Fiducia Supplicans IV-a


II. Il senso delle diverse benedizioni

7. La risposta del Santo Padre menzionata sopra, d’altra parte, ci invita a fare lo sforzo di ampliare ed arricchire il senso delle benedizioni.

8. Le benedizioni possono essere considerate tra i sacramentali più diffusi e in continua evoluzione. Esse, infatti, conducono a cogliere la presenza di Dio in tutte le vicende della vita e ricordano che, anche nell’utilizzo delle cose create, l’essere umano è invitato a cercare Dio, ad amarlo e a servirlo fedelmente.[7] Per questo motivo, le benedizioni hanno per destinatari persone, oggetti di culto e di devozione, immagini sacre, luoghi di vita, di lavoro e di sofferenza, frutti della terra e della fatica umana, e tutte le realtà create che rimandano al Creatore, le quali, con la loro bellezza, lo lodano e lo benedicono.

Inizia qui un nuovo paragrafo, decisamente più lungo degli altri che è molto articolato e che, proprio per quanto ho detto nell’articolo precedente, preferisco analizzare ancora un passo alla volta, certo che ci vorrà più tempo, ma credo nella bontà di questo modo di procedere. Poche righe, ma che credo esprimano dei concetti importanti da tenere a mente, intanto che la benedizione è un sacramentale, non un sacramento e che il suo scopo è da una parte di condurci a cogliere la presenza di Dio in ogni momento della vita e a ricordarci di cercare Dio ovunque quando “utilizziamo” il creato. Banale? No, direi fondamentale.

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