in maniera sicura? No, ne conosciamo qualcuna, abbiamo molte teorie, ma pochissime certezze che poi vengono del tutto ribaltate se scendiamo a livello subatomico. Possiamo escludere che lo Tsunami sia causato da noi? Sia il risultato di scelte, ambientali o meno, fatte da noi? No, non possiamo e anche qui ricadiamo nel principio della libertà di scelta e nel fatto che noi non abbiamo presente la reale portata delle conseguenze delle nostre azioni. Esiste una teoria scientifica che sostiene come lo sbattere d’ali di una farfalla in Cina possa provocare un uragano in America. Se una farfalla può fare questo senza saperlo, cosa può fare l’azione consapevole di un uomo?

Poi abbiamo le malattie che ci colpiscono in modo apparentemente casuale, pensiamo ai  tumori, ma anche in questo caso possiamo operare un ragionamento del tutto simile a quello dello Tsunami: sappiamo noi quali sono le cause di quel tumore? Di quella terribile malattia? Possiamo escludere senza alcuna ombra di dubbio la responsabilità umana? Io non me la sento di dire di no. Poco tempo fa, nel quartiere dove vivevo, hanno installato una grande antenna, un ripetitore per i cellulari. Lì vicino ci sono due scuole, una elementare, l’altra la sezione distaccata di un Liceo Classico. Che non ci sia alcuna conseguenza per la salute futura di quei ragazzi io non lo so. So che per molto tempo test scientifici hanno detto che il fumo non era dannoso alla salute, poi la scienza è progredita e le cose sono cambiate.

In conclusione, il male non è una creazione di Dio, ma una libera scelta dell’uomo. Dio mostra all’uomo tutto il suo amore, ma non c’è amore senza libertà e non c’è libertà senza la possibilità di rifiutare l’amore e quindi di compiere esattamente il suo contrario. Dio non è impotente di fronte al male, è impotente di fronte alla libera scelta dell’uomo e lo è per amore, per Sua libera scelta. Però Dio un modo per superare anche questo lo ha trovato, dal momento che non vuole costringere l’uomo, può però mostrargli come dovrebbe essere. Allora ecco che prima ci ha dato i Dieci Comandamenti, ma poi è diventato uno di noi. Per soffrire egli stesso, accanto all’uomo di ogni sofferenza possibile e mostrarci la via da seguire, la via che ci salva.

Giobbe 12: “Da quando vivi, hai mai comandato al mattino

e assegnato il posto all’aurora, perché essa afferri i lembi della terra e ne scuota i malvagi?

Si trasforma come creta da sigillo e si colora come un vestito.

È sottratta ai malvagi la loro luce ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.

Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato?

Ti sono state indicate le porte della morte e hai visto le porte dell’ombra funerea? Hai tu considerato le distese della terra?

Dillo, se sai tutto questo!

Per quale via si va dove abita la luce e dove hanno dimora le tenebre perché tu le conduca al loro dominio o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa?

Certo, tu lo sai, perché allora eri nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande!

Sei mai giunto ai serbatoi della neve, hai mai visto i serbatoi della grandine,

che io riserbo per il tempo della sciagura, per il giorno della guerra e della battaglia?

Per quali vie si espande la luce, si diffonde il vento d’oriente sulla terra?

Chi ha scavato canali agli acquazzoni e una strada alla nube tonante, per far piovere sopra una terra senza uomini, su un deserto dove non c’è nessuno, per dissetare regioni desolate e squallide

e far germogliare erbe nella steppa?

Ha forse un padre la pioggia?

O chi mette al mondo le gocce della rugiada?

Il crocevia delle molte strade era famoso in tutta la regione perché da lì si potevano raggiungere un po’ tutte le località del regno. Nel crocevia si incrociavano otto sentieri e qualunque si seguisse si sapeva che da lì a poco si sarebbe biforcato e poi biforcato di nuovo e così via, per permettere di andare in qualunque direzione si desiderasse. Era un crocevia importante, ma anche pericoloso, perché se non si conosceva la strada si rischiava facilmente di perdersi e viaggiare di notte, da soli, non sempre era piacevole oppure scoprire di essere ben lontani da dove si voleva arrivare poteva demoralizzare anche gli animi più forti.

Seduto, al centro del crocevia stava un vecchio. Era lì da molto, molto tempo, da così tanto tempo che nessuno sapeva ormai da quanto. Non parlava quasi mai, ogni tanto qualcuno si recava da lui e gli lasciava qualcosa da mangiare o da bere. Il vecchio accettava con gratitudine il dono e si limitava a dare qualche consiglio a chi glielo chiedesse. Le sue, rare, parole erano diventate leggendarie, si diceva che sapesse colpire direttamente nei cuori, che leggesse il futuro e che avesse poteri divini. Naturalmente non era vero, si trattava solo di un uomo che aveva deciso di fermarsi per guardare la gente che passava e che aveva imparato dalla vita una saggezza che tutti possedevano, ma che quasi tutti avevano dimenticato.

Una ragazza avanzava lentamente, quasi trascinava i piedi sul terreno, la testa bassa e le braccia strette intorno al busto, come cercasse di scomparire. Quando fu abbastanza vicina, il vecchio si accorse che singhiozzava e gli parve di scorgere il riflesso di una lacrima all’angolo di un occhio. La ragazza si fermò poco prima di scontrarsi col vecchio, si guardò intorno come se si risvegliasse da un brutto sogno e rimase ferma, indecisa su quale strada prendere. L’uomo ne approfittò per guardarla. Aveva pianto, era chiaro dai suoi occhi rossi. Aveva lunghi capelli neri e occhi profondi dello stesso colore. Una leggera abbronzatura su una pelle ancora giovane anche se qua e là qualche ruga tradiva gli anni, maggiori di quelli che sembravano. All’improvviso quegli occhi che sembravano scrutare direttamente nell’animo si soffermarono sul vecchio.

– Scusate… – lo salutò timidamente.

– Non preoccuparti, figlia mia – il vecchio aveva un vocione grosso, ma un tono buono, gentile – invece mi sembri un po’ spaesata e, perdonami l’invadenza, ma è difficile non accorgersi che hai pianto.

– Sì… – le dita della mano destra corsero ad asciugarsi gli occhi.

– No, tranquillizzati, non ci sono lacrime adesso, ma si vede lo stesso che hai passato momenti più felici. Ma non sempre le lacrime sono qualcosa di negativo.

– Ah, – sbuffò la ragazza – vorrei davvero fosse così, ma per me, vi assicuro, non ci sono mai state lacrime che non fossero negative.

– Senti, mi sembra che tu non abbia ancora chiaro dove andare, se ti va puoi fermarti qui un attimo e raccontarmi cos’è che ti ha reso così triste.

– Non è solo tristezza la mia, c’è anche tanta rabbia… soprattutto rabbia.

– Un motivo in più per sederti qui allora… la rabbia non sfogata può fare molto male.

– Già… – la ragazza si guardò intorno, poi si sedette vicino al vecchio – …già… ma siete sicuro che volete ascoltarmi?

– Ve l’ho chiesto io, no?

– Avete ragione… ma spero davvero di non annoiarvi, casomai ditemelo. – il vecchio si limitò a sollevare leggermente gli angoli della bocca in un piccolo sorriso e la ragazza proseguì – Lavoro con gli animali, con le scimmie in particolare, o primati non umani come li chiamiamo noi. Non voglio raccontarle tutto quello che succede ogni giorno e che mi tocca accettare perché sembra che non ci sia altra scelta, ma ora si è davvero raggiunto il limite. Vogliono separare due piccoli dalla mamma e venderli a un’altra struttura. Sono convinti che non ci sia problema, né per loro né per la madre, ma non è così… quei piccoli hanno bisogno dell’ambiente in cui sono nati, se vengono introdotti altrove, in questo momento, sicuramente non verranno accettati e moriranno lentamente.

– Non sono molto pratico del settore, ma immagino abbiate fatto presente le vostre obiezioni.

– Ci ho provato, ma non mi hanno ascoltata. Il capo vede solo la possibilità di un facile guadagno e allo stesso tempo di risparmiare sulla cura degli animali.

– Mi sembra abbastanza senza cuore.

– No, no, diciamo che non è abituato a ragionare diversamente, ma di solito ascolta anche i nostri pareri.

– E questa volta non è stato così?

– Questa volta siamo in disaccordo, il collega con cui lavoro sostiene che non c’è alcun problema e contesta le mie conclusioni.

– Forse ha ragione, non può essere?

– Assolutamente no! – il tono della ragazza si era notevolmente scaldato – E’ sufficiente guardarle negli occhi quelle scimmiette per capire che non è assolutamente vero… moriranno.

Il vecchio rimase in silenzio a guardare gli occhi che aveva davanti, erano veri, sinceri, ma soprattutto erano occhi che sapevano guardare. Stava dicendo la verità.

– Ma allora perché il tuo collega afferma il contrario?

– Perché vuole solo compiacere il capo e darmi addosso…. ultimamente non siamo andati molto d’accordo… ma ci vanno di mezzo quelle due piccole scimmiette che non hanno alcuna colpa.

– Capisco, sì alle volte gli esseri umani sanno essere davvero egoisti e a pagare sono sempre gli innocenti.

– Ma come è possibile? Perché chi non ha colpe deve pagare per la cattiveria di altri? Quelle scimmie sono innocenti e soffriranno per… per l’egoismo di altri… questi sono i momenti in cui mi rendo di come Dio non esista, perché non può esistere un Dio che permetta cose come questa… non può!

– A essere onesti Dio ha permesso e permette cose ben peggiori.

– Appunto! Lo vede anche lei,no? Dio non esiste e siamo soli in questo schifo di mondo!

– Io, a dire il vero, non vedo il nesso tra le due cose, tra il male nel mondo e l’esistenza di Dio. – La ragazza si fermò a guardare il vecchio quasi a interrogarsi se era del tutto sano di mente, ma lui se ne accorse, sorrise e proseguì – Ho qualche anno in più di te, ma ti assicuro che il cervello mi funziona ancora bene.

– Non intendevo dire…

– Lo so, lo so tranquilla. Ma tu credi che ciò che accadrà a quelle scimmiette dipenda da Dio?

– No, non direttamente, ma Dio avrebbe il potere di salvarle e se non lo fa allora anche lui è responsabile della loro sorte.

– E che cosa credi che dovrebbe fare Dio?

– Intervenire, in qualunque modo possibile e salvare gli innocenti.

– Quindi secondo te dovrebbe impedire a chi vuole fare qualcosa di male di farlo?

– Esattamente! Se può farlo è un suo dovere farlo e se non può farlo allora non è onnipotente e non è Dio…o forse semplicemente non esiste.

– Ma se Dio intervenisse come dici tu dovrebbe farlo ogni volta, no?

– Certamente!

– Ma se ciò accadesse nessuno potrebbe più compiere qualcosa di male.

– Appunto!

– Ma questo toglierebbe la libertà a ognuno di noi, te ne rendi conto?

La ragazza rimase in silenzio, pensierosa, quasi fosse stata colta di sorpresa e sussurrò: – …ma le scimmiette sarebbero salve…

– Togliere la libertà vuol dire togliere l’amore… Dio non può farlo perché Dio è Amore.

– Dannazione, non importa! Dio deve fare qualcosa se c’è, o no? – la ragazza era tornata combattiva.

– Forse Dio ha già fatto qualcosa e tu non te ne sei accorta.

– Non credo proprio! E cosa avrebbe fatto che mi sarebbe sfuggito?

– Ha detto molto chiaramente agli uomini come ci si dovrebbe comportare.

– Sì, bella cosa, come se gli uomini ascoltassero o pensassero fosse possibile comportarsi in quel modo… parla dei comandamenti, vero?

– Sì, parlo proprio di loro, ma non si è fermato lì. E’ diventato uomo per mostrarci che si può vivere secondo quei comandamenti.

– Sì, ok, ok, adesso però non è che voglio una lezione di catechismo, vorrei qualcosa di più concreto, qualcosa che salvasse le scimmiette.

– E Dio ha fatto anche questo.

– Ma cosa sta dicendo? Di che parla?

– Ha creato te e ti ha messo sulla strada di quelle scimmiette – la ragazza ora taceva e ascoltava confusa – perché tu possa aiutarle, ma in totale libertà.

– Cosa intende?

– Che Dio ama anche te e che tu sei libera di stare qui a piangere o decidere di fare qualcosa per aiutarle e lo stesso per ogni ingiustizia che ti troverai di fronte.

– Sì, credo di capire, ma ci ho provato, mi creda ci ho provato…

– Lo so, ma forse c’è un’altra strada. A volte il sole può più del vento – la ragazza allargò gli occhi senza capire e l’uomo proseguì – E’ una vecchia favola, parla del vento e del sole che fecero una scommessa, ma non importa. Quello che importa è il senso della favola, spesso la dolcezza può fare molto più della violenza.

– Va bene! Forse ha ragione, tornerò lì e ci proverò, penserò a qualcosa di diverso, proverò anche la via della dolcezza se sarà necessario..

Il vecchio annuì sorridendo e la ragazza sembrava soddisfatta, ma poi tornò a rabbuiarsi e chiese: – E se non funzionasse neanche così?

Il vecchio sospirò: – Non preoccupartene prima del tempo, ma se accadesse allora dovrai accettare quello che accadrà.

– Non posso! Non posso…

– Se non lo farai ti devasterà, perché l’uomo è libero di scegliere anche il male consapevolmente e se a quel punto non lo puoi fermare forse è perché non toccava a te farlo. Forse altre persone dovevano intervenire e non lo hanno fatto.

– Già… ma resta il fatto che quelle scimmiette soffriranno.

– Tu fai tutto quello che puoi e poi soffri con loro, ma non lasciare che questo ti schiacci, perché nessun seme piantato dall’amore resta senza frutto. Se anche non germoglia quando vogliamo noi i suoi frutti arriveranno prima o poi.

La ragazza sospirò, fissò ancora un po’ il vecchio poi si voltò a guardare l’orizzonte. Era più serena, i suoi occhi non avevano più tracce di pianto, si alzò.

– Grazie, ora credo che andrò… tornerò indietro e vedrò di fare tutto quello che posso. – sorrise e si voltò allontanandosi.

– E se fallirai imparerai ad accettarlo. – sussurrò il vecchio, la osservò finché non fu lontana, poi tornò a guardare il crocevia.

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254 Risposte to “Se Dio è buono, perché permette il male?”

  1. Anna Says:

    E’ proprio così, il male non viene da Dio, ma dall’uomo per sua natura imperfetto, sia il male come azione (e questo dipende direttamente dalla scelta dell’uomo) sia il male, per così dire, della natura (le malattie o le catastrofi naturali, perchè anche la natura, in quanto creatura, è limitata). Nella creazione Dio ha compiuto un sommo gesto d’amore limitando la sua sfera d’azione al di fuori della storia e dell’agire dell’uomo. Per potervi prender parte ha dovuto entrare nel tempo, ed ecco la nascita di Cristo, ma il dono sommo, la libertà, resta comunque prerogativa dell’uomo. L’uomo può scegliere il suo cammino e malgrado tutto, Dio non può far nulla se l’uomo sceglie una via errata, solo può parlare al suo cuore, e lo fa incessantemente (ma l’uomo poi ha voglia di ascoltare?). Dalla “caduta”, quello che viene chiamato il “peccato originale”, che ha fatto della massima cratura di Dio un essere misero perchè soggetto al tempo e allo spazio, da allora Dio conduce l’umanità lungo un percorso di salvezza. L’umanità ed ogni singolo uomo, ognuno di noi percorre in piccolo una personale storia di salvazione guidato personalmente, intimamente, da Dio. Basterebbe comprendere questo per capire che nessun male può venire da Dio, nè da Lui è “permesso”, ma solo da ciò che è imperfetto e pesa sull’uomo, la sua natura stessa. Ciò che Dio dà è il suo Amore, è la luce dello Spirito che parla dentro ogni battezzato e lo conduce su vie buone non perchè mai toccate dalla sofferenza, ma perchè capaci di fare di essa uno strumento di salvezza e di apprendimento.

    • Mikahel369 Says:

      L’uomo per sua natura imperfetto???
      E allora che vuol dire “ci creo a sua immagine e somiglianza”?

      Il male e’ parte del libero arbitrio, mi spiego, se Dio ci avesse voluti UNICAMENTE buoni ed umili, ci avrebbe creati senza l’egoismo (che e’ cio’ che crea il male) ma se avesse cosi fatto non avremmo libertà di scelta.
      Quando ti trovi difronte ad una scelta, se non avessi quella vocina che ti dice ‘approfittane per te stesso’ noi faremmo sempre cio’ che piace a Dio, ma a quel punto non saremmo liberi, non saremmo suoi servitori ma servi.
      Detto questo possiamo capire perche’ permette il male, il male e’ l’insegnamento, e’ cio’ che ci costringe a pensare alle nostre azioni (sottolineo nostre), se decidiamo di utilizzare l’energia atomica per le nostre comode case, dobbiamo accettare questa scelta e le sue conseguenze. Come dici te siamo noi ad andare verso il nostro male, ma la magnanimità di Dio si vede in questo, nella possibilità di farci cadere ed imparare… quindi Dio lo permette e come il male (come potremmo pensare che il male e’ sfuggito alle sue volontà), ma lo permette fintanto che noi siamo distanti dai suoi insegnamenti e dalla ricerca delle verità (e per questo, consentitemi non servono Libri per seguirli, ma sono tutti scritti nel nostro cuore dal momento della nascita… Gesù disse, io sono la via… Gesù e’ il nostro cuore/amore).

      Quando EVA ‘costrinse’ ADAMO a prendere la mela Dio ne fu’ contento, perche’ era iniziato il percorso dell’uomo, la ricerca della verita’ che lo avrebbe portato a Dio, ma consapevole di cose vuol dire essere liberi di scegliere!

      • Davide Galati Says:

        Dire che l’uomo è per sua natura imperfetto significa dire che mentre prima viveva in armonia con Dio a un certo punto è successo qualcosa che ha rotto quest’armonia. Dio non può essere contento di questa rottura, ma può, come fa, usare questo episodio per trarne qualcosa di buono se, naturalmente, l’uomo lo accetta. La relazione tra uomo e Dio è sempre improntata all’Amore e quindi alla Libertà. Invece dire che Dio ci creò a sua immagine e somiglianza non significa dire che Dio ci creò uguali a Lui, ma simili, simili nella capacità di Amare. Sul resto mi trovo, sostanzialmente, d’accordo con te.

        • Mikahel369 Says:

          Lui ci ha creato simili a lui nel senso che noi siamo Spirito come lui e in quanto spirito siamo perfetti.

          L’involucro di carne (anche questo perfetto… ti invito a leggere il mio ultimo articolo per capire quanto potenzialmente siamo perfetti) non e’ noi, ma un mezzo con cui esperimentiamo la materia (le difficoltà ma anche le gioie, le eccitazioni, la sessualità etc…), in un certo senso possiamo dire che e’ un modo per capire come alla completa conoscenza ci si arriva per gradi.

          L’imperfezione non esiste, o vogliamo dire che il Creatore e’ imperfetto?
          Il fatto che ci siamo allontanati, ripeto, e’ a mio modesto parere una sua volontà, perché appunto dobbiamo esperimentare… non fare solo teoria.

          Quindi il male viene da lui come estremo beneficio per noi e per la nostra evoluzione. Io appunto do il titolo al mio blog in questo senso, Elevazione (spirituale) per l’evoluzione.

  2. Davide Galati Says:

    Ciao Anna, naturalmente concordo con te anche se mi premeva sottolineare come non siamo in grado, assolutamente, di escludere che il cosiddetto “male della natura” non dipenda anch’esso da noi. Più noi scopriamo, scientificamente parlando, della natura, più ci rendiamo conto che non possiamo prevedere l’esito e le conseguenze delle nostre azioni, conseguenze su di noi, ma anche sugli altri. Grazie per aver lasciato il tuo commento.

  3. Paola Says:

    Come possiamo fermare noi il male nel mondo? Come possiamo fermare l’omicida, i terremoti, le devastazioni, la vivisezione, la caccia, i mali inflitti agli uomini e agli altri esseri viventi?
    Come possiamo? mi sento così triste ed impotente di fronte a tutto ciò…..

  4. Davide Galati Says:

    Ciao Paola, sai che Gesù ti risponde proprio col Vangelo di oggi quando dice a uno dei giovani che si avvicinano a lui: “Tu va’ e annunzia il regno di Dio”.
    E’ giusto che il male ci lasci tristi, è la prova che è male, ma non sentirti impotente e non lasciarti mai scoraggiare. Apparentemente può sembrare che noi non possiamo nulla contro cose più grandi di noi, ma non è così, questo è quello che ci vuole far credere chi non vuole che alziamo la testa, che speriamo… chi vuole che ci prostriamo nella disperazione… Il Regno di Dio, quello annunciato da Cristo è un regno che sana, che guarisce le ferite, che porta pace interiore. Il male ha un suo perchè nella libertà dell’uomo, ma perchè l’uomo sceglie di usare la sua libertà per il male? Di solito lo fa perchè è ferito, è deluso, è disperato, è privo di direzione, di senso… la Parola di Gesù, la sua presenza può aiutare proprio in questo: sana, riempie di gioia, dona speranza, dona senso… salva! Quindi la prima cosa che dobbiamo e possiamo fare noi è portare questa parola a tutti gli uomini, ma come fare? Innanzitutto vivendola in prima persona, non è facile, ma non possiamo essere testimoni credibili di Cristo se non lo viviamo in prima persona e per farlo non dobbiamo dimenticare la preghiera che è il nostro continuo e costante alimento. Poi non dobbiamo lasciare che i mali che vediamo ci facciano disperare, ma portiamo la luce di Cristo intorno a noi, è una luce che pian piano si spanderà (e ce nè bisogno anche all’interno della stessa Chiesa che alle volte rischia di essere soffocata da una semplice ritualità). Cerchiamo di non scendere mai a compromessi e nel frattempo non dimentichiamo mai anche la visione generale, perché ci vogliono leggi che siano educative e che mostrino l’autorevolezza e l’autorità dello Stato, non interventi di demagogia che lasciano il tempo che trovano.
    Cristo dice io sono la Via… guardiamo al suo esempio, aveva il potere per mettere ” a posto” ogni cosa, ma non lo ha fatto, ha portato il suo esempio di vita. Ha parlato a chi lo voleva ascoltare, sempre incessantemente… ha aiutato chi glielo ha chiesto e sempre in virtù della fede… è morto sulla croce, sopportando il massimo della sofferenza… ma non si è mai disperato, mai… Ecco, io la penso così Paola, ti ringrazio molto per essere passata di qua, per avermi letto e per avermi lasciato il tuo messaggio… ogni volta che vuoi possiamo discuterne sia qui o in privato se vuoi scrivermi. Che il Signore ti sorrida sempre.

  5. Paola Says:

    Grazie…credo che ti scriverò presto.
    Scusa la curiosità…sei un frate?

  6. Davide Galati Says:

    No Paola, sono un laico. Scrivi pure quando vuoi. Ciao

    • Giselle Says:

      ciao….sono nuova e mi chiamo giselle…sono nata in Italia .a vivo a Malta con la mia madre.Ho 32anni e sono bipolare,ho cercato di uccidermi 7 anni fa ..ma mi sono salvata,pero ho fatto 1 anno in ospedale..e tante operations alla gamba.Non ricordo niente ma sono venuta a sapere che mi sono buttata in piedi.Ho uno un po corto del l`altro…perche Dio doveva darmi 2 sfortune nello stesso tempo?

      • Davide Galati Says:

        Ciao Giselle e grazie per il tuo commento e per quanto, della tua vita, condividi con noi. Tu mi poni una domanda specifica riguardo la tua vita e la verità è che io non so la risposta. Il mio è un discorso generale, tra l’altro nasce da una mia personale convinzione che può essere anche sbagliata, ma di cui io sono profondamente convinto (il che non vuol dire che sia giusta). Credo che la Bibbia dia la risposta migliore alla tua domanda e la offre nel libro di Giobbe. A Giobbe capita di tutto, le cose più incredibili, e Giobbe non capisce il perché e alla fine che cosa fa? Urla a Dio, urla tutto il suo dolore e sai Dio cosa fa? Gli risponde. Ecco, se vuoi una risposta personale, io ti consiglio due cose di trovare sempre un padre spirituale con cui parlarne e di urlare a Dio il tuo dolore, di chiedere a lui i tuoi perché e vedrai che Lui, nel segreto del tuo cuore, ti risponderà.

        Aggiungo Giselle che comunque, in qualunque situazione tu sia, hai sempre la possibilità di amare e alle volte siamo in situazioni difficili proprio perché possiamo amare di più.

        • Gennaro Says:

          Carissimi tutti, nel marzo di quest’anno ho scritto qualcosa su questo blog cercando di dare un sostegno a chi si trova nel dubbio, a chi si trova nel dolore. Ovviamente si deve ammettere che non ci sono risposte universali o definitive se ciascuno di noi si chiude nel proprio mondo, piccolo o grande che sia. Tuttavia più che sul perché io porrei l’accento su come uscire dal dubbio e dal dolore. Io credo sia una strada in salita ma c’è sempre una stella polare che brilla: oggettivamente non la raggiungeremo mai (per chi crede aggiungo: in questa vita) ma ci indica la via … E’ un po’ come pensare a due rette parallele che non s’incontrano mai … ma in questo caso, anche gli scettici registrano che la scienza ammette un incontro all’infinito. Aggiungo che su questa strada in salita qualcosa ci aiuta: è la bellezza del creato che resiste allo scempio dell’uomo e che ci accompagna passo passo, come diceva Dostojewsky quando lanciò quella sua frase che per me è universale “la bellezza salverà il mondo”. E nella parola bellezza io leggo anche “speranza” e nella stella polare io leggo “fede”. Sono vicino a tutti con una preghiera di speranza e di fede. Gennaro

      • mikahel369 Says:

        Giselle, mi permetto io di darti una risposta…
        di certo non possiamo sapere perche’ sei in questa condizione, ma una cosa e’ certa, se ci sei e’ perche’ Dio pensa tu ne possa uscire e questo lo devi vedere come un test, una prova da superare…
        Se superi tutto questo senza colpevolizzare tutto e tutti, ma accettando e facendoti forza per uscirne, per te ci sara’ grande ricompensa.
        Solo chi supera delle prove importanti arriva all’illuminazione ed alla conspaevolezza.
        E’ stato cosi per tanti Santi, come Padre Pio, che ha dovuto soffrire la lontananza dalla propria famiglia in tenera eta’.
        Dio ricompensa chi accetta quel che gli succede e si fa forza per andare avanti.
        Preghero’ per te.

        • Roberta Says:

          Ciao Mikahel! Ho letto la tua risposta a Gisele. Non sono d’accordo con certe cose che dici.Per esempio che Dio “ci testa”, ci mette alla prova…ma cosa siamo? burattini? auto su cui fare il crash test? se mi rompo vuol dire che non andavo bene, se tengo vuol dire che ho passato l’esame? Un Dio così, che gioca con me e la mia vita, io personalmente non lo conosco e non lo vorrei mai! Il Dio che io ho incontrato è AMORE allo stato puro, ha per me uno sguardo di tenerezza infinita. E se mi succede qualcosa di brutto nella vita, non è lì che guarda se ce la faccio o no, come un sadico, e se supero la prova mi mette una x…No.Dio è al mio fianco, magari neanche me ne accorgo, ma mi è vicino, nelle persone e nelle situazioni.Personalmente lo sperimento ogni giorno…E secondo me, uno non deve per forza passare dalle forche caudine nella vita per arrivare a incontrare il Signore (quello che tu chiami “Illuminazione” credo…). La carattteristica principale di noi cristiani deve essere la FELICITA’!!! Che non è solo esteriore, ma deve nascerti da dentro. Ti saluto e prego per Gisele.

          • Davide Galati Says:

            Ciao Roberta, anche nel libro di Giobbe c’è una risposta del genere. Giobbe soffre e non capisce perché, arrivano quattro personaggi che cercano di spiegargli perché e sostanzialmente portano questo tipo di motivazioni: soffri perché hai peccato o perché Dio ti mette alla prova. Giobbe rifiuta queste risposte e dice esattamente le cose che dici tu: se Dio è così io a Lui non credo. Ed è solo quando urla il suo dolore a Dio che ottiene la sua risposta, una risposta così personale che noi neanche conosciamo.
            Io sono d’accordo con te e il magistero della Chiesa questo ci dice, che Dio vuole la nostra felicità, eppure noi soffriamo, perché? Alle volte il perché è chiaro, alle volte no, ma la risposta reale la sa solo Lui, ma in fondo a ogni dolore, il mistero più grande è che anche lì noi possiamo amare e che anche lì noi siamo amati… sempre…

          • mikahel369 Says:

            Davide, ognuno ha il suo credo e la sua visione delle cose. A mio avviso Dio non lo si puo capire (non dal nostro stato) ed ovviamente dobbiamo immaginare il perche’ ci siano persone sofferenti e altre no, quindi io ne do’ una spiegazione.
            Ovviamente scusa se lo sottolineo, ma se Dio fosse solo Amore non ci sarebbe nessuno nelle sofferenze.
            Ma va da se che prima di formulare definzioni su Dio, bisognerrebbe cospargersi il capo di cenere.

            Io comunque parlavo a Giselle e cercavo di dargli una mano… se vuoi parlare piu ampiamente con me ti invito di nuovo a farlo, ma non su questo forum, non su una striscia verticale dove entrano 2 parole una affianca all’altra.

            • Davide Galati Says:

              Mikahel che ognuno abbia il suo credo e la sua visione delle cose è evidente, tu esprimi la tua, io esprimo la mia. Io lo faccio con l’aiuto del Magistero della Chiesa Cattolica che ritengo imprescindibile, ma non mi sembra di aver mai impedito a te o a nessun altro di esprime il proprio credo o la propria visione, eventualmente ne ho discusso, qui su questo blog che, per me, è la sede che ho scelto per esprimermi, dialogare e confrontarmi, pubblicamente, con chiunque lo voglia e con chiunque voglia intervenire.
              Sul perché se Dio è Amore ci sono le sofferenze mi sembra di essermi abbondantemente dilungato nel post dove stiamo commentando, sul perché poi invece: io, te, Giselle, soffriamo questo è un discorso personale, la cui risposta esatta la conosce solo Dio e solo a lui va chiesta (naturalmente questo secondo me, ma non credo sia necessario precisarlo ogni volta).

              • mikahel369 Says:

                Scusa mai stai facendo tutto da solo.
                Rileggi con calma e te ne accorgerai.

                • Gennaro Says:

                  Buongiorno a tutti – Stamattina rileggevo una meditazione del Cardinal Martini che desidero riproporre a tutti i partecipanti a questa conversazione. La ripropongo così com’è senza commenti: Il cardinale Martini risponde sul male e sulla sofferenza NOI CRISTIANI CREDIAMO CHE TUTTO SIA CREATO PER AMORE: MA ALLORA DA DOVE VIENE IL MALE? PERCHÉ C’È TANTA SOFFERENZA? Se osservo il male nel mondo, esso mi toglie il respiro. Capisco chi ne deduce che non esista alcun Dio. Soltanto quando contempliamo il mondo per quello che è con gli occhi della fede può cambiare qualcosa. La fede suscita l’amore, porta a battersi per gli altri. Dalla dedizione, malgrado la sofferenza, nasce la speranza. A volte, a posteriori, sentiamo che il male risveglia nell’uomo energie positive. Considero parte del male le circostanze che portano all’esistenza di bambini di strada, senzatetto e richiedenti asilo, che sembrano non avere posto nel mondo. Sono «peccati del mondo» anche le catastrofi naturali, che falciano migliaia di persone. Ho constatato più volte, tuttavia, che proprio questo male risveglia molte forze positive. I giovani si svegliano e affermano: voglio aiutare! In questo caso il male tira fuori il meglio dalle persone. Non è una spiegazione soddisfacente, ma intuiamo che dalla sofferenza possiamo imparare molto. Nessun essere umano può rispondere all’interrogativo sull’origine del male, se non per approssimazione: Dio ha donato all’uomo la libertà. Non vuole dei robot, degli schiavi, ma dei collaboratori. Collaboratori che rispondono alle proposte con un «sì» o con un «no», che amano oppure non amano, senza costrizione. Con la libertà, tuttavia, nascono pure le difficoltà. Puoi dire di «no» anche all’amore di Dio, anche al bene. Quando Dio dice: «Ho bisogno di te, ti chiamo», gli uomini possono rispondere: «Non voglio, preferisco qualcosa di diverso, il denaro, un rapido appagamento». Così alcuni rendono infelici altri e, alla fine, anche se stessi. E questo lo definiamo il male che viene dalla libertà. Non sempre gli uomini usano la loro libertà per il bene. Possono distruggere altre persone, l’ambiente o se stessi. Se ci trovassimo di fronte a questa scelta: vogliamo persone che non possono fare nulla di male e non sono libere (robot o schiavi), oppure vogliamo uomini liberi, che amano, che possono dire «sì» o «no», la mia risposta sarebbe: ringrazio Dio per la libertà, con tutto il rischio che comporta. L’amore viene dal mistero che Dio ci prenda sul serio come partner. La nostra risposta all’amore di Dio richiede un duro lavoro. (da Conversazioni notturne a Gerusalemme)

  7. Roberto Says:

    Buongiorno,vorrei parlare della mia esperienza personale se fosse possibile e porre alcune domande che mi porto dietro da molto tempo;sono sempre stato un ragazzo molto credente,mettevo Dio e la religione prima di tutto,il mio sogno era di essere un modello di vero cristiano,ma poi crescendo ho avuto le mie prime esperienze personali con il male,ho vissuto le morti di miei amici coetani,nel fiore della vita e non lo ritenevo giusto ma pensavo che facesse parte della vita,ma poi mi sono dovuto scontrare con delle realtà della vita che mi hanno mandato in crisi,la morte di un ragazzo di soli 17 anni per un tumore al cervello e da li è incominciato il mio calvario,mi sono chiesto come fa Dio a permettere questo cose o come ha fatto a creare una simile malattia per un ragazzo di quella età che non faceva niente di male e strapparlo a genitori,non ritenevo questa cosa giusta e non la ritengo tuttora;adesso mi sono accorto che di queste storie che ne sono una ogni giorno e mi chiedo perchè è possibile tutto questo,che cosa siamo noi di fronte a queste cose.vorrei sapere come la pensate.grazie.

  8. Davide Galati Says:

    Ciao Roberto, innanzitutto grazie per aver scritto e aver condiviso la tua esperienza. Personalmente credo che di fronte al dolore si possa fare semplicemente come Maria che rimase ai piedi della croce (quindi il più vicino possibile al centro del dolore) e in silenzio.
    Se però vogliamo comunque parlare del dolore e della morte, come mi sembra tu voglia fare è necessario analizzare bene ciò che accade.
    Prendiamo il caso, drammatico, del ragazzo di soli 17 anni, morto per un tumore. Tu dici come può Dio permetterlo?
    Prima di tutto dovremmo andare a vedere qual è stata la causa prima di quel tumore? Lo sappiamo? Spesso no e allora come possiamo essere sicuri di non essere noi la causa di quel male? Sappiamo che effetto hanno le onde radio che permeano di continuo la nostra vita? Sappiamo che effetto producono i cibi sempre più adulterati sul nostro fisico? Sappiamo cosa causa l’inquinamento che respiriamo al nostro essere biologico?
    Non lo sappiamo, a dispetto di tutte le ricerche che facciamo e di tutti i soldi che spendiamo, nulla si spende in una vera prevenzione di certi mali (non parlo dei controlli periodici, ma di assicurare uno stile di vita sano). Sull’inquinamento siamo tutti fermi perché una riduzione delle emissioni inquinanti deve essere economicamente sostenibile… quindi tutti schiavi di questo dio denaro, dio economico…
    Quindi, secondo me, è molto facile che dietro tutte queste disgrazie ci sia semplicemente l’uomo, ma Dio come può permetterlo? Come può non permetterlo dico io. Se l’uomo decide liberamente di distruggere e non rispettare quello che ha accanto a sé, di mettere un’antenna ripetitore per cellulari accanto a una scuola, come può Dio impedirglielo? Per farlo dovrebbe violare la libertà dell’uomo, libertà che, non dimentichiamolo mai, è libertà sì di fare il bene, ma anche di fare il male. Se Dio intervenisse toglierebbe all’uomo questa libertà, perché le sue azioni non avrebbero nessuna conseguenza e l’uomo potrebbe fare qualunque cosa senza doverne neanche pagare le conseguenze. Dio ci ha detto come comportarci, ci ha dato i comandamenti, ci ha dato la Sua parola, è morto su una croce per dirci e farci vedere che si può e si deve fare diversamente.
    Cosa siamo noi di fronte a questo? Noi siamo uomini in cammino che spesso abbiamo scelto di fare come il figliol prodigo della parabola, abbiamo detto al Padre: “dammi ciò che è mio che mi arrangio!” e il Padre che ha fatto? Ci ha dato ciò che è nostro e noi ci abbiamo provato ad arrangiargi, ma siamo finiti a stare peggio dei maiali… ma se decidiamo di tornare dal Padre e di vivere in comunione con Lui, allora tutto ciò che è Suo è nostro.
    Questo in concreto cosa vuol dire?
    Vuol dire che se togliamo Dio dalla nostra vita ci aspetta solo il dolore, ma se lo accogliamo, se torniamo a casa, allora sapremo amare. Le morti e le disgrazie non spariranno, ma anche in quelle sapremo amare, amare come Maria ai piedi della croce, in silenzio; o come Gesù sulla croce, con le braccia sempre aperte per accogliere e col perdono sulle labbra.
    Gesù non salva dalla croce, dalla sofferenza, ma salva nella croce, nella sofferenza, perché a quella sofferenza da un senso, una direzione. A quella sofferenza non provocata da Lui e che Lui non può impedire perché altrimenti violerebbe la libertàù dell’uomo offre il riscatto dell’Amore, il senso dell’Amore….
    Non so se può servire Roberto, io ci credo veramente, non è sempre facile… e non è una dottrina, anzi la dottrina non c’entra nulla… è un incontro, un incontro con un Dio che è Padre e Madre… un Dio che ama, ama fino all’estremo, ama sempre, ama anche se gli sputi in faccia, ama perchè ti lascia libero di fare qualunque schifezza perchè ti ama a tal punto da avere fede che anche tu un giorno ti salverai, ovvero amerai…

  9. Roberto Says:

    Ciao,ti ringrazio per avermi dato la tua opininione,l’ ho letta molto attentamente e mi sento di condividerla,anche se non capisco perchè se Dio è onnipotente non ha eliminato dalla base l’esistenza di una malattia cosi brutta indipendentemente dal fatto che poi le cause fisiche possono essere attribuite dall’uomo,tu che ne dici?;cmq vorrei farti un’altra domanda se fosse possibile vorrei sapere che cosa ne pensi della vita eternà,che sentimenti provi a sentire la parola eterna,io onestamente mi spavento al solo pensiero,noi siamo essere limitati in continuo mutamento e pensare ad un’eternità,qualunque essa sia,pure un’eterna gioa,mi spaventa perchè a sensazione la ritengo una cosa troppo grande non saprei come non annoiarmi in un dato tempo;ti faccio questa domanda perchè alla morte di una persona gli si augura o lo si pensa in una vita eterna senza problemi,di sola gioa…che opinione ne avete…Grazie molte

  10. Roberto Says:

    Aggiungo una cosa al post di prima,vorrei sapere che ne pensate anche della malattia improvvisa,per esempio la leucemia fulminante che tristemente è salita alla cronaca per la vicenda di un ragazzo sportivo;che spiegazione possiamo dare a questa malattia,come facciamo a dare una causa all’uomo anche di questa,che è un virus di cui l’origine e la cura non si conosce?Grazie…p.s non vorrei essere prolisso ma trovo che il miglior modo per capire una cosa si analizzarlo da piu punti di vista,quindi ben vengano questo blog in cui ogni persona posso dire la propria visione sulla cosa…

  11. Davide Galati Says:

    Anche io sono felice quando si può parlare serenamente di queste cose che poi, alla fine, sono le cose davvero importanti della nostra vita. Volevo però fare una precisazione per non rischiare di essere frainteso quando alla fine del mio intervento parlavo di dottrina e incontro. La dottrina ha un suo senso profondo, ma lo acquisisce solo dopo che c’è stato l’incontro, è l’incontro che da senso. Senza l’incontro con Gesù la dottrina appare vuota, priva di significato e di senso.

    Tornando al tema (o temi) che hai portato, io devo precisare che non sono un medico, ma mi baso su quanto tu dici, la leucemia è causata da un virus, ma non sappiamo nè l’origine nè la cura di questo virus. E sappiamo perché colpisce alcuni individui e non altri? Io non lo so, ma più mi informo sulla scienza e le meraviglie della tecnica più noto che ogni volta che crediamo di sapere qualcosa in più si aprono altre 1000 non so e ogni conquista della tecnica porta con se conseguenze che dovremmo valutare con più attenzione. Non sono per nulla contro il progresso, ritengo però che ci dovrebbe essere molto più buon senso mentre sembra che a prevalere sia solo l’economia. Ci sono casi in cui si valutano i vantaggi ritenendo sacrificabili anche una certa percentuale di “vittime”, invece quello che ci dice Dio e ce lo dice con la sua morte in croce è che OGNUNO di noi vale il SUO sangue, ci dice che TU vali il sangue di DIO… cioè vali il massimo!
    Ma veniamo a quel tuo quesito, perché Dio non ha tolto una malattia così brutta, non la ha eliminata alla base… premetto che io ti offro la mia opinione, del tutto discutibile… ma supponiamo che quella malattia sia il risultato di un ben determinato comportamento che noi non conosciamo nei dettagli, ma che potremmo facilmente evitare rispettando il creato. Mi spiego meglio, per quel poco che ne so un tumore sono cellule impazzite che si riproducono senza sosta nè criterio. Cosa le fa impazzire? Qual è la causa scatenante? Supponiamo sia l’inquinamento legato al nostro stile di vita, se noi vivessimo in armonia col creato verrebbe a mancare la causa prima (sarebbe interessante sapere quanti tumori c’erano fra gli indiani d’america prima che arrivasse l’uomo bianco), nel momento in cui invece violentiamo il creato causiamo la follia di alcune cellule. Se Dio avesse evitato questo, sicuramente avrebbe evitato dolore, ma allora un comportamento sbagliato dell’uomo che conseguenza avrebbe avuto? L’uomo violenta il creato e non succede nulla? Allora dove starebbe la libertà dell’uomo se qualunque cosa faccia non dovesse affrontarne le conseguenze.. nel bene e nel male? Non so se sono riuscito a spiegarmi, ma in sostanza volevo dire che eliminare le conseguenze di un’azione, per quanto brutte sarebbe sempre togliere libertà a chi quell’azione può compiere.
    Detto questo è chiaro che di fronte a un dolore come quello che colpisce chi è vicino o vive in prima persona il dramma di un tumore c’è poco da dire. Il dolore dell’altro è solo mistero, un grande mistero (ma non perché come dice qualche sempliciotto il fedele si rifugia nel mistero quando non capisce, ma perché l’altro e il suo dolore, la sua gioia, sono sempre qualcosa che supera la mia capacità di comprensione, di abbraccio totale).

    L’eternità è un tema che mi piacerebbe trattare più avanti con un post e un racconto specifico. Ma comunque ti dico che da un lato anche io faccio fatica a immaginarmi qualcosa di eterno, anche questo è un mistero perché va oltre la sfera che posso abbracciare. Però immagino che anche tu, come tutti, sia stato innamorato e in quei momenti provi una gioia che non è solo gioia è qualcosa di più, un’energia che vuole quasi scappare via dal tuo corpo e allo stesso tempo una serenità che viene da un senso di completezza, e che poi quando è finita l’euforia diventa pace, ma pace vera, pace che ti fa dire sono completo, ora posso dormire sereno (faccio l’esempio dell’innamoramento perché è quello più comune, ma si provano sensazioni simili anche nella preghiera e in altri momenti particolari della vita). Questa sensazione però poi sparisce, presto o tardi si affievolisce, ecco io invece la vita eterna, che sono convinto c’è, la immagino così… questa sensazione che non finisce, questo senso di completezza perché sono riunito al mio Dio (mio perché vuole parlare con me, ha qualcosa da dire proprio a me, qualcosa da donare a me) che è Amore… e come ci può essere noia nell’Amore? Se c’è noia allora non è amore…
    Ecco Roberto, scusami se sono stato confuso, ma sono andato un po’ a ruota libera, spero qua e là di aver detto qualcosa di utile, ma se l’ho fatto è solo merito dello Spirito Santo. Sono contento ti piaccia questo blog 🙂

  12. Roberto Says:

    Ti ringrazio Davide per le tue parole veramente perche hai cercato di capire nel pieno i mie interrogativi e mi hai dato la tua risposta,molto esauriente,complimenti per il blog,molto bello e pieno di significato,lo terrò d’occhio…a presto

  13. antonella Says:

    perchè i 10 comandamenti che insegna il cattolicesimo sono diversi da quelli citati nella bibbia è una domanda alla quale non so darmi una risposta o per lo meno credo di afferrare il concetto forse .Probabilmente sarà dovuto al fatto che sarebbe stato troppo evidente la contaddizzione e quidi non si puo’ dire [non ti farai scultura alcuna ne immagine alcuna ecc…] esodo20]se poi le chiese sono piene di sculture e immagini varie non credete che questo vuol dire falsificare la Parola di Dio? io credo che se tutti cominciassero a leggere e credere soprattutto ! la bibbia tanti occhi si aprirebbero

  14. antonella Says:

    qualcuno puo’ aiutarmi a comprendere? desidero tanto conoscere la verità parlo di quella verità alla quale fà riferimento Gesu’ quando dice, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi

  15. STE Says:

    CI FA SOFFRIRE PER FARSI IMPLORARE?
    COME PUO’ ESSERE BUONO?

    • Davide Galati Says:

      Non capisco proprio il senso del tuo commento, perché sembra che tu non abbia proprio letto il post. Dove sta scritto che ci fa soffrire per farsi implorare? Quello che ho scritto è che la sofferenza, in ultima analisi, è sempre riconducibile alle conseguenze di una libera scelta dell’uomo. Certo ci sono innocenti che pagano per queste scelte, ma se non fosse così l’uomo non sarebbe libero anche di compiere il male (faccio un esempio concreto: tutti coloro che hanno sofferto e soffrono per il terremoto in Abbruzzo. La colpa non è di Dio, ma di chi, liberamente, ha scelto di costruire le case in modo da trarne il maggior profitto infischiandosene delle conseguenze). Questa libertà che ci lascia Dio, così assoluta da permetterci anche di rifiutarlo, è il primo grande indice del suo Amore, perché la Libertà è sempre e solo Amore, così come l’Amore e sempre e solo Libertà.

      • STE Says:

        E’ COMUNQUE CRUDELE! E’ LIBERO SOLO CHI VUOLE FARE DEL
        MALE E NON LA VITTIMA DI EVITARLO….

        E NEGLI HANDICAP E NELLE MALATTIE INCURABILI QUALE
        LIBERTA’ CI VEDI?

        MANCANO ANCORA LE PROVE INCONFUTABILI DELL’ESISTENZA DI DI
        DIO….

        • Davide Galati Says:

          Perchè scrivi tutto maiuscolo? Sembra quasi che urli… Comunque continuo a chiedermi se hai letto il post.
          E’ comunque crudele cosa? Che l’uomo sia libero? Non credo. Che ci siano uomini che soffrano a causa di altri uomini? Certo che è crudele, ma la colpa è degli uomini che usano la loro libertà per fare del male, non di Dio. La vittima ha la stessa libertà del suo carnefice, chi dei due usa per primo questa libertà per fare del male sull’altro lo prevarica, è ovvio, ma se questo non fosse possibile l’uomo non sarebbe libero. L’unico modo per evitare questo è che l’uomo scelga liberamente la strada dell’Amore, cioè di Dio. Esistono poi gli altri uomini che sono liberi di operare per un mondo giusto. Qualcuno può aiutare ed evitare alla vittima di essere vittima, ma è sempre una scelta libera. Se Dio intervenisse ogni volta cancellerebbe la libertà e con essa cancellerebbe l’amore…
          Nel caso di malattie incurabili e di Handicap bisogna vedere qual è la loro origine (hai letto Giobbe?), siamo proprio sicuri che possiamo escludere l’uomo come causa di queste? Facciamo un esempio, il cancro è colpa di Dio o dell’uomo che abusa della natura, non sa vivere in armonia con essa? Per l’handicap vale la stessa cosa, sappiamo noi la causa prima della malattia e possiamo quindi escludere la responsabilità umana?
          Sull’ultima tua frase direi che per fortuna che mancano, altrimenti se ci fossero saremmo tutti costretti a credere e quindi non saremmo liberi anche di negarLo. La fede si basa sul dubbio, è grazie al dubbio che c’è la fede. Se ci fossero le prove inconfutabili non ci sarebbe la fede, ma ci sarebbe altro. Tu non hai fede nella Forza di gravità, sai che c’è punto e basta.

          • STE Says:

            MI PIACE DI PIU’ E LO LEGGO MEGLIO….. E’ CRUDELE CHE LA
            LIBERTA’ SIA PARZIALE. E’ UN ATTO DI CINISMO ASSOLUTO IL NON
            INTERVENTO DI DIO CHE DA CREDITO AI DUBBI SULLA SUA BONTA’ E SU
            SULLA SUA ESISTENZA. L’AMORE NEL VEDERE LE VITTIME CHE IMPLORANO CHE BENEVOLENZA E’?
            GIOBBE? SEI MAI STATO IN OSPEDALE? NON ME NE FREGA NIENTE
            DELLE CAUSE MA NON POSSO NON ODIARE CHI PERMETTE DELLE VITTIME INNOCENTI, SEMPRE CHE ESISTA…..
            OK PER L’INQUINAMENTO MA L’ISTINTO RIPRODUTTIVO DA CHI
            DERIVA? L’UOMO DEVE ESSERE RESPONSABILE SOLO DI SE STESSO E
            NON DEL MALE DEGLI ALTRI SE NON HANNO CHIESTO DI NASCERE.
            LA MELA NEL VUOTO CADE INVECE DIO?
            LA FEDE CI SERVE PER SOPRAVVIVERE MA LA VITA NON HA SENSO
            PER ORA….

            • Davide Galati Says:

              Innanzitutto grazie per la possibilità di un confronto che, sebbene su posizioni distanti, si mantiene civile e rispettoso nei toni.
              Venendo all’argomento, la libertà non è parziale, è sempre totale, ma è ovvio che se io esercito la mia libertà per fare del male c’è qualcuno che questo male deve subire, se Dio intervenisse evitando le conseguenze delle mie azioni, io non sarei più libero di fare del male. L’esempio classico è quella dell’auto che passa col rosso, ma si può tradurre in qualunque altra situazione. Ogni essere umano ha però questa libertà e quindi per chi si adopera per il male ci può essere, se lo vuole, un altro che si adopera per il bene. Su questo argomento può essere utile un racconto molto semplice che vede un fedele incontrare una bambina che chiede l’elemosina per strada affamata, scandalizzato va in chiesa e si rivolge a Dio dicendogli: “Signore, ma che Dio sei che permetti a una bambina di stare lì sulla strada, affamata a piangere perché muore di fame? Comepuoi permetterlo? Perché non fai qualcosa?” E Dio risponde: “io veramente ho fatto qualcosa: ho fatto te!”. Questo per dire che la responsabilità è nostra, non di Dio, siamo ni che scegliamo di far del male o di ignorare chi soffre. Caino dice: “Sono forse io il custode di mio fratello?” Lui vorrebbe che gli si rispondesse no, ma la risposta vera è sì. Perché “tuo fratello” (o “tua moglie”, “tua figlia” e così via) non vuol dire che tu possiedi tuo fratello, ma che ne sei responsabile, l’aggettivo TUO è sì un possessivo, ma indica responsabilità, vuol dire che ti devi prendere cura di lui. E il cristianesimo ci dice che siamo tutti fratelli, quindi la responsabilità reciproca è ovvia e implicità.
              Certo negli ospedali (ci sono stato diverse volte) ci sono persone che soffrono per le più svariate cause, perché Dio lo permette? Le cause sono importanti per rispondere a una domanda come questa, perché se le vai ad analizzare vedrai che c’è sempre una responsabilità umana. L’istinto riproduttivo è, appunto, un istinto, ma noi abbiamo una mente che può, se vogliamo, controllare l’istinto (il controllo degli istinti è ciò che ci permette una vita sociale) e quindi sapendo che all’uomo è dato il potere più grande, quello di dare la vita, gli è stata data una grande responsabilità. ad esempio in quasi tutte le culture, a un certo punto, si è vietato l’incesto e i rapporti con consaguinei, questo inizialmente non per un discorso morale, ma perché si è presto notato che i figli di consanguinei nascevano con malformazioni. Oggi è possibile controllare la propria salute e quindi valutare, se lo si vuole, i rischi di una gravidanza (se sei sotto cura con un farmaco che in caso di gravidanza rischia di far nascere un bambino Down e rimani in cinta perché non ti controlli la responsabilità è tua, non di Dio).
              Di fronte a tutto questo dolore che l’uomo infligge ai suoi fratelli, più o meno consapevolmente, Dio che fa? Ti toglie la possibilità di fare del male? No, toglierebbe la libertà, ma fa una cosa eccezionale, unica. Diventa uomo egli stesso e ci mostra come si può vivere dando solo amore, seguendo l’amore, respirando amore e soffre, soffre fino all’ultimo respiro, schernito, sputato, deriso, frustato, fustigato, umiliato, esposto… soffre accanto a noi e ci dice che ognuno di noi vale il suo sangue, ci dice che ognuno di noi vale il SANGUE DI DIO!
              Sì, la mela cade, Dio è sempre accanto a noi, ma non lo vedi o lo senti come vedi o senti la mela. Hai sempre il dubbio di ingannarti, questo dubbio lo salti solo con la fede (comunque, in realtà, Goedel se non sbaglio, ha pubblicato un teorema che dimostra l’esistenza di Dio, almeno secondo lui, ma tutti i matematici mi sembra lo chiamino così, però non lo conosco in dettaglio quindi non ne ho ancora parlato, non vorrei mai sbagliarmi)

              • STE Says:

                QUESTO MONDO NON E’ ACCETTABILE…….
                POSSO SOLO RIBELLARMI SUICIDANDOMI O NON RIPRODUCENDOMI..
                CHI E’ IL RESPONSABILE DI UN MONDO COSI’ ASSURDO E CINICO?DOBBIAMO INVENTARCI UN MODO PER MORIRE CONTENTI….
                CHE TRISTEZZA….

    • Pier Pierot Says:

      VERISSIMO

  16. Chiara Says:

    Ciao Davide,sono una ragazza di 16 anni e da tempo, ascoltando i discorsi del mio fidanzato sul perkè Dio permette tante sofferenze e punisce gli innocenti,ho avvertito il bisogno di fare ricerche, di approfondire meglio!Mi sono accorta,che la mia poca esperienza e il mio poco studio della bibbia, non sono sufficienti a trovare delle risposte concrete alle sue domande, sempre + desiderose di essere esaudite! Tengo a dire che sono una cattolica molto praticante,dirigo un coro in chiesa, e sono allietata quando mi reco in chiesa,dove davvero la pace e l’amore sembrano venirti incontro e aprirti le braccia.Anche il mio ragazzo lo è, ma a differenza di me, si pone tanti interrogativi(e forse io sbaglio,perkè mi fido ciecamente della mia fede, e ogni cosa sembra avere una risposta)!Navigando su internet,alla ricerca di risposte, mi sono imbattuta in questo blog, molto esauriente e profondo.Ho notato subito che sei una persona ricca di pace interiore e soprattutto di fede:)! Leggendo,mi sono soffermata in particolare su delle espressioni, qnd ad esempio Dio ci lascia liberi di agire, perchè Egli è amore e amore significa anche libertà…io ho sempre pensato questo di Dio…ma il mio ragazzo no!Dice:e se Dio è amore perkè ad esempio non interviene per bloccare un uomo che sta sparando un altro uomo innocente?”Quando mi dice queste cose, io è come se perdessi la parola…non riesco a controbbattere, perkè l’ho fat tante volte dicendo che è amore e ci lascia liberi…ma lui non comprende ciò!In effetti bisogna davvero avere fede per capire…ecco vorrei che mi chiarissi questa cosa per parlargliene se non è un disturbo:)!Poi un’altro dubbio mio invece si scosta leggermente dall’argomente che hai affrontato e infatti riguarda la poca credibilità e fiducia nelle persone che esercitano il sacerdozio!Sono rimasta molto delusa da alcuni atteggiamenti di gente di chiesa(non se mi capisci)che all’improvviso si sn allontanate da me, come se gli avessi rpocurato chissà quale ferita…qnd invece operavo solo nell’amore di Dio…mi è stato detto ad esempio che solo gli AMICI DI DIO subiscono determinate delusioni, ed io mi sn sentita proprio così!Ecco a questo punto vorrei chiederti:”Agiscono così perchè sono uomini del resto o per quale altro motivo?…Se sono proprio loro ad agire così, in chi altro si può riporre fiducia?”!Spero di ricevere presto tue risposte…grazie della disponibilità:)!Con affetto!

    • Davide Galati Says:

      Ciao Chiara, prima di tutto voglio ringraziarti per le tue belle parole nei confronti di questo blog e di me, ma ti assicuro che se qui trovi qualcosa di buono è solo merito del Signore… Venendo agli argomenti che poni, tutti interessanti e stimolanti, inizio dicendoti che non è sbagliato nè farsi domande, porsi dubbi, nè fidarsi ciecamente della propria fede. Se guardiamo la Bibbia vediamo che essa è ricca di personaggi che hanno una grande fede, ma anche dubbi. D’altra parte, come ho già detto su questo blog quando ho parlato della fede, non ci può essere fede se non c’è dubbio, la fede è un salto sul dubbio. Quindi porsi delle domande, avere dei dubbi non solo è importante, ma essenziale, il punto fondamentale è però che tipo di risposta dai al tuo dubbio. E’ difficile riuscire ad essere semrpe onesti, anche intellettualmente, e dare una risposta che sia libera dai tanti condizionamenti che subiamo da ogni parte, anche dal particolare stato d’animo che abbiamo nel momento in cui cerchiamo di darci una risposta. Il cristianesimo poi non è la religione della teologia, anche se la teologia è importante, quindi non è la religione delle risposte di testa, ragionate, ma è la religione dell’incontro, dell’incontro con un Dio che si fa persona, uomo, per incontrarsi con te. Proprio con te perché di te gli interessa, perché TU vali il suo sangue, TU vali il sangue di Dio. Il rischio è di perdersi quest’incontro, di non vederlo e di smarrirsi nei dubbi e nella selva di risposte che ne possono conseguire, dimenticando il proprio vissuto (non vorrei essere troppo astratto e ti faccio un esempio concreto: se io sto con una ragazza e comincio a chiedermi cosa fa quando non ci sono, chi vede, chi chiama, se mi ama veramente e come posso averne la certezza c’è il rischio che mi perda tutta la bellezza dell’incontro con lei, che non badi più alle sensazioni meravigliose che mi trasmetet quando sta con me, che non noti i sacrifici quotidiani che fa per starmi accanto o sopportarmi e alla fine divento incapace di godere una realtà perso nei meandri della mia razionalità). Quindi ben vengano i dubbi e ben venga la fede e allora andiamo al tuo quesito, se Dio è Amore, se Amore è anche Libertà, ma è comunque Amore perché Dio non interviene a fermare Giuseppe che sta per sparare a Marco?
      Le considerazioni al riguardo sarebbero molte io ne faccio qualcuna, spero di essere comprensibile e di non annoiarti. L’atto di sparare in sè è solo una parte, una piccola parte di un processo molto più complesso e grande. Qualcosa ha spinto Giuseppe a impugnare la pistola e a puntarla verso Marco, Giuseppe per una serie di motivi che noi non conosciamo, ha deciso di uccidere Marco. Dio può fermarlo? Certo che può, ma fermare Giuseppe sarebbe davvero un atto d’amore? In apparenza sembrerebbe di sì, ma se l’amore è libertà e Giuseppe ha deciso l’azione di uccidere Marco che diritto ha Dio di fermarlo? Ha il diritto che gli viene dal suo potere, ma così facendo toglie a Giuseppe la libertà di scegliere un azione negativa. Infatti se Giuseppe sapesse che non potrebbe mai uccidere Marco perché Dio glielo impedirebbe comunque quale scelta avrebbe davvero? Non so se riesco a farmi capire appieno, ma se io so che se attraverso col rosso non farò mai male a nessuno o che se guido ubriaco Dio mi impedirà sempre di ammazzare qualcuno e anche me (perché Dio ama anche me) se in pratica le scelte che faccio non hanno alcuna conseguenza, che libertà ho io? E se non ho libertà, di che razza di amore sono fatto oggetto?
      Ma allora Dio che fa? Questo Dio che è Amore, dopo aver creato il mondo che fa? Ci sta a guardare mentre ci facciamo del male a vicenda sperando che ci salviamo? Dove sta l’Amore di Dio?
      Dio ha fatto una cosa incredibile, prima ci ha dato le sue Leggi, il Decalogo (le sue Dieci Parole) che ci indicano come comportarci (e i Dieci Comandamenti sono molto più ricchi e profondi di quanto si possa pensare, mi piacerebbe un giorno poterne parlare meglio), poi ci ha dato la Scrittura, poi si è incarnato per camminarci a fianco e farci vedere come dobbiamo vivere, poi ci ha lasciato il Suo Spirito e il Suo Corpo per darci la forza di amare, perché quando nella Bibbia abbiamo il primo omicidio Caino, interrogato dal Signore, dice: “Sono forse io il custode di mio fratello?”. SI’, noi siamo i custodi di nostro fratello. Cosa significa? Significa una cosa molto concreta, significa che ogni mia azione può influenzare in un modo che neanche penso chi mi sta intorno e che quindi deve essere improntata all’Amore, al Suo Amore. Esiste una teoria (o una legge, esattamente non lo so) , nel mondo scientifico, secondo cui il battito d’ali di una farfalla provoca un uragano dall’altra parte del mondo, pensa cosa può fare allora un azione dell’uomo. Torniamo al nostro caso, cos’è che ha portato Giuseppe a decidere di uccidere Marco? Chi gli è stato intorno, chi lo ha cresciuto, i suoi amici, i suoi colleghi, gli hanno mai mostrato amore?
      Dio ama allo stesso modo sia Marco che Giuseppe, e soffre con entrambi, con Marco per la sua fine violenta, ma anche con Giuseppe perché lui dovrà vivere con ciò che ha fatto, ma Dio, proprio perché ha scelto la via dell’amore può solo fare questo: piangere accanto a chi soffre! Sempre lì accanto perché se un giorno tu, io, noi, che abbiamo sbagliato scegliamo di pentirci e di seguirlo sappiamo sempre dove trovarlo, accanto a noi e chi ha lavorato solo un’ora nella sua vigna avrà la stessa paga di chi vi ha lavorato tutto il giorno.
      Certo così ci sono innocenti che soffrono e il primo innocente a soffrire è Dio, ma così c’è anche la possibilità di scegliere l’Amore, diversamente non ci sarebbe alcuna scelta.
      Vengo ora al secondo punto che sollevi, anche questa è una cosa che accade di frequente. Non preoccuparti, è normale, guarda gli apostoli. Ti cito solo qualche episodio sparso: Giuda lo tradisce; Pietro, colui che poi diventa il primo Papa, lo rinnega tre volte, cade quando vuole camminare sulle acque, taglia l’orecchio del servo del sacerdote, vuole negare a Gesù la passione; quando devono pregare con gesù si addormentano; sotto la croce c’è solo Giovanni, gli altri hanno paura; morto e risorto Gesù tornano alle loro attività finché Gesù non appare loro e si fa riconoscere. Insomma non è che fossero sempre perfetti e irreprensibili, erano uomini, come lo sono i sacerdoti di oggi e qualunque uomo di chiesa. Cosa vuol dire? Vuol dire che hanno ricevuto dal Signore una chiamata speciale, ma a questa chiamata devono rispondere ogni momento della loro vita e non sempre questa risposta è santa. Perché sono cattivi? Perché sono in malafede? No, perché sono uomini chiamati per un ministero particolare. Ma ognuno di noi è chiamato al suo “ministero”, supponi di essere chiamata al matrimonio, il tuo ministero sarà di essere moglie e madre, am cosa vuol dire? Che quando ti sposi e quando partorisci hai esaurito il tuo compito? Che la celebrazione del sacramento ti rende automaticamente una moglie e una mamma perfetta e santa? No, vuol dire che in ogni momento dovrai scegliere di onorare e rispettare tuo marito, di rinunciare e rifiutare le tentazioni che il mondo, la vita intorno a te, ti propone e ce la farai sempre? No, alle volte cadrai e starà a te scegliere di rialzarti o di rimanere a terra e da sola non ce la farai, solo con Cristo, solo con la preghiera riuscirai a rialzarti e fare scelte d’Amore. Ma il fatto che alle volte cadrai cosa significa? Che le mogli sono cattive e che il matrimonio è una fregatura? No, significa solo che siamo esseri umani. Allora, noi cristiani, ci fidiamo sì dell’uomo di chiesa, ma prima di Lui ci fidiamo di Dio Padre e dello Spirito che opera, ben sapendo che se l’uomo ci tradisce Dio non lo fa mai e che tante volte siamo stati o saremo noi a tradire.
      Ecco Chiara spero di essere stato almeno un po’ chiaro e almeno un po’ di aiuto, riscirvimi pure sul blog o privatamente se preferisci, se hai ancora dubbi, ma sapendo che io non ho tutte le risposte, anzi posso anche dire cose sbagliate, l’unica vera guida è la Chiesa perché la Chiesa è santa anche se è composta da peccatori.
      Che il Signore sorrida sempre a te e al tuo fidanzato.
      D.

  17. Nicola Dalfonso Says:

    Come è spiegato meglio nel sito:

    http://www.esistenza-dio.com

    il male non esiste per volontà di Dio, ma è una conseguenza inevitabile delle caratteristiche di un universo materiale, dove tutto deperisce, e non tutti possono avere ciò che desiderano perchè le risorse (in senso lato) sono limitate.

    Il bene e il male sono due facce della stessa medaglia, e spingono le persone a comprendere come la felicità possa essere trovata solo in Dio.

    E’ come se Dio prima di “condannarci all’eterna gioia del contatto con lui” voglia farci comprendere che non possa esistere niente di meglio

    • Davide Galati Says:

      Onestamente non mi trovo del tutto d’accordo. Che il male non esista per volontà di Dio è vero, ma sul resto sono perplesso. Credo di più al male che esiste come risultato delle libere scelte dell’uomo, scelte che possono portarlo anche ad allontanarsi da Dio, scelte che sono quindi peccati e il peccato non è altro che, appunto, l’allontanarsi da Dio, dalle sue vie.

  18. Anonimo Says:

    scusate ma allora com é possibile che dal male se ne tragga del bene ? ho cercato solo con l amore di riprendere mia figlia ma non è servito a niente ma qua

    • Davide Galati Says:

      Ciao, grazie del tuo commento, ma ammetto di non averlo capito a pieno. Il fatto che dal male se ne tragga del bene dipende proprio dalla potenza di Dio, che non smette mai di proporre all’uomo il modo di fare del bene, sta all’uomo accogliere questa proposta e agire di conseguenza. Naturalmente non è che esiste il male perché se ne possa fare del bene, ma viceversa si può fare del bene anche da un grande male. Sul tuo discorso personale invece non entro nel merito, ance perché mi sembra molto personale e forse questa non è la sede più adatta per discuterne. L’unico consiglio che mi sento di darti è di pregarci, pregarci, pregarci…

  19. Luigi Says:

    Ciao Davide, come molte altre persone, sono alla continua ricerche di risposte, risposte che puntualmente non arrivano, ho letto con molta attenzione il tuo POST ed i relativi commenti, ma sono anni che io cerco di avvicinarmi a Dio, leggendo il Vangelo, acquistando libri, informandomi su realtà religiose diverse dalla Chiesa Cattolica, e in alcuni casi sembra che la cosa mi porti giovamento, che io ne tragga profitto da questo mio “indagare” alla fine di poter avere una fede solida……..ma poi cedo…….perchè mentre leggo e prego e prego e leggo mi informo anche su quello che succede nel Mondo, ma non mi accontento di leggere delle brutture del Mondo, le voglio vedere, e Internet è una miniera d’oro se uno vuole vedere immagini e cattiveria umana in quantità industriale, partendo dagli stermini degli ebrei arrivando ai genocidi dei giorni nostri, ecc. (la lista delle efferatezze commesse dall’uomo ai suoi simili, all’ambiente, agli animali e al Mondo intero è sterminata) io vedo che l’uomo fondamentalmente ha già scelto, e ha scelto il male.

    Ed è su questo punto che io mi blocco di solito, ovvero Dio in quanto Padre di tutti noi ha anche lui le sue responsabilità, ragiono in un ottica umana, sono un padre anche io di uno splendido bambino, e sto cercando di educarlo nel migliore dei modi, ma sarà compito mio anche rimetterlo sulla retta via se un giorno dovesse prendere una brutta strada, dovrei intervenire subito come genitore in quanto amo mio figlio, e dovrei intervenire energicamente, scuotendolo, parlandogli, sgridandolo, mettendolo in castigo, dovrei dirgli” fermo, ma cosa stai facendo? Ma ti rendi conto di quello che fai? Stai per commettere un grave errore” e se le parole non bastassero dovrei intervenire con i fatti, come nell’esempio di Chiara poco più su se vedessi mio figlio con una pistola in mano io cercherei di fermarlo, per 2 motivi, salvare la vita ad un innocente e salvare la vita di mio figlio, certo io dovrei trovarmi sul posto al momento del fatto e non è detto che riuscirei a fermarlo, mentre Dio è sempre presente.

    Non basta dire che Dio ci ha messo a disposizione tutti i mezzi per poter scegliere il bene, poniamo che io dia a mio figlio il meglio del meglio per poter studiare ma lui non vorrà farlo dovrò fare di tutto affinchè si convinca che dallo studio potrà avere un futuro migliore, dovrò chiuderlo anche in camera una settimana, niente paghetta, niente uscite serali e così via, ma ci dovrò provare, e perchè lo farò, per amore, per amor suo, perchè gli voglio bene e voglio che abbia un futuro roseo.

    Ogni volta cerco di convincermi che Dio c’è ma poi mi vengono in mente le brutture del Mondo, dell’uomo, il dubbio mi assale, e alla fine rimango nel limbo di un credere/non credere, ma credere a cosa?

    E faccio un altro esempio, un esempio classico che va un pò indietro nel tempo (neanche tanto), se ne potrebbero fare centinaia più recenti: ma quando venivano sterminati gli ebrei nei campi di concentramento, Dio in quel momento a tutti quelli che magari pregavano e ancora credevano, cosa gli ha risposto?

    L’argomento è lungo e le mie domande tante, al momento però la sera ho scelto di leggermi qualche bel fumetto e il Vangelo l’ho messo da parte.

    In attesa che i miei dubbi diminuiscano e mi consentano di intraprendere un altro avvicinamento a Dio, magari definitivo, ribadisco il concetto, in qualità di Padre di tutti noi Dio dovrebbe aiutarci mentre stiamo per sbagliare, e con segnali forti, come un genitore premuroso deve essere.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Luigi, grazie per il tuo commento. Poni problemi interessanti, vorrei avere più tempo per risponderti, quindi scusami se sarò conciso, se posso ritornerò sull’argomento al più presto.
      Innanzitutto vorrei dirti che Dio non si incontra con la ragione, cioé non si può convincere o non convincere qualcuno a credere in Dio con la ragione. E visto che qui parliamo di Cristo, scusami, ma io stringo il campo e da un Dio generico scendo al Dio di Gesù Cristo. Quello con Cristo è prima di tutto un incontro personale nella vita, dopo la ragione ha un senso, prima no. Perché? Perché è come se si decidesse di sposare una persona perché sarebbe una buona moglie o una brava madre, ma senza quell’incontro d’amore che deve stare alla base di ogni relazione (poi la relazione la costruisci anche e sopratutto con la ragione, ma all’inizio ci deve essere un sentimento, altrimenti sposare uno o l’altro sarebbe lo stesso).
      Venendo poi all’argomento specifico che poni, io credo che Dio non possa intervenire a impedire ogni azione malvagia, perché priverebbe l’uomo della libertà. E hai ragione, io come padre o fratello o amico o anche sconosciuto ho il dovere di prevenire un male se posso, ecco dov’è Dio quando si compie il male, nelle nostre mani, nei nostri cuori, sta a noi accoglierlo e agire. Quando Caino uccide Abele, Dio poi chiede a Caino dov’è suo fratello. Ma perché glielo chiede? Forse non lo sapeva? O forse vuole che Caino sia responsabile di ciò che ha fatto? E infatti Caino cosa risponde? “Sono forse io il custode di mio fratello?” La risposta è sì. Questo è il nostro compito come uomini, educarci a crescere nell’amore a vicenda.
      Cosa rispondeva Dio a chi lo pregava nei campi di sterminio? Non lo so, ma so che Dio era lì, accanto a ognuno di loro e sai perché lo so? Perché il Dio in cui credo è diventato uomo e si è fatto flagellare, sputare addosso, umiliare e crocifiggere pur di dire: “Uomo, guarda quanto vali! Vali il mio sangue! Vali il sangue di Dio” Ma questo non ti è imposto, sei libero di accettarlo o di rifiutarlo, questo è l’Amore… l’Amore con la A maiuscola.
      Infine tu palri del male che c’è nel mondo ed è vero, ce n’è molto, ma quanto è il bene? Quanto bene c’è che non conosciamo perché non fa notizia? Io ti consiglio di leggere Avvenire o i notiziari di Telepace, non perché siano confessionali, ma perché ti mostreranno come moltissime persone si mettono in gioco in prima persona per aiutare gli altri, in ogni angolo del mondo.

  20. MARY Says:

    ciao Davide, per favore potresti aiutarmi a risolvere alcuni interrogativi?Prego tutti i giorni per chiedere un miracolo, un aiuto per un povero giovane affetto da sarcoma. Ho invocato tutte le potenze celesti nella speranza che la mia preghiera venga accolta: chiedete e vi sara’ dato, bussate e vi sara’ aperto. Sono due anni che busso alla porta del Signore affinche accolga la mia richiesta. Quel povero giovane malgrado si sia sottoposto alle piu’ atroci cure va solo peggiorando. Nessun esito positivo, la malattia imperversa con il suo dolore fisico e morale e avanza senza pieta’.0ra io mi chiedo, perchè Dio non mi apre nonostante io persevero nella preghiera? Quel povero giovane ha perso la fede e non e’ nulla quello che ha patito Gesu’ in croce a confronto a lui. Io continuerò a pregare e a sperare ma se lui non si salva non so se potro’ credere ancora! tI PREGO FAMMI CAPIRE TU IN CHE MODO DEVO BUSSARE PER FARMI APRIRE!

    • Davide Galati Says:

      Ciao Mary, mi piacerebbe davvero avere una risposta da darti che fosse quella che tu desideri, ma io non ce l’ho. Non ce l’ho per tanti motivi, il primo è che il dolore di un’altra persona è sempre qualcosa di più grande di ciò che ognuno di noi può comprendere e quindi è un mistero; il secondo motivo è che altrettanto grande è il modo in cui ognuno di noi reagisce al dolore che vive e anche questo è un mistero; il terzo è che ancora più grande è Dio e quindi ancora più un mistero… un mistero nel senso di qualcosa che ti sopravanza, che non puoi mai cogliere appieno, qualcosa che è sempre più di te.
      La relazione con Dio, o meglio col Dio di Gesù Cristo, è sempre una relazione vera e quindi non può mai essere qualcosa di legalista o di magico per cui si fanno una serie di cose o si rispettano una serie di norme e si ottiene qualcosa automaticamente. Eppure Gesù stesso, come ricordi bene tu, dice “chiedete e vi sarà dato”, ma che cosa chiediamo? In un altro passo è sempre Gesù a dire che qual è il padre che al figlio che chiede pane dà serpenti, cioè a dire che non sempre Dio ci accontenta perché non sempre noi chiediamo cose che sono per il nostro bene. Eppure tu chiedi cose buone, almeno così mi sembra e così credo sembri a tutti eppure non arriva ciò che chiedi, perché?
      Risponderti io non lo so, posso solo fare alcune ipotesi, ma anche queste le faccio sapendo che sono molto pericolose perché rischiano di sembrare giudizi, non prenderle così perché non vogliono esserlo.
      Gesù non ha mai detto che ci salva dalla croce, Gesù ci ha detto di prendere la nostra croce e seguirlo. Ci ha promesso la resurrezione, ma non di eliminare la croce. Ora ognuno di noi ha la sua croce, per qualcuno si tratta di un fatto oggettivamente banale, per qualcun altro di un fatto oggettivamente grave, ma per ognuno di noi, quando vive e si scontra con quel fatto questo è una croce. Quello che Gesù ci mostra è come affrontare questa croce garantendoci che ci starà accanto sempre. la sofferenza può diventare fonte di grandissimo amore e non perché lo dico io, ma perché tantissime persone ce lo hanno dimostrato (ad esempio i santi) trasformando il loro dolore in amore. Al contrario la sofferenza può anche essere fonte di grandissima disperazione e moltissime persone ce lo hanno dimostrato, si può perdere la fede o addirittura togliersi la vita.
      Allora io mi sento di dirti di pregare sì per la guarigione di questo giovane, ma sopratutto perché abbia la forza di trasformare la sua sofferenza in amore. Io non so quando il Signore ti esaudirà, ma so che ti ascolterà. So che ha esaudito Abramo quando anche Abramo aveva perso ogni speranza e lo stesso con Elisabetta e in tanti altri casi… so che da oggi saremo in due a pregare per questo giovane..so che queste mie parole ti sono servite, ma so che il Signore ci ascolta, questo lo so anche se non so dimostrarlo.
      Un abbraccio

  21. Rosanna Says:

    Ho letto attentamente molti dei vostri interventi su questo argomento e devo dire che… sia “in bene che in male” in alcune affermazioni mi trovo daccordo. Anch’io nonostante tutto sono una persona che crede/ non crede e mi chiedo: se Dio non può intervenire per via del libero arbitrio perchè alcuni li salva mentre altri no? Prendiamo un episodio della vita di San Pio. La ragazza si convertì quando capì che nel rimprovero così offensivo di Padre Pio c’era stato in realtà la volontà divina di preservarla dal pericolo di una violenza carnale ai suoi danni. Ora. per assurdo paragono un caso qualsiasi. Ho letto su una rivista che la sorella della vittima della strage del circeo era una devota cattolica osservante e praticante ha smesso di esserlo dopo he Dio permise quella strage. Tutto questo per dire: “perchè Dio permette il male e le sue conseguenze mentre in altri momenti salva le vittime da terribili esperienze che in particolare per una donna potrebbe segnarla a vita? E ancora. il libero arbitrio dvrebbe esserci sempre perchè allora per alcuni compie miracoli mentre per altri come il caso del ragazzo 17 enne sopra menzionato lascia che la gente lo implori e non fa niente? in fondo… il male è sempre frutto delle azioni umane. sbaglio? Sia chiaro. io sono molto grata a Dio per avermi salvato 5 volte mia madre e ultimamente da una demenza senza possibilità di ripresa e… dovrei solo STARE ZITTA ma… quando vedo e sento tanto dolore nel mondo la mia fede si affievolisce e… come potete notate il mio tono comincia ad essere cinico e sarcastico nei suoi confronti: tutto questo male e questo dolore nel mondo mi spaventa e ho paura ad abbandonarmi completamente a Dio!! da qui il mio credere/non credere
    E ancora. siamo responsabil (come si diceva sopra) dei fratelli che si ostinano a non ascoltarci se diamo loro qualche consiglio per il loro bene? grazie a tutti. un saluto.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, innanzitutto grazie per aver scritto e sopratutto per aver letto quello che scrivo in questo blog.
      Prima di risponderti voglio fare una premessa, per me ovvia, ma forse necessaria. Su questo blog io esprimo le mie opinioni che nascono da riflessioni e da esperienze mie, ma che non sono verità per forza, possono anche essere sbagliate. Cerco sempre di seguire il Magistero della Chiesa e se dicessi qualcosa di contrario è sicuramente perché non me ne sono accrto e si tratta di un mio errore. Premesso questo passo a risponderti dicendo subito che questo argomento non è facile, anzi forse è uno dei più difficili di tutti ed esiste sempre una componente di Mistero che noi non possiamo capire. Non perchè siamo stupidi o perché ci è vietato, ma perché (come cerco di spiegare nell’articolo dedicato al mistero su questo blog) l’altro ha sempre una parte che è un mistero per noi. Nostra moglie, nostro marito, nostro papà, nostra mamma, nostro figlio non potremmo mai capirli del tuto e completamente, una parte di loro sarà per noi sempre un mistero, a maggior ragione questo accade con Dio. Un Dio, il nostro, non dimentichiamolo che entra in relazione con ognuno di noi, un Dio che, in sintesi, ci viene vicino e ci dice: “Vuoi che diventiamo amici?”. Tutto questo per dire che io farò un tentativo di risponderti, ma c’è una parte che è e rimane al di là delle nostre possibilità di comprensione.
      Io credo che Dio tenti di salvare tutti e di entrare in relazione con tutti, la differenza sta in chi se ne accorge (o se ne vuole accorgere) e in chi no. Tu fai due esempi e in questi esempi io ci vedo nel primo una capacità di comprensione e nel secondo mi chiedo, perché io non lo so e non lo potrò mai sapere, se ci sia stata altrettanta capacità di comprensione. Di comprensione di cosa? Di un Dio che è lì, accanto a te giorno e notte, è alla porta e bussa, ma decidere di aprire sta a noi. Se tutti aprissimo la porta a Dio e lo facessimo entrare in casa nostra e seguissimo i suoi comandamenti, la sua Parola, chi commetterebbe qualcosa di male? Come e dove riconoscere Dio che bussa è un argomento talmente complesso, ma che alla fine si può ridurre al chiedere aiuto a chi è più avanti di noi nella vita spirituale, trovare cioè un buon padre spirituale. Io posso solo, brevemente, dire che per 37 anni ho totalmente ignorato e non capito Dio, a un certo punto, grazie ai frati francescani, a una difficoltà terribile della mia vita e alla ragione ho capito che Dio era sempre stato accanto a me, perché una cosa può essere una coincidenza, due possono essere coincidenze, tre possono essere coincidenze, ma alla quarta dici no! Qui c’è qualcosa di più del caso, e lo dici proprio perché sei un essere razionale, e non le chiami più coincidenze, ma dioincidenze.
      La fede non è una csa data una volta per tutte, è come l’Amore, non è che dici il tuo Sì all’amore una volta e sei a posto per sempre. No, devi coltivarlo e stare attento perché è molto insidiato, da tutti nel mondo. Così accade alla fede, se l’hai trovata una volta e non vuoi perderla, coltivala altrimenti morirà perché il mondo è terribile e la attaccherà in tutti i modi possibili.
      Spero di esserti stato utile, ma in ogni caso, non preoccuparti esprimi sempre liberamente ogni tuo dubbio e, se vuoi, scrivi ancora.
      Che il Signore ti sorrida sempre.

  22. piarulliilaria@libero.it Says:

    Vorrei aggiungere un mio appunto a proposito della fede in Dio.. e cioe’ che per quanto mi riguarda il Signore nostro nella mia vita , e’ stato qualcosa che ha stravolto la mia esistenza nel senso che mi ha tirato fuori da una difficilissima situazione che pensavo oramai del tutto priva di speranza… Lui e’ sceso nel mio inferno dove io mi trovavo e mi ha sdraticato il male da dentro di me , intendo il male nel vero senso della parola.A chiuso quella porta della mia vita e ne ha aperta un’altra fatta di fede!! di amore!! io so di appartenere a Dio .. credo in lui piu’ di me stessa e ogni giorno della mia vita e’ un dono che ricevo da Lui!!! grazie.

  23. Rosanna Says:

    Ciao a tutti. scusate se non vi ho risposto prima ma non ho ricevuto l’avviso via e mail di nuovi commenti così oggi per caso un pò insospettita sono entrata nel blog. Grazie Davide per avermi risposto e in alcune cose in modo molto esaustivo quello che non sò cmq e che volevo chiederti è: “come fare per coltivare la fede? Secondo te. è necessario andare a messa e partecipare ai sacramenti. dire rosari tutti i giorni… io non la sento così la fede. per me è un continuo rapporto con Dio un rapporto che potrebbe sfociare anche in lite ma che poi come per un vero amico si fa pace e ci si vuole bene più di prima. Ora. Gesù è entrato nella mia vita e… teoricamente lo sento e dico che è una persona ma… ancora lo sento come qualcosa di estraneo a me. qualcosa di trascendentale… mi rendo conto di essere piena di contraddizioni e per questo avrei bisogno si. di un padre spirituale. ma chi? Da queste parti ne conosco alcunii ma nessuno è stato finora all’altezza di rispondere alle mie “martellanti domande” e… sinceramente anche in me c’è questa paura di.. sapere/non sapere. Vi confesso che sono sempre più spaventata da questa situazione: Dio dovrebbe essere gioia amore. invece in me incute solo terrore. come mai? il fatto di “essre contattati direttamente da Dio” dovrebe lusingarmi invece a me mi spaventa ma nello stesso tempo mi fa sentire in colpa nei suoi confronti perchè… è come se lo stessi rifiutando. in realtà non è così. ho solo bisogno di conoscerlo meglio insieme a qualcun altro che mi possa trasmettere attraverso lui/lei il suo amore per me. L’amore mi ha sempre spaventato figuriamoci quello di Dio!… o meglio. un amore che io non sento. mi ha sempre spaventato. lo sento come una costrizione. Volevo cmq ancora fare i complimenti ad Ilaria è commovente la fiducia che ha per nostro Signore… vorrei anch’io avere il tuo medesimo senso di abbandono a Dio. ma purtroppo… non ci riesco. che devo fare… eppure. mi ha dato tanto. tanto… ma nello stesso tempo sento che in alcune cose mi ha deluso e forse è qussto il vero motivo: fino a qualche tempo fa mi sentivo così sicura di me della sua approvazione e del suo amore che ero pronta a tutto. anche a farmi ucidere per ciò in cui credevo. sicura che lui sarebbe stato lì. ora non sò. non sù più: sono tornata ad essere quell’essere “senza spirito” che ero. senza più ne voglia di vivere ne tantomeno di lottare. Scusate lo sfogo. ma è così. Ok. grazie a tutti e a risentirci!..

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, cerco di rispondere sempre a tutti i commenti, anche solo per un ringraziamento, anche quando sono diversi o contrari rispetto a ciò che penso io, purché siano sempre improntati al rispetto. L’unico problema è che rispondo quando riesco a trovare il tempo per farlo e non sempre è subito.
      Venendo al quesito che poni, secondo me, per la mia esperienza la fede si coltiva coi modi che dici: la messa, la preghiera quotidiana, tra cui anche il rosario. Perché? Perchè è verissimo che il rapporto con Dio è un rapporto libero Padre/figlio o amico, per cui tu puoi e devi rivolgerti a lui col tuo cuore al di là delle formule, ma a questo rapporto bisogna educarsi. Se tu hai un amico e non lo vai mai a trovare o lo chiami solo quando hai bisogno di qualcosa, che tipo di relazione è quella che instauri con lui? Con Dio è lo stesso, lo vai a trovare almeno una volta a settimana nell’eucarestia e ogni giorno trovi del tempo da dedicare a Lui, solo a Lui. Un tempo in cui entrare in rapporto con Lui, la preghiera è il modo in cui entri in rapporto con Lui. Non è importante se lo fai con una formula oppure seguendo il tuo cuore, anzi forse sarebbe meglio seguendo il cuore, ma le formule e le preghiere già pronte sono un ausilio importantissimo perché ti guidano a entrare nella preghiera, a far uscire dal tuo cuore il mondo esterno e a soffermarti su Dio e sul tuo rapporto con Lui. Se leggi il catechismo della Chiesa Cattolica, la quarta parte è tutta dedicata alla preghiera, ma un ausilio importantissimo per pregare è il Pade Spirituale, cioè una persona più avanti di te nella fede che ti aiuti, ti guidi, ti indichi la via, ma non scelga al tuo posto. In questo blog trovi diversi post sul Padre Spirituale e sulla preghiera, magari dacci un’occhiata se già non l’hai fatto. In linea di massima io mi sento di consigliarti due cose: – fuggi da chi si propone come Padre Spirituale e parti dalla tua parrocchia, dal tuo parroco. Chiedi a lui (non è detto che debba essere lui il tuo Padre spirituale, ma forse sa indicarti qualcuno), perché se il Signore ti ha messo in quella parrocchia un motivo c’è. Aggiungo che il Padre Spirituale non è uno che risponde alle domande, molte domande rimarranno sempre senza risposta, ma è una persona più avanti di te nella fede che ti guida nel cammino di fede, non è uno che sa più di te e che ha le risposte ai tuoi dubbi, ma uno che ha vissuto o vive un’esperienza profonda con Dio. Il nostro Dio, il Dio in cui crediamo non è un Dio da conoscere come si conosce la legge di gravità, ma è un Dio che si conosce come si conosce un amico (come dici anche tu). Per conoscere la legge di gravità tu prendi un libro e leggi o trovi un professore e te la fai spiegare, per conoscere un amico tu ci stai insieme, fai delle cose con lui. Ricorda sempre che l’Amore, quello vero, quello di Dio, non è mai costrizione, ma sempre Libertà.
      Grazie per aver scritto.

  24. Rosanna Says:

    http://nelcuoredimaria.splinder.com/post/19309912/la-madonna-ci-insegna-come-accecare-satana-fine
    Guardate questo sito e spiegatemi per favore perchè la Madonna dice: SACRIFICATEVI. Questa preghiera mi è arrivata da una persona dalla quale per sua bocca Gesù mi ha risposto ad una preghiera io però la sento come una terribile costrizione: aiutatemi per favore, non ci capisco più niente… ma Dio è amore o costrizione?… scusate l’ignoranza e forse Gesù direbbe… la stoltezza ma io un Dio che da per avere non lo vorrei proprio… o meglio. non lo potrei mai amare…

    • Enrico Says:

      Hai ragione Rosanna, un Dio che dà per avere non lo vorrei pure io, ma c’è un però:
      se Dio dà per avere, perché dà sempre per primo? Se seguisse questo
      ragionamento il famoso ‘do ut des’, sarebbe il più grande opportunista della storia, ma questo ragionamento cozza in pieno con quanto Gesù Cristo ha rivelato del padre. Quando Gesù parla del dono più grande, il regno di Dio, a cui tutti siamo invitati (già ora) fa qualche discriminazione? Mi sembra di no, ed anche la risposta degli invitati può essere libera, ma il loro rifiuto non significa che saranno meno amati. Noi non siamo costretti a fare nulla, siamo solo amati! Cosa sperava di ricevere Cristo dalla croce? La sua vita è stata proprio questo: dare tutto senza aspettarsi nulla in cambio, tradotto: amare senza pretendere che questo sentimento sia contraccambiato, “se amate solamente quelli che vi amano, che merito ne avrete?” (Mt 5, 46)
      Il sacrifico, come lo stai intendendo tu – immagino – ha una connotazione negativa, e Gesù, consapevole di come questo termine fosse male interpetato già a suo tempo, lo spiega nel vangelo: “Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa.”(Mt 12,7). Che la tua preghiera, cara Rosanna, sia libera da ogni costrizione e solamente consapevole della cosa più importante e vera: che se amata, sempre!

  25. Rosanna Says:

    Grazie Enrico della tua risposta ma… ancora non mi spiego perchè allora la chiesa proponga preghiere volute da Gesù in persona. Hai presente la coroncina della divina misericordia? cosa vuol dire secondo te: “TI OFFRO il corpo. il sangue. l’anima e la divinità del tuo dilettissimo figlio e Signore Nostro Gesù Cristo IN ESPIAZIONE dei nostri peccati e di quelli del mondo intero?!… chiedo ancora scusa ma… io in queste due parole ci vedo qualcosa di orribile… ora. la domanda sorge spontanea. Perchè Dio ha mandato a morire suo figlio? io lo vedo come un sentimento di ira nei nostri confronti che Gesù ha dvuto appagare…. vi prego spiagatemi. io non ci capisco più niente… anche se diciamo… ufficiosamente. “Dio ci ama”. ufficialmente le sue parole io le interpreto sempre come obblighi o terribili castighi!…

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, ti rispondo qui anche facendo riferimento al tuo commento precedente. Dio non ha mandato suo Figlio a morire, Dio ha mandato Suo figlio perché noi lo accogliessimo, noi non lo abbiamo accolto e lo abbiamo crocefisso. Dio poteva salvarlo? Sì, perché non lo ha fatto? Perchè, semplificando un po’, altrimenti non ci avrebbe salvato dai nostri peccati che è una cosa bellissima, ma uno può dire vabbè, ma in concreto cosa vuol dire? Vuol dire che Dio con la sua morte in croce, col suo non fuggire, non salvarsi quando noi abbiamo deciso di ucciderlo, ci mostra quanto valiamo noi, quanto vale ciascuno di noi: il Suo Sangue! Io, tu, chiunque di noi, anche il più infame, vale il Sangue di Cristo! Il Sangue di Dio! Dio si è fatto crocifiggere le mani perché noi sappiamo anche vedendole che esse sono sempre aperte ad accoglierci.
      E il sacrificio di cui invece chiedi tu? Cos’è? Cosa vuol dire? Vuol dire che dobbiamo morire in croce anche noi? Sì, nelle croci che abbiamo ogni giorno nella nostra vita e dobbiamo farlo, se vogliamo, per amore, perché la croce portata con Amore genera libertà e amore. In concreto cosa vuol dire? Vuol dire che se mia moglie mi chiede di non lasciare il lavello sporco e a me non viene naturale farlo o magari sono di fretta e non ho voglia di farlo, faccio un sacrificio d’amore e lo pulisco. Vuol dire che se io voglio andare a sciare, ma mia moglie è stanca o sta male e non può venire, faccio un sacrificio d’amore e le rimango accanto. Quello di Cristo è l’esempio più grande di sacrificio d’Amore, ma ognuno di noi ne ha centinaia di esempi nella propria vita, cose concrete, che può fare e che spesso non fa perch vince il nopstro egoismo. Questo Gesù ci chiede di sacrificare, il nostro egoismo, perché Lui vuole la nostra felicità e sa che la rinuncia a una felicità apparente ci porta a una felicità vera. Però la rinuncia costa sempre un po’. Non so se sono stato chiaro, spero di sì. I nostri peccati sono sempre peccati di egoismo, di incapacità di dire no a un nostro piacere per stare accanto a chi ha bisogno di noi, Gesù invece è stato accanto a tutti noi, sempre, in maniera esemplare.

    • Enrico Says:

      Non è una risp facile, ma sono sicuro che capirai ciò che ti voglio comunicare, perché NON sei ignorante e NEMMENO stolta (chiunque cerchi la verità -come te- sta percorrendo una strada che ha come meta le conoscenza di Cristo).
      Dio non ha mandato suo figlio a morire, ma a dare (donare) la vita, proprio come chiede ad ognuni di noi, è una scelta che spetta all’uomo, esso è libero di accettare o rifiutare, nessuna costrizione. Gesù ha scelto la sua strada, di parlare del Regno di Dio, di amare il prossimo ed ha scelto di farlo in una società a cui risultava scomodo ascoltare queste cose: è l’autorità ebraica del tempo che condanna Gesù Cristo alla crocifissione, non Dio. Chi grida “crocifiggilo!”?
      Gesù sapeva che quanto insegnava poteva mettere a rischio la propria vita ma HA SCELTO di continuare a farlo, perchè in questo ha riconosciuto l’amore più grande. Quante persone, sull’esempio di Cristo, hanno fatto come lui nei secoli passati ed ancora oggi? Quante hanno scelto di donare la propria vita per un bene più grande? Tutte persone “costrette” a morire? No, dico io, persone che hanno scelto di amare.

  26. Rosanna Says:

    Ciao a tutti,
    è molto bello quello che hai detto Enrico, ed infatti come non potrei amare un Dio così, sarei veramente una stolta! ciononostante ho ancora dei dubbi. C’è un passo della bibbia molto importante in cui Dio dice: “conosco il numero dei capelli della tua testa, ti ho scelto quando ho proclamato la creazione non eri un errore; ho scelto il tempo e dove abiterai sei fatto in modo meraviglioso, stupendo, tutti i tuoi giorni sono scritti nel mio libro etc… ora, non ricordo bene la postilla ma.. spero di avere un chiarimento visto che ci sono genitori che non vogliono figli; se li tengono, ma li umiliano e li massacrano condannandoli ad una vita di inferno. Dove sta l’amore di Dio a questo punto se sa che a chi manda un figlio non lo vuole da principio oltretutto sapendo che il piccolo/a sarebbe massacrato psicologicamente e fisicamente condannandoli all’inferno in terra. Dove sta il libero arbitrio e ancora il detto “la vita è come te la fai” se tutto è prestabilito, tutto è scritto?!!

  27. Gigi Says:

    Ciao a tutti!!
    Io ho una domanda a proposito del male presente in natura che ancora non mi è chiaro. Prima che arivasse l’uomo sulla terra ci sono voluti milioni d’anni di evoluzione. Il processo evolutivo si è realizzato continuamente nella storia con la sopravvivenza delle specie piú adatte e la morte di altri. Ad esempio milioni d’anni fa esistevano i dinosauri, che continuamente lottavano tra loro, poi a causa di un disastro ambientale morirono tutti.
    Ora io mi chiedo, la natura possiede anche una propria libertá e puó scegliere tra cosa è bene e cosa è male? O se no perchè Dio, nonostante tutto il suo creato lo ha trovato buono, ha creato una natura cosí imperfetta, che all’apparenza magari è bella ma che sopravvive grazie ad un continuo processo di morte.
    Grazie per le risposte.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Gigi, io provo a darti una risposta che, in gran parte è la mia risposta. Su certi temi non c’è una risposta assoluta. La natura, di per sè, non è né buona né cattiva, un ecosistema tende a stabilire un suo equilibrio se tu non lo tocchi e se accade qualcosa che lo turba esso ricrea un suo equilibrio (alle volte ci vuole poco, alle volte ci vuole molto, ma alla fine si arriva all’equilibrio). In questo sistema si innesta l’uomo che invece può scegliere e può decidere cosa è buono e cosa non lo è. L’uomo può decidere di estinguere una specie o di salvarla, al di là dei meccanismi di evoluzione naturali (secondo Darwin sopravvive il più adatto, quindi se una specie come il Panda si estingue, per la natura va bene così perché vorrebbe dire che quella specie è meno adatta di altre a sopravvivere. Ma l’uomo può farla sopravvivere, come fa, in barba a questo principio).Nel racconto della Genesi, che non è storico, ma metaforico (diciamo così) si mostra come la natura assuma significato in funzione dell’uomo (è l’uomo che dà il nome agli animali) e di come la morte entri nel mondo (quindi anche nella natura) a causa del peccato dell’uomo (che, in sostanza, è la rottura, da parte dell’uomo, di quel rapporto di fiducia con Dio). Ma attraverso Cristo la salvezza è entrata nel mondo e l’uomo potrebbe, seguendo la via di Cristo salvare il mondo, non eliminando la morte del tutto, ma dando a quella morte un significato nuovo, un significato di salvezza. gensi dice che l’uomo deve “soggiogare” la natura, ma soggiogare significa “mettere sotto giogo”, ovvero dare una direzione, indirizzare, guidare. Questo è il compito dell’uomo, compito che l’uomo troppo spesso tradisce, guidare il mondo alla salvezza. Non so se sono stato chiaro, almeno nell’esprimere il mio pensiero (che comunque in parte ritrovi nel Catechismo della Chiesa Cattolica) ed esaustivo rispetto a quanto mi chiedevi, ma spero di sì almeno un pochino.

  28. maruska Says:

    io credo che è vero che abbiamo il libero arbitrio però di fronte a delle sofferenze inaudite per es.i milioni di morti nei campi di sterminio Dio dovrebbe far sentire la sua voce ,non a caso Gesù ha detto chiedete bussate e vi sarà dato ma non ha ascoltato il gido di aiuto di tanti innocenti hai vogli addi dire gli ultimi saranno i primi ma questa certezza non c’è quindi mi viene da pensare che l’uomo è solo la sua nascita una casualità come pure la sua morte quando ero più giovane avrei dato la mia vita per Gesù adesso non più scusa il mio sfogo masono troppo amareggiata ho fatto sempre la sua volontà ma non lo capisco

    • Davide Galati Says:

      Ciao Maruska, grazie per il tuo intervento. Personalmente credo che anche nei campi di sterminio Dio sia intervenuto, ma non come sarebbe piaciuto a noi. Penso che Dio sia intervenuto morendo accanto a ciascuno di quei morti, penso sia intervenuto in tutti coloro che, come Padre Massimiliano Kolbe, hanno dato la loro vita per salvarne un’altra, mostrando così che c’è un’altra strada a chi invece ha scelto di dare la propria vita per ucciderne molte altre. Se non capisci Gesù, non scusarti, ma chiedi a lui ciò che non capisci, fai come Giobbe che è tutto tranne che paziente e nel pieno della sua sofferenza urla a Dio e gli chiede conto di ciò che sta vivendo e Dio risponde. Sì, risponde perché Dio è un Dio vivo, un dio dei vivi, non dei morti.

    • Enrico Says:

      Ciao Maruska, mi permetto di provare a risponderti anch’io, anche se l’intervento di Davide ha già detto molto. Dal tuo messaggio evinco che l’intervento di Dio sia possibile solo nella misura in cui egli toglie l’uomo dalla sofferenza e salvandolo dalla morte, dando per scontata la sua totale assenza durante le difficoltà umane, oppure che la sofferenza umana sia una sorta di espiazione di qualche male precedentemente perpetrato o ai danni di qualcuno o ai danni di Dio stesso. Questi sono gli schemi entro i quali io stesso ho ragionato per molto tempo, poi ho capito che Dio esce completamente da questi schemi che sono solo umani, ed uscendo da tali vincoli ho dato senso anche alle (mie) sofferenze umane, rispondendo a una domanda che fin da giovane mi portavo: perché ha permesso che il Figlio venisse ucciso? Perché diamo per assunto che se una persona muore sia abbandonata da Dio? perché la morte deve essere considerata una punizione di qualche male? Nel tuo caso specifico diamo per confermata la completa assenza di Dio durante lo sterminio, oppure, rimanendo tra noi, la sua totale indifferenza durante una relazione sentimentale finita male, una separazione, la perdita di una persona cara. Io sono fortemente convinto che Dio sia accanto all’uomo in ognuno di questi momenti e che sia l’uomo a dover aprire le braccia per riconoscere il volto di Dio che sta a lui accanto. Padre Kolbe si è fatto portatore di questo volto, in molte occasioni è chiesto a noi di farci portatori del volto di Cristo davanti alla sofferenze nostre e degli altri, questo è fare la volontà di Dio: cose semplici che possiamo fare nel nostro vivere quotidiano. Noi, figli di Dio, non siamo in balia di un principio di casualità o, peggio ancora, di causalità, siamo chiamati, in ogni strada che percorreremo, ad essere testimoni di un amore che accompagna sempre i suoi figli, questo è il fine del nostro pellegrinare qui su questa terra. Forse cominceremo da oggi a fare veramente la sua volontà.

  29. Rosanna Says:

    “29 AGOSTO 1981. Mi domandate di quella donna che vorrebbe lasciare il marito perchè la fà soffrire. Io dico: resti con lui e accetti la sofferenza. Anche Gesù ha sofferto.” Salve, è un pò che non mi faccio sentire. stamane una persona mi ha portato il libretto dei messaggi storici della Madonna a Madjugorje anno 1981 e questo è stato per me veramente inquietante!!… mi è salita su una rabbia e uno sconforto che ogni sentimento di gratitudine nei suoi confronti si è trasformato in qualcosa… diciamo vicino al disamore. Mia madre è sempre stata succube di un marito che la fatta soffrire per anni e ancora. sono sincera se lo avesse lasciato forse oggi non sarei un’infelice senza vita, senza identità senza lavoro.. NIENTE DI NIENTE!!!…. qualcuno mi spieghi perhè quel poco di fede che avevo ogni volta che sento queste cose va a finire a farsi friggere. E mi sento sempre più a un passo dall’inferno.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, personalmente rimango molto prudente nei confronti delle apparizioni di Medjugorie, come è la Chiesa d’altronde. Tu poni un problema preciso però allora io mi limito a rimandarti a quello che dice la Chiesa a proposito che nel Codice di Diritto Canonico afferma chiaramente che la donna che subisce violenza dal marito si deve allontanare da lui finché nonsi è sicuri che questa violenza non possa essere reiterata. Quello che la Chiesa non accetta, se non in eterminati e specifici casi, è lo scioglimento del vincolo matrimoniale perché è un legame non solo tra due persone umane, ma con Dio. Alle volte può essere davvero difficile, addirittura impossibile per un essere umano, per questo è necessario l’aiuto di Dio. Poi tu affermi di vivere una situazione infelice e che causa di questa è la relazione infelice dei tuoi genitori. Non voglio giudicare una situazione che non conosco, ma ciò che afferma Cristo è proprio il contrario ovvero che noi non siamo il prodotto inevitabile di ciò che accade attorno a noi, ma che noi abbiamo la possibilità di andare oltre, di scegliere autonomamente. Cristo con la sua morte in croce afferma che il tuo valore non è dato da quello di tua mamma e di tuo papà, ma che il tuo valore è il massimo, tu vali il sangue del Figlio di Dio, tu vali il sangue di Dio. Quindi qualunque errore abbiano fatto e fanno i tuoi genitori, (forse che non avevano e hanno il diritto di sbagliare?) ricordati che tu non sei determinata da questi, ma puoi scegliere sempre la tua strada.

  30. Rosanna Says:

    Ciao davide, personalmente non ho mai visto alcun legame sia tra i miei che tra loro e noi figli. In quanto a Madjougorie… come non si può credere!… io ci credo, perchè tutte le prove scentifiche sono risultate vane di fronte i vari miracoli e in fondo… se si crede alle apparizioni di Lourdes fatima ect… perchè non credere a quelle di madjougorje!? In fondo i messaggi sono molto simili, Pregate pregate pregate digiunate… ma, mi chiedo. Da una trasmissione televisiva ho sentito che la Madonna ha ordinato ai veggenti di digiunare per sette giorni e sette notti.. che significato ha il digiuno?! Perchè Dio predilige queste forme di sofferenza!? Ma, come si fa a dire che Dio è Padre se:DOBBIAMO riparare e fare penitenza, DOBBIAMO recitare rosari… non so, io questo l’ho sempre sentito come manifestazione di potere sull’uomo e non manifestazione dell’amore Divino per la sua creatura!… no, non ci riesco proprio a credere in un Dio Padre. l’ho sempre visto invece come una sorta di… imperatore a cui ogni tanto si chiede un favore umiliandosi con la preghiera. No, non riesco proprio a sentire questo amore che lui dice!… perdonatemi… ma non ci riesco, quale “Padre” vuol far soffrire e umiliare un figlio!… Ma, a volte mi dico..che forse sto sbagliando tutto, che forse… vale quella famosa barzelletta del pescatore che sta annegando e prega sempre Dio senza sapere che gli aveva già mandato due barche!.. non so, sono molto confusa. Riguardo al matrimonio… a mio avviso non c’è legame se uno dei due non rispetta il giuramento fatto sull’altare. Prometto di amarti, onorarti etc…. per me è solo sottomisione e sopportazione di qualcosa che non c’è mai stato e mai ci sarà. Scusate, ma la penso così.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, da come hai scritto in precedenza, mi sembrava di capire che tu legassi una tua condizione di infelicità a una condizione di infelicità dei tuoi genitori, invece il cristianesimo afferma una cosa diversa. Su Medjugorie ho le mie perplessità, mia moglie e moltissimi amici sono convinti della bontà delle apparizioni, ma il fatto che le apparizioni siano nate in un momento molto particolare per quel territorio (era in atto una disputa sui diritti economici tra i frati e la diocesi) e che i vescovi del luogo abbiano sempre detto che lì non avvengono apparizioni, mi lascia perplesso.
      Il digiuno ha, anche scientificamente, una suo valore ben preciso che è quello di purificare l’organismo. da un punto di vista spirituale è un’arma che allena lo spirito a resistere alle tentazioni e a purificarsi. E’ obbligatorio? No. La Chiesa lo impone solo in un paio di occasioni durante l’anno liturgico e poi è lasciato alla coscienza del fedele. Costa fatica però e quindi dove sta l’amore di Dio nel chiederci qualcosa che costa fatica? Noi viviamo nel mondo, in questo mondo, ma non siamo del mondo, però ci confrontiamo con le fatiche e le difficoltà di questo mondo. Ora ti chiedo cos’è che è importante, nel mondo, e che non costa fatica? Nulla. Un esame passato senza fatica non ha valore, la maternità costa fatica, se vuoi vincere una gara o stare in forma ti devi allenare e costa fatica, lo stesso se vuoi allenare il tuo spirito e raggiungere il paradiso. Ma in tutto questo il Signore che fa? Sta lì e ti guarda e controlla quanta fatica fai? No, si è incarnato ha sofferto per poterti dire due cose: 1) Tu vali il mio sangue. Tu sei così importante che vali il sangue di Dio; 2) Amare costa fatica, ma si può fare, io ti mostro come fare, ma non solo, soffro accanto a te e ti consolo.
      Riguardo al matrimonio, se ti sposi altrove che in Chiesa allora è solo una questione tra due persone, ma se ti sposi in Chiesa è una questione a tre, dove una delle tre persone è Gesù e Lui rispetta sempre le sue promesse. Non scusarti per come la pensi, ma ti consiglio di tropvare un prete con cui parlare che sappia mostrarti il Dio dell’Amore, non il Dio della sottomissione…
      Ciao

  31. Carlo Says:

    Certo è che in questo articolo l’arrampicata sugli specchi (specie per quanto riguarda il male che l’uomo subisce) è emblematica.

    Perchè non avete il coraggio di dire che non è possibile conciliare le caratteristiche divine con il male presente sulla terra, invece di presumere colpe degli uomini anche quando non ce ne sono???

    • Davide Galati Says:

      Quello che trovo davvero irritante sono i commenti laconici che lapidariamente esprimono un giudizio senza supportarlo coi fatti. Quello che ho scritto è, sicuramente, opinabile, ma è argomentato. Se si pensa che sia invece un’arrampicata sugli specchi sarebbe molto utile e costruttivo motivare il perchè con degli esempi, in modo da poter permettere un dialogo. Un commento come questo invece non permette nessun dialogo, ma al contrario lo ammazza. Vorrei capire dove sta l’arrampicarsi sugli specchi nel dire, in generale, che se tizio muore oggi per un cancro non si può escludere che ci sia una responsabilità umana nel passato. Poi è ovvio, e lo dice chiaramente il Magistero della Chiesa, che nel dolore personale c’è una gran parte di mistero (nel senso di ciò che realmente significa questo termine e non di quello che una certa cultura atea vuol far credere) e merita un grandissimo rispetto.
      La domanda finale non è altro che la domanda di questo articolo posta in un altro modo che sembra portare alla risposta dal momento che c’è il male non può esistere un Dio, in realtà se, ragionando per assurdo, prendessimo per vero questo assunto ci troveremmo con un altro bel problema a cui nessun ateo ha mai cercato di rispondere: Se Dio non esiste, da dove arriva il bene?
      Alle volte, sinceramente, ho l’impressione di perdere troppo tempo a rispondere a commenti che sono solo un’accozzaglia di luoghi comuni senza alcuna base.

  32. mikahel369 Says:

    Davide, quello di Carlo non e’ un commento laconico ed irritante, ma unicamente parte da un diverso livello di conoscenza/credenza.
    Una possibile risposta a Carlo (che non chiude alcuna discussione, ma lascia spalancate le proprie porte ad ogni possibile commento, anzi visto che ha commentato e’ in cerca di risposte) potrebbe essere:
    Caro Carlo, l’uomo nasce da una combinazione unica ed incredibile che parte da una minuscola goccia di sperma, ma sembra che te questo avvenimento lo reputi casuale, visto che non ritieni voluta questo incredibile avvenimento della nascita, ovvero voluta da colui che ha creato il tutto. Senza questo banale ma necessario ragionamento di base non puoi nemmeno avvicinarti alla concezione di bene e male ne al significato dell’esistenza umana, la quale esistenza beneficia dei 2 fattori per progredire.
    L’uomo non può seguire solo il bene altrimenti non cercherebbe di progredire, si accontenterebbe di se stesso e della sua posizione natia: allo stesso tempo l’uomo non può seguire solo il male perché lo porterebbe all’autodistruzione, ecco che Dio (e qui devi sforzarti di seguire un ragionamento spirituale, non cattolico o islamico o ebraico o altro… ) ci da ciò che ci meritiamo a seconda delle nostre azioni, di modo che si possa imparare, ergo evolvere!
    A breve ci sarà una grande guerra, credi che non ce la meritiamo come umanità tutta?

    Con rispetto per le idee e le posizioni altrui, Mikahel.

    • Davide Galati Says:

      Secondo me Mikahel Carlo è stato laconico (che vuol dire stringato) e irritante perché ha espresso il suo parere (del tutto negativo) senza alcun’altra informazione nè che potesse supportarlo nè che potesse permettere un dialogo. L’impressione, magari sbagliata, ma comunque genuina è che a Carlo (così come a molti altri che esprimono pareri come il suo) il dialogo, il confronto, non interessi, ma interessi solo la conferma di alcune idee precostituite che si hanno e che non sono scalfibili. Poi la possibile risposta che dai tu Mikahel non è quella che darei io, quella che darei è esattamente quella che ho dato e che a Carlo non credo interessi poi molto, magari alla tua risposta dirà qualcosa.. chissà… Buona giornata

      • mikahel369 Says:

        Non e’ laconico perché non la devi vedere come una risposta, ma come una ricerca di risposte, ergo non può essere irritante, il tuo blog e’ da te creato per una ricerca di condivisione della conoscenza e ricerca della stessa, ergo non puoi trovare questo commento, come alcuno altro, irritante.

        • Davide Galati Says:

          Mi dispiace io l’unica ricerca che vedo è quella di idee che confermino le proprie, non ci vedo altro, ma Carlo può sempre intervenire a mostrarmi che mi sbaglio. 🙂

          • mikahel369 Says:

            Scusami Davide ma qui innesco una piccola polemica… si vede che sei di scuola cattolica!
            Nel percorso della vita (quando si approccia il percorso spirituale) si parte proprio dallo stato di miscredenti o atei (se non riluttanti). Se si parte da una posizione diversa si finge di essere in una ricerca spirituale, ci si inganna.
            Quello che ha fatto Carlo e’ un piccolo passo (nel vuoto per ora), ma di certo con il tuo NON aiuto, in perfetto stile cattolico, non va da nessuna parte. Immedesimati in lui e vedrai che eri nella sua medesima posizione.
            Con rispetto ma con decisione, Mikahel.

            • Davide Galati Says:

              Preciso che io sono cattolico, non l’ho mai nacosto, anzi lo dichiaro con orgoglio. Non vedo dove stia la “richiesta di aiuto” di Carlo e trovo molto difficile, per non dire assai fantasioso immedesimarmi in una persona di cui non conosco nulla se non le quattro righe che ha scritto e che non dicono nulla se non che a lui quello che ha letto non è piaciuto (ma non si sa il perché) e non ha trovato scritto quello che avrebbe voluto. Io penso che l’aiuto si dia quando viene chiesto. Io, nella mia vita ti assicuro che non ho mai criticato nulla senza portarne delle motivazioni, condivisibili o meno, naturalmente.

              • mikahel369 Says:

                Nella mia via si dice che ogni discussione che non porta frutti va abbandonata, altrimenti ci si mette di mezzo l’ego, quindi troncherò qui visto che non c’è convergenza tra me e te (ma la discussione potrà servire a terzi, spero).
                La dottrina cattolica e’ per il “vedere ma non toccare” o meglio “credere senza esperimentare”.

                • Davide Galati Says:

                  Sono d’accordo con te che le discussioni che non portano frutti vadano abbandonate, anche se non ho mai pensato al discorso che fai sull’ego (e che trovo interessante), ma più che altro perché sono sterili e quindi solo una perdita di tempo. Questo è anche il motivo per cui non ho dato e non do, al commento di Carlo, una risposta come quella che dai tu, perché non ci vedo nessuna voglia di essere altro che sterili.
                  Per la mia esperienza cattolica, mia personale, ma anche di moltissimi che conosco o altri di cui ho letto, la fede nasce solo da un’esperienza personale, da un incontro personale con Gesù Cristo risorto, col suo amore, con l’Amore.

  33. dina Says:

    sona d’accordo con te Davide ke la fede nasce da una esperienza personale…ciao e buona giornata

  34. Andrea Says:

    Ciao a tutti ho trovato questo blog per caso, ho letto l’articolo e tutti i commenti e devo dire davvero interessante… avrei però alcune domande da fare. A cosa serve pregare Dio per qualcosa, se lui non può intervenire a causa del libero arbitrio di cui si è tanto parlato? I miracoli non sono una violazione del libero arbitrio?

    Poi vorrei sapere se possibile tu davide cosa ne pensi del diavolo?

    Come mai le persone di chiesa non possono sposarsi, avere figli e vivere una vita “normale” ?

    avrei molte domande ne ho poste solo alcune, magari ci sarà occasione per altre … grazie mille per le eventuali risposte. Ciao

    • mikahel369 Says:

      Andrea, se sei qui non e’ per caso, scordati “il caso” perche’ non esiste. Evidentemente sei alla ricerca di qualcosa.
      Io ho parlato di libero arbitrio perche’ di fatto e’ l’unica cosa che ci distingue dal essere DIO stessi.
      Noi abbiamo in noi stessi la divinita’ (visto che siamo creati a sua somiglianza) ergo non potremmo sbagliare se non perche’ siamo forniti di EGO che ci da la possibilita’ di scegliere (lEgo e l’egoismo si distingue in vari livelii, da satanico ad aulico).
      Scordati che devi pregare DIO, secondo colui che ha creato tutto ha bisogno di essere pregato? Quando preghi lo fai per ricordarti che te se parte di lui, e’ una forma di meditazione, ma ovviamente chiedi e quando chiedi con INTENZIONE allora lui ti accontenta.
      Ma il chiedere non avviene solo durante le preghiere, avviene sempre e quando CHIEDI (lo metto in maiuscolo per far capire che deve essere frutto della tua coscienza non del calcolo) ottieni… i tempi ed i modi ovviamente non sei te a deciderlo.
      I miracoli a mio avviso sono in effetti delle esplicite violazioni che evidentemente vengono fatte per dare dei messaggi forti a chi si e’ dimenticato della potenza nostra e di Dio e quindi per aiutare chi Lui crede essere degno di aiuto.

      Per la chiesa ti rispondera’ Davide, per me la Chiesa non dovrebbe esistere se non come forma di raduno spontaneo.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Andrea e grazie per aver visitato il mio blog. Innanzitutto faccio una premessa, forse ovvia, io sono cattolico e questo blog vuole trattare di temi cattolici in un’ottica cattolica. Naturalmente ospito anche commenti di tutti, purché siano fatti con rispetto (come ha semrpe fatto, ad esempio, Mikahel). Preciso questo per chiarire il punto di vista delle mie risposte. Detto questo devo aggiungere che questa spiegazione del perchè esiste il male se Dio è buono è una mia spiegazione che non è in contrasto col Magistero della Chiesa, ma è solo una mia teoria. Ora veniamo ai quesiti che poni, sulla preghiera, se cerchi nel blog ho scritto qualcosa di specifico, poi tu chiedi, ma se siamo liberi perché pregare? Su questo sono d’accordo con Mikahel, la preghiera non è un chiedere per avere, ma è una forma di relazione con Dio, quindi si prega per entrare in relazione con Lui, per conoscerlo, per stargli vicino, per parlargli di noi, anche per esprimergli i nostri bisogni affinché se può li esaudisca, ma… sia sempre fatta la sua volontà. Ma se Dio esaudisse la tua preghiera violerebbe la tua libertà? Non vedo perché, in ogni caso poi esiste anche la libertà di Dio che è un mistero, così come è un mistero la libertà di ogni persona (alle volta anche noi siamo un mistero a noi stessi, figurati gli altri).
      Cosa penso io del diavolo… penso che esista, che sia molto concreto, ma che sopratutto faccia fede al significato del suo nome.. diavolo viene dal greco diabolos ovvero dia-ballo, cioè dividere… quindi il diavolo è il divisore per eccellenza… qualunque cosa porti alla divisione invece che all’unità, a mio avviso, è facile che venga da lui.. come dicevano i Romani: divide et impera! Dividili e comandali! Ecco io penso che il diavolo faccia così, instilla dubbi che portano alla divisione, non dubbi sani che portano alla comprensione…
      Riguardo la tu aultima domanda penso che per persone di chiesa tu ti riferisca ai consacrati, cioè a coloro che consacrano la loro vita al Signore (preti, frati, suore e così via…), faccio questa distinzione perché anche io sono una “persona di chiesa” nel senso che vado in chiesa, frequento la parrocchia e sono cattolico, ma sono sposato e ho due bambini.
      Tra i consacrati è necessario fare un ulteriore distinzione tra i sacerdoti e gli altri. I sacerdoti fanno promessa di castità obbedendo a una legge della Chiesa, mentre gli altri fanno voto di castità. Qual è la differenza? La promessa viene fatta all’autorità della Chiesa in obbedienza a una sua legge, il voto è fatto direttamente a Dio e quindi rompere un voto è più grave che rompere una promessa. Inoltre le leggi della Chiesa potrebbero sempre cambiare, mentre la possibilità di fare un voto no.
      Perché ai sacerdoti cattolici viene chiesto questo e perché gli ordini religiosi ritengono sia importante? Sostanzialmente perché si ritiene che ci si possa dedicare meglio al servizio del Signore. Un sacerdote non ha una famiglia, ma così tutta la sua parrocchia diventa la sua famiglia. In ogni caso nei testi sacri ci sono indicazioni per entrambe le scelte. Gesù non era sposato, ma diversi apostoli lo erano. La Chiesa ha scelto così per i suoi ministri ritenendo questa la scelta migliore. Al riguardo la discussione tra i cattolici è sempre aperta, ma, personalmente, come marito e come padre, mi sento di condividerla pienamente (è già tanto se riesco a lavorare ora che sono diventato papà), ma è vero che ci sono realtà diverse (ad esempio gli ortodossi o i protestanti). Aggiungo solo una cosa però, non è che le persone consacrate nonv ivano una vita “normale”, loro sono persone normali a tutti gli effetti che hanno fatto le loro scelte e vivono anche la loro sessualità che, come dovrebbe esser per tutti noi, semplicemente non si esaurisce nella genitalità.
      Grazie delle tue domande, magari le afrronterò in maniera più ampia sul blog appena i bambini me lo permetteranno. Ciao

  35. Rosanna Says:

    Messaggio del 14 aprile 1982
    Dovete sapere che Satana esiste. Egli un giorno si e’ presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo con l’intenzione di distruggerla. Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo ma ha aggiunto: Non la distruggerai!: Questo secolo in cui vivete e’ sotto il potere di Satana ma, quando saranno realizzati i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verra’ infranto. Gia ora egli comincia a perdere il suo potere e percio’ e’ diventato ancora più’
    aggressivo: distrugge i matrimoni, solleva discordie anche tra le anime consacrate, causa ossessioni, provoca omicidi. Proteggetevi dunque con il digiuno e la preghiera, soprattutto con la preghiera comunitaria. Portate addosso oggetti benedetti e poneteli anche nelle vostre case. E riprendete l’uso dell’acqua benedetta!

    “Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo”. 8Il
    Signore disse a Satana: “Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come
    lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male”. 9Satana
    rispose al Signore: “Forse che Giobbe teme Dio per nulla? 10Non sei forse tu che hai
    messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai
    benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra.
    11Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha, e vedrai come ti maledirà
    apertamente!”. 12Il Signore disse a Satana: “Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma
    non stendere la mano su di lui”. Satana si ritirò dalla presenza del Signore.

    Salve a tutti, avrei bisogno di risposte riguardo questi due brani. Se Dio ci amasse non ci scatenerebbe dietro tanto male!!!…
    a questo punto potrei pensare di tutto, anche che la crisi che stiamo vivendo sia stata scatena dal diavolo con la benedizione di Dio… scusate l’ignoranza, prego ho bisogno di risposte, la mia fede sta sempre più vacillando. Come diceva Gesù, sono una di quelle in cui la “parola” mi allonta. Graie…

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, porta solo un po’ di pazienza e al più presto cercherò di risponderti con calma. Nel frattempo non aver paura e confida in Gesù…

    • mikahel369 Says:

      Rosanna, che la tua fede vacilli e’ un bene, solo chi cade puo rialzarsi.
      Per quanto riguarda la storia e quanto hai menzionato sopra, direi che e’ tutto vero, ma in realta’ il dovere di Satana non e’ far crollare la Chiesa in quanto istituzione, ma far crollare gli uomini e il loro credo (quindi e’ esteso a tutti, non solo ad i cattolici, visto che Dio e’ unico ed e’ Dio per tutti… atei inclusi).

      Per quanto mi riguarda il punto e’ questo, Dio ci mette alla prova per vedere se meritiamo la sua attenzione. Ma, chiediti, come potrebbero delle Anime create da Dio fare del male se non tentate da una creatura malvagia (creata ovviamente da Dio stesso)?

      In questo si esplica il ‘libero arbitrio’, ovvero se desideriamo essere liberi di scegliere, dobbiamo imparare che ogni scelta fatta provoca delle conseguenze. Se scegli di vivere in una lussuosa villa, devi anche accettare la possibile conseguenza di attirare le attenzioni dei ladri (leggasi demoni o uomini indemoniati).

      Lui ci ha dotato di Spirito (l’intelletto) ma anche di Ego (qui sulla Terra) e noi spiriti dobbiamo tornare a lui illuminando la nostra Anima (tramite la scintilla divina che Cristo ha ‘incendiato’ in tutti noi), ma per farlo dobbiamo essere tentati e resistere alle tentazioni.
      Ma bada bene, le tentazioni non sono quelle che stabilsce qualcuno sulla Terra, le tentazioni sono quelle cose che tu sai da sola essere parte di qualcosa di sbagliato ma le fai comunque.
      Ad esempio una delle tentazioni dei nostri tempi e’ la ruffianeria/corruzione per poter ottenere una posizione di lavoro migliore, ed in quanti vengono tentati e ci cascano!.

      Dio ci Ama (come non potrebbe un BUON Padre non amare Tutti i suoi figli) ma tu, ami te stesso/a? C’e’ il libero arbitrio ricordi, quindi ad una tua azione corrisponde una rezione, e quali azioni sono state commesse da noi uomini negli ultimi 2000 anni?

      Noi abbiamo cio’ che ci meritiamo, se vuoi meritarti i giardini di eterna’ felicita’, devi avere il coraggio di far fronte alle conseguenze delle tue (nostre) azioni passate.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, io mi sento di dirti di stare tranquilla che Dio non ci scatena contro nulla. Dio ha mandato suo figlio a morire per noi, cioè ha fatto il massimo possibile per dimostrarci quanto valiamo, sta a noi, a ciascuno di noi, scegliere quali azioni intraprendere.
      Comunque sul primo brano che, immagino, sia un messaggio di Medugojire non entro nel merito perché, come dice la Chiesa (che ancora su quelle apparizioni non si è pronunciata) ogni rivelazione privata non aggiunge né toglie nulla alla rivelazione della Scrittura. Oltretutto mi sembra che riprenda un po’ il brano di Giobbe che citi tu. Allora parliamo un attimo di questo libro che forse ci può aiutare a capire qualcosa in più. Questo è uno dei libri più antichi di tutta la Bibbia come composizione, ma uno dei più recenti come scrittura. Cioè è stato composto molto tempo prima rispetto a quando è stato poi messo per iscritto. Qui Satana è visto come uno degli angeli alla corte di Dio e ha un ruolo che esisteva nei regni dell’epoca ed era di controllare il regno e vedere dove potevano esserci punti deboli o cose che non vanno. Il significato di questo libro non è però quello di descrivere una realtà fisica alla lettera, cioè non è che Dio abbia veramente una corte di angeli così come ce l’avrebbe un sovrano terrestre, questo è un modo che abbiamo noi per descrivere una situazione che è al di là della nostra portata. Quello che è realmente importante è il significato di questo libro. Giobbe soffre e soffre ingiustamente, perde tutto quello che ha, ma non perde mai la fede, cioè non perde mai il suo rapporto con Dio. Oltretutto ci sono dei suoi amici che vengono a consolarlo e gli dicono le cose che, forse, ciascuno di noi, umanamente gli direbbe, ma Giobbe li manda, più o meno velatamente, a quel paese, perché quello che dicono non è vero, non lo aiuta e non spiega la sua situazione. Ecco allora che, al culmine della disperazione, Giobbe fa una cosa importantissima: urla! Ma a chi urla, urla a Dio. E il termine ebraico che viene usato (e che noi nella traduzione perdiamo) ci dice che urla a Dio e lo chiama a giudizio, a un tipo di giudizio particolare dove l’accusato è già colpevole. E Dio cosa fa? Dio risponde. La risposta che da nel libro poi forse non ci soddisfa del tutto o forse non la capiamo bene, io le ho dato una mia interpretazione, ma di fondo perché non ci soddisfa? Perché non risponde alla domanda che abbiamo tutti noi nel cuore: perché il male che sto vivendo, Signore? Ma a questa domanda non può darti una risposta il libro di Giobbe, ma solo Dio. Il libro di Giobbe ti indica la strada che è quella di urlare il tuo dolore a Dio e ti dice guarda che lui ti risponderà. E risponderà a te e con te parlerà. Non con tanti discorsi generali o retorici o filosofici o teologici, ma con cose concrete. Ti dirà dov’è che ti ha amato e ti ama ogni giorno e ti dirà il senso del tuo dolore. Io, ma neanche la persona a te più vicina, può dirti il senso del dolore che vivi tu.
      Ecco tu parli della crisi, generale, che stiamo vivendo, poi mi chiedi però cose concrete io penso che questo urlare a Dio sia una cosa molto concreta, avere con Dio una relazione vera, a tu per tu, da Padre a figlio/a, sia una cosa molto vera. Il come farlo però lo sai solo tu, perché sai solo tu qual è la tua modalità di relazione con Dio, il modo con cui tu ti senti più a tuo agio.
      La Chiesa è santa nel suo complesso, ma è composta da uomini e quindi peccatrice nei suoi membri perché tutti, anche i più grandi santi sono stati e sono peccatori (tu dici che dubiti della fede in Dio, pensa che Madre Teresa di Calcutta ha dubitato per cinquant’anni, ma non ha mai smesso di amare, di pregare, di cercare una relazione con Dio…). Poi nel concreto cos’altro posso dirti, io non so la realtà che vivi tu, ma nella realtà in cui vivo io nessuno muore di fame perché la Caritas (istituzione della Chiesa) sfama tutti, le parrocchie si sono attivate per aiutare le famiglie più in difficoltà in questo periodo, io con la mia famiglia cerco di fare quello che posso…
      Satana esiste e attacca, questo è vero, ma non lo fa su istigazione di Dio, lo fa su sua libera scelta. perché Dio non glielo impedisce? Perché anche Satana è amato e quindi è libero e perché, sopratutto, l’uomo è libero e quindi amato e per essere libero deve anche poter scegliere il male, altrimenti che libertà sarebbe? E spesso del male ne pagano le conseguenze gli innocenti… e allora Dio dov’è? Sulla croce a soffrire con quegli innocenti… pensa, quando è sulla croce gli dicono: “Se sei Figlio di Dio scendi dalla Croce, salva te stesso”. Lui non lo fa, lui muore sulla croce, perché? Prova a pensare cosa sarebbe successo se lo avesse fatto: Li avrebbe condannati tutti per l’eternità, invece li perdona perché non sanno quello che fanno.
      Certo, noi non siamo Cristo, ma la strada da seguire ce l’ha mostrata è quella dell’Amore senza se e senza ma, noi siamo liberi di sceglierla oppure no, molte volte, io per primo, non lo facciamo perché è difficile, perché le seduzioni e le tentazioni sono tante… ma Lui ci è sempre accanto… noi lo possiamo anche mollare, ma Lui non ci molla mai…
      Non aver paura, mai…
      Un abbraccio
      Davide

  36. Rosanna Says:

    Infatti, io mi riferivo alla chiesa come uomini…è per questo che sono tanto arrabbiata; in qualche modo tutto questo male e questo dolore lo ha scatenato lui e questo non è da Padre!!… chi sceglie il bene proprio pechè non ha le forze di combattere contro il male è costretto a soccombere e divenire come il “malvagio”. Pensi ad una persona senza lavoro appunto che non può ne mangiare ne altro, cosa dovrebbe fare alla fine se nessuno lo ascolta, quale soluzione se non rubare, uccidere o uccidersi come sta succedendo?!… sinceramente non mi sento proprio di giudicare ruffianeria persone costrette a vendersi per poter mangiare!… belli gli ideali, meravigliosi… ma andiamo a fatti concreti, NON SIAMO GESU’ CRISTO!!!…

    • mikahel369 Says:

      Rosanna, chi ti parla ha perso il lavoro a Dicembre scorso, sono all’estero e non c’e’ verso di trovarne un altro. Invece di disperarmi e prendermela con questo o quello, sono rimasto calmo e con mia moglie riusciamo ad andare avanti facendo delle lezioni di cucina italiana… Indovina chi mi manda i clienti???

      Dio non provoca il male, come ho tentato di spiegarti, ma lui ti ha dotato di EGO per darti la possibilita’ di decire (libero arbitrio).
      Quindi sta a te fare le scelte e di queste ne paghi le conseguenze.
      Certo forse e piu facile prendersela con Dio piuttosto che con se stessi.

      Io non giudico i ruffiani, ma io ho soltanto detto che questo modo di fare porta a delle conseguenze… secondo te perrche’ l’Italia si trova in questa condizioni, ovvero governata da mercenari piuttosto che da persone che hanno voglia di fare del bene per la propria gente? … fa sempre parte del famoso libero arbitrio a mio modesto avviso, non e’ Dio.

  37. Roberta Says:

    Perchè esiste il male nel mondo? Questa credo sia “La Domanda” per eccellenza! Credo anche che solo nostro Signore in persona potrà un giorno risponderci,in maniera esaustiva, quando Lo vedremo, in Paradiso! Per il momento di due cose sono sicura.Uno: Dio NON manda il male e il dolore a nessuno, altrimenti sarebbe solo un gran burattinaio di cui avere solo paura e a cui offrire sacrifici per ingraziarselo(si sa mai che gli gira male e …zot! e ti fa secco!).Due: Dio ha scelto di condividere con noi uomini il dolore, tutto il dolore(pensa essere deriso,incompreso,condannato ingiustamente, flagellato,crocifisso,…), e perfino la morte! si è fatto così vicino a me, che ha scelto di soffrire come me, come tanti disgraziati soffrono. E non è sceso dalla croce per mostrarci che lui è veramente Dio,ma ci è crepato sopra, perdonando…Così Dio ci ama! E oggi Dio soffre con ogni persona che soffre, è in tutti i letti d’ospedale, in tutti quelli che patiscono fame e freddo, persecuzioni,…Sì:questo è Dio! Scandaloso per certi(come lo è stato ai suoi tempi) ma forza per quelli che credono in Lui.Forza per chi soffre e sa che Lui è vicino(anche nelle persone che magari ti stanno aiutando…), forza per chi nel Suo nome aiuta chi è nel dolore( ma chi glielo fa fare,per esempio, ad una suoretta ottuagenaria di continuare a curare lebbrosi in qualche paese sperduto dell’Africa?).
    Dio non ci lascia mai soli!Dio non mi lascia mai sola!
    ciao Roberta

  38. Gennaro Says:

    Per Rosanna – Carissima, non credo che tu dica cosa sbagliate, credo che tu sia un’anima tormentata e che si pone domande giustissime, anzi, come dice Roberta, ti poni la “Domanda” per eccellenza. La risposta, qualunque risposta anche sensata, non è né facile né definitiva. Io credo che anche di fronte alle difficili scelte della vita occorre prendere decisioni e, comunque, astenersi da facili giudizi. Decidere è vivere e scegliere è meglio che non scegliere affatto e lasciarsi sopraffare dagli eventi quasi che da protagonisti si diventi solo comparse nella nostra stessa vita.
    Non sono nelle condizioni di darti una risposta: non ci sono risposte pre-confezionate di fronte ai tanti casi della vita, credo che ci voglia solo comprensione e tanto, tanto amore anche di fronte al male.
    Ti posso solo suggerire di cercare un momento di rasserenamento e se da un lato non puoi non vedere le cose mostruose che la vita ci pone davanti, t’invito a vedere le belle cose che ci circondano. Credo che solo dal bello, che tuttavia esiste a dispetto del male, tu possa trovare le forze per non smettere di cercare, di riproporre bene contro male, sorriso contro lacrime. Proprio perché, come dici, occorre sì vivere di ideali, ma soprattutto occorre considerare fatti concreti, c’è necessità di gente che, come te, si ponga domande e, indipendentemente da risposte universali, si proponga per essere il sorriso di quelli che hanno solo lacrime. La risposta la puoi cercare tu stessa nella domanda che sfida tutti noi: “ma tu, TU, chi dici che io sia?”. Nella risposta che tu stessa puoi cercare di formulare, troverai catarsi e forze nuove per non solo essere protagonista della tua vita, ma anche per avere un ruolo nella vita di chi soffre.
    Non lasciarti trascinare dalla corrente.
    Ciao – Gennaro

  39. Rosanna Says:

    Grazie a tutti per avermi risposto. Sono sempre più confusa e… vacillante, purtroppo. Davide, alla tua conclusione ci ero arrivata anch’io e chissà forse anche per opera dello spirito santo, ma poi.. forse chissà, opera del maligno ho cominciato a dubitare delle mie intuizioni espandendole anche a tutti quelli che non prendono alla lettera le sacre sritture. anni fa presa da continui attacchi di panico mi sono accostata a Dio e alla fede e non volendo essere una di quelle bigotte terrorizzate da Dio ma volendo avere con lui un rapporto vero, sincero, profondo e filiale ho comincitato a chiedermi. Perchè, perchè dici che sei amore e intanto ci fai soffrire!? la risposta l’ho avuta una notte leggendo il vangelo con “altri occhi”, ma prima di questo, una persona, una persona nel parlare mi sembrava sempre più che a poco a poco mi istruisse sull’amore di Dio, era come se… lei parlasse ma in me giorno dopo giorno entrasse in me la verità di Dio, culminata nella lettura ripeto, con altri occhi del vangelo; .mettendo Cristo come esempio di noi “uomini” ok, la storia è lunga quello che ora però mi tormenta è sapere se le mie intuizioni sull’amore di Dio erano “vere” oppure frutto di mie interpretazioni. Cro Davide, anch’io come te ero giunta a quella conclusione e cioè che Dio essendo amore che ama le sue creature non può distruggere ne tantomeno vietare nulla ad essa compreso satana ma… poi è bastato rileggere con i “soli occhi” (non quelli del cuore e dell’anima) per ricadere in dubbi atroci avvalorati proprio dai messaggi di Mdjoujorie. E’ vero Davide, la chiesa non si pronuncia, ma i fatti ci sono, ci sono eccome! miracoli, tanti miracoli mai spiegati dalla scienza, come non credere allora e come credere che le mie/ tue intuizioni sono vere se alle parole seguono sempre i fatti?!.. scusate al momento non ho molto tempo per poter esaminare con calma le vostri gentili risposte a tutti i mei quesiti spero non me ne abbiate conto di farlo a più presto, scusate ancora la scortesia e a presto!… ciao a tutti…

  40. Andrea Says:

    Ciao Davide, scrivo per la seconda volta sul tuo blog… è da un po che mi chiedo delle cose da quelle più stupide a qualcosa di più serio. Vorrei ora nello specifico porti una questione, io premetto che ho avuto un’educazione cattolica e mi riferisco a cose di bambini come battesimo e comunione, ma crescendo è già da diversi anni che non riesco a credere in qualcosa. Mi spiego meglio, a me piacerebbe molto essere un credente come lo sono altre persone che conosco, sicuramente questo mi darebbe una pace maggiore, ma il mio problema è che pur approcciandomi in maniera positiva alla fede non riesco mai a trovarla, è difficile da spiegare molti mi dicono che è una scelta e che non bisogna per forza essere credenti, ma io rispondo che non è una scelta perchè se io potessi scegliere, sceglierei sicuramente di credere in Dio ma sarebbe qualcosa di falso, per me la fede non è una scelta ma è qualcosa che ti devi sentire, come mai io non riesco a sentire niente?? come mai cerco di approcciarmi sempre in maniera razionale e non nasce dentro di me quel sentimento vero che può portare a definirmi un vero credente??? perchè Dio se esiste (è quello ovviamente che mi chiedo) non fa nascere in me questo sentimento vedendo che lo sto cercando da anni senza risultati?? e pure sarebbe semplice … io non voglio una prova, non voglio che Dio si riveli a me , ma solo che faccia nascere in me un sentimento in modo che possa credere in lui senza avere nessuna prova… è da diversi anni che lo cerco ma non ho avuto risultati …al momento posso affermare che non credo in Dio , certo non lo escludo ma come non escludo 100 altre cose ……. questo che provo è complicato spero che riesci a comprendermi e mi farebbe piacere sapere come la pensi , grazie mille e complimenti per il blog che visito spesso con piacere per leggere le tue risposte agli altri utenti, un saluto.

    • mikahel369 Says:

      Andrea, intanto ti rispondo io:

      Per prima cosa ti dico, Fai bene a NON credere, perche’ credere esclude il conoscere.
      Di fatto devi cercare la conoscenza di Dio che non risiede in nessun libro, in nessun vangelo, vero o presunto che sia.

      La conoscenza e’ da per tutto, ma devi sublimarne la verita’ dentro di te, e sottolineo dentro di te e non dentro nient’altro o tramite l’aiuto di altro, visto che siamo tutti diversi e tutti abbiamo un approccio differente alla realta’.

      Io ti posso portare il mio esempio, ma e’ pur sempre solo il MIO:

      Io ho iniziato a conoscere l’esistenza di Dio arrendendomi alla palese evidenza che certi accadimenti non potevano più essere definiti casuali, ma evidentemente erano collegati e dietro vi era qualcosa di più da scoprire.
      Dapprima rifiutava l’idea di Dio e la chiamavo “intelligenza cosmica”, la chiamavo “matrice universale” “quantistica” o altro… ma poi… poi per me sono intervenute prove ed accadimenti che mi hanno tolto il dubbio.
      Ben inteso, io non posso dirti cosa e’ Dio o chi e’ Dio, sarebbe come tentare di contenere un oceano in una tazzina da caffe’, posso solo dirti che conosco parte della sua creazione.

      L’unico modo per arrivare a lui e seguire il tuo cuore, che significa seguire cio’ che senti vero, non quello che la tua mente razionale riscontra essere vero.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Andrea, io non so se posso darti la risposta che desideri, ma cercherò di darti comunque una risposta che parte, gioco forza, da quella che è la mia esperienza. Io ho passato 37 anni, più o meno, a vivere una fede da batteria, cioè perchè lo facevano gli altri o perché lo dicevano gli altri e quindi non una vera fede che anzi poi ha portato a un rifiuto di quella fede, finché, forse nel momento più buio della mia vita, l’incontro con dei frati Francescani che annunciavano Gesù mi ha fatto rivedere tutta la mia vita con una visione completamente nuova e ho capito, ho visto che sin dall’inizio ero stato amato, più di quanto pensassi… la mia vita era stata piena di Amore, di Amore di Dio… non perché era stata una vita facile, ma perché riguardando anche tutte le mie difficoltà mi sono reso conto come queste erano funzionali a rendermi una persona migliore… la sofferenza nell’affettività, ad esempio, mi ha permesso di saper amare meglio… ma sono solo esempi… insomma quel 27 febbraio del 2007 io ho incontrato Cristo, ho capito tutto quello che lui aveva fatto per me da quando ero nato e mi sono abbandonato a lui e alla sua Chiesa anche lì dove mi era più difficile farlo, non perché ho deciso, irrazionalmente di spegnere la ragione, ma perché, alla luce della mia vita tutto mi parlava di Lui e della Sua presenza. Vedi un fatto può essere una coincidenza, due pure, anche tre, ma quando cominciano ad essere quattro, cinque o più, propriò perché sono un essere rzionale non posso più parlare di coincidenza, ma di qualcosa d’altro… a me piace parlare di Dioincidenza… da allora la mia fede è salda ogni giorno? sento Dio ogni giorno? No, anzi, spesso quello di credere è una scelta consapevole di ogni giorno e poi Dio si fa sentire all’improvviso, quando meno te lo aspetti… forse sembra strano di primo acchito, ma è come con l’amore… quando ti innamori tutto parte da un sentimento, ma poi diventa qualcosa d’altro e quando ti sposi quello di amare non è più un sentimento, ma una scelta quotidiana, anche razionale… oggi la dimensione della scelta l’abbiamo un po’ persa e molti fnno finire un rapporto anche tra marito emoglie quando non sentono più nulla per l’altro, ma così ragionano gli adolescenti… io ho due gemelli, quando la notte piangono e mi alzo per dargli da mangiare non lo faccio perché sento un impulso d’amore verso di loro, in quel momento sento ben altro, ma lo faccio perché scelgo di amarli così, concretamente… quindi cosa posso dirti? Parla al Signore, gridagli come fa Giobbe, guarda la tua storia, perché Lui si manifesta lì, nella tua storia e prega, anche se non lo senti, prova acercarlo così… magari parla con un sacerdote e non mollare mai… spero di esserti stato, almeno un po’, d’aiuto… ciao e grazie del tuo commento.

  41. Andrea Says:

    Ragazzi grazie per le vostre risposte, anche se devo dire sono un pò confuso, dalle vostre parole mi sembra di capire che Dio è presente nel corso della nostra vita e che ogni cosa non accade per caso ma è come una sorta di disegno di Dio magari per migliorarci… ma leggendovi con molto piacere in tutti i commenti precedenti avevo capito che a noi fosse stato regalato il libero arbitrio, quindi tutti gli avvenimenti sono frutto delle nostre scelte positive o negative che siano. Quello che mi succede è frutto del volere divino e lo devo accettare o è frutto semplicemente del libero arbitrio e quindi tutto dipendente esclusivamente da me e da altri?… capisco che ricevere risposte precise è difficile visto l’argomento ma penso che confrontarsi con persone più esperte fa sempre bene. Grazie

    • Davide Galati Says:

      In realtà non c’è alcuna contraddizione, non tutto quello che ci succede accade per volontà di Dio (nel senso che, faccio un esempio, ti capita un qualcosa di negativo ed è Dio che ha deciso di fartelo capitare. Al riguardo, continuerò a ripeterlo, ma consiglio sempre la lettura del libro di Giobbe che è molto chiaro sull’argomento), ma in tutto quello che ci accade Dio è sempre presente accanto a noi, non ci lascia mai soli… di solito le difficoltà arrivano per scelte nostre e Dio ci lascia liberi anche di sbagliare… quando nella risposta precedente parlavo delle mie difficoltà affettiva, ad esempio, esse c’erano non perché Dio me le mandasse, ma perché io me le andavo a cercare… vedi quando nell’altro cerchi qualcuno che possa renderti felice o cerchi di farti amare a ogni costo, per forza di cose poi combini dei disastri… ma in questi disastri… in questa fatica mia, in questo buio interiore Lui c’era sempre… Come? Con la croce, a ricordarmi il mio valore e il valore di ognuno di noi… a ricordarmi che io valgo il Sangue di Cristo, il Sangue di Dio, il Sacro Graal… solo quando ho preso coscienza di questo… solo quando ho cominciato a rivisitare la realtà vedendovi la Sua presenza… non nelle cose brutte che capitavano, ma nella mia solitudine (in tutta una serie di segni che qui non sto ad elencare anche perchè poi certe cose, raccontandole, si rischia solo di banalizzarle, è come l’amore che deve comunque mantenere una dimensione personale e riservata altrimenti diventa banale)… allora tutto ha acquistato un senso, una luce nuova, diversa, anche la sofferenza… è diventata occasione d’amore, luogo di rinascita, di resurrezione in un certo qual senso… però tutto questo è stato perché io ho scelto di vedere, di credere, di fidarmi (e non pensare che credere sia spegnere la razionalità, anzi, perché, come diceva S. Agostino si crede solo a quello che si ritiene sia credibile) perchè altrimenti Dio sarebbe comunque rimasto lì, rispettoso di me, ma amandomi al massimo… come un papà col proprio figlio che lo vede sbagliare, am continua ad amarlo (leggi la parabola del figliol Prodigo e guarda come quel figlio non si pente quando torna dal padre, ma il padre gli corre incontro e lo abbraccia prima ancora che lui apra bocca… perché Dio ci ama lo stesso, sempre e comunque e aspetta solo che torniamo da Lui…).
      Sì, se cerchi una risposta esatta, cioè tipo una formula matematica (se fai così succederà cosà), non c’è, ma sai perché? Perché con Dio, con questo Dio che muore per ciascuno di noi, per dimostrarci quanto ognuno di noi vale, l’unica risposta è quella dell’Amore ed è una risposta precisa, ma personale, cioè si coinuga per ognuno di noi in maniera del tutto personale esattamente come capita con l’amore che proviamo per un’altra persona… la mia storia d’amore sarà sempre diversa da quella che vivrai tu, sarà sempre legata alla parte più intima e personale di me che nessuno, oltre me conosce, anche se avrà, in generale, dei tratti riconoscibili e condivisibili anche con gli altri… non so, spero di esserti stato un po’ utile, ma ti consiglio sempre di parlare, sinceramente, con un sacerdote che possa essere anche tua guida spirituale… Ciao

  42. mago silva Says:

    Intanto desidero presentarmi onde farvi capire che non sono uno sprovveduto, Ho sesantacinque anni di esperienza nel campo dei trucchi, sono un ricercatore di trucchi e nello stesso tempo illusionista internazionale con la conoscenza di quattro lingue straniere , e il mio italiano lascia un po’ a desiderare. Per prima cosa devo farvi capire che ci sono soggetti ,
    facilmente suggestionabili, difatti il prestigiatore prima di ogni spettacolo adocchia sempre il debole, l’ entusiasta , il credente, onde poi esibirsi in esperimenti paranormali, questi soggetti assecondano ciecamente quello che vuol fare il mago.
    Ho provato per ben due volte spacciarmi per profeta esibendomi
    nella moltiplicazione di soldi regalando qualche dollaro senza far capire che si trattava di trucchi, ebbene molti gridavano che io ero il vero gesu’ cristo. Ora quello che intendo far capire, del resto lo dimostra la scienza mondiale, che tutte le religioni sono state inventate dall’uomo, e se qualcosa esiste di sopranaturale, sicuramente non e’ quello che dice la chiesa cattolica , questi hanno argomenti campati in aria, come quando noi sul palcoscenioco vogliamo far credere che si tratta di poteri paranormali. dio non esiste, non e’ mai esistito e vi faccio alcuni esempi mai fatti da altri
    perche’ intimi. la chiesa cattolica dice che dio creo’ l’uomo a sua immagine e sembianze allora dio e’ uno sporcaccione perche’ l’uomo al contrario degli animali scorreggia spuderatamente, gli animali non hanno bisogno della carta igienica, e poi tanti altri sbagli come per esempio ha dato all’uomo la stessa forma di testicoli degli animali, cio’ nonostante dio permette che l’uomo si nutri di animali,
    da lui stessi creati, gli animali soffrono, amano, piangono , ragionano a modo loro e dio permette all’uomo di ucciderli e mangiare la loro carne . durante tutta la mia carriera non mai visto un religioso incallito, bigotto che abbia uno sguardo , un riso, un atto, per definirlo intelligente, scaltro, ragionevole .
    Il problema e’ che dove la fede si posa anche la merda diventa rosa .
    Ho girato il mondo intero e ogni qualvolta c’erano madonne o cristi che ridono che piangono , che si muovono che fanno miracoli ho sempre scoperto il trucco e spessissimo chiamato in tribunale per sbugiardare , i miracolati .

    • Davide Galati Says:

      Non mi permetterei mai di giudicare qualcuno e quindi di pensare che sia sprovveduto, anzi mi auguro che i credenti per primi siano tutto fuorché che sprovveduti come, di fondo, diceva Sant’Agostino. Tu ti soffermi su un aspetto del tutto marginale del fenomeno religioso, un aspetto che la Chiesa Cattolica per prima dichiara non essere determinante per la fede (ad esempio un cattolico può anche non credere alle apparizioni della Madonna che, secondo la dottrina della Chiesa Cattolica, non cambia nulla) e che nei casi in cui ha dichiarato la realtà di un miracolo l’ha fatto sempre dopo il pronunciamento di prove e di una commissione scientifica. In ogni caso questo nulla toglie alla dottrina della Chiesa che parla di Amore e la somiglianza dell’uomo a Dio non sta nella sua fisicità, ma nella sua capacità di amare, ma basterebbe leggerla la dottrina della Chiesa prima di dire che ha argomenti campati per aria. Io incontro di continuo persone religiose che sono intelligenti, simpatiche, disponibili, amorevoli… ma naturalmente sarò un caso isolato 🙂

    • Roberta Says:

      Cavoli! faccio parte di quella banda di “sprovveduti” che da duemila anni circa segue quel furbastro mistificatore di nome Gesù! Scherzi a parte, caro Mago Silva, mi dispiace che tu non abbia conosciuto la bellezza, la gioia e la libertà del messaggio di Gesù. Di certo non voglio convincerti di niente.La fede non è una religione,un credere cieco, ma è un incontro con Qualcuno.E questo incontro è personale, ed è frutto di ricerca, di intelligenza,di fatica e anche di dubbio qualche volta.Ma il risultato è che la tua vita con Gesù è diversa. Non più facile(la fede non ti fa diventare la vita una bella autostrada dritta!) ma molto,molto più bella e ricca! é che bisogna mettersi in gioco, provare…e solo allora si può verificare con mano se quello che Gesù ci ha detto è vero o no.Bisogna avere forse coraggio e cercare, studiare, ascoltare con umiltà, chiedere aiuto… E sì, hai ragione quando dici che ci sono cristiani bigotti, poco intelligenti e tristi.Ma non ci sono forse persone così anche tra i membri di altre religioni e nei non cristiani in generale? Anch’io come Davide frequento quei postacci che sono le chiese, la parrocchia, i preti, e ti assicuro che la stragrande maggioranza della gente che lì incontro è intelligente, curiosa, aperta, ma sopratutto FELICE! Nonostante le magagne grandi o piccole che capitano.E ti dirò di più. Un vero e proprio scoop: noi cristiani AMIAMO RIDERE E DIVERTIRCI!
      Un’ ultima cosa sulla Creazione.Quando Dio ha creato l’uomo disse:…”DOMINI sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo,sul bestiame,su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra” (Gen 1,26).Dio ci dice che siamo superiori agli animali e alle piante, non siamo uguali a loro.Non ci dice certo di trattarli male,di non voler loro bene, ma di servircene per vivere sì. Noi siamo a immagine di Dio.Un gatto, con tutto il rispetto per i gatti,no.
      Ciao Mago Silva!

  43. Rosanna Says:

    Ciao a tutti e ciao a te davide, è in particolare a te che mi rivolgo Con riferimento a quel famoso messaggio di madjoujorie. Credo che non si sarebe arrivati fino a questo punto se dio non lo avesse permesso e forse voluto; come nei film, c’è un inizio ed una fine ma mentre nei film è sempre bello, nella realtà è Dio a deciderlo il vero finale e non mi riferisco solo alla morte, ma un “finale continuativo” lo decide sempre dio, una volta hai parlato di libero arbitrio e a quiesta storiella ci avevo creduto anch’io. ma come spieghi che quamdo VUOLE dio interviene e salva la situazione?!… (vedi, la strage degli innocenti, l’attentato al papa etc…) mentre lascia che… “i suoi uomini” facciano del male violentino ripetutamente bambini innocenti segnandoli nell’animo e nel corpo per sempre!!!!…. sai cosa penso, che è obbligatorio amare dio che sia o non sia giusto spetta a lui l’ultima parola, da lui viene la vita e la morte e noi non facciamo altro che illuderci, CHE SIA VERAMENTE BUONO!…dobbiamo credere in qualcosa di bello nella sua volontà altrimenti siamo tutti da condannà!… La promessa di un paradiso e di una vita eterna solo questo ci avvicina a lui ma sinceramente se dovessi sceglierlo.. no, no, per me no! ok, scusate la franchezza, ma è quello che penso!…

    • mikahel369 Says:

      Ti rivolgi a Davide… ma io ti rispondo lo stesso 😉

      Lo faccio in modo da provocare in te una riflessione, visto che qui nessuno e’ in grado di avere la verità in pugno, il disegno di Dio e’ sfuggente.

      Chiediamoci, se esiste una vita eterna, a cui dobbiamo tendere, cosa e’ questa vita?
      Se questa vita avesse realmente una fine (…polvere tornerete!) come facciamo a sperare in una vita eterna?

      E se ci fosse un nuovo inizio? E se non fosse la prima volta che siamo venuti in vita?

      Se fosse cosi, cosa spetterebbe ad un personaggio che in una precedente vita si e’ comportato male?
      Sarebbe giusto che Dio gli donasse una successiva vita, anche se temporanea, dove continuerebbe a far male o sarebbe più giusto che patisse ciò che ha fatto patire ad altri per capire e quindi imparare a proprie spese?

      Detto questo, voglio sottolineare che non siamo sicuramente noi a dover giudicare l’operato di Dio, ne sicuramente dovremmo giudicare quel che succede ad altri appellandoci ad una ipotetica ingiustizia divina!.

      Questa che riporto di seguito e’ parte della storia di Noè:

      “Disse allora [Noè]: “Salite, il viaggio e l’ormeggio sono in nome di Dio. In verità il mio Signore è perdonatore misericordioso”.

      [E l’Arca] navigò, portandoli tra onde [alte] come montagne. Noè chiamò suo figlio, che era rimasto in disparte: “Figlio mio, sali insieme con noi, non rimanere con i miscredenti”.

      Rispose: “Mi rifugerò su un monte che mi proteggerà dall’acqua”. Disse [Noè]: “Oggi non c’è nessun riparo contro il decreto di Dio, eccetto [per] colui che gode della [Sua] misericordia”. Si frapposero le onde tra i due e fu tra gli annegati.

      E fu detto: “O terra, inghiotti le tue acque; o cielo, cessa!”. Fu risucchiata l’acqua, il decreto fu compiuto e quando [l’Arca] si posò sul [monte] Ararat, fu detto: “Scompaiano gli empi!”.

      Noè invocò il suo Signore dicendo: “Signore, mio figlio appartiene alla mia famiglia! La Tua promessa è veritiera e tu sei il più giusto dei giudici!”.

      Disse [Dio]: “O Noè, egli non fa parte della tua famiglia, è [frutto di] qualcosa di empio. Non domandarmi cose di cui non hai alcuna scienza. Ti ammonisco, affinché tu non sia tra coloro che ignorano”.”

      Spero faccia riflettere.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, scusami, ma riesco a risponderti solo oggi. Vedi, da una parte, guardando il mondo io non riesco a vedere tutto così nero. Perché se è vero che ci sono realtà che vivono situazioni tragiche io ne vedo anche molte altre ricche di solidarietà, di carità e di disponibilità. Il problema è che le cose negative fanno sempre molto più rumore di quelle positive che invece rimangono nel silenzio di tutti. Io credo al libero arbitrio dell’uomo perché questo è coerente col Dio di Gesù Cristo che ho visto e conosciuto nella mia vita e a sostegno di questo ti ricordo che anche il Magistero della Chiesa Cattolica parla del libero arbitrio dell’uomo e ho imparato a fidarmi della Chiesa perché mi ha dimostrato coi fatti, nella mia vita, che il suo insegnamento è vero. Giustamente però tu obietti che se l’uomo è libero allora perché alle volte Dio interviene direttamente, coi miracoli ad esempio? Se tu mi chiedi una risposta esatta, completa e perfetta, io non ce l’ho, proprio perché questo aspetto rientra nel mistero che è Dio e nel mistero della sua libertà. Sottolineo però che col termine “mistero” non intendo qualcosa di poco comprensibile o non accessibile a tutti, ma, come spiego in un post di questo blog, di qualcosa che va oltre me stesso perché è qualcosa di totalmente altro da me. Anche tu, per esempio, o mia moglie, per me siete e sarete sempre un mistero perché io non potrò mai capire e cogliere appieno cosa è custodito nel vostro animo o nei vostri pensieri più reconditi. Lo stesso, a maggior ragione, vale per Dio. Un Dio, quello in cui credo in quanto cattolico, che è intervenuto molte volte nella storia umana, ma sempre quando è stato chiamato… pensa ad esempio al libro di Giobbe che cito spesso, dove Giobbe urla a Dio e lo chiama a giudizio e Dio gli risponde… quante volte invece noi con Dio non ci parliamo per nulla? O lo facciamo solo attraverso un rituale vuoto? Il rituale è importante e ha uno specifico significato, ma se noi non lo riempiamo della nostra presenza viva diventa semplicemente vuoto. Il credere, l’amare non sono dei doveri, ma sono delle scelte che possono essere solo motivate dall’amore… spero di esserti stato, almeno un po’, utile… ciao

  44. mikahel369 Says:

    Vorrei oltremodo commentare le Vostre richieste di un Dio buono:

    io credo la si debba smettere di chiedere a Dio di essere Buono, mentre bisognerebbe chiedergli (e non vi e’ bisogno) che sia Giusto.
    Ditemi, siete Voi buoni?
    Chi di voi può realmente dire di esserlo, chi di voi si e’ curato di sapere dalle mani di chi sono stati cuciti gli abiti che portate?
    Chi di voi si cura di sapere che cosa implica il mangiare una cotoletta di carne al ristorante?
    Chi di voi si preoccupa delle reazioni alle proprie azioni quotidiane?

    Voi non volete che di sia BUONO, voi volete che si sottometta ai vostri desideri EGOistici!
    Solo chi e’ buono chieda a Dio di esserlo!

    Ordunque, chi di voi scaglia la prima pietra?

    • Davide Galati Says:

      Non sono d’accordo Mikahel, mentre la citazione di Gesù sul chi è senza peccato scagli la prima pietra aveva un senso perché richiamava alla misericordia e a guardare prima i propri peccati che quelli degli altri e preoccuparsi della propria conversione di vita e non di quella degli altri, come la usi tu diventa tutt’altro, anzi quasi esattamente il contrario. La parola di Gesù è Parola di speranza, la tua di condanna.
      In sostanza Gesù dice che potrebbe condannarmi solo chi è senza peccato e quindi per me c’è ancora speranza perché nessuno sulla terra lo è.
      Tu invece dici che io non posso sperare in un Dio buono se non riesco ad esserlo io per me, e così mi condanni perché io non riuscirò mai ad essere davvero buono, non da solo.
      Io so che non riuscirò mai ad essere realmente buono, realmente perfetto, non da solo, non con le mie forze, anzi io so di essere incapace di centrare i bersagli che vorrei centrare, di essere cioè peccatore. Ecco perché credo in un Dio buono, in un Dio che è amore e che mi insegna ad amare e che mi sorregge quando cado e che non smette mai di amarmi… un Dio che è Padre… che è anche giusto, ma che prima di essere giusto è sopratutto buono… perché l’unica vera giustizia è quella che ama… non quella che applica alla lettera una legge, ma quella che sa comprendere le miserie che un uomo porta nel suo cuore, non per giustificarle, ma per amare quel cuore, quell’uomo così come esso è… Il Dio giusto in cui credo io, quello della Chiesa Cattolica, è il Dio di Gesù Cristo che nasce in una mangiatoia, indifeso come un bambino, e muore su una croce, martoriato, perdonando chi lo uccide, non manifestando la sua divinità per non condannare chi lo condanna, facendosi inchiodare le braccia per poterle tenere sempre aperte in un abbraccio eterno… il Dio che decide di morire perché mi ama ed è giusto morire per amore… questo è il Dio in cui credo… questa è la chiesa che io seguo, la chiesa che mi parla di questo Dio, la sua chiesa… la Chiesa Cattolica.

      • mikahel369 Says:

        Davide, non rispondo alla tua pressante volontà di confronto tra cattolicesimo e altro, ma se ti interessa mi trovi disposto a questo in privato, la mia email dovresti averla, altrimenti chiedimela.

        Davide. riguardo al Dio non Buono, credo tu abbia frainteso le mie parole, ti chiedo umilmente di re-analizzarle con serenità e freschezza.

        I peccati non sono un male, evidentemente sono necessari per costruire l’uomo ultimo che si deve presentare di fronte a Dio, colui che NON persevera nell’errore.
        Se non erro vi e’ scritto da qualche parte che vi sono degli angeli predisposti a scrivere le buone azioni, e le annotano immediatamente, e degli angeli che devono annotare quelle cattive, questi aspettano fino ad 8 ore… perche?
        Perche’ siamo soltanto uomini e possiamo sbagliare, ergo se capiamo l’errore e ci pentiamo questo non viene riportato e ai suoi occhi non siamo peccatori.

        A me e’ stato insegnato di non riferire mai i miei peccati passati, di non farli rivivere nemmeno nella memoria, in quanto questi sono i pilastri dell’uomo che sono adesso, questi sono parte della mia crescita.
        Di un palazzo tu vedi solo la parte esteriore, e se questo e’ stato ben fatto e progettato lo definirai BELLO, se questo e’ stato fatto con intenzioni di avidità lo definirai quantomeno “rozzo”.
        Ma di entrambi non vedrai mai i pilastri, le colonne portanti e tutto ciò che ne definisce la struttura.
        Perche’ preoccuparsi dei peccati passati, pensiamo a chi siamo oggi!

        • Davide Galati Says:

          Non è una pressante volontà, ma semplicemente un dato di fatto il mio essere cattolico che ogni tanto ricordo perché è giusto che chi si relaziona con me lo sappia 🙂
          Sul resto, scusami se ho frainteso, ma ho risposto a quello che avevo compreso…

          • mikahel369 Says:

            Davide non ti devi scusare, ti ho solo chiesto di leggerlo diversamente, ma non insisto.
            Comunque tu la pensi, io continuo a darti la mia disponibilità ad un dialogo qualora tu fossi interessato.

            Ti do solo un accenno da parte mia: in questi tempi, non vi e’ più bisogno delle religioni, esse hanno terminato il loro scopo.

            • Davide Galati Says:

              Mikahel, scusami, sarà che in questo periodo ho davvero poco tempo e leggo tutto di corsa, non riesco a comprendere bene su cosa dovremmo dialogare. Come principio sono sempre interessato al dialogo, penso che sia uno dei mezzi migliori che ha l’uomo per crescere, ovviamente purché sia un dialogo rispettoso (ma se non lo è finisce col chiamarsi diversamente).
              Prendendo spunto dal tuo accenno, mi verrebbe da chiederti cosa intendi per religione esattamente (non è una domanda futile, ma credo sia importante essere sicuri che usiamo i termini nello stesso modo, altrimenti si rischia di parlare e scoprire poi che non ci si capisce solo perché c’è un fraintendimento sui termini. Cioè lo stesso termine per me indica una cosa e per te un’altra).
              Se per religione intendiamo il complesso delle narrazioni mitiche, delle norme etiche e salvifiche dei culti che esprimono la relazione delle varie società umane col divino io penso di no, perché vorrebbe dire che è cessata la relazione della società umana col divino.
              Se invece per religione intendessimo, ma è solo un esempio, non l’espressione della relazione tra la società e il divino, ma la spiegazione dei fenomeni naturali che l’uomo non comprende, allora ti direi di sì perché una religione così sarebbe del tutto priva dell’aspetto relazionale.
              In ogni caso ti anticipo che pur amando il dialogo, in questo periodo non so quanto potrò parteciparvi con celerità, ma non mancherò.

              • mikahel369 Says:

                Scusa Davide, io non voglio dialogare per forza sulle religioni, ma te nella risposta al mio commento hai messo di mezzo il tuo essere cattolico, con forza direi.
                Perciò il mio commento, laconico, era a sottolineare che se vuoi discutere sono pronto, ma non in un blog ovviamente.

                • Davide Galati Says:

                  Il mio essere cattolico l’ho ribadito in quel caso per sottolineare che le posizioni che esprimevo non erano solo mie, ma quelle del Magistero della Chiesa Cattolica.
                  Ho creato questo blog anche come luogo di dialogo, e già faccio fatica a seguirlo come vorrei, perciò, se vuoi non vedo altro luogo per un dialogo che potrebbe interessare anche molti altri.

  45. Rosanna Says:

    Ciao Davide, grazie per avermi risposto! purtroppo rimango sempre più con dubbi e domande senza risposta. Chi non si affiderebbe a Dio?!… Io l’ho fatto e mi ha ascoltata, ma poi… quando sento di persone che imploravano il suo aiuto la sua intercessione e lui ha lascito che il male facesse il suo corso… beh, qui imango alquanto sconcertata e mi chiedo sempre, perchè, perchè!?… sto cercando una guida spirituale ma niente, da queste parti non si trova una guida che stia ad ascoltarmi è… vitale per me… perchè a modo mio.. credo in Dio ma poi in alcune cose… come ti ripeto rimango con un’angoscia ed una rabbia dentro…. ma è possibile che non ci siano più pastori disposti ad ascoltarti?!… ok, grazie ancora Davide… a presto!…

    • Davide Galati Says:

      Figurati Rosanna io cerco sempre di rispondere, alle volte ho solo tempi un po’ lunghi sopratutto a causa degli impegni famigliari, altre volte invece riesco a rispondere subito… riguardo quello che dici io credo che sia fondamentale che ti concentri sul tuo rapporto con Dio, come tu stessa affermi quando ti sei affidata a lui, lui ti ha ascoltata.. riguardo la situazione degli altri io mi fermerei sempre perché nessuno di noi sa cosa c’è nella coscienza degli altri che è sempre un tabernacolo sacro.
      Invece sulla tua guida spirituale io mi sento solo di dirti di pregarci vedrai che presto arriverà, perché a chi bussa sarà aperto…
      Che il Signore ti sorrida sempre!

  46. antonio Says:

    onore a voi che cercate la verità con fatica ma con sincerità.tutto quello che ci circonda ci deve stupire-perchè l universo e non il nulla.in definitiva il mistero di dio colora lo stupore che ci coglie se pensiamo alla vita che ci è stata data.questo pensiero è un pensiero anche scientifico perchè se per un attimp ci estraniamo da noi avvertiamo la stupefacente realtà della esistenza dhe nessuna formula scientifica può averci dato.purtroppo,per ora,siamo come ciechi.

  47. Carlo Says:

    Dio non esiste, è un’invenzione per fregare la gente. Pensateci..Un Dio buono ed onnipotente che potrebbe togliere la sofferenza nel mondo (specie malattie e catastrofi naturali) e non fa nulla.
    D’altro canto si dimostra anche un Dio egoista. Infatti prima di creare sapeva gia il “macello” che l’atto creativo avrebbe comportato. Quindi perchè ha creato. Se ammettiamo l’esistenza divina, dobbiamo diore che non è buono.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Carlo, innanzitutto grazie per il tuo commento, ma permettimi di non essere d’accordo. L’idea che Dio sia stato inventato per fregare la gente non ha alcun fondamento, perché bisognerebbe inventarsi un Dio che soffre e muore per te, che ti dice che tu vali il massimo possibile per fregarti? Per fregarti da cosa? Comunque nel blog ho già affrontato l’argomento in maniera specifica, se provi a cercare vedrai che lo trovi. Riguardo il problema del male, il discorso è ancora più semplice per un certo verso e mi chiedo se hai letto quello che ho scritto e se è così sarebbe interessante commentare in merito. Gran parte della sofferenza del mondo è causata dalle libere scelte dell’uomo, togliere all’uomo la libertà significherebbe non amarlo perché l’Amore è Libertà. Perché Dio ha creato se sapeva già come sarebbe andata? Anche al riguardo, se cerchi nel blog trovi un post che tratta l’argomento dell’onniscenza di Dio e della predestinazione dell’uomo. Comunque l’unico motivo per cui Dio ha creato il mondo è proprio per Amore, per dare all’uomo la possibilità di amare e perchè l’Amore non può fare altro che creare…
      Comprendo chiaramente che non siamo d’accordo, ma confrontarsi credo sia sempre utile.
      Ciao

    • mikahel369 Says:

      Bravo Carlo, questo e’ il modo giusto di partire alla
      ricerca di cio’ che credi non esista, meglio dire che non esiste
      piuttosto che dire di amarlo senza averci capito nulla. Ovviamente
      quello che hai detto e’ una emerita cavolata, ma non fa nulla,
      avrai modo piu in la di rettificare. Un consiglio, trascendi il
      valore della parola Dio, vai oltre e cerca di capire cosa veramente
      si nasconde dietro il dogmatismo!

  48. Giovanni Says:

    Inizialmente vorrei dire che tu hai basato una sostanziosa parte della tua Tesi in una semplice condizione:Amore=libertà , senza dubbio per alcuni l’amore può rispecchiare la libertà :” se ami veramente una persona , lasciala libera”. Ma nel momento in cui Dio diede i 10 comandamenti all’uomo, non gli ha posto un vincolo?! Perché Dio Ci ha donato questi 10 comandamenti?Poiché nel momento in cui una persona segue rigorosamente i 10 comandamenti non è più libero di fare determinate cose. Forse con i 10 comandamenti Dio non voleva porci un vincolo ma dirci solamente cosa è giusto e cosa e sbagliato. Ma nel momento in cui Noi avendo fede seguiamo i 10 comandamenti,non siamo liberi di fare cio che per noi sembra giusto (uccidere un terrorista…)
    Io prendendo questa cosa che ho appena detto come tesi ,penso che per l’umanità sarebbe stato meglio non “SAPERE” dell’esistenza di Dio cosicché ogni persona compieva le proprie azioni in base a ciò che era eticamente corretto, naturalmente ciò che è eticamente corretto varia sempre a seconda della situazione in cui ci troviamo.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Giovanni, come hai notato tu la premessa è che Amore è uguale a Libertà e naturalmente io sto parlando del Dio Cristiano. Ma, tu mi chiedi, se Dio ci ha lasciati liberi perché ci ha dato i 10 comandamenti che in realtà sono dei vincoli?
      Lasciare libera una persona, e quindi amare una persona, non significa non dirle mai cosa fare, ma lasciarla libera di fare anche diversamente da ciò che noi le diciamo. Quindi i 10 comandamenti sono delle regole che ci sono state date per aiutarci a vivere con più pienezza e al meglio, ma ognuno di noi è libero di seguirli oppure no e Dio non interviene se non vengono seguiti, ma ti lascia libero anche di fare diversamente.

  49. rosanna Says:

    Ciao Davide, che vuol dire: “il peccato viene lavato con il sangue”??!!… è orribile questa cosa!!!…

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, per poterti rispondere in maniera esaustiva dovrei capire in che contesto hai trovato questa frase. In ogni caso posso tentare di darti una spiegazione generale. “Peccato” in ebraico ha la stessa radice dello “sbagliare mira” quindi il peccato è quando si sbaglia mira, ad esempio noi siamo fatti per amare, ma invece di vivere per amare, spesso rischiamo di vivere per possedere. Il sangue nella mentalità semitica rappresenta sempre la vita e l’atto di lavare indica un ritorno alle condizioni originarie. Quindi una frase di questo tipo può voler dire che tu sbagliando mira (nel caso del nostro esempio, vivendo per possedere) ti sporchi e per cancellare, lavare, questo peccato serve la vita di qualcuno, il punto è di chi. Spesso noi pecchiamo e poi passiamo la vita a cercare di rimediare a quel peccato, ma invece il cristianesimo ti dice che il tuo peccato è già lavato dal sangue dell’agnello, cioè dalla vita di Cristo. Devi solo credere. Al di là del tuo peccato tu sei amato prima e per sempre, devi solo accettare questo amore.

  50. rosanna Says:

    Ciao Davide, mi sembra sempre molto difficile credere all’amore di Dio visto la sofferenza che ci circonda e la sacra scrittura che il più delle volte mostra un Dio alquanto crudele. Nella mia vita è successo qualcosa di meraviglioso a cui stento anch’io a credere e cerco sempre conferme in sacerdoti che il più delle volte o sono vaghi o mi danno un’immagine terribile di Dio, come in questo caso. Ho parlato con un sacerdote il quale purtroppo ha confermato i miei dubbi mentre per altre vie (religiose ma non troppo) stavo cominciando a conoscere e ad amare un altro Dio, un Dio… che mi fa piangere di commozione ogni volta che penso che possa essere quello vero e non posso fare a meno di adorarlo per quanto amore con la a maiuscola sa dare e ha portato nella mia vita. Ma poi quando leggo la parola o sento persone dire:”Dio si diletta della tua sofferenza”, oppure come nel caso sopra, “il peccato si lava con il sangue”… è mostruoso!… sono successe cose particolari nella mia vita cose meravigliose e per molto tempo ho pensato che Dio mi amasse veramente poi alcune situazioni hanno cominciato a creare in me dei terribili dubbi che ancora oggi mi stanno logorando, non so più che pensare, possibile che non si riesca a trovare un sacerdote carismatico che possa far luce su questi fatti?!… l’ultimo mi ha detto che poteva essere stato il male perchè Dio lasciandolo fare voleva mettermi alla prova. Non so più che pensare, sto impazzendo!!!…

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, innanzitutto ricorda sempre quello di meraviglioso che è accaduto nella tua vita e non preoccuparti di cercare continuamente conferme, la vita, gli eventi vanno vissuti senza perderci troppo in ragionamenti… poi è vero che c’è tanta sofferenza, ma c’è anche tanta bellezza, tanta gioia, tante persone che danno la propria vita per gli altri e molte di queste persone sono persone che credono nel Dio della Bibbia e che da Lui attingono la forza per amare, com’è possibile se il Dio dell’Antico testamento è così crudele? Perché non è vero che è crudele lo sembra solo se tu alla Bibbia dai una lettura letterale, ma la Chiesa non da una lettura letterale a questo proposito ti consiglio la lettura della Dei verbum. Per la Chiesa Cattolica la Bibbia non è dettata da Dio, ma ispirata da Dio, è molto diverso. Quasi tutti i passi dell’Antico Testamento in cui, ad esempio, si parla di sterminio di popolazioni sono stati scritti in momenti in cui quelle popolazioni non esistevano più, questo perché il messaggio non è il reale sterminio della popolazione nemica, ma lo sterminio del tuo nemico, cioè del tuo peccato. Le frasi che mi riporti, avulse dal loro contesto mi dicono ben poco. Potrebbero anche avere un senso nel contesto in cui sono state pronunciate oppure no, non dimenticare mai che i sacerdoti sono comunque uomini e possono anche dire cose sbagliate per questo è sempre utile rifarsi ai documenti ufficiali della chiesa che sono la vera guida del cristiano cattolico. Ti consiglio comunque la lettura del libro di Giobbe perché lì troverai le stesse domande che ti poni tu e sentirai alcune delle risposte che ti sei sentita dare tu, ma che Giobbe non accetta. Ricorda sempre che nella Bibbia tu non trovi realtà scientifiche esatte, ma paradigmi da applicare alla tua vita per la tua salvezza.
      Prego per te.

  51. apologianuova Says:

    Bel blog. Ottimo messaggio. Anche noi abbiamo messo le radici con un blog che punta alla difesa della fede. Trattiamo di disquisizioni sulla Chiesa o semplicemente su Dio. Siamo agli inizi. Date un’occhiata e fateci sapere! http://apologianuova.wordpress.com/

    • Davide Galati Says:

      Complimenti anche a voi, tra l’altro avete iniziato con un interrogativo non da poco… cercherò di leggervi e appena ho un attimo di mettervi tra i link.

  52. Carlo Says:

    Se Dio è Buono perchè permette il male?

    Semplice…

    1)Non è Buono

    2)Non è Onnipotente

    3)Non esiste

    Non fatevi infinocchiare da coloro che propongono solo chiacchiere senza aver nulla di concreto Se incontrate un sacerdote chiedete conto del male che esiste nel mondo e come può conciliarsi tutto questo con la bontà divina….lo vedrete in grande difficoltà e sicuramente vi dirà che siamo di fronte ad un mistero..Scommettete?

    • Davide Galati Says:

      Ciao Carlo, grazie per il tuo commento, ma mi dispiace che da quello che scrivi mi sembra di capire che tu non abbia letto nulla di quello che ho scritto (infatti non dici nulla in merito, ma riproponi una tiritera già sentita milioni di volte e priva di senso), oltretutto credo che tu non abbia neanche letto cosa ho scritto sul mistero e, da come ne parli, neanche hai idea di cosa sia un “mistero” almeno per come ne parlerebbe un sacerdote. Però dal momento che tu queste non le hai lette, presumo che a priori non ti interessino e quindi evito di perdere tempo rispiegandotele e di farne perdere a te (casomai ti interessassero è sufficiente che leggi i miei post). Ti lascio con una domanda, quindi invece di prospettarne una a un generico sacerdote, ne faccio io una specifica a te: supponiamo sia come dici tu, Dio non esiste e se esiste non è buono, allora com’è che esiste il bene nel mondo? Riesci a spiegarmelo senza grandi difficoltà e senza parlare di “mistero”?

  53. Carlo Says:

    Devi spiegare perchè esiste il male ( ed in particolar modo il male fisico, malattie, catastrofi naturali ecc ecc) se credi in un Dio Buono ed Onnipotente.

    Devi spiegare perchè se Dio è Onnisciente (quindi conosceva tutti i guai che la creazione avrebbe comportato) ha creato ugualmente pur non avendone bisogno. Tra la’ltro Dio sapeva che buona parte degli angeli e degli uomini lo avrebbero rifiutato.

    Se non hai nessuna risposta come non ne hai meglio tacere.

    Ora siamo tutt’orecchie, attendiamo le tue risposte che non siano mistero, dogma e altre cavolate!!!

    • Davide Galati Says:

      La mia spiegazione l’ho data nel mio post. Se lo hai letto e non sei d’accordo, contestalo nel merito e discutiamone. Se invece hai solo le solite cose da riproporre come un mantra, questo non é un dialogo. Sarebbe anche il caso che andassi a leggere cosa ho scritto sul “mistero” perché forse é un po’ diverso da quello che pensi tu. Poi io ti ho fatto una domanda a cui non hai risposto. Inoltre sarebbe meglio se usassi un tono diverso perché non mi sembra di averti mancato di rispetto, né a te né a nessun altro. Se non sei d’accordo su ció che scrivo o su ciò in cui credo sei libero di farlo, ma nel massimo rispetto dell’altro.

    • Mi Says:

      Premettendo che Davide ha ragione nel chiedere rispetto, la tua riflessione e` corretta e per dare una spiegazione plausibile ma non esatta (visto che le nostre menti non possono paragonarsi a chi a creato tutto cio` che vediamo e che solo in piccola parte capiamo), dobbiamo rifarci agli esempi che ci propone la vita.
      Ovvero, cosa fa un giusto padre con il figlio che vuole imparare ad andare in bicicletta? Prima lo lascia cadere, poi lo rincuora per rafforzarlo e quindi gioisce nel vederlo capace di pedalare da solo.
      Nell`Islam si ripete spesso che Dio ci ha creato per servirlo (servire Lui e non il nostro Ego e Satana), ma cosa significa veramente sta nel capire il senso della metaforo cheho spiegato precedentemente, ovvero il servizio e` di sudditanza finche` non saremo in grado di pedalare da soli (dove da soli non e`da intendere isolatamente).

      PS: Lui sapeva dell`ira dell`angelo Lucifero e lo ha destinata a vagabondare sulla Terra assieme ad Adamo ed i suoi figli (noi) nel tentativo di tentarlo e farlo cadere in disgrazia, ma Adamo ancora non aveva colto alcuna mela o frutto proibito quando Dio decise che Satana doveva andare sulla terra con lui, segno evidente che la nostra presenza e` necessaria per elevarci a Lui, per capire, conoscere e quindi essere parte e partecipi della vita eterna (alias Paradiso).

    • Mikahel Says:

      Aggiungo soltanto una cosa, Lui non crea il male, ma avendoci dotato di libero arbitrio (vedi leggi quantistiche) ci ha anche dotato della possibilita` di creare delle strade nostre che ovviamente rispetto alle Sue nascondono delle incognite, ad esempio:
      se decidi liberamente di comprare una villa al mare, allora puoi anche aspettarti di ricevere la visita degli “zingari”… cosa che non sarebbe accaduta se uno accetta cio` che Dio a previsto per lui.

      Di fatto il male e` una coseguenza delle nostre LIBERE scelte egoistiche, ed il male non e` un male visto che ci insegna profondamente a pedalare diritti!!!

  54. Carlo Says:

    Continui a dare (non) spiegazioni. Devi spiegare perchè esistono le malattie. Devi spiegare perchè esistono le catastrofi naturali, tutto il resto (pedalare diritti, ecc) sono storielle buone per bambini di 4 anni.

    Non mi aspetto nessuna risposta seria. Ho notato che su questo punto siete in tremenda difficoltà. Conciliare il male esistente (specie quello subito dagli uomini) con la Bontà Divina è un rebus senza soluzione, a meno di non ricorrere a misteri, dogmi, non possiamo capire ecc ecc.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Carlo, io la mia spiegazione l’ho scritta in maniera molto chiara. Naturalmente questo non significa che deve piacerti o che devi essere d’accordo, anzi io potrei anche aver scritto delle cose che non condividi per nulla o che sono sbagliate, ma se tu mi dici dove e perché non sei d’accordo con le spiegazioni che io ho dato (proprio sulle malattie, sulle catastrofi naturali) allora possiamo confrontarci e parlarne. Magari rimanere sempre su posizioni diverse, ma confrontarci nel rispetto l’uno dell’altro. Se invece non fai tutto questo, ma ti limiti a ripetere come una litania sempre la stessa cosa che tipo di dialogo ci può essere? Siamo in tremenda difficoltà? “Siamo” chi? Tu stai parlando con me o sbaglio? Siamo in difficoltà col dolore, col male? certo, chi non lo è… ricorriamo a misteri, dogmi o quant’altro? Il problema è capirci sui termini, perché magari quando io parlo di mistero e di dogma non intendo quello che intendi tu… tu ne parli, mi sembra, come cose negative, io invece le intendo come cose positive, ma bisogna capire se intendiamo le stesse cose… Infine ti ripeto la domanda che ti feci a cui non mi hai ancora risposto: se Dio non esiste, allora da dove viene il bene?

  55. Carlo Says:

    In realtà non hai dato nessuna spiegazione. Se esiste un Dio Buono ed Onnipotente perchè esistono le malattie? Perchè nascono persone con malformazioni e altri handicap?

    Quale genitore (umano) avendone la facoltà non guarirebbe suo figlio da qualche malattia???

    Dio essendo onnisciente conosceva in anticipo tutto il “macello” che l’atto creativo avrebbe comportato. Perchè ha creato ugualmente pur “sapendo”. Non aveva bisogno delle creature, dunque perchè ha creato sapendo che buona parte di esse lo avrebbe rifiutato? Non si dimostra essere un Dio egoista?

    Infine quale differenza c’è tra un Dio inesistente ed uno che si comporta come se non esistesse?

    • Davide Galati Says:

      Ciao Carlo, scusami, ma perché dici che non ho dato alcuna spiegazione? Io ho dato una mia spiegazione, che tu puoi ritenere errata, insoddisfacente, incompleta o come preferisci, ma dire che non ne ho data nessuna é falso. Poi scusami perché continui a farmi domande la cui risposta é nel post che ho scritto e che tu hai commentato? Le risposte che io ti darei sono le stesse identiche che ho scritto nel mio post, ma tu l’hai letto? Perché se entri nel merito delle mie risposte dicendomi dove secondo te sono sbagliate/insoddisfacenti/incomplete o quello che preferisci io posso anche risponderti e allora possiamo confrontarci, invece finché non mi permetti di fare quello e continui a ripetere sempre le stesse domande, mi sembra semplicemente che tu voglia una contrapposizione e la contrapposizione a chi serve? Il confronto può portare a una crescita comune, una contrapposizione non porta a nulla, almeno per la mia esperienza e per come la penso io.
      Poi mi fai altre domande, che non c’entrano direttamente con l’argomento in questione, ma sono belle e interessanti, ma anche su queste se leggi su questo blog ho giá dato le mie risposte, allora non mi dilungo molto, ma mi limito all’essenziale.
      Perché Dio ci ha creati pur sapendo che avremmo peccato e sofferto? Per lo stesso motivo per cui io ho scelto di essere padre pur sapendo che i miei figli probabilmente soffriranno e sbaglieranno, ma gioiranno e potranno scegliere se fare cose belle e grandi o cose tristi e brutte: per Amore.
      Che differenza c’é tra un Dio che non interviene (per guarirmi quando sto male, immagino visto l’argomento) e un Dio che non esiste? Qui andiamo sul teorico, io invece ti posso rispondere sul Dio in cui credo io (quello di Gesú Cristo) é intervenuto e interviene di continuo nella storia, ma sopratutto nella mia vita. Non é un Dio che mi risolve i problemi (anzi a volte me li crea), non é un Dio che mi guarisce quando sto male, ma un Dio che mi sta accanto, mi coccola, mi ricorda quanto sono amato anche quando le cose non vanno bene, é un Dio che mi mostra come dare alla sofferenza un senso, il senso dell’Amore… É lui che ringrazio ogni giorno per ciò che sono, con tutte le mie fatiche e mie limiti e le mie paure, ma anche le mie gioie…. Ecco non so se era la risposta che cercavi, ma questa é la mia risposta…

      Se hai un attimo di tempo, proveresti a dirmi, secondo te, da dove arriva il bene se Dio non esiste?

  56. Carlo Says:

    La tua seconda risposta ha molti limiti. Tu generi un figlio, ma in realtà di quel figlio non sai assolutamente nulla, mentre Dio si.

    La cosa andrebbe posta in questi termini….

    Tu conosci in anticipo che 4 dei tuoi figli saranno malati fin dalla nascita, e dopo la morte andranno a perdizione eterna.

    Domanda…li metteresti al mondo ugualmente?

    Sull’altra risposta c’è da fare un’obiezione. Quando io mi rivolgo ad un medico, generalmente lo faccio perchè mi guarisca, non perchè condivida la mia malattia. Di due malati (io e il medico) non c’è nessun bisogno.

    Io cerco un Dio che renda felici i suoi figli e non che venga a condividere le “debolezze” dei suoi figli.

    La tua risposta è la classica “furbata” dei credenti che non riescono a conciliare l’onnipotenza divina con l’esistenza della malattia e della morte

    • Davide Galati Says:

      Ciao Carlo, faccio una premessa generale: io, per fortuna, ho molti limiti, di conseguenza penso che li abbiano anche ciò che dico e/o scrivo. Cerco solo di spiegare, come meglio sono capace, ciò di cui sono convinto e ciò che vivo.

      Io non so se tu hai figli, io sì, due e spero di averne ancora. Non é vero che io dei miei figli, prima che venissero al mondo non sapevo nulla. Grazie alle attuali analisi, io sapevo se avevano una qualche patologia o se erano sani, sapevo che tipo di famiglia potevo offrire loro, che tipo di padre volevo essere io per loro e tante altre cose che non sto qui a elencarti, certo quello che non sapevo e che non so é come loro reagiranno a tutto questo, le loro scelte che non saranno mai completamente prevedibili perché loro, come mia moglie, come qualunque altro essere umano sono e resteranno sempre, in parte, un mistero per me.

      Proviamo a rispondere alla domanda nei termini in cui la poni tu, anche se questo tipo di domande sembrano sempre artefatte e bisognerebbe poi viverle. Comunque avendo vissuto, almeno in parte, la situazione che descrivi tu la mia é sì. Vedi, quando io e mia moglie ci siamo sposati non eravamo giovanissimi e quindi il rischio che i nostri figli avessero qualche problema era più alto che per coppie piú giovani, ma avevamo giá deciso, insieme, che avremmo accolto e che accoglieremo qualunque figlio il Signore avrebbe voluto donarci. Perché? Perché, per strade diverse, avevamo entrambi compreso che l’unica cosa importante nella vita é amare e l’Amore non ha confini né limiti neanche quelli della malattia.
      Sulla dannazione eterna invece non si può sapere prima perché essa é il frutto di scelte libere che si fanno nella vita, non una condanna a priori. Se invece, per assurdo, fossi sicuro che farebbero le scelte sbagliate li metterei al mondo lo stesso perché avrei sempre la speranza che le cose cambino.

      Riguardo al resto devo dire che non capisco perché definisci la mia risposta, che nasce dalla mia esperienza personale, una “furbata”? Mi sembra un po’ offensivo, io penso che qualunque idea, anche se non condivisa meriti rispetto, a maggior ragione se poi é un’esperienza personale e non un concetto astratto.
      Tornando alla tua obiezione, il Dio in cui credo io non é un Dio medico, non é un Dio che mi risolve i problemi (é chiarissimo nei Vangeli) ma é il Dio che mi ascolta, mi conforta, mi da forza, mi fa sentire amato. Io non so che esperienza hai tu con tuo padre, ma io non ho mai voluto né sperato che mi risolvesse i problemi ( non parlo di aggiustarmi il giocattolo rotto, ma intendo le mie fatiche serie come trovare una persona che mi amasse), ma che mi ascoltasse, mi facesse sentire compreso e amato.
      E sono felice, il mio Dio mi rende felice anche se non mi risolve i problemi e non mi elimina la sofferenza, perché? Perché sei sicuro che la felicitá sia l’assenza di sofferenza? Prova a pensare, tu non hai nessun male, stai benissimo, in salute e in forma perfetta, ma non sai amare e nessuno riesce ad avvicinarsi a te per poterti amare perché tu li tieni a distanza é felicitá questa?
      Invece stai male nel fisico, ma sai amare chi si avvicina a te e ti lasci amare da chi ti é vicino, non sei forse piú felice?
      Certo la sofferenza é meglio non averla, ma la felicitá é amare, no non soffrire e allora la sofferenza quando c’é diventa una grande possibilitá di amare.
      Secondo te Padre Massimiliano Kolbe quando ha dato volontariamente la sua vita per un altro era felice? Sicuramente non era felice di morire, ma era felice di amare.
      I miei bambini hanno due anni e due mesi, da due anni e un mese mi alzo ogni notte, in media, quattro volte, per dargli il latte (mia moglie non ha mai allattato) é una gran fatica e non sono felice di farlo, ma é il uno dei modi concreti che ho di amarli e di questo, di amarli, anche così, sono felice.
      Spero che non riterrai anche questa risposta “una furbata” mi dispiacerebbe, e, se ti va, mi diresti, secondo te, perché nel mondo c’é il bene se Dio non esiste?

  57. Carlo Says:

    Caro Davide parliamo due lingue diverse. Dalla tua risposta si evince che tu non conoscevi e non conosci il futuro dei tuoi figli. Io la domanda l’ho fatta precisa….Sai in anticipo che 4 dei tuoi figli si danneranno eternamente, li metti al mondo ugualmente?

    Quanto al resto come dicevo, non ho bisogno di qualcuno che condivide la mia sofferenza ma di qualcuno che ci “tiri” fuori da questa situazione in cui ci troviamo.

    Io vado in ospedale per essere curato, non voglio nè pretendo che un medico si ammali della mia stessa malattia, così invece di 1 malato avremo 2 malati.

    Comuqne io il discorso lo chiedo qui. Sulla sofferenza, è lapalassiano la difficoltà dei credenti di conciliarla con l’onnipotenza e la bontà divina. Non avete argomenti se non ricorrere al mistero e al dogma. Io in un Dio così non credo

    • Davide Galati Says:

      Ciao Carlo, mi dispiace che non riusciamo a comprenderci, il che non vuol dire che poi dobbiamo pensarla allo stesso modo, ma almeno comprendere il pensiero dell’altro. Non credo che parliamo due lingue diverse, ma se anche così fosse ci si può sempre capire serve solo un po’ più di tempo e di buona volontà. Tu mi hai fatto una domanda precisa, é vero, ma sulla quale ti ho risposto in maniera molto articolata, mi sembra invece che tu della mia risposta non abbia letto nulla, così come ho sempre il dubbio che tu abbia letto l’articolo che io ho dedicato all’argomento. La mia impressione é sempre che tu cerchi uno scontro, non un confronto. Una vittoria, non una crescita insieme. Perché dico questo? Perché continui a parlare di incapacità di dare risposte di mancanza di argomenti, quando qui non faccio altro che risponderti e argomentarti il mio pensiero, mentre sei tu che sin dall’inizio non hai mai risposto all’unica domanda che ti ho fatto ( se Dio non esiste, perché esiste il bene?). Forse sarebbe più corretto dire che non ti ho dato risposte o argomenti che ti soddisfano, non credi? É giusto che tu abbia la tua opinione e che quello che dico non ti piaccia. Poi parli di mistero e di dogma come fossero cose negative e mi viene da chiedere se sai cosa sono? Non so se hai figli o una moglie (io di me ti ho detto molto, tu di te non mi hai detto nulla), ma qualunque altra persona, per quanto bene tu la conosca rimarrá per te un mistero a meno che tu non credi di poter comprendere del tutto un altro. E questo mistero é una cosa positiva, é quello che ti permette di meravigliarti dell’altro, non é una cosa negativa, non é qualcosa che ti é negato, ma é qualcosa che ti é donato.
      Il Dio in cui credo io non é un dottore, ma é un Padre, ecco perché il tuo esempio dell’ospedale e del medico non calza.
      Né io né Dio sappiamo con certezza che uno si dannerá perché il libero arbitrio dell’uomo é sempre valido. Dio lascia l’uomo libero perché lo ama e sempre spera che faccia le scelte che lo salvino.
      Il credente é in difficoltá con la sofferenza? Per fortuna! Io spero che lo sia anche il non credente, io spero che lo siamo tutti e che tutti ci diamo da fare perché si soffra sempre meno nel mondo, ma spero anche che quando, inevitabilmente ci toccherá soffrire sappiamo farlo con Amore, per Amore e nell’Amore.
      Questo é il Dio in cui credo io, non un Dio che non fa soffrire, ma un Dio che ama, perché chi ama soffre, sempre almeno un pochino…

  58. Francesco Says:

    Davanti a mio padre ho mancato (peccato) mille volte ed altre mille so che mancherò. Ma so anche che lui mille volte mi ha perdonato e altrettante mi perdonerà. Mio padre è un uomo con tutti i difetti del caso. Dio onnipotente invece che cosa fa? Alla prima mancanza (il peccato originale) non mostra di perdonare, ma istituisce la storia che non è altro che un’inutile sequenza di dolore. Questo delle religioni rivelate un diavolo più che un dio! Ed è assurdo quanto autolesionista credervi. Lo sa dio quanto soffre un uomo schiacciato sotto un camion e che poi muore senza apprendere nulla da quell’inutile dolore? Lo sa dio quanto soffre un coniglio o un agnello che viene sgozzato per sfamare un umano? O i milioni di polli che allevati in serra (campi di concentramento) vengono sacrificati tutti i maledetti giorni? Non lo sa. O almeno, spero che non lo sappia perchè altrimenti sarebbe un criminale infinito.
    Una libertà che comporta il dolore nel caso si rifiutasse dio e i suoi precetti non è una libertà: si chiama ricatto. Questo è l vostro dio e come ce lo presentate: un criminale infinito. Altro che amore e regno dei cieli!!!

    • Davide Galati Says:

      Ciao Francesco, grazie per il tuo commento. Io non so chi ti abbia mai presentato il “nostro Dio” in questo modo, ma ti assicuro che non è assolutamente così. Dio perdona tutto e immediatamente, il problema è che noi il perdono dobbiamo volerlo (ti rimando solo alla lettura della parabola del Figliol Prodigo o del Padre Misericordioso come sarebbe più giusto chiamarla) e spesso non lo vogliamo. E’ stato l’uomo ad allontanarsi da Dio (il racconto della Genesi non è un racconto storico, ma eziologico, cioè che vuole dare una risposta alle domande che l’uomo si fa) e la storia è il cammino dell’uomo per tornare a Dio, certo c’è tanto dolore, ma non solo c’è anche tanto amore e il “nostro Dio” (uso le virgolette perché in realtà non è certo nostro, nè mio, nè di chiunque in senso di possesso, bensì è mio, nostro nel senso di relazione, ecco perché Padre nostro, perché di noi gli importa) in fatto di dolore qualcosa lo sa essendo venuto a vivere come un uomo e morendo come un criminale, in maniera atroce. Dio è amore, qualunque scelta che allontani da lui è una scelta che allontana dall’amore. Il problema non è il dolore, il dolore c’è spesso anche nell’amore, ma quello che conta è il senso che si da al dolore, se il senso dell’amore o un altro senso.

    • Roberta Says:

      Concordo in pieno con Davide. La forma più grande di amore è lasciare l’altro libero. e così fa Dio con noi. ci lascia liberi di scegliere; liberi anche di sbagliare. Se lo facciamo ci perdona e ci accolgie di nuovo infinite volte, come farebbe un papà, anche di più perchè certi papà… Io di un Dio “con la bacchetta magica” avrei sinceramente paura: sarebbe un moloch, un tiranno, da corrompere a forza di preghiere! E’ vero, c’è la grande domanda sul perché esiste il dolore (e non parlo di quello che noi uomini siamo così bravi a procurarci da soli, ma di quello senza spiegazione). Quando Gesù è morto in croce, uno dei due ladri crocifissi vicino a lui ha bestemmiato Dio, si è chiesto dove fosse in quel momento. L’altro ha capito che Dio aveva scelto di soffrire e morire accanto a lui, ed è finito dritto in Paradiso: il primo santo certificato mi sa!

  59. Francesco Says:

    Ah, ma se adesso fate passare il racconto di Adamo ed Eva (nel quale la Chiesa ha sempre creduto come verità storica) come storiellina eziologica.., allora si cambiano le carte in tavola! No! Il male è nel mondo perchè un tot di anni fa una donna porse a un uomo una mela e questi ne mangiò. Dio si arrabbiò e non perdonò nessuno dei due. Da qui il male nel mondo come punizione. Negli anni ’70 (anni in cui il sottoscritto andava a dottrina, non il medioevo..) chi metteva in dubbio queste robe qui doveva correre a confessarsi. Assomigliate tanto ai comunisti che ora rinnegano i diktat in voga nell’Unione Sovietica 40 anni or sono, ma in cui allora credevano e obbedivano ciecamente come fossero la Verità. Purtroppo come tutte le cose dell’uomo anche le religioni è una creazione umana. E ci si crede per disperazione, perchè non si sopporta l’assenza di senso che regna sovrana nel mondo e non dà giustificazione alcuna del male. Si è disposti a credere addirittura che abbiamo ‘peccato’ noi, che siamo responsabili noi del male nell’universo, per dare una spiegazione a tutto. Cornuti e mazziati! La libertà è una categoria umana di pensiero. Se un dio fosse onnipotente, passerebbe oltre. Se volesse salvare, salverebbe. Se amasse, amerebbe davvero, ora. Subito! Senza tanti ma se o io volevo io pensavo. etc. etc. etc…

    • Davide Galati Says:

      Francesco, non é mia intenzione farti cambiare idea o peggio ancora fare proseliti. Tu hai le tue opinioni e quelle non le discuto, ma ciò che dice la Chiesa si può facilmente verificare sul Catechismo. Che ci sia stata un’evoluzione nella comprensione dei testi é vero, ma anche naturale, non si rinnega nulla. Quella con Dio é una relazione e come ogni relazione non é mai statica, ma sempre dinamica. Poi naturalmente tu puoi sempre continuare a pensarla come credi meglio, l’importante, a mio avviso, é che cerchiamo, tutti, nel nostro concreto, di essere uomini di buona volontá.

  60. Marco Says:

    Ciao a tutti! Anche se con un paio d’anni di ritardo, volevo precisare che i tumori non si sviluppano necessariamente a causa dell’inquinamento o, comunque, per via dei tanti comportamenti sbagliati dell’uomo. Questo la biologia cellulare ce lo spiega bene. Di cancro si moriva anche dieci mila anni fa, quando l’aria puzzava meno e l’industrializzazione non aveva ancora fatto la sua comparsa. Pure i vegetariani più salutisti, che magari vivono in campagna e coltivano l’orto senza utilizzare pesticidi e diserbanti, si ammalano di cancro e di altre malattie, altrettanto mortali e altrettanto indipendenti dall’uomo e dai suoi comportamenti. Capisco che un credente voglia difendere la sua posizione (sentimento comprensibile e che merita rispetto) ma non è attaccando sempre l’uomo che si riesce a togliere i dubbi di chi vorrebbe pensarla diversamente ma non ci riesce. Io non credo e fino ad ora la razionalità e il buonsenso mi hanno sempre dato ragione. Nella fede ci sono tante, troppe contraddizioni tanto che nemmeno i teologi più preparati sanno trovare risposte a quesiti, spesso, di una semplicità disarmante. Perché dio non aiuta un bambino malato di cancro, specie quando questa malattia non ha una causa dovuta al menefreghismo umano? E perché, invece, quando ne ha voglia, concede i miracoli? Miracoli che, in più di un caso, avrebbero salvato persone che volevano suicidarsi. E il libero arbitrio di quest’ultimi? Ma come, da una parte si dice che dio non ferma la mano di un assassino per non intaccare la sua libertà e poi evita la morte ad uno che, proprio per la libertà di cui sopra, vuole farla finita? Boh, il vostro è proprio un dio curioso e la cosa più curiosa è il fatto che neanche voi riuscite a spiegare i suoi comportamenti cinici e contorti.
    Tutto questo, con il massimo rispetto. Non sono qui per trollare, ma per esprimere la mia visione della vita.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Marco e grazie del tuo contributo anche se devo dire, per onestà intellettuale, che alcune delle osservazioni che fai valgono sia per il credente che per il non credente ( “Capisco che un credente voglia difendere la sua posizione (sentimento comprensibile e che merita rispetto)”, “Io non credo e fino ad ora la razionalità e il buonsenso mi hanno sempre dato ragione”, sono solo alcuni…). Il mio intento non è di incolpare l’uomo, ma di evidenziare come di tante cose di cui si da la responsabilità a Dio in realtà non conosciamo la causa prima e il fatto che anche una volta si morisse di cancro (con un’incidenza comunque minore di oggi) non cambia questo fatto perché l’origine e la causa di quel cancro non la conosciamo (il che non vuol dire, per forza, che sia colpa dell’uomo, ma solo che non lo possiamo escludere). Le domande che poni poi rientrano in un ambito che è quello della libertà di Dio, ovvero del mistero della sua persona che non è, come qualcuno, in malafede, insinua sempre il mistero in cui si rifugia il fedele che non sa spiegare le cose, ma quel mistero che fa parte di ogni persona e di ogni relazione. Quel mistero per cui ogni persona, proprio perché altro da me, è sempre più di quello che io posso cogliere. Ti faccio un esempio terra terra, io posso arrivare a capire il cuore di mia moglie fino a un certo punto, non del tutto, mai proprio perché in lei c’è comunque una parte che è un mistero, cioè mi sopravanza e io non posso mai cogliere del tutto. E la fede nel Dio di Gesù Cristo è la fede in un Dio personale con cui stabilisci una relazione personale con quello che tutto ciò comporta. La fede non è mai un credere ottuso, ma è sempre una scelta razionale di fronte al dubbio, non lo invento io lo diceva già Sant’Agostino che diceva che si crede solo ciò che è ragionevole credere. Questo tipo di risposta può essere esauriente e soddisfacente per un non credente? Non lo so, ma so per certo che non si crede perchè si ha una risposta soddisfacente ed esauriente, ma perché si entra in una relazione. Si Ama non perché si hanno delle risposte, ma perché si entra in relazione.
      Dall’altra parte da sempre molto attaccano la visione del Dio cristiano dicendo, appunto, come è possibile che, se è così buono, permette il male, ma nessuno ha ancora risposto al come mai se Dio non esiste esiste il bene che è molto più numeroso del male, solo molto più silenzioso.
      Ciao
      D.

  61. Marco Says:

    Ciao e grazie per la risposta celere.
    In realtà io non ho detto che la responsabilità di ciò che ci capita è attribuibile a dio. Non essendo credente dio, per me, non esiste o, comunque, non ci sono prove per poter sostenere il contrario e, ovviamente, non può avere nessuna colpa. Caso mai è la natura che ci fa ammalare, la stessa natura che ci da la vita e poi ce la toglie. Ma se anche credessi non potrei prendermela solo con dio, visto che è palese che molti dei nostri problemi, di salute e non solo, sono causati proprio dall’uomo e dai suoi comportamenti allucinanti. Però è altrettanto vero che molte malattie, ma questo l’ho già detto, ci sono sempre state: i tumori esistono da quando esiste la vita sulla terra e riguardano pure il mondo vegetale. Anche i primi organismi pluricellulari avevano di questi problemi, qualche milione di anni fa. Non capisco che colpa possa avere un uomo vissuto ai tempi dell’antico Egitto, tanto per fare un esempio, quando l’industrializzazione e l’inquinamento ancora non c’erano. Il punto è che vedere un dio buono e onnipotente non fare niente non è certo un bello spettacolo, soprattutto se si considera che, almeno da come viene decritto, gli basterebbe “schioccare un dito” per risolvere certi problemi alla radice. Il punto è che siamo di fronte ad argomenti spinosi e non posso che essere felice quando mi capitano credenti che, in tutta onestà, ammettono di non avere sempre le risposte ai dubbi che, via via, gli si presentano, anziché filosofeggiare nel vano tentativo di trovare spiegazioni plausibili che, molto spesso, sfiorano il ridicolo. L’onesta intellettuale è sempre una buona cosa.
    Per quanto concerne l’ultima domanda, secondo la mia visione naturalistica della vita, il bene c’è perché il mondo in cui viviamo è fatto di tante cose, tra cui, appunto, il bene e il male. Le nostra società è un ecosistema biologico, come quelli che si trovano in natura e tutti gli ecosistemi (facciamo l’esempio di uno stagno popolato da centinaia di microrganismi) hanno degli andamenti fluttuanti in cui si alternano momenti di prosperità a momenti di declino o dove una specie può distruggere l’altra o la sovrappopolazione va a destabilizzare la capacità portante del ecosistema stesso, con tutti i problemi che ne conseguono. Ecco, noi non siamo tanto diversi sotto un punto di vista prettamente biologico e comportamentale. L’ordine non esiste in natura.

  62. Rosanna Says:

    Ciao a tutti, è da tempo che non scrivo ed ho cercato molte volte di farlo ma la rabbia è talmente tanta che non riesco mai a mettere nero su bianco! Davide, scusa se non ho risposto alla tua email e ti ringrazio tantissimo per aver pregato per me. Ne ho davvero bisogno, visto che probabilmente sono un’anima dannata dalla nascita. Mi chiederai il perché di questa affermazione, ebbene. Critico, giudico e maledico continuamente Dio nonostante mi abbia evitato (per il momento) una vita più dura di questa, benché sia un vero schifo. Davide, ho capito dalle tue email che sei sposato. A questo punto penso mi possa rispondere su alcuni degli infiniti quesiti che mi stanno LETTERALMENTE MANDANDO AL MANICOMIO. Sono diventate delle ossessioni visto che come dice la Madonna a Medjougorje “cercate Dio cercate la sua volontà perché tutto passa e lui è l’unica cosa certa eterna”. (più o meno è questo il concetto Ora, io l’ho cercato nella parola come dice lei. Ma nonostante mi abbia salvata da una sicura disperazione e immagino per questo si aspetti che lo ami, io proprio non ci riesco! sono restata (se non addirittura è peggiorata) sulla mia vecchia posizione. E cioè che in qualche modo Dio sia responsabile del perpetrare del male sulla terra. La frase di San Paolo lo dimostra. Quante lotte per la dignità delle donne sono state fatte anche da parte della chiesa (vedi Giovanni XXIII) eppure è stato proprio Dio a mettere nelle mani dell’uomo l’arma per distruggere moralmente e fisicamente le donne. “La donna deve essere sottomessa all’uomo, il quale deve amarla come Cristo ama la chiesa… etc.. scusa non ricordo bene la frase. Ma già la prima parte ti fa capire tutto, così come ella lo deve sempre perdonare. Ecco, quello che non capisco è come mai questa affermazione, visto che già dai tempi di Gesù la donna era trattata da oggetto. Inoltre.. che io sappia un uomo che ama la sua donna la protegge contro tutto e contro tutti mentre lui predilige il martirio…. come ho letto in alcuni passi della bibbia. Ho letto qualche riga dell’intervento di Marco e devo dire che sono pienamente d’accordo sul fatto che la fede è molto contraddittoria. Prendiamo Santa Maria Goretti, Gesù sapeva che era oggetto delle cattive intenzioni di Alessandro eppure non ha fatto nulla per evitarle quella terribile esperienza!… Non so, mi rendo conto che non esprimo il mio pensiero in modo chiaro ma con tutto lo sforzo possibile proprio non riesco, scusate. I pensieri mi si affollano e non riesco a trovare il bandolo della matassa. Bene, per il momento mi fermo qui, proprio non riesco ad andare più avanti, spero che nella mia caotica esposizione sia riuscito a capire ciò che mi preme sapere Davide. Grazie.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, non ricordo se te l’ho già detto, perché lo dico spesso, ma scusami se te lo dico di nuovo il consiglio migliore che ti posso dare è di parlare con un sacerdote o un consacrato, questo perché a lui potrai anche raccontare nel dettaglio ciò che ti affligge, cosa che qui io ti sconsiglio di fare proprio perché ci sono cose che è bene rimangano riservate. Detto questo mi permetto di provare a dare una risposta parziale e generale ai quesiti che poni. Innanzitutto non pensare di essere dannata dalla nascita, è una cosa che non ha senso, se credi a Gesù e al significato della sua morte e resurrezione tu hai la certezza che sei un’anima amata e salva, se lo vuoi, sin dalla nascita. Se poi nella tua vita non ti senti in pace con Dio, non preoccuparti, è normale e se ti senti di criticarlo e giudicarlo, fallo, urla a lui, proprio come fa Giobbe che addirittura usa un’espressione ebraica che significa “chiamare in giudizio un colpevole”… perché ti dico questo? Perché questo non ti allontana da Dio, ma ti avvicina a un confronto con lui che può portarti a scoprirlo e capire la sua opera nella tua vita… Allora non preoccuparti che lui non si aspetta che tu lo ami, ma è lui che ama te, sempre e comunque… Dio ha messo nelle mani dell’uomo un’arma incredibile che l’uomo può usare per fare del bene o fare del male, la scelta di come adoperarla è solo sua (pensa a un pugno, può ferire e uccidere, ma può anche avvolgere e proteggere ciò che avvolge). Sul rapporto uomo/donna mi sento di consigliarti due libri “Sposala e muori per lei” e “Sposati e sii sottomessa” mi sembra che i titoli siano questi, non li ho letti, ma da quanto ho sentito esprimo bene la dottrina della Chiesa riguardo il matrimonio e il rapporto uomo/donna che non è mai di dominio/sottomissione, ma di pari dignità nella diversità. Se ci pensi, la parola coniuge etimologicamente vuol dire proprio che entrambi gli sposi prendono il “giogo” su di loro, ovvero vanno nella stessa direzione.
      Riguardo l’esempio che fai lo uso per farti una domanda, perché ad Alessandro doveva essere impedito di fare del maria a Maria? Se così fosse stato fatto da Dio che libertà di scelta avrebbe avuto Alessandro se l’unica cosa che gli fosse stato possibile fare, nella sua vita, fosse stato il bene? Che bene è quello che si fa perché non si ha altra scelta? E poi mi chiedo anche, ma le persone che hanno cresciuto Alessandro, le persone che lo hanno conosciuto, che gli erano amiche dov’erano? Cosa hanno fatto e cosa non hanno fatto perché diventasse così? Secondo me il male è una responsabilitò di tutti noi, non di Dio… io oggi vedo bambini costretti a crescere in fretta perché i loro genitori non vogliono rinunciare all’uscita il sabato sera… e li vedo frustrati, nervosi, aggressivi… che uomini saranno domani quei bambini? Non lo so, io spero siano uomini buoni, ma ai miei bambini e a tutti i bambini che incontro io dico sempre (ai miei ogni giorno) che loro sono i bambini più belli del mondo e che sono amati qualunque cosa facciano perché crescano con un io ben formato.

    • Roberta Says:

      Ciao Rosanna. Quante domande e quanti dubbi ti lacerano! Ma una fede senza domande e senza dubbi, non è fede, o lo è in modo immaturo. Cerca le risposte però, e come ti consiglia Davide, rivolgiti ad un sacerdote, fatti consigliare dei libri, dei corsi, dei gruppi, … credimi: c’è tanto da scoprire (e da studiare).
      Per quanto riguarda la questione sulla dignità uomo-donna, anch’io ti consiglio i due libri che Davide ti diceva: “Sposati e sii sottomessa” e ” Sposati e muori per lei” scritti da Costanza Miriano. Scoprirai cosa voleva dire San Paolo con la famosa frase ” Le mogli siano sottomesse ai mariti…. e voi mariti amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei”.
      Ci spiega come moglie e marito si devono amare. Sottomissione nel senso di “stare sotto”, portare, tener su, perché noi donne abbiamo questa capacità incredibile, tutta femminile, di sostenere il marito/la famiglia, di essere le fondamenta(sotto tanti aspetti). Il tutto fatto con AMORE, che non è un sentimento romantico, ondivago, ma è una scelta! E all’uomo dice di amare la moglie fino a morirne! Perché il maschio, sempre per AMORE, è capace di fare di tutto per la sua sposa, anche di “morire a se stesso”, al suo egoismo… leggili questi libri. vedrai che belli! si leggono in fretta, sono scritti in modo divertente. Io mi sono fatta delle gran risate e mi sono ritrovata in tante situazioni di cui si racconta. Sai: i cristiani sanno anche divertirsi e hanno tanto spirito!
      Auguri cara! E come dice un mio caro amico… W Gesù!
      Roberta

  63. Rosanna Says:

    Ciao Roberta ciao Davide, ringrazio entrambi per avermi risposto ed avermi dato una visione diversa dei precetti di Dio. Avete ragione, dovrei parlarne con un sacerdote, ma almeno da queste parti sono quasi sempre (per non dire sempre) impegnati e non mi possono dedicare il tempo necessario per le mie incalzanti domande, visto che trovo sempre un “contro” ad ogni risposta. Come nel caso di Santa Maria Goretti,, Davide. la realtà dei fatti purtroppo è sempre diversa dalle meravigliose teorie a cui io per prima ho creduto per molto tempo. Come dici tu anch’io ho creduto “al meraviglioso Dio del libero arbitrio” e leggendo la tua email di risposta ieri per un attimo mi sono venuti i brividi, brividi d’amore per quel Gesù. Poi subito il ricordo e la ragione hanno ripreso il sopravvento; come Dio non aveva il diritto di non far commettere quel delitto ad Alessandro, credo che anche la Madonna o chi per lei, non ne aveva a far uccidere ad Alì Agca, San Giovanni Paolo II. Mi dispiace, ma credere non sempre è fidarsi e la realtà ti porta sempre con i piedi per terra. Ricomincio a credere in un Dio crudele purtroppo! e a questo punto non so più chi potrà togliermi questi terribili dubbi che stanno sfociando in vere e proprie ossessioni! Ti ringrazio tanto per avermi consigliato di non rivelare troppo delle mie questioni personali. E’ possibile che qualche volta esageri, ma non ritengo che in questa occasione abbia detto molto… ok, cercherò in seguito di frenare il mio impeto. Riguardo i libri… non so se è il caso di mettere ancora carne al fuoco… perché la mia non è semplice curiosità ma una vera e propria ricerca di vita che mi faccia star bene qui, ma soprattutto lì!….
    ho una mentalità molto medievale riguardo la fede e questo mi sta creando parecchi problemi. Vi ringrazio cmq tanto e non è detto che non ci ripensi! carissima Roberta. riguardo il concetto di amore coniugale come non “sentimento romantico” ma “scelta” vorrei capire di più se non ti dispiace. Il fatto è che le scelte purtroppo si fanno sempre su un sentimento romantico e poi si rimane fregati, scusa la schiettezza. Ci sono molte donne costrette a fare mamme e mogli ma sono infelici perché si sono rese conto tardi che l’uomo che avevano sposato non era quello di cui si erano innamorate, che dice Dio, di sopportare ed essere infelici tutta la vita?! questo proprio non lo capisco! quando gli va bene, ad una donna, l’uomo è solo anaffettivo, ma il più delle volte le donne erano costrette a sopportare uomini ben più peggiori che tradivano e maltrattavano le mogli!… e la chiesa dice di sopportare e perdonare, ma stiamo scherzando!…. Forse ora è un po’ troppo ma una volta le donne erano schave di mariti che le maltrattavano fisicamente e moralmente annullandole totalmente. Mi rendo conto che è un discorso lungo, quindi mi fermo qui. A risentirci e grazie ancora!

    • Davide Galati Says:

      Grazie Rosanna e grazie a Roberta, volevo precisare che il mio discorso Rosanna era in generale, non hai rivelato nulla di tuo di particolare, ma temevo potesse capitare. Sull’Amore sono d’accordo con Roberta, è sempre una scelta, non un sentimento o meglio nasce da un sentimento, ma poi diventa una scelta. Io, indubbiamente, ho scelto di sposare mia moglie perché me ne sono prima innamorato, ma poi ho imparato a scegliere di amarla ogni giorno e continuo a impararlo. L’atteggiamento molto imperante oggi del “Va’ dove ti porta il cuore” in realtà non porta da nessuna parte e non è amore, bensì un sentimentalismo fine a se stesso. Ti faccio un esempio che forse rende chiaro il concetto, ma che poi è applicabile anche ad altre situazioni. Io ho due bambini di tre anni, quando da tre anni a questa parte mi alzo nel mezzo della notte perché piangono o mi chiamano non è perché “me lo sento di fare così” (perché in quel momento l’unica cosa che sento è di dormire e che si alzi qualcun altro o che i bambini si arrangino), ma è una scelta d’amore… quando tra poco andrò di là a mettere a posto la sala ora che ho messo i bambini a letto, non è perché “me lo sento” (ora mi sento solo di spaparanzarmi sul divano e guardarmi un film e fosse per me sistemerei domani), ma perché so che quando tornerà mia moglie, che è a studiare, a lei fa piacere trovare la sala in ordine. E’ una scelta, non un sentimento…
      Infine non vorrei tornare ancora sul discorso del perché il male, ma se c’è una cosa che ho imparato dal mio incontro con Dio è che i perché sono importanti, ma quasi sempre sono più importanti i “per chi”, così invece di chiedermi perché mi è capitato questo o quello ho cominciato a chiedermi “per chi” mi è capitato questo o quello… perché così facendo anche dal male può nascere qualcosa di bello (guarda ad esempio cosa è nato dall’attentato a Giovanni Paolo II).
      Che Dio ci sorrida sempre!

    • Roberta Says:

      Ciao Rosanna! Sull’Amore: certo che all’inizio si basa su un sentimento, su bellissime emozioni, batticuori, attrazione fisica, ecc , ma quando decidi di passare la vita con un’altra persona e ti sposi, a un certo punto scopri che la vita di tutti giorni è fatta di tante, piccole e spesso noiose cose. Scoprirai che il principe azzurro non esiste ( finiamola noi donne di continuare a cercare l’uomo ideale, perché non esiste! esiste solo l’uomo che è adatto a noi!). Che quello che hai sposato è uno che lascia i calzini sporchi in giro, che non chiude il tubetto del dentifricio (devono averla nel Dna gli uomini sta cosa!), che magari si dimentica dell’anniversario… e lui scoprirà che tu non puoi sempre essere una vamp su tacco 12, che spesso ti girano e hai la luna… Ed è qui che entra in gioco la scelta. La volontà di costruire insieme la coppia. Ci si sceglie ogni mattina appena svegli, così come si è. E questo scegliersi implica anche il perdonarsi, il mettere il proprio orgoglio e il proprio Io sotto le scarpe e portare pazienza. Certi giorni ne porterà più uno, altri l’altra . Fare coppia e famiglia non è fare un bilancio continuo( stasera ho lavato io i piatti ma domani col cavolo che li lavo! devi farlo tu e basta), ma è fare il tipo uno per l’altra, è volere il bene dell’altra persona( è vero che ho lavato i piatti anche ieri sera, ma vedo che sei stanca e li lavo anche stasera, anche se anch’io sono stanco, e non te lo faccio pesare). E l’amore non è proprio sempre spontaneo… se mi passi il termine è un vero e proprio “lavoro” di coppia. Ma è stupendo! Sono sposata da 16 anni, e amo mio marito ogni giorno di più, con tutti i suoi difetti, e so che lui ama me, lo vedo dai tanti gesti di amore e pazienza che lui ha(e ha avuto) per me. e credimi: anche noi abbiamo passato dei brutti momenti…
      Comunque la Chiesa non ti dirà mai di stare per forza accanto ad un uomo che ti picchia: se è in pericolo la tua incolumità(e magari quella dei figli) devi andare via, mica puoi farti ammazzare! E cercherai anche di aiutarlo magari( da cosa nasce questa violenza?)
      Ma a parte questi casi estremi, la “cattiva sorte” di cui ti parlano quando ti sposi, cos’altro è se non i momenti tristi, quando magari manca il lavoro, quando ci si ammala, quando nascono i figli (e non si dorme mai), quando uno dei due perde la testa per qualcun altro, quando sembra che non ci sia più passione, e avanti… ogni coppia ti racconterebbe del suo momento di “cattiva sorte”.
      forse ho scritto un po’ troppo… ti consiglio ancora di leggere quei due simpaticissimi libri di cui ti ho scritto. secondo me capiresti meglio tante cose. o almeno potresti dire di non essere d’accordo.
      ciao cara!
      Roberta

  64. Rosanna Says:

    Ciao Davide, già. a lui importa solo realizzare i suoi disegni…

  65. Rosanna Says:

    Ciao Roberta, che non esistesse il principe azzurro, lo sapevo già. Ho capito da tempo che gli uomini sono “principi azzurri” solo quando si innamorano, finito quel momento ti si possono rivelare anche diavoli, così come per noi donne, angeli e principesse all’inizio poi la vita nella sua durezza ti rivela per quello/a che sei. Certo, non esiste la donna ideale come non esiste l’uomo ideale ma credo che prima di ogni cosa alla base di ogni rapporto ci debba essere rispetto reciproco. E non che la donna deve sempre sopportare i malumori e le angherie dell’uomo solo perché porta i soldi a casa e lei resta a casa portando avanti situazioni a dir poco insostenibili Fanno i padroni senza tener conto delle esigenze della moglie e questo mi da e continua a darmi particolarmente fastidio. Per quanto riguarda la violenza dell’uomo, potrebbe anche scaturire dalla ribellione della donna perché lui è il maschio e lei deve obbedire. Ma, mi chiedo e ti chiedo, è giusto questo?! E’ giusto “annullarsi” per un uomo che ti considera un oggetto di sua proprietà?! che dice la chiesa, di crepare per non far imbestialire il maschio?! boh… e non lo so io, se siamo qui al mondo per crepare!… ok, scusa lo sfogo e grazie per avermi risposto e tranquilla, non hai scritto troppo. ciao…
    Rosanna

    • Davide Galati Says:

      Rosanna i problemi di una coppia sono tanti e quando arrivano i figli i problemi si moltiplicano, nella mia parrocchia ci sono catechesi per sposi e Gruppi sposi, oltre ad altre attività pensate proprio per le coppie, che hanno il senso non di risolvere i problemi, ma di permettere a ogni coppia di affrontarli in maniera cristiana, cioè con Amore. Se nella coppia entra la logica dell’Amore, come diceva benissimo Roberta, allora ognuno dei due coniugi muore un po’ ogni giorno perchè la coppia possa vivere. Ma questo “morire un po’” è da un lato sicuramente un sacrificio (che non è una brutta parola, ma significa “rendere sacro”), ma dall’altro è un seme che porta frutto, il frutto dell’armonia. Ecco che allora un matrimonio dove uno dei due debba obbedire o crepare o annullarsi perché l’altro lo impone, non è un matrimonio cristiano, ma un unione dove c’è un serio problema di fondo. La chiesa, che sappia io, non dice che tu devi crepare per non fare imbestialire l’altro, anzi, ti consiglio di dare un’occhiata al Codice di Diritto Canonico ai canoni che vanno dal 1151 al 1155 questo è link http://www.vatican.va/archive/ITA0276/__P42.HTM dice chiaramente che lì dove sia compromesso il bene fisico o spirituale di uno dei coniugi c’è il diritto/dovere della separazione (che, chiaramente, non vuol dire divorzio). Poi può anche capitare che si incontri qualche sacerdote che dica cose diverse, ma in quel caso sono idee sue e non della Chiesa. 🙂

  66. Rosanna Says:

    Ciao Davide, grazie tante per le tue risposte, mi hanno dato molto sollievo. Se non ti dispiace, visto che al momento di sacerdoti non se ne parla ti volevo chiedere, (se non è troppo disturbo) potermi confrontare con te. Rispondere (secondo le tue possibilità) ad alcuni miei infiniti quesiti. Ciao… e grazie anche a te Roberta!

  67. Lorenzo Says:

    Da quello che ho letto negli ultimi messaggi sembra che il matrimonio sia proprio un qualcosa di squallido. L’esempio dei calzini sporchi lasciati dal marito è lampante. Se questa è la vita di coppia che si fa sotto lo stesso tetto mille volte meglio essere single o avere una storia ma, la sera, dormire ognuno a casa sua. Per fortuna ci sono tante eccezioni. Al di là di ciò non capisco perché, ancora oggi, sono le donne che si devono occupare delle faccende di casa. Ce l’hanno nel DNA? Non credo! Più che altro è una mentalità antiquata che ancora, seppur in misura molto minore, si tramanda a causa di un maschilismo dilagante che ha sempre permeato la nostra società. Per quel che mi riguarda un rapporto di coppia deve basarsi sulla parità, senza imposizioni di nessun tipo. Se poi non si va d’accordo, anziché sottomettersi all’altro o punzecchiarsi a vicenda, tanto meglio lasciarsi. Ne conosco tante di coppie sposate che non sanno cosa sia la parola felicità ma che rimangono insieme perché, come in una perfetta simbiosi, nessuno potrebbe vivere separatamente. Tristezza assoluta!
    Io sto insieme ad una splendida ragazza. Ci amiamo, siamo complici, amanti, amici… Per ora va bene così. Poi, più in là, una sana convivenza – o un matrimonio, anche se preferisco un’unione civile per motivi che non sto qui a dire – potrà sempre essere presa in considerazione. Ma sarà una scelta nostra, senza imposizioni culturali. Sia chiaro, non ce l’ho col matrimonio, ma non si può negare che molte coppie si sposino solo per tradizione, perché si è sempre fatto così o per non deludere i genitori e non per una precisa scelta. Ed è da qui, probabilmente, che nascono i problemi. Per fortuna questa italietta bigotta e antiquata sembra che stia, piano piano, cambiando… E tutte le scelte che si faranno in futuro, nel bene e nel male, saranno ragionate e non dettate da un comune pensiero ancora dominante che ci vorrebbe tutti uguali.

    @ Rosanna
    Bisogna dire che già il fatto che ti poni molte domande denota che sei una persona che ama ragionare, anziché credere ciecamente. Rispetto la fede dei credenti, pur essendo io ateo, ma la fede deve scaturire da un preciso esercizio intellettuale che, col tempo, poi, può portare a credere o a non credere: tutto legittimo, purché fatto con consapevolezza e senza imposizioni culturali. Per il resto c’è poco da aggiungere. I dubbi che hai sono tali perché le religioni stesse (tutte, senza eccezioni) sono piene di lacune e contraddizioni e il fatto di parlare con un sacerdote non può certo schiariti le idee, anche se male non fa. Un piccolo suggerimento: leggi, informarti e cerca di sentire tutte le campane, anche quelle di chi la pensa diversamente. Solo così potrai affrontare le cose con spirito critico e, si spera, trovare delle risposte valide e non mere frasi fatte. Per concludere copio ed incollo una tua frase:

    “sono restata (se non addirittura è peggiorata) sulla mia vecchia posizione. E cioè che in qualche modo Dio sia responsabile del perpetrare del male sulla terra.”

    Io ragiono così: o Dio non c’è o, se c’è, e un Dio ingiusto e incapace. Troppo facile, e disonesto, dare la colpa sempre all’uomo… Che, comunque, di colpe ne ha tante.

    In bocca al lupo!

    • Roberta Says:

      Ciao Lorenzo! Sul matrimonio, scusa se te lo dico, mi sembra sia tu ad avere un’idea molto squallida: una specie di contratto a termine, finché dura, finché stiamo bene insieme, finché “sentiamo” qualcosa… dopo, certo, è meglio lasciarsi. Cioè quando il gioco si fa duro. E il gioco si fa duro quando i fuochi artificiali dei primi tempi( che pur è giusto e normale ci siano) iniziano a spegnersi, e c’è la vita di tutti i giorni, quella vera, quella fatta di lavoro, spesa, faccende, figli da portare in giro e … calzini da raccogliere! E la sfida (bellissima) è riuscire a fare tutto questo con e per amore dell’altro/a. Come ho già detto a Rosanna, la vita di coppia non è fare un bilancio alla sera e vedere se tu hai fatto quanto me o se io ho fatto di più per te e arrabbiarsi se il conto non va in pari. se si fa così, allora presto si capisce che la cosa è impraticabile, triste, non si arriva da nessuna parte e si finisce per arrabbiarsi .E lasciarsi. E invece amare ( come Quello lì in croce ci ha amato) vuol dire volere il bene dell’altro/a. anche se qualche volta costa, e molto. Ma ti assicuro che così si cresce insieme. Non come singoli , ma come coppia. Si fa crescere il NOI e non solo il nostro maledetto ed egoista IO! Sono sposata da 16 anni. non sono mancati i periodi brutti, di crisi profonda…Insieme abbiamo superato tutto. Ma ti assicuro che sposerei mio marito cento volte! che lo amo ogni giorno sempre di più, che lo stare insieme è sempre più bello. Che quando lo vedo mi batte ancora il cuore. Ma questa cosa l’abbiamo decisa e scelta il giorno in cui ci siamo sposati: amarci per sempre! Ed è una cosa che si impara a fare, col tempo, con tanta buona volontà ma anche con tanta gioia perché non si finisce mai di scoprire cose nuove uno dell’altra. E sono felice di raccogliere il calzino, che nel frattempo ha anche imparato a raccogliersi da solo…
      Infine: la vita di coppia va sempre curata! Mogli: sempre belle per vostro marito! Mariti: una cenetta romantica a due e un fiore sono sempre d’obbligo! (non solo da fidanzati…)
      Ciao!
      Lorenzo

      • Lorenzo Says:

        Squallida o meno, la mia visione si basa sulle amicizie che ho e il bilancio finale non è sempre positivo. Ovvio, poi, che ci sono tante eccezioni; eccezioni che, spero, rappresentino la maggioranza. Come ho già detto non ce l’ho col matrimonio ma, caso mai, con un matrimonio impostato male. Vuoi forse negare che molta gente si sposa solo per tradizione o per la paura, più che giustificata, di rimanere sola, anziché per amore? Che poi la vita di coppia, sotto lo stesso tetto, sia complicata e, inevitabilmente, richieda dei compromessi è palese: non si può pretendere tutto e, sicuramente, andranno messe da parte tante cose, specie se ci sono i figli che, a mio avviso, hanno sempre la precedenza. Un rapporto, però, deve almeno essere basato sulla parità e sul rispetto reciproco. Sarò sfigato io, ma di mariti alla vecchia maniera, che vedono le mogli come delle serve dedite alla casa e ai fornelli, ne conosco fin troppi. Ripeto, forse ho solo amicizie sbagliate. Pazienza! E la separazione? Beh, il mio pensiero è semplice: se due persone arrivano ad odiarsi, a tal punto che non si possono più vedere – facendo, così, soffrire pure i figli – e nonostante abbiano provato fino alla nausea a rimettere le cose a posto, non è forse meglio se si lasciano e si rifanno una vita, anziché continuare a fingere o a litigare? Non parliamo, poi, dei casi di violenza. Spero che almeno in quest’ultimo caso mi dai ragione.

        “E sono felice di raccogliere il calzino, che nel frattempo ha anche imparato a raccogliersi da solo…”

        Ecco, se fossi mia moglie non ti farei mai trovare un calzino sporco per terra, perché la vedrei come una cosa squallida e irrispettosa nei tuoi riguardi. La moglie, per me, non è una serva e le mie cose, tanto per capirci, le potrei bessimo lavare da solo. Ma immagino che quella del calzino è principalmente una metafora per dire che in un rapporto di coppia si deve scendere a compromessi. Si, entro certi limiti, ciò è normale e doveroso.

        “Infine: la vita di coppia va sempre curata! Mogli: sempre belle per vostro marito! Mariti: una cenetta romantica a due e un fiore sono sempre d’obbligo! (non solo da fidanzati…)”

        Questo lo condivido!

        • Davide Galati Says:

          Io non credo che diciamo cose tanto diverse. Che esistano molte situazioni dove il matrimonio è vissuto “male” è un dato di fatto e capita sia tra i credenti (cattolici e non) che tra i non credenti. Lo sa anche la Chiesa che ha appunto indetto un Sinodo che parli dell’argomento a 360 gradi per cercare di trovare nuove vie pastorali (non teologiche, almeno così mi sembra di aver capito). D’altra parte è anche vero che esistono molti matrimoni che funzionano sia tra i credenti che tra i non credenti, ma per il credente, cattolico, il matrimonio ha comunque un aspetto in più, un aspetto importante non secondario e dovrebbe averlo per tutti quelli che coscientemente decidono di sposarsi in Chiesa. Poi nella realtà dei fatti sappiamo che non è così perché, come dici anche tu, molti si sposano in Chiesa per tradizione, per non scontentare i genitori o perché è bello… ma dal momento che oggi la formazione c’è e che tutti sanno o possono sapere quello che stanno facendo, a chi si sposa in Chiesa ricordo che è lui che, liberamente, si impegnato ad amare nella buona e nella cattiva sorte (che non vuol dire solo quando le cose vanno bene e quando vanno male, ma vuol dire sopratutto quando l’altro mi vuole bene, ma anche quando l’altro mi vuole e mi fa male) e quindi in alcune situazioni limite o difficili la separazione è giusta, è doverosa ed è pure prevista dalla Chiesa (a Rosanna ho citato gli articoli del Codice Canonico che la prevedono), ma il vincolo matrimoniale di un matrimonio cristiano assunto liberamente rimane sempre. Quindi una seprazione che diventa un tempo per cercare di salvare quello che si è scelto insieme di costruire non per costruire qualcosa d’altro. Questo in teoria, poi è chiaro che nella pratica si fa i conti anche con i limiti di ogni uomo, chiaramente. Però un matrimonio cristiano bello, vero e sano è possibile, te lo dico perché lo vivo, perché ci sono moltissime persone come Roberta che lo testimoniano. Un matrimonio non privo di difficoltà, ma però bello.
          Sono d’accordo con te, un rapporto, ogni rapporto deve essere basato sul rispetto reciproco, ma per il cristiano il matrimonio non è solo basato sul rispetto reciproco, non è solo basato sull’amore reciproco, ma deve avere anche la disponibilità a dare la vita per l’altro sull’esempio di Gesù Cristo.
          Hai ragione

          • Roberta Says:

            Ecco: l’ultimo paragrafo scritto da Davide riassume perfettamente cos’è nella sua essenza più vera il matrimonio cristiano. Dare la vita per l’altro/a, perdersi. Difficile. certe volte sembra impossibile, perché il nostro egoismo riaffiora sempre. Ma se guardiamo a Gesù, che per primo ha amato fino a morirne di questo amore per noi, se abbiamo il desiderio di amare come Lui ha amato, se gli chiediamo aiuto, se crediamo che Lui ci aiuterà, allora… si può fare, eccome! E il matrimonio-sacramento ti dà quell’aiuto in più, che si chiama Spirito santo, che ti ricorda sempre che Gesù è tra noi due. Ti sembra poco? Siamo raccomandatissimi! 🙂
            ciao ciao e grazie a tutti due( intendo Davide e Lorenzo)
            Roberta

  68. Rosanna Says:

    Ciao a tutti, Lorenzo, grazie per i tuoi consigli e complimenti per essere “un uomo e non un maschio” ahaha.. spero che si capisca. Per me è cosa rara scoprire che nel mondo ci siano uomini così rispettosi nei confronti delle donne. credimi. Bravo e grazie a nome di tutte le donne. Riguardo il matrimonio posso dirvi che i mie sei si fossero lasciati invece di farmi crescere nell’odio forse oggi avrei una vita. E con questo credo di aver risposto ad entranbi.

    • Davide Galati Says:

      Mi permetto solo una domanda, sento spesso dire: ma piuttosto che vivere così era meglio se si fossero lasciati… ma in realtà, la cosa davvero migliore non sarebbe augurarsi che queste persone avessero incontrato o incontrino qualcuno in grado di far rinascere il loro matrimonio? Qualcuno capace di ricordargli perché hanno deciso di sposarsi e far rinverdire il loro giardino? Perché ci auguriamo e auguriamo sempre un fallimento e non una rinascita? Questo non lo capisco proprio…

  69. Rosanna Says:

    Se anche ci fosse, l’orgoglio l’ha sempre fatta da padrone. Inoltre, che io sappia, in tempi dietro non sempre ci si sposava per amore ma più per sfuggire alla povertà, alla solitudine o altro…

    • Davide Galati Says:

      Certo, ma in generale, io penso, tra due persone che si sono sposate, anche si fossero sposate per il motivo sbaglaito, non sarebbe meglio augurare a loro di trovare qualcuno in grado di fargli vedere ciò che di bello hanno e possono fare, piuttosto che qualcuno che gli dica che insieme non possono fare nulla di buono ed è meglio se si separano? Parlo in generale naturalmente, ma noto che viviamo in un mondo che si arrende troppo facilmente e che spesso così facendo butta via, come si dice, anche il bambino con l’acqua sporca…

  70. Roberta Says:

    Ciao Rosanna! Parli di “orgoglio” che la fa da padrone…. verissimo. Ma ancora una volta, anche qui, devo essere io a FARE UNA SCELTA. Anche se questo vuol dire mandar giù l’orgoglio e mettere davanti a tutto il bene della coppia. Ma come è stato detto in altri interventi, il “fare come mi sento” non sempre porta alla libertà, al bene… Come dice Davide, c’ è bisogno di persone che tifino per il matrimonio, che aiutino e indirizzino piuttosto che consigliare di mollare tutto subito (esclusi i casi estremi di maltrattamenti ecc in cui, come è stato più volte ribadito, bisogna andar via, per il bene proprio, dei figli e dell’altro). Ovviamente ogni storia è a sé … ma conosco coppie in cui sono stati perdonati tradimenti, omissioni, ferite… coppie che hanno cercato aiuto, hanno cercato caparbiamente di salvare il matrimonio e sono rifiorite. Più forti di prima.

  71. Lorenzo Says:

    Concordo sul fatto che si deve tentare di rimettere a posto un rapporto, specie se ci sono di mezzo i figli. Ma se dopo vari tentativi proprio non ci si riesce non vedo perché due persone, di comune accordo, non possano lasciarsi e rifarsi una vita. Oppure pensate che sia meglio stare insieme sempre e comunque, anche quando le giornate sono caratterizzate da odio, litigi e tradimenti? Boh, a me il masochismo non piace.
    Un marito (o una moglie) che tradisce ripetutamete, ad esempio, quante volte deve essere perdonato? C’è un limte a tutto.

  72. Rosanna Says:

    Ciao Roberta, appunto, “il bene della coppia” se a uno dei due non interessa diciamo… lavorare per il bene della coppia anzi, usa l’altro solo per colmare le proprie esigenze egoistiche, ma che matrimonio è!? se mi permetti è sfruttamento!… Ci sono maschi che si sposano e l’unica cosa che fanno è andare a lavorare, pretendono che vengano serviti e riveriti senza curarsi delle esigenze dell’altro e dei figli. Intendo non solo materiali ma anche spirituali e… dell’anima diciamo. Per loro tutto è scontato. Non si accorgono o non gli interessa se una persona è allegra è triste è arrabbiata… boh, forse sbaglio. Ma per me è prendersi cura una dell’altro e insieme dei figli. Non a senso unico… Davide la tua visione di matrimonio mi sembra alquanto squallida. Senza quell’amore che ti fa battere il cuore anche dopo sedici anni come dice Roberta per me non ha senso continuare o inculcare idee oggettive dall’esterno. Ma io non capisco, le emozioni i sentimenti non contano nella religione cattolica?! Dio ci voleva robot al servizio di dogmi o cosa!? e se così è, perché ci ha dotati di emozioni, di sentimenti che sono a mio avviso le sole cose che ci fanno sentire vivi?!….
    Sono d’accordo con Lorenzo, TUTTO A UN LIMITE….

    • Davide Galati Says:

      Scusami Rosanna, ma non comprendo esattamente cos’è che ti sembra squallido in ciò che ho scritto. Quando due persone decidono di sposarsi, stiamo parlando in generale, si presuppone lo facciano con tutte le buone intenzioni e propositi, quando poi tra queste due persone si crea un problema perché si pensa sempre che la soluzione più appropriata sia la separazione? Non è meglio se qualcuno li aiutasse a riscoprire ciò che li ha fatti decidere di sposarsi, ciò che di bello c’era nel loro rapporto e perché adesso sembra che non ci sia più? E se a qualcuno non interessa ti chiedi giustamente? Certo che a uno dei due non interessa più altrimenti se a entrambi interessasse probabilmente non sarebbero arrivati a quel punto, ma la cosa importante sarebbe proprio prendere quello a cui non interessa più e cercare di capire con lui perché e cercare di fargli ricrdare perché una volta invece gli interessava… non so io rimango dell’idea che si molla troppo presto ogni speranza…
      Poi scusami non capisco il discorso sui sentimenti che fai, i sentimenti sono fondamentali non ho mai detto il contrario, ma non possono essere l’unico motivo su cui fare una scelta. Il sentimento è ciò che ti muove, io della persona che ho sposato mi sono prima innamorato, ma poi la scelta di sposarti non la fai sull’innamoramento perché quello decade di suo, ma la fai sull’Amore e l’Amore è una scelta quotidiano nè razionale nè sentimentale, semplicemente d’Amore. Faccio sempre l’esempio dei figli, io sono da sempre innamorato dell’idea di avere figli, ora ho due gemelli. Ogni notte si svegliano dalle 2 alle 6 volte per vari motivi e ogni volta mi alzo e non mia moglie, ma non perché sono innamorato dell’idea dei miei bambini o perché sono innamorato di mia moglie, ma perchè ogni volta che mi alzo e non sveglio mia moglie perché si alzi al posto mio o ignoro il loro pianto faccio la scelta di amare loro e mia moglie. Lo faccio per Amore non per innamoramento. Sì umanamente tutto ha un limite, solo l’Amore di Dio non ne ha.

  73. Rosanna Says:

    p.s. scusate l”orrore finale di ortografia… ma non c’è una opzione per modificare?…
    Rosanna

  74. Rosanna Says:

    Ciao Davide, lo squallore a cui mi riferivo riguardavano i matrimoni per convenienza, senza innamoramento prima e amore dopo. Con questi presupposti che cosa ci può essere di bello per cui un rapporto deve essere riparato se già a priori non c’era niente?
    Riguardo i sentimenti mi trovi pienamente d’accordo. Forse in questo ci siamo capiti male. E nel mio “tutto ha un limite” mi stavo riferendo a rapporti fatti di violenze psicologiche e fisiche che tu gentilmente mi hai fatto notare che anche la chiesa aborra e condanna. Grazie

  75. Lorenzo Says:

    Ad ogni modo, mi pare di capire che il diritto canonico, da quel poco che ho letto (quindi posso sbagliare!) in caso di violenza ammette la separazione, ma la vede sempre come una situazione temporanea. Se, però, le condizioni iniziali di violenza fisica e psicologica non cambiano, nel senso che il coniuge continua a rappresentare un pericolo oggettivo, la suddetta separazione rimane protratta nel tempo, ma la vittima – pur non avendo colpe – deve vivere nella castità e senza, quindi, la possibilità di rifarsi una vita con una persona più civile. Spero di aver capito male perché, se fosse così, sarebbe veramente allucinante. Anzi, visto che Davide è sicuramente più preparato di me in materia mi piacerebbe conoscere la sua opinione. Grazie.

    • Davide Galati Says:

      In sintesi sì. Ma non c’è nulla di allucinante è semplicemente la visione del matrimonio come sacramento, per comprendere la Chiesa, bisogna vedere le cose nell’ottica della Chiesa, poi si può anche non approvarle, ma comprenderle non è complesso. Il sacramento prevede la libera scelta dei due coniugi che sono poi i ministri dello stesso e prevede che nel matrimonio entri in campo un terzo giocatore, cioè, Dio. In pratica gli sposi liberamente si prendono un impegno davanti agli uomini e davanti a Dio. Ora lasciamo perdere il passato e concentriamoci sul presente, nel caso in cui questa scelta sia fatta in piena consapevolezza e libertà (se non è così e lo si può dimostrare c’è non lo scioglimento del matrimonio bensì la nullità del sacramento), perché mai dovrebbe essere allucinante chiedere al coniuge il rispetto di un vincolo che lui ha scelto liberamente e consapevolmente? Non entro di più nel senso che ha la castità per il cristianesimo cattolico (è chiesta a tutti coloro che non si sposano), ma vedo molto più allucinante che qualcuno, ripeto oggi come oggi, dove la formazione c’è e la conoscenza pure, si sposi magari per far contenti i genitori o perché la festa in Chiesa è più bella senza poi voler rispettare gli obblighi che la dottrina della Chiesa gli chiede. Il matrimonio civile, come matrimonio, ha lo stesso valore di quello in Chiesa e anche per la Chiesa è sacro solo che non è un sacramento con tutto ciò che questo comporta. Quindi la mia opinione è molto semplice, il sacramento è un aiuto per l’uomo, è un aiuto molto forte che impegna l’uomo a un livello alto, se tu (in senso generico) non te la senti di contrarlo non lo fai. Se tu (sempre in senso generico) lo contrai ma non riesci a tener fede a quello che chiede (per qualunque motivo, per debolezze tue o per debolezze del coniuge), Dio ti ama lo stesso, qualunque scelta tu faccia Dio ti ama lo stesso, ma nel momento in cui me lo chiedi non posso non dirti che penso che penso tu stia facendo un errore.

  76. Rosanna Says:

    Ecco, questo è troppo e non lo ammetto nemmeno io. Spero che Dio la pensi diversamente perché… a quante pare “siamo tutti nati per l’inferno”…. ed io dovrei adorare un Dio del genere?! uno che crea solo infelicità!?!…. ma per favore!….

    • Davide Galati Says:

      Direi proprio di no Rosanna, se tu pensi che Dio crei solo infelicità e che siamo nati tutti per l’inferno io sono il primo a consigliarti di non adorarlo… io di sicuro non adoro un Dio così….

  77. Rosanna Says:

    Davide devo essere sincera, non avevo letto tutto l’art. sulla legge di diritto canonico, ma a sembra davvero troppo. Li dove ci siano abusi e violenza non basta la separazione, ci vuole un taglio netto, perché secondo me per quanto si possa fare la gente non cambia e non è giusto che la parte lesa non si possa rifare una vita. Questa ed altre leggi mi hanno sempre separato da Dio e sempre lo farà. Posso sperare nella sua misericordia per la mia ribellione a queste leggi tanto ingiuste ma NON MI PENTO!….

    • Davide Galati Says:

      Rosanna, se tu credi che la gente non cambia sei liberissima di pensarlo, io invece vedo continuamente persone che cambiano. Poi il Dio in cui credo io è morto proprio per dimostrare il valore di ogni uomo che è altissimo ed è morto anche proprio per quelli che lo stavano uccidendo convinto che un giorno potevano cambiare anche loro (uno dei due ladroni è cambiato in punto di morte e ha ottenuto il paradiso). Se siamo convinti che le persone non cambiano, allora siamo sì tutti condannati all’inferno (che se ne abbia una visione religiosa o meno), perché se io sono un mentitore non potrò mai dire la verità, se io sono un alcolista non potrò mai guarire, se io sono un traditore nessuno si potrà mai fidare di me e dal momento che ognuno di noi qualche problemino ce l’ha è condannato dal suo problemino… mentre il Dio in cui credo io, il Dio di Gesù Cristo, è un Dio che crede che io posso cambiare sempre…
      Se noi crediamo che la gente non cambia, allora perchè teniamo i ladri e gli assassini e gli stupratori in carcere? Tanto non saranno mai altro che ladri, assassini e stupratori, non cambieranno mai… uccidiamoli… perché proponiamo agli alcolisti, ai tossicodipendenti di seguire corsi di recupero? Tanto non guariranno mai, non cambieranno mai… eliminiamo anche loro….
      Io non so, ma credo che per un uomo o per una donna che faccia un errore, per quanto grosso, il fatto di sapere che c’è la possibilità di una redenzione e di un perdono, credo sia una cosa bellissima… io penso alla gioia di quell’uomo che, dopo aver fatto del male alla moglie ha intrapreso un cammino di recupero, è cambiato e ha trovato una donna che con un coraggio e una dignità grandissima l’ha riaccolto tra le sue braccia… ha creduto in lui, nella sua possibilità di farcela, di cambiare, di sconfiggere il demone che aveva dentro… che meraviglia… io ringrazio il Signore perché ci sono persone così, perché sono la speranza dell’umanità, quella speranza che il male non potrà mai sconfiggere perché hanno una capacità di amare che è più grande del male!

  78. Lorenzo Says:

    Insomma, nel caso ci sia violenza fisica la donna – perché tanto, tranne casi particolari, è quasi sempre lei che ha la peggio – deve prendere le botte e stare zitta. Certo, si può temporaneamente separare dall’aguzzino, ma guai a rifarsi una vita: una certa mentalità, dalla quale sono distante anni luce, dice che il marito padrone e criminale può cambiare e lei, quindi, o se lo riprende o deve rimanere per sempre da sola, nella totale castità. Ora capisco il motivo per il quale la gente si stacca dalla chiesa e inizia a coltivare il sano esercizio del dubbio. Non c’è solo il secolarismo ad allontanare le pecorelle dall’ovile, a quanto pare. Certe posizioni maschiliste proprio non si possono più leggere nel 2014. Manco mio nonno, classe 1906, ragionava così. E le donne cattoliche che dicono? Perché accettano questi dogmi senza porsi delle domande? Qui si parla di violenza fisica, non di problemi di poco conto. Si era fatto l’esempio di un uomo che massacra di botte la moglie, non di incomprensioni o gelosie da quattro soldi. Veramente, anche sforzandomi, faccio fatica a comprendere certi ragionamenti. Molti credenti si scandalizzano per due omosessuali che si danno un bacio in pubblico, ma una moglie presa a cazzotti no, quella non fa testo. Del resto è solo una donna cattolica e, in quanto tale, deve porgere l’altra guancia e andare avanti a testa bassa sempre e comunque, a costo di lasciarci le penne. Un criminale potrà anche cambiare, ma se si ripulisce la coscienza, ad esempio dopo aver scontato una pena adeguata, sarà un uomo libero e rispettabile (forse) agli occhi della società, ma non per quelli di una poveraccia che ha avuto solo la sfiga di conoscere la persona sbagliata nel posto sbagliato. Mi piacerebbe sapere come reagirebbe una persona che accetta certe tesi nel caso in cui, la propria figlia, venisse sfigurata dal fidanzato di turno. Davvero continuerebbe a pensarla così o farebbe di tutto per di mettere fine a questa squallida storia di violenza? A me la risposta pare scontata…

    • Davide Galati Says:

      Sinceramente Lorenzo tutto questo quadro che dipingi mi sembra un tuo viaggio che sembra voglia incutere solo paura, togliendo ogni speranza nella persona umana e ignorando totalmente quanto da me detto riguardo il sacramento, la libertà di scelta, la consapevolezza, l’amore, il sacrificio, il perdono, la redenzione, la speranza. Tu sei naturalmente libero di pensarla come credi, ma se un giorno avrai la voglia di approfondire la questione realmente vedrai che le cose stanno ben diversamente.

  79. Lorenzo Says:

    Davide parliamoci in modo chiaro e semplice: una donna che viene picchiata a sangue dal marito – come, ad esempio, è successo nei recenti fatti di cronaca – ha diritto, secondo la chiesa cattolica, di porre fine a quella storia in modo definitivo per poi, eventualemente (se lo ritiene opportuno) rifarsi un’altra vita? Si o no? Il punto è tutto qui! Poi è chiaro che ognuno la pensa come vuole.

    • Davide Galati Says:

      Io parlo sempre in modo chiaro e semplice o almeno ci provo. Tu prima citi un fatto di cronaca dove una donna che avendo subito dal marito alcolista, violenze fisiche, decide, dopo che questo ha iniziato un percorso di recupero di riaccoglierlo e perdonarlo e ti stupisci mettendo in dubbio che questa donna abbia dignità, invece di ammirare il coraggio e la grande dignità di queste persone capaci di intraprendere percorsi di cambiamento così diversi dalla mentalità oggi imperante. Poi fai degli esempi estremi cristallizzando situazioni di cui non sappiamo nulla se non quello che riportano i giornali, notoriamente fonti attendibili, senza curarti minimamente di quanto io ti rispondo lì dove ti parlo di: sacramento, scelte libere delle persone, perdono, speranza, redenzione. Ma in ogni caso veniamo al tuo argomento, come dicevo prima tu ti cristallizzi su un esempio perché è quello che ti serve per dimostrare la tua tesi, senza ascoltare altro, ma dimenticando che nella vita di una persona, così come in quella di una relazione c’è un prima e c’è un dopo, c’è cioè una storia e nessuno, se non chi la vive, può giudicare quella storia. Ma in un caso come quello che esponi tu (a un certo punto parli di fidanzato, ma do per scontato che parliamo di marito e di coppie sposate in Chiesa) cosa dice la Chiesa?
      La Chiesa dice, in ogni caso del genere, scappa e mettiti in salvo, perché tu sei prezioso/a e vai salvaguardata.
      Poi dice che non ti puoi rifare una vita? No, dice che se tu ti sei sposata in Chiesa e hai scelto liberamente e consapevolmente di celebrare il Sacramento del matrimonio, quel matrimonio ha una forza che va oltre le tue forze. Ma chiaramente, primo tu non devi tornare in quel rapporto se c’è ancora pericolo per te, su questo la Chiesa è chiarissima, non solo ti dice anche che non devi tornare in quel rapporto se, per ciò che è accaduto, ti è impossibile sopportare la convivenza con quella persona (non pensiamo a una violena, ma ad esempio a un tradimento per cui psicologicamente non è facile vivere insieme con chi ti ha tradito). Poi tu sei libero/a di fare quello che vuoi nessuno ti vieta nulla, se decidi di risposarti o di non rimanere casto stai sicuro che nessuno all’interno della Chiesa ti addita come pubblico peccatore. Semplicemente accade che non ti è permesso risposarti in Chiesa perché per la Chiesa se non ci sono le condizioni per l’annullamento il primo sacramento è sempre valido e accostarti alla comunione perché nel momento in cui tu rompi il tuo sacramento hai rotto la comunione, ma nessun prete ti negherà mai la comunione in pubblico se tu ti presenti a riceverla (se lo fa è lui in difetto), mentre te la può negare in privato. Quindi l’unica cosa che fa la Chiesa è dirti, se tu glielo chiedi, che, secondo lei, pur capendo tutta la tua fatica, stai facendo un errore. Ma il discorso di fondo è: a te cosa interessa di cosa dice la Chiesa? Perchè se ti interessa veramente allora tutto il discorso di cos’è un sacramento, del perdono, della speranza, della redenzione, del fatto che l’uomo che hai scelto di fronte al Signore è tuo marito nel bene o nel male allora ha un senso profondo, ma se non ti interessa allora il fatto di non poterti risposare in Chiesa o, eventualmente, di non poter fare la comunione è davvero così importante o diventa solo un pretesto per attaccare la Chiesa? A me sembra tanto il secondo…

  80. Lorenzo Says:

    Ho capito: rispetti certe posizioni retrograde, maschiliste e, permettimi, masochiste, secondo le quali una persona, maltrattata fisicamente, non ha più diritto ad una vita propria, nonostante non abbia colpe. Contento tu! Il mio pensiero è semplice: un cattolico maturo, se è capace di ragionare, non deve necessariamente essere d’accordo con tutto ma può (e deve) esprimere le sue ideee, anche quando queste vanno a cozzare con il magistero. Attaccare la chiesa? Guarda che la chiesa si sta già facendo del male da sola, senza bisogno di essere aiutata dall’esterno.

    • Davide Galati Says:

      Scusami, ma francamente non mi sembra tu abbia capito nulla di quanto ho scritto. Non è che continuando a ripetere la stessa cosa questa la rende vera. Ripeto, sei libero di pensarla come credi, ma questo non è un dialogo dove ci si ascolta a vicenda, bensì è diventato un monologo dove qualunque cosa io scriva, a prescindere dal suo contento (tant’è vero che lo ignori del tutto), rispondi sempre la stessa cosa: è un monologo. Infine ti ringrazio per avermi detto cosa dovrebbe fare un cattolico, magari la prima volta che vado in ospedale io, ferroviere, diró ai medici cosa dovrebbero fare. Puó essere interessante

  81. Lorenzo Says:

    Io so leggere e mi pare che la tua posizione (che poi è quella della chiesa) sia abbastanza chiara: una donna che prende le botte dal marito non può, una volta allontanatasi da lui, rifarsi una vita con un’altra persona. Non è un monologo, ho solo espresso la mia opinione, dicendo che questo modo di vedere la faccenda mi fa schifo. Sono, però, consapevole che ognuno, tu compreso, ha il diritto di pensarla diversamente. Se poi sono io ad aver capito male, pazienza: evidentemente ho dei seri problemi di comprendonio. Grazie, comunque, per lo spazio. Saluti

    • Roberta Says:

      Ciao Lorenzo. Credo che Davide ti abbia spiegato in modo del tutto esaustivo e chiaro il discorso dell’indissolubilità del matrimonio cristiano. Che non è un discorso né retrogrado, né maschilista, né masochista. E’ semplicemente l’idea “divina” dell’ Amore. Rileggi bene e senza pregiudizi quello che ha scritto Davide. Poi puoi dire che non sei d’accordo, che è un discorso troppo esigente, ma non che la Chiesa (con la c maiuscola in questo caso!) ti condanni all’infelicità! La Chiesa fonda il suo magistero sulla Parola e Gesù nei Vangeli ribadisce più volte quel “Non separi l’uomo ciò che Dio ha unito” (se vuoi ti dico anche dove lo dice nei Vangeli). E credimi, esempi di coppie che hanno ricostruito la loro vita insieme su cumuli di macerie ce ne sono, ne conosco… E conosco anche donne e uomini lasciati dai coniugi e che restano fedeli al matrimonio per anni e anni. Credono in quel sacramento che hanno celebrato e nella fede credono e pregano affinché l’altro/a torni. E restano fedeli. Ho letto proprio giorni fa la lettera di un uomo lasciato dalla moglie che non ha ascoltato chi gli diceva “Rifatti una vita” ma è rimasto fedele a sua moglie . Moglie che dopo quasi 15 anni è tornata da lui. E lui (questi sì che sono veri uomini cavoli!) l’ha riaccolta. Umanamente non è possibile, perlomeno quasi impossibile. Sono d’accordo con te. Solo Dio (esempio massimo di Amore vero) ti dà questa forza. Il perdono non è per niente facile né spontaneo , ma è una scelta. Che si matura , nel caso di un credente, con tanta preghiera.
      Un’ultima cosa. C’è tanto bene nel mondo, Lorenzo, basta guardarsi bene attorno! E darsi da fare (tanto) perché il bene trionfi. Ma questo sta ,ancora una volta, a noi.
      ciao

      • Lorenzo Says:

        “esempi di coppie che hanno ricostruito la loro vita insieme su cumuli di macerie ce ne sono, ne conosco… E conosco anche donne e uomini lasciati dai coniugi e che restano fedeli al matrimonio per anni e anni. Credono in quel sacramento che hanno celebrato e nella fede credono e pregano affinché l’altro/a torni.”

        Anche in caso di violenza fisica? Se tuo marito ti picchiasse a sangue cosa faresti?

        • Davide Galati Says:

          Ma non te l’ho detto in tutte le salse? Mi sembri un po’ fissato comunque… ti metti in salvo, lontana da lui finché c’è il pericolo che la cosa si ripeta e nel frattempo magari lo denunci pure… ma questo è un caso limite che oltretutto tu estrapoli dalla realtà (perchè c’è sempre un prima, chi è questo che ti picchia a sangue? Così all’improvviso? E ti ha costretta a sposarlo? E’ malato? Lo fa spesso? Lo faceva anche prima di sposarti? e così via…) e ti fissi su ‘sta cosa ignorando minimamente tutto quanto di altro ti viene detto, se rileggi i tuoi post sono almeno quattro volte che ripeti la stessa cosa nonostante ti vengano date risposte molto articolate e diversificate… come fai a dire che è un dialogo? Io sono abituato a chiamare dialogo la conversazione con uno che almeno ascolta quello che gli dico…

          • Lorenzo Says:

            No, non mi avevi detto nulla. Solo a forza di chiedere hai ammesso che, udite udite, in casi di violenza andrebbe fatta magari (magari?) una bella denuncia! Se avessi ricevuto delle risposte semplice e dirette anziché giri di parole per difendere l’indifendibile, non avrei ripetuto le stesse domande venti volte. Non sono ritardato! Casi limite? Beh, la cronaca di questi ultimi mesi, purtroppo, mi pare abbastanza eloquente.

  82. Roberta Says:

    Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

    • Lorenzo Says:

      Facile chiudere il discorso come una risposta del genere, eh? La stessa frase l’avrei potuta usare io. Pazienza. Saluti!

      • Davide Galati Says:

        Allora questa è una risposta che sintetizza quanto è accaduto. Ti faccio un breve riassunto schematico:

        La mia prima risposta alla tua domanda
        Inviato il 22/10/2014 alle 4:06 pm | In risposta a Lorenzo.
        In sintesi sì.
        Tu hai insistito con la stessa domanda e io ti ho risposto in maniera molto articolata, ma anche nello specifico:

        Inviato il 23/10/2014 alle 8:09 am | In risposta a Lorenzo.
        Ma in un caso come quello che esponi tu (a un certo punto parli di fidanzato, ma do per scontato che parliamo di marito e di coppie sposate in Chiesa) cosa dice la Chiesa?
        La Chiesa dice, in ogni caso del genere, scappa e mettiti in salvo, perché tu sei prezioso/a e vai salvaguardata.

        Io non solo ho risposto a quanto mi hai chiesto sin dall’inizio, in maniera semplice e chiara (“in sintesi sì” mi cito) ma ho articolato anche la risposta dando delle motivazioni, parlando di matrimonio come sacramento scelto liberamente e possibilità di annullare il sacramento stesso se ce ne sono i presupposti, tu, invece, se ti rileggi, hai parlato anche di “finire una storia”, di fidanzati cioè di cose ben diverse da un matrimonio sacramentale. Ecco, a me questo sembra un sordo che non vuol sentire… invece alle tue domande la risposta c’è stata, chiara, semplice e sintetica sin dall’inizio, la ripeto nel caso ti fosse sfuggita: “in sintesi sì”. Poi se a qualcuno fosse interessato leggerlo c’era la spiegazione del perché di questa posizione, ma dal momento che sembra che non sia stato letto neanche quel: “in sintesi sì” all’inizio frase capisco che non sia stato letto neanche il resto.
        Ora se tu pensi di non essere stato ascoltato ti chiederei di fare lo stesso e di citarmi una domanda che hai fatto a cui io non ho risposto. Che poi la risposta non ti sia piaciuta è un altro paio di maniche.
        Ciao
        D.

        • Lorenzo Says:

          Caro Davide, misà che non ci siamo capiti. All’inizio ti avevo chiesto se la visione del magistero da me descritta fosse corretta o meno e tu, in effetti, mi hai risposto dicendo di si e l’hai fatto in modo esaustivo. Fin quì nulla da dire.
          Quello che io volevo capire, poi, era semplicemente se tu questa visione la rispettavi e la accettavi fino in fondo o se per certi casi oggettivamente estremi, ma tristementi possibili, fossi per il divorzio, pur sapendo che la Chiesa non lo ammette. La stessa cosa l’avevo chiesta a Roberta. Avendo appena riletto i messaggi mi pare di capire che per te non c’è nessuna possibilità di divorziare, sposando in pieno i dettami della chiesa. Per carità, ognuno la vede a modo suo, ma se entrambi aveste risposto in due righe di numero, anziché scrivere tanto, si sarebbe capito meglio. Poi, boh, magari mi sarò espresso male io.

          PS: mi pare, da ignorante in materia, che la Sacra Rota non ammette la nullità del matrimonio per casi di violenza (il termine annullamento non è corretto). Quando questa si applica vengono presi in considerazione altri fattori.

          PS2: si, il termine fidanzato, ai fini della mia domanda, non è corretto.

          • Davide Galati Says:

            Condivido in pieno la visione del Magistero sul sacramento del Matrimonio, tutte le mie parole “in più” puntavano proprio a cercare di far capire questo ovvero che non si parla di un semplice matrimonio (come ad esempio quello contratto civilmente in comune), ma di un sacramento scelto liberamente, quindi per capire la visione della Chiesa sul matrimonio non si può prescindere dal Sacramento. Da quello che so io (che non so tutto) la “violenza” da sola non dovrebbe essere un motivo per l’annullamento del sacramento, ma l’incolumità della persona è il motivo principe per l’allontanamento dal tetto coniugale. I motivi per l’annullamento del sacramento del matrimonio sono, in generale (poi non so se ce ne sono di più specifici) tutti quelli che vanno a inficiare la possibilità della libera scelta da parte dei coniugi del sacramento stesso del matrimonio. Per esempio se il marito avesse costretto la moglie a sposarlo con la forza il sacramento sarebbe nullo perché non scelto liberamente, oppure se uno dei coniugi avesse nascosto uno o più tradimenti all’altro prima del matrimonio, il sacramento sarebbe nullo perché non è detto che il futuro coniuge sapendo dei tradimenti subiti, avrebbe accettato di sposarsi. O ancora se uno dei coniugi avesse avuto una malattia importante (chiaramente non un’influenza) e non lo avesse detto all’altro, perché non è detto che questi avrebbe accettato di sposarsi. Questo almeno per quanto ne so io, ed è un quadro che condivido in pieno. Il vero problema che si ha, a mio avviso, oggi giorno è che molte coppie si sposano in Chiesa per i motivi sbagliati, cioè non con una vera consapevolezza di cosa stanno facendo e tieni conto che nessuno li costringe a farlo. Quindi a mio avviso due persone che scelgono di sposarsi in Chiesa consapevolmente nel caso malaugurato in cui incontrassero problemi enormi come quelli che prospetti tu sono certo che troveranno una strada per affrontarli che non tradisca il loro sacramento (proprio perché l’hanno scelto consapevolmente). Invece due persone che si sono sposate in Chiesa per altri motivi molto probabilmente faranno scelte che non terranno conto di quanto dice la Chiesa riguardo il sacramento, ma non credo neanche gliene importi poi molto.
            Preciso però che io parlo in generale, poi ogni situazione particolare è degna del massimo rispetto per qualunque scelta compiuta, le mie parole vogliono solo dipingere un quadro teorico non essere un giudizio per nessuno.

  83. Rosanna Says:

    Ciao a tutti, vedo che qui non scrive più nessuno!… ok ho una domanda da fare. Non so se tempo fa qualcuno ha visto “la strada dei miracoli” in questo programma si parlava di madre speranza, fondatrice del santuario di Collevalenza. Questa ha detto che Dio permette al maligno di fare del male ma decide lui dove deve arrivare. Che cosa significa? Se non ci si può fidare nemmeno di Dio… non so io di chi ci si possa fidare!… grazie a tutti.

    • Davide Galati Says:

      Ciao Rosanna, non ho visto “la strada dei miracoli” e conosco Madre Speranza di fama, ma non i suoi scritti o detti quindi commentare qualcosa che non si conosce ed estrapolato dal suo contesto è sempre pericoloso. Però stando a quello che tu scrivo, mi sembra di dire che il senso mi sembra essere proprio quello di dire che di Dio ti puoi fidare sempre, perchè anche se permette al maligno di fare del male (e in questo caso il fatto che gli permetta di fare del male può semplicemente essere connesso alla libertà di ogni essere vivente, per cui Dio permette al maligno di essere libero) non gli permette di arrivare oltre un limite che lui stesso pone. Qual è questo limite? Qui rimaniamo chiaramente sul generico, ma potremmo anche azzardarci a dire che sia quello che l’uomo, quell’uomo con i suoi limiti e i suoi pregi, non può sopportare. Mi viene in mente il libro di Giobbe dove Dio ha proprio questo atteggiamento, permette a Satana di provare Giobbe, ma gli mette un limite e quando Giobbe, nel suo dolore, urla Lui risponde e la relazione tra Dio e Giobbe, una relazione vera, non fatta di vuote formalità, è la fonte che tutto sana e tutto ripara.

  84. Rosanna Says:

    Ciao Davide, grazie per avermi risposto. Tutto questo a me suona sempre crudele. O forse sono io che ho un’idea diversa di padre… non so! Ci vedo comunque… tanto controsenso; perché se fossi padre… non permetterei mai ad una bestia di avvicinarsi ad un essere indifeso. Tutto mi suona stonato e questo mi sta allontanando sempre più da lui e dalla chiesa. Se può limitargli la sua libertà di compiere il male può anche impedirgli di far del male!… io la vedo così.

    • Davide Galati Says:

      E’ una questione di prospettiva. Qui non si parla di bestie, ma di esseri creati liberi che coscientemente scelgono il male (così è visto il diavolo nel cattolicesimo), impedirgli di farlo significherebbe, in maniera molto ovvia e banale, togliere libertà. E come può un essere che è Amore puro togliere libertà dal momento che la stessa libertà è amore? Ma se così è come può un essere di Amore puro accettare il male che un innocente (ma anche un colpevole) subisce? Semplice, non lo accetta, solo che il modo in cui non lo accetta non è quello che ci aspetteremmo noi cioè quello di una reazione, bensì è quello di una sofferenza insieme, di un con-patire per dare al male, alla sofferenza la possibilità di un significato nuovo, trasformandolo da luogo di dolore a luogo di amore. Fare questo però è una libera scelta dell’uomo.

  85. Rosanna Says:

    Mah, non so, può darsi sia come dici tu, ma non è facile credere. Comunque dico “bestia” perché è Gesù stesso che lo menziona in tal modo nel vangelo!…

  86. Conoscenza Says:

    Davide Galati ha scritto:
    “di Dio ti puoi fidare sempre, perchè anche se permette al maligno di fare del male (e in questo caso il fatto che gli permetta di fare del male può semplicemente essere connesso alla libertà di ogni essere vivente, per cui Dio permette al maligno di essere libero) non gli permette di arrivare oltre un limite che lui stesso pone. Qual è questo limite? Qui rimaniamo chiaramente sul generico, ma potremmo anche azzardarci a dire che sia quello che l’uomo, quell’uomo con i suoi limiti e i suoi pregi, non può sopportare. ”

    Auschwitz ti dice nulla?

    Davide Galati ha scritto:
    “E’ una questione di prospettiva. Qui non si parla di bestie, ma di esseri creati liberi che coscientemente scelgono il male (così è visto il diavolo nel cattolicesimo), impedirgli di farlo significherebbe, in maniera molto ovvia e banale, togliere libertà.”

    Ma NON impedirgli di farlo significherebbe togliere la libertà di chi ha solo voglia di vivere in pace.

    • Davide Galati Says:

      Non sono d’accordo. Auschwitz è l’esempio lampante di un male scelto volontariamente dall’uomo. Nulla è impedito all’uomo, ma l’uomo può scegliere l’uso da fare di questa libertà. Dio ha mostrato in prima persona che uso fare della propria libertà: arrivare a morire per amore

  87. Conoscenza Says:

    Ma con questo comportamento dio ha impedito a quelle povere persone di vivere in pace. Il libero arbitrio deve finire quando mette in pericolo l’altrui libertà…

    • Davide Galati Says:

      No, il libero arbitrio non finisce mai e questo è l’amore più grande che ci sia… Invece di chiederci perché Dio non ferma questo, dovremmo chiederci perché é l’uomo che non lo ferma… Ma ad esempio ci sono casi in cui gli uomini spezzano le spirali di male e quasi sempre sono uomini che credono in Dio… San Massimiliano Kolbe, ad esempio, ha mostrato il volto di Dio anche in un campo di concentramento…

  88. Conoscenza Says:

    Frasi fatte Davide, frasi fatte. Ora capisco perché sempre più persone si staccano dalle religioni. Pace e bene.

    • Davide Galati Says:

      Non credo che dare la propria vita per un altro sia una frase fatta. L’argomento qui è stato sviscerato a lungo e in profondità. Capisco peró che se non si hanno più argomenti si preferisca pensare che le risposte date siano frasi fatte e non realtà vissute. Poi non so in che realtà vivi tu, ma io vedo le chiese stracolme. Pace e bene a te.

  89. Conoscenza Says:

    Argomenti? L’onere della prova spetta a chi fa le affermazioni e voi credenti, di prove, non ne avete. Questo basta e avanza per chiudere il discorso. Poi, se si vuole valutare la faccenda con un tocco prettamente razionale, le conclusioni non possono che essere tre:

    1. Dio non c’è;
    2. Dio c’è ma non è perfetto e, quindi, anche volendo, non riesce a porre rimedio ai problemi del mondo;
    3. Dio c’è, è perfetto, ma fondamentalmente se ne frega delle cose che non vanno.

    Sia chiaro, io rispetto chi crede. Ma quando si fanno affermazioni, diciamo così, straordinarie o quando si pretende di cambiare, evangelizzando, le mentalità degli altri, anziché rispettarla per ciò che è, delle sane critiche – ovviamente portate con educazione – uno se le deve aspettare. Ho parlato con molti preti, ma anche con un paio di vaticanisti ed esperti di bibbia. Alcuni di loro, quando gli ho chiesto perché il mondo fa schifo (togliendo volutamente tutti i problemi causati direttamente dall’uomo e non attribuibili alla natura in quanto tale) hanno risposto, molto sinceramente, “non lo so”… “non so perché succede questo”.
    Ecco, questo modo di fare lo rispetto. Sempre meglio che improvvisare discorsi teologicamente e filosofocamente dotti ed intrecciati che, però, non portano da nessuna parte.
    Diciamocela tutta: le risposte alle tante obiezioni che il non credente si pone, spesso e volentieri, mancano. Paul Henri d’Holbach docet!

    • Davide Galati Says:

      Ma di cosa stiamo,parlando? Il topic é sulla teodicea non sull’esistenza di Dio. Su come unDio buono permetta il male qui molto é stato scritto, se non sei d’accordo benissimo, prendi le singole affermazioni che non ti trovano d’accordo e argomenta cosí magari cresciamo insieme nella conoscenza, ma fare come fai tu ripetendo concetti di altri che giá sono stati trattati qui e a cui ho giá risposto pretendendo che perda tempo a rispondere di nuovo quando giá è stato fatto non ha senso. Basta leggere e se c’é qualcosa su cui non concordi prendiamo quello e parliamone, ma gli slogan non portano a niente. Certo che c’é una parte che non si sa, che non si conosce, é il MISTERO. Figurati, mio fratello é un mistero per me, nel senso che é sempre piú di quanto io possa capire così come mia moglie o i miei figli, a maggior ragione Dio. Dio é perfetto? Sì, il Dio in cui credo io, il Dio di Gesù Cristo é perfetto… Nell’Amore! Prove? Da 2000 anni migliaia di persone lo testimoniano con la propria vita, sono i Santi. Lasciamo perdere i miracoli che vengono loro attribuiti, ma rimaniamo solo alla loro vita, persone che donano letteralmente la vita per gli altri… Perché? Se Dio non esistesse da dove viene questo Amore? É insito nell’uomo? Allora dovremmo avere altrettanti atei che fanno lo stesso (non i miracoli, ma che sono pronti a sacrificarsi per gli altri) e invece non é così… Se Dio non esistesse, uno stato ateo dovrebbe essere migliore di uno che contempla la religione… In proporzione gli stati atei hanno provocato molte piú morti di tutte le religioni messe insieme… Se Dio non esistesse dovrebbe esserci un momento nella storia dell’uomo in cui di Dio non si parla, invece non è così dove c’é l’uomo si parla di Dio da sempre, perché?
      Tu non credi, benissimo! Io non voglio cambiare nessuno, io voglio solo dirti che c’é un Dio ed é Amore e se ci credi, se lo scegli, tutto cambia, ma se non ci credi, se non lo scegli, va bene uguale… E se per caso io mi sbagliassi? Almeno sarò vissuto credendo nell’Amore… Senza bisogno di prove…

  90. Conoscenza Says:

    Abbi pazienza, eh, ma di persone che si sono date da fare per gli altri, anche mettendo la propria vita in secondo piano, ce ne sono a migliaia e non tutte erano religiose. Il volontariato, ad esempio, mi pare che sia un valore a cui credono anche tanti atei o agnostici. Non deve passare il messaggio – palesemente falso – che solo un credente ama il prossimo perché così non è. Di schifezze messe in atto da persone che dicevano di amare dio, del resto, ce ne sono pure troppe. Ovviamente è vero anche il contrario! Credere, insomma, non fa di un uomo un uomo migliore ma semplicemente un uomo con idee diverse.

    • Davide Galati Says:

      Non farmi dire cose che non ho detto. Io non ho mai detto che uno è meglio dell’altro. Io ho detto che ci sono persone ben individuate che hanno dato e danno la propria vita per gli altri (non ho parlato di volontariato) in nome di un Amore, come può non esistere questo Amore? Per me questa è la prova più grande e tu chiedevi prove. Di Quelli che fanno nefandezze in nome di Dio io non ne ho parlato ne parli tu (mescolando le cose e non affrontando direttamente e consequenzialmente gli argomenti posti, ma va bene) ma è evidente che quel Dio non esiste e le loro azioni ne sono la prova. Comunque di tutto questo già si è parlato nei commenti e nel topic, ma tu li hai letti? Perché poi sono sempre le solite vecchie obiezioni di chi parla senza conoscere ciò di cui parla… E non è che da una parte e dall’altra c’è male e bene questo è ovvio e banale. È che si parla sempre di crociate e inquisizione ignorando spesso volutamente che la Russia atea, dichiaratamente e programmaticamente atea ( senza contare Cina e Corea) ha ammazzato molte più persone… Storia non opinioni

  91. Conoscenza Says:

    “È che si parla sempre di crociate e inquisizione ignorando spesso volutamente che la Russia atea, dichiaratamente e programmaticamente atea ( senza contare Cina e Corea) ha ammazzato molte più persone… Storia non opinioni”

    E chi lo nega! Le schifezze sono – e sono state – ovunque, sia da parte degli atei e sia da parte dei credenti. Tra l’altro uno Stato ateo non ha senso. Lo Stato deve essere laico, che è ben diverso.
    Le discussioni vecchie? Si, le ho lette e non ho trovato risposte a quelle che sono le obiezioni più comuni. Del resto lo hai detto anche tu che, cito testualmente “… C’é una parte che non si sa, che non si conosce, é il MISTERO.”

    • Davide Galati Says:

      A me sembra che le risposte ci siano e siano state date, ma diverso é dire che le risposte non sono state date o che queste non sono quelle che ci si aspetta, non piacciono, non soddisfano o sono frasi fatte. Ad esempio tu hai posto una domanda, io ti ho dato una risposta, tu hai definito questa una frase fatta, ma questo non vuol dire che non c’è la risposta, ma che la risposta che ti è stata data a te non piace. Cosa del tutto legittima, ma non é corretto dire che non sono state date le risposte. Poi é ovvio che a tutto non c’é risposta e alcune cose sono un mistero, come ad esempio perché i miei due gemelli omozigoti, quindi con lo stesso DNA, cresciuti nella stessa famiglia, quindi con gli stessi stimoli, abbiano caratteri completamente diversi… É un mistero… É l’essenza della vita che ci sopravanza sempre…

  92. Conoscenza Says:

    Vabè, mettiamola così: le risposte – non parlo solo di questo blog, ma in generale – ci sono. Spesso, però, parroci, teologi e credenti di ogni religione si limitano a produrre ragionamenti lacunosi, incompleti e in certi casi contraddittori (nel senso che ognuno afferma cose diverse, in base a quella che è la sua preparazione e la sua visione della faccenda); aspetti che, di certo, non tolgono i legittimi dubbi di chi non crede. Ovvio, poi, che tutti hanno il diritto di dire quello che pensano e non ciò che noi vorremmo sentirci dire. Su questo non si discute.
    Dal canto mio, preferisco l’umiltà di chi afferma che certe risposte non ci sono.

    • Davide Galati Says:

      Su questo sono d’accordo con te. Ci sono risposte migliori e risposte peggiori, ma c’è comunque una parte su cui non ci sarà mai una risposta, credo sia insito nella vita e nella fede. Il dubbio non solo è legittimo, io credo che sia doveroso perchè chi non ha dubbi non può avere fede, in quanto il dubbio non si supera con una risposta, ma con un atto di fede che è una cosa ben diversa. Anche in questo blog e nello specifico su questo argomento mi sembra di aver chiarito che questa è la mia risposta, che cerca di essere il più esaustiva possibile, ma che non è neanche detto sia corretta. D’altro canto so bene che l’argomento in questione è un argomento molto delicato e spinoso, personalmente ho però imparato a non perdere troppo tempo a chiedermi perché capitano certe cose, ma come vivere l’Amore anche nella sofferenza intorno a me. Altrimenti rischio di preoccuparmi così tanto del perchè ci sono bambini che soffrono, da non essere capace di stare accanto al mio bambino che soffre… non so se riesco a spiegarmi, ma da tempo ho compreso che pur essendo i discorsi teorici importantissimi, forse fondamentali, poi l’unica cosa che conta davvero è la testimonianza che si riesce a dare nella propria vita.

  93. giovanni Says:

    Due cose sul libero arbitrio, iniziando con Aristotele: ” Di cose contrarie sono contrari i principi”, ovviamente Dio è buono, santo, giusto, onnisciente e onnipotente, eppure pensavo al peccato in generale, poi andando a ritroso a quello degli angeli ribelli. È comprensibile che il male da loro commesso non poteva venire dal Dio sopracitato, infatti se Dio è causa di tutte le cause e conosceva ab aeterno il destino degli angeli malvagi, vorrebbe dire che egli li creò scientemente fin dal principio di una imperfezione tale per cui essi non avrebbero potuto in alcun modo evitare di compiere il male. Il Dio che definiamo buono e giusto sarebbe perciò la causa e il principio di ogni male. Siccome questo è inconcepibile bisogna ammettere che vi siano due principi: uno del bene, l’altro del male che è fonte e causa dell’imperfezione degli angeli nonché di ogni male. Tutto ciò che l’uomo compie di buono NON è frutto del suo libero arbitrio, ma viene unicamente da Dio, così come tutto il male che noi commettiamo viene dal principio primo di ogni male, il Principe della terra: Satana.

    • Davide Galati Says:

      Non mi trovo d’accordo. E’ evidente che il principio del male non è Dio, ma neanche che esista un secondo principio pari a Dio ma negativo, è una visione del mondo manichea che non condivido. Sicuramente esiste Satana che gioisce nello sviare la creazione, ma egli non è pari a Dio, lui tenta di continuo l’uomo che può liberamente scegliere se aderire alle proposte di Dio o alle provocazioni di Satana. Il bene che l’uomo compie si ha quando egli liberamente sceglie la proposta di Dio, il male quando sceglie le provocazioni di Satana, se non fosse così l’uomo sarebbe privo di ogni responsabilità.

      • giovanni Says:

        Sai, è proprio il concetto di libero arbitrio che non riesco a comprendere, intuitivamente colgo un principio del male, il quale costringe il vero Dio a permettere e a tollerare, del tutto contro la sua volontà, una corruzione malvagia e dannosissima nei suoi santissimi elementi. Seguimi, questo significa che se un uomo non ha mai fatto e non farà mai il bene che gli varrebbe la salvezza, significa che in lui non c’è mai stata la possibilità di fare il bene dunque nemmeno il libero arbitrio, per cui Dio non può giudicarlo come se avesse avuto potuto scegliere tra il bene e il male. Se così non fosse potremmo affermare qualsiasi cosa impossibile, se esiste in potenza ciò che non è stato, non è ne sarà mai, ne conseguirebbe che gli angeli tutti o i santi possono diventare demoni e che i demoni possano diventare angeli gloriosi, che Cristo può essere il diavolo e il diavolo Cristo. Ti chiedo, riguardo alla prescienza di Dio, poiché Egli sapeva che i suoi angeli sarebbero diventati demoni e poiché nella sua mente “è presente tutto ciò che è stato, è e sarà”, ciò significa che la necessità di essere demoni e l’impossibilità di non esserlo ha preceduto l’esistenza degli angeli, hanno fruito forse loro del libero arbitrio?

        • Davide Galati Says:

          Un uomo ha sempre la possibilità di fare il bene, che poi decida di fare diversamente è un altro discorso. Se un uomo non ha mai fatto il bene è perchè ha sempre scelto di non farlo non perchè era costretto a fare così. L’onniscienza di Dio non mina, a mio avviso, il libero arbitrio, cioè il fatto che Dio possa sapere ciò che tu sceglierai non significa che quella scelta non sia libera e non sia tua. Non capisco in che modo conoscere ciò che sarà implichi che le scelte che producono ciò che sarà non sono libere. A mio avviso implica solo la possibilità di vedere il tempo come fosse un film. In potenza tutto è possibile, ma poi dipende dalle scelte in atto che si fanno. Anche Cristo fu tentato e lo fu perchè avrebbe anche potuto, in teoria cedere alla tentazione, ma non lo fece perchè in lui la sua adesione alla volontà di Dio era perfetta. Non so se mi sono spiegato perchè sono un po’ di corsa…

        • goffredo di buglione Says:

          . Sono tornato dopo un fin troppo lungo vagabondaggio spirituale
          all’unica e Santa Chiesa fondata da Cristo, verace per successione
          apostolica fin dai tempi di Pietro. Son tornato a casa, e i Santi in
          cielo con me rendono grazie a Dio. Non cambia la mia ferma intenzione
          di non voler più apologizzare con nessuno a meno che l’interlocutore
          non sia mosso da un reale bisogno di verità, sufficientemente libero
          di testa da spazzatura anticattolica. Ti scrivo per un disappunto che
          accuso constatando il continuo formarsi di chiese nuove e correnti
          dispersive che disuniscono noi cristiani in modo preoccupante. Siamo
          in un periodo della storia in cui l’unità in nome di Cristo diventa
          fondamentale per arginare un pericolo ormai alle soglie di casa
          nostra. In nome di un pacifismo retorico e un lassismo penoso abbiamo
          lasciato che il nemico di sempre, l’islam, giungesse liberamente e
          impunemente a organizzarsi anche in casa nostra per meglio poterci colpire.
          Con questa gente non è possibile un dialogo e ti assicuro che tra
          loro, a differenza nostra sono molto uniti al punto che è impossibile
          distinguere tra un terrorista e gente “per bene”. La nostra civiltà
          e le nostre tradizioni sono fortemente a rischio, nonché la nostra
          sopravvivenza stessa. Auspico, in nome di Cristo un ritorno delle
          Sante Milizie di Cristo di medievale memoria e pregherò affinché anche
          il Santo Padre, guidato dallo Spirito Santo si renda conto che una
          re-azione è necessaria prima che sia troppo tardi.
          “Se vi annunciassero che il nemico è entrato nelle vostre città, ha
          rapinato le vostre mogli e le vostre figlie, ha dissacrato i vostri
          templi, chi di voi non volerebbe alle armi…(s.bernardo)

          “Chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una”. Lc 22,36.

          • Davide Galati Says:

            Goffredo ho pubblicato il tuo commento perchè scritto in maniera rispettoso, però in molti punti non lo condivido. Non credo che l’Islam sia il nemico, l’unico vero nemico di un cristiano è tutto ciò che gli impedisce di amare, sempre e comunque.

            • giovanni bressanutti Says:

              Va bene pregare ma non credo basti a questo punto ed è davvero sorprendente che non ci accorga con chi abbiamo a che fare. A tal proposito l’Arcivescovo di Mosul, Amel Nona, riparato con molti suoi fedeli sopravvissuti ad Erbil, ha recentemente dichiarato: «Ho perso la mia diocesi. Il luogo fisico del mio apostolato è stato occupato dai radicali islamici che ci vogliono convertiti o morti […] voi pensate che gli uomini sono tutti uguali, ma non è vero. L’Islam non dice che gli uomini sono tutti uguali. I vostri valori non sono i loro valori. Se non lo capite in tempo, diventerete vittime del nemico che avete accolto in casa vostra. Riflettiamo con un pó meno di ipocrisia e un po’ più di consapevolezza. Ciao

  94. Belibasta Says:

    Ciao Davide,

    ti ringrazio per le tue risposte sempre chiare e comprensibili. Allo stato attuale non credo ci possano essere punti di incontro dottrinale tra chi come me credente Cataro, certo dell’esistenza di un principio malvagio autore del vecchio testamento e plasmatore del mondo materiale e di un Dio vero, creatore del regno celeste e padre di Cristo nonché ispiratore di alcuni testi del nuovo testamento e altri libri che voi considerate apocrifi e te cristiano credente in un unico Dio artefice di tutto. Ciò nonostante mi fa piacere poter dialogare con una persona preparata e zelante. Dispute teologali sul testo sacro Bibbia le trovo inutili convinto che i testi giunti a noi siano per la maggior parte corrotti e manipolati, piuttosto sono convinto che alla fine di qualsiasi lettura sacra sia fondamentale la scintilla dell’intuito, lo sviluppo della nostra presenza divina, del seme deposto in noi, l’ Io superiore. Certo che siamo angeli prigionieri della carne ti saluto caramente

    • Davide Galati Says:

      Grazie a te, io sono sempre convinto della possibilità del dialogo e del confronto quando lo si fa con rispetto reciproco.

  95. uzino Says:

    Per quale motivo si attribuisce al libero arbitrio un valore tanto grande? Perché la condizione di “schiavitù” che voi credenti attribuite a un’esistenza in cui il male non esiste e con cui giustificate l’esistenza dello stesso dovrebbe essere una condizione che sminuisce la vita? La schiavitù è svilente in quanto impedisce di fare ciò che si desidera, di esprimere se stessi. Ma Se l’essere umano fosse unicamente votato al bene come caratteristica intrinseca del proprio essere, nel fare il bene esprimerebbe e appagherebbe appieno se stesso e dunque non si potrebbe definire schiavo, nel senso mortificante del termine, in quanto non costretto da forze esterne a fare ciò che non gli appartiene. Secondo il ragionamento “assenza di scelta tra bene e male = schiavitù” Dio stesso sarebbe uno schiavo in quanto incapace di scegliere il male. Schiavo di se stesso e della sua natura. La nostra esistenza sarebbe quindi superiore a quella di Dio perché in grado di operare scelte che lui non può compiere? Saremmo più liberi noi di Dio? Il libero arbitrio e i tentativi di giustifcare l’esistenza del male sono sciocchezze prive di senso. La libertà ha un unico valore: la possibilità di fare ciò verso cui tendiamo e da cui siamo appagati senza costrizioni esterne. Se tendessimo unicamente al bene saremmo liberi. Liberi di esprimere noi stessi senza costrizioni.

    • Davide Galati Says:

      Intanto grazie per il tuo commento, poi giuro che non sono sicuro di aver capito tutto però per quello che ho capito sono d’accordo con te. Dio crea l’uomo buono, ma l’uomo viene corrotto. La vera libertà è scegliere il bene cioè quello che ci permette di essere davvero noi stessi.

  96. fra Says:

    perdonatemi se scrivo così in ritardo rispetto alla data di pubblicazione del testo , ma l’ho letto solo ora. io avrei una domanda ; ho solamente 18 anni e quindi soffro della tipica arroganza degli adolescenti , ma sento continuamente dire che il male non è altro che il mero prodotto della disubbidienza alla volontà divina e che esiste e che Dio ne permette l’esistenza , perchè ha voluto donarci la libertà , ma se Dio è onniveggente , ciò significa che fin dal momento della creazione egli sapeva già come ci saremmo comportati , cosa avremmo fatto , quali scelte avremmo preso e così via , dunque questa famosa libertà o libero arbitrio non è forse altro che un nostro costrutto mentale ? cioè una credenza che ci siamo imposti , per crederci davvero liberi ? dopo tutto , di questo ci sono anche le prove , i messaggi di molti luoghi di culto avvallano la teoria dell’onniveggenza . dunque o questo è un’altro dei 600000 misteri che è inutile tirare in ballo perchè hanno già una risposta e cioè ” non ti è dato sapere ” o c’è palesemente qualcosa di sbagliato in quello che ci è stato insegnato.

    • Davide Galati Says:

      Ciao, intanto non preoccuparti di quando rispondi. Questo è un blog che ho iniziato diversi anni fa e i testi sono sempre tutti qui per quando a qualcuno capiterà mai di leggerli… riguardo la questione che poni, mi sembra molto semplice e senza tirare in ballo nessun mistero (che poi da come lo citi mi sembra che tu ne abbia un’idea un po’ strana, ma per questo ti rimando a uno dei post che ho scritto sull’argomento). Dio è onniveggente? Cioè sa tutto ciò che è successo, che succede e che succederà? Sì, ma in che modo questo questo toglie qualcosa alla tua libertà? Mi spiego meglio se anche io so cosa tu sceglierai di fare la decisione di fare o non fare quella scelta è sempre tua o no? La tua scelta non è stata già decisa, la decidi tu. Dio sa semplicemente cosa tu sceglierai (pensa alla parabola del figliol prodigo. Il Padre lo lascia libero di fare tutte le scelte che vuole, ma poi è sempre lì che guarda aspettando che ritorni, perchè sa che sarebbe ritornato. E’ molto diverso il concetto. Ed è bellissimo, se ci pensi, che nonostante questa sua conoscenza, Dio ci ami sempre, in ogni momento, fino a dare la Sua Vita per noi. Questo vuol dire che allora c’è davvero speranza!
      Buona settimana Santa.
      Davide

  97. cla Says:

    Ciao, dire che il male non viene da Dio, significa dire che c’è qualcosa al di fuori dell onnipotenza di Dio. se un tuo fratello ti fa del male, lo può fare soltanto perchè Dio glielo consente, chissà perchè. quando nell eden il serpente ha tentato adamo ed eva, lo ha fatto perchè Dio, che lo ha creato (Creatore di tutte le cose…), glielo ha permesso, per metterli alla prova, senò non ci sarebbe stato. nel Padre Nostro noi recitiamo “Sia fatta la tua volontà…”, quindi il nostro libero arbitrio è relativo. ci sono cose, belle e brutte, che Dio ha già stabilito per ognuno di noi, e che non si possono cambiare, basta pensare a Padre Pio: quando qualcuno gli si rivolgeva lui sapeva già il futuro di quella persona, perchè Dio gli dava facoltà di vederlo e di consigliare nel modo in cui aveva bisogno quella persona. non sminuire Dio, lui è responsabile per noi in tutto, perchè ci ha creato, chi un modo, chi un altro, c’è quello a cui ha dato talento, e quello che ha mortificato nel corpo o negli affetti, e quelli a cui ha dato tutto o quasi. E, soprattutto, se non ti manda occasioni nella vita, che cosa puoi combinare tu da solo? Magari ti ha prestato un eccezionale talento in qualcosa (talento che dovrai poi restituirgli), ma se non ti manda anche l’occasione per farlo fruttare? di chi è colpa? Uno può pure avere una Ferrari in garage, con tutto il suo potenziale, ma senza benzina quella non parte. Dio dice dice “Io ti conoscevo già da dentro il ventre di tua madre…” Sono sicura che Dio sa già tutto, caspita, è Dio! certo che è così.

    • Davide Galati Says:

      Il concetto è che Dio consente a qualcuno di fare del male perchè lo lascia libero. Quindi di per sè il male non è che viene da Dio in quanto causa diretta di quel male. Certo se Dio non ci creava liberi il problema del male non sarebbe esistito, ma senza libertà non ci sarebbe neanche l’Amore.

      • Sauro Says:

        Dio può anche lasciare libero qualcuno, affiché questo, liberamente, possa fare del male. Così facendo, però, lo stesso dio impedisce alla vittima di esercitare la sua volontà, cioè quella di vivere in pace.

        • Roberta Says:

          Essendo vittima in questo caso subisce ma … può decidere come reagire: occhio per occhio o porgere l’altra guancia?
          Sempre di libero arbitrio parliamo. A me di essere una marionetta governata da un “grande burattinaio” non piacerebbe. Penso che la più grande dimostrazione di amore verso qualcuno sia di lasciarlo libero. E questo è quello che Dio fa con noi!

  98. Luciano Says:

    Il mondo sta”cadendo a pezzi ci sono in mezzo a noi tanti persone atei non credono a colui che”e imminente ,come non si può”credere a dio che creo’ il mondo è tutte le cose che stanno nel mondo .

  99. Alessandro Says:

    Purtroppo è così.

  100. Giacomo Says:

    Allora è meglio morire che convivere con il male.

  101. Alfio Says:

    Tanti bei discorsi, ma io ho la vita rovinata per gente cattiva e Dio avrebbe potuto tranquillamente non farmela incontrare sulla strada della mia vita. Io il dolore posso accettarlo, ma togliermi anche la speranza come ha fatto con me non lo accetto. Con “sia fatta la volonta’ di Dio” si giustifica solo il fatto che tanto non cambia mai niente. Dio e’ come una lotteria a quanto pare, a chi tutto e chi niente.

    • Davide Galati Says:

      Alfio, l’unica cosa che mi sento di dirti è di provare a parlare con un uomo di Dio, che non vuol dire per forza un prete, ma una persona che respira Dio, che vive con Dio, che cammina con Dio.

    • Sauro Says:

      Pensiero che condivido in pieno. Se dio ci fosse… Ma pare proprio che non ci sia! In bocca al lupo, comunque.

  102. sebastiano sortino Says:

    dio è un presupposto da cui non se ne può fare a meno ? La storia della bibbia è sacra,come poi la bibbia riformata da Gesù NEI SUOI VANGELI,Senza fede non si può essere cristiani.Il male è solo umano come pure i terremoti,il pianto per un bambino ucciso da Erode,anche se era già scritto :mi trovo spiazzato.Tutta la religione BASATA PER DEDUZIONI E ANCHE COSTRUITA MORALMENTE.lA LIBERA SCELTA SU CUI NON PUO’ INTERVENIRE DIO MI FA PENSARE CHE PER COLPA DI MIO PADRE,IO SONO LIBERO DI FARE MALE E BENE,LUCIFERO EBBE LA SUPERBIA:DATA DA CHI? QUESTA IMPALCATURA MI SEMBRA TRABALLANTE. IN NOME DI DIO SI UCCIDE.VORREI DILUNGARMI,MA SONO SFIDUCIATO VERSO UN DIO CHE ACCETTA IL MALE NEL MONDO,FATTO DA UNA SUA CREATURA.DIO UN GIORNO FA UNA CREATURA,PERCHE’?STAVA COSI’ BENE.

    • Davide Galati Says:

      Dio non è un presupposto di cui non si può fare a meno, c’è anche chi non ci crede, è solo che qui, parlando di Dio presupponiamo che ci sia. Scusami se sono conciso, ma scrivo dal telefono. La superbia, prendiamo Lucifero solo come esempio, è una scelta. Cioè c’è una situazione e tu puoi scegliere come reagire a quella situazione, puoi farlo in maniera superba, ad esempio, o con Amore. Gesù mostra che si può sempre reagire con amore finanche a morire. Perché Dio ha creato l’uomo? Bella domanda. Io credo per Amore. Grazie per il tuo intervento

  103. Franceschi Paolo Says:

    Lettera di Darwin ad Asa Gray (botanico statunitense) del 22 Maggio 1860

    “But I own that I cannot see, as plainly as others do, & as I shd wish to do, evidence of design & beneficence on all sides of us. There seems to me too much misery in the world. I cannot persuade myself that a beneficent & omnipotent God would have designedly created the Ichneumonidæ with the express intention of their feeding within the living bodies of caterpillars, or that a cat should play with mice. Not believing this, I see no necessity in the belief that the eye was expressly designed. On the other hand I cannot anyhow be contented to view this wonderful universe & especially the nature of man, & to conclude that everything is the result of brute force. I am inclined to look at everything as resulting from designed laws, with the details, whether good or bad, left to the working out of what we may call chance. Not that this notion at all satisfies me. I feel most deeply that the whole subject is too profound for the human intellect. A dog might as well speculate on the mind of Newton.— Let each man hope & believe what he can”

    Ma confesso che non riesco a vedere, chiaramente come altri e come desidererei, prove di un progetto e di benevolenza tutto attorno a noi. Mi sembra ci sia troppa miseria nel mondo. Non riesco a convincermi che un Dio benevolo e onnipotente avrebbe creato di proposito le Ichneumonidæ con l’espressa intenzione che si alimentassero all’interno dei corpi vivi dei vermi, o che un gatto dovesse giocare con i topi. Non credendoci, non vedo alcuna necessità nel credere che l’ideazione dell’occhio sia stata mirata. D’altra parte, non riesco comunque ad accontentarmi di guardare questo meraviglioso universo e specialmente la natura dell’uomo, e di concludere che tutto sia l’esito della forza bruta. Sono incline a guardare tutto come risultante da leggi mirate, con i dettagli, vuoi buoni vuoi cattivi, lasciati all’elaborazione di quello che noi potremmo chiamare caso. Non che questa concezione mi soddisfi affatto. Nel più intimo di me stesso, sento che l’intera materia è troppo profonda per l’intelletto umano. Un cane potrebbe ugualmente speculare sulla mente di Newton. — Lasciamo che ogni uomo speri e creda quel che può.

    Ecco, io la penso esattamente come Darwin

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