Anticatechismo?


Girovagando in rete ho trovato sul sito dell’UAAR (http://www.uaar.it/ateismo/contributi/11.html) questo testo che si intitola “Il piccolo Ateo. Anticatechismo per ragazzi”. Mi permetto di riportarlo qui con alcune mie considerazioni che mi lasciano quantomeno perplesso. E la mia perplessità nasce già dal titolo, perché porsi da subito in una posizione di scontro? Perché la presenza di “anti” di fronte a un vocabolo che, di per sé, significa semplicemente “trasmissione orale di un insegnamento”? Forse perché si vuole solo attaccare la religione, in particolare quella cattolica, e allora ci si pone sin da subito in un atteggiamento di scontro. Non ci può essere un “catechismo ateo”, no, ci deve essere un “Anticatechismo” cioè sembra che l’ateo, non tutti almeno spero, ma di sicuro quelli che qui sono rappresentati, non possa definire né se stesso né il suo pensiero se non ponendosi in antagonismo alla realtà religiosa.

Cari bambini, cari ragazzi,

Mi presento: sono Lillo, uno come voi. Beh, forse con qualche anno in più, ma niente di grave.
Io sono ateo.
Molti di voi staranno dicendo: che cavolo significa “sono ateo”?
Essere ateo significa pensare che Dio non esiste. Vi sembra sconvolgente? Siete sorpresi? Sì? Bene!

Ma perché l’essere ateo dovrebbe sconvolgere o sorprendere un bambino? Sembra che l’autore voglia suscitare simpatia dipingendosi diverso, ma ognuno di noi è diverso da un altro e una parte della nostra bellezza sta proprio in questo. Sai che noia se eravamo tutti uguali.
In questo libricino che ho scritto apposta per voi, vi spiegherò perché ritengo che non esiste Dio e come dovete difendervi dai preti, dai famigliari e dalle persone che invece vogliono per forza farvi credere che esiste Dio, oltre a Gesù, la Madonna, i santi e compagnia bella.

Perché c’è il verbo “dovere”? Magari non vuoi difenderti, ma sembra che tu debba farlo per forza… guarda un po’ poco sotto si esplicita che le persone da cui difendersi sono quelle che ti vogliono far credere per forza alcune cose, mi sembra che chi ha scritto queste righe rientri perfettamente in questa categoria, sicuramente non vuole far credere a forza che “esiste Dio, oltre a Gesù, la Madonna, i santi e compagnia bella”, ma vuole farti credere che tu ti DEVI difendere da…

Lo so che un libro così sembra scandaloso, un “peccato”, una cosa cattiva.

Ma perché dovrebbe sembrare una cosa del genere? Perché si cerca di passare per vittime? L’unica cosa che sembra, fino ad ora, è un testo aggressivo, molto aggressivo (“ANTI-“, “dovete difendervi”) sembra quasi che chi l’ha scritto si stia per andare in guerra.

Ma vi assicuro che vi sbagliate. Questo è solo un libro che vi aiuta a capire, ed è pure divertente e piacevole. Perciò…

…Buona lettura!

Quali prove abbiamo che esiste Dio?

Innanzitutto sai cos’è una “prova”? Facciamo un esperimento per scoprirlo; rispondi SÌ oppure NO alle seguenti domande:

  1. Dico a mamma che a scuola ho preso un bel voto. Questa è una prova che davvero ho preso un bel voto?
  2. Un mio amico mi giura che può volare magicamente sulla città. Però solo quando non lo vede nessuno. Sarà vero?
  3. Un grande scienziato mi dice che la pioggia sono le lacrime di Dio che scendono sulla Terra. Ci devo credere?
  4. Il prete, durante la Messa domenicale, racconta che se i bambini fanno i cattivi andranno all’inferno. È vero?

Scommetto che hai risposto Sì a tutte le domande. Hai sbagliato, ma niente di grave. Ora ti spiego perché.

Domanda 1: tu a tua madre puoi dire qualunque cosa, anche di aver preso 10 in matematica, ma questa non è una prova, è soltanto una cosa che hai detto tu. La prova potrebbe essere vedere il voto sul registro del professore, oppure parlare con quel professore. Capisci? “Raccontare” non significa portare delle prove di verità. Quando ti raccontano delle cose, prima di decidere se sono vere o no, ti devi chiedere almeno se la persona che le racconta ha fama di bugiardo o no, e se le cose che dice possono essere reali o no.

Qui viene citato un elemento molto interessante: la fiducia. Quando ti raccontano delle cose ti devi chiedere se hai bisogno di avere delle prove perché la persona che le racconta è una persona di cui ti fidi oppure no.

Domanda 2: quel tuo amico quasi sicuramente ti prende in giro. Uno che davvero sapesse volare non lo direbbe soltanto! Verrebbe in classe e, davanti a tutti, amici, professori e genitori, si farebbe un bel voletto per tutta l’aula. E poi, se fosse vero, sai i giornali come ne parlerebbero!

Domanda 3: Credere a un grande scienziato è molto facile, un po’ come succede con le persone più grandi di noi o coi professori. Ma non è affatto sicuro che scienziati, adulti e professori abbiano sempre ragione! Perciò, se quel grande scienziato (oppure un tuo genitore, un adulto, un professore o un prete) ti dice una cosa che a te pare impossibile, ridicola o stonata, faresti bene a non credergli e chiedergli “le prove” di quello che sta dicendo. Ok?

Qui si torna alla fiducia. Se la persona è una persona degna di stima può essere anche che tu ti fidi di ciò che dice senza bisogno di aver bisogno di prove. Se però le vuoi è giusto che tu le chieda, ma seguendo questo principio potresti chiedere ai tuoi genitori le prove di una loro qualunque affermazione che ti sembra impossibile, stonata o ridicola (ad esempio perché devi mangiare alcuni cibi invece che altri e così via). Inoltre seguendo questo ragionamento e vedendo come è iniziato questo scritto ci si aspetta che l’autore porti le prove delle affermazioni che fa, ovvero che Dio non esiste.

 

Domanda 4: I preti dicono spesso cose che non si possono provare: dio esiste, dopo la morte vai in paradiso, la madonnina piange se fai il cattivo, eccetera. Loro dicono che ci devi credere “per fede”, credere a occhi chiusi, senza pensarci. Tu l’Inferno l’hai mai visto? Lo so che qualcuno te lo ha pure descritto e ti ha messo paura… Ma quel qualcuno, da’ retta a me, non lo sa! L’Inferno, il Paradiso, il Purgatorio, non esiste niente; si muore e basta, come le mosche e come i ragni che non dovresti schiacciare sotto il tacco. È così, non ti preoccupare: non “credere”, ragiona con la tua testa!

Tralasciando l’estrema semplificazione con cui si tratta l’argomento della fede, infatti la Chiesa ha sempre detto che è sbagliato credere senza pensare o fare, per fede, cose contrarie alla ragione (come ammazzarsi o ammazzare). Il cattolico crede quello che gli sembra ragionevole credere. Comunque, secondo la logica fin qui proposta bisognerebbe che l’autore portasse le prove di quanto afferma. Dovrebbe portare le prove che il prete di cui ti fidi, parla di cose che non sono vere. Inoltre l’autore dovrebbe portare la prova che si muore e basta, invece non lo fa, dice che è così e basta, non preoccuparti ragiona con la tua testa. Ok, ma su cosa ragiono se non mi dai gli elementi per farlo? Semplicemente sul fatto che lo dice l’autore?

Invece la Chiesa Cattolica cosa ti dice? Che Gesù ha detto che un giorno i buoni saranno separati dai cattivi e che i buoni saranno felici per l’eternità, mentre i cattivi proveranno il dolore che hanno fatto provare agli altri per l’eternità. A te non sembra ragionevole? Non credi di essere nato per essere felice per sempre? Oppure ti sembra più ragionevole che si muore e basta? Buoni e cattivi tutti uguali, morti e spariti come le mosche? Pensaci e ragiona con la tua testa, liberamente.

E se Gesù ha detto questo, perché ci crediamo? Perché non era un uomo che raccontava frottole, perché ha dato la sua vita per quello che diceva e perché dopo di lui molti altri hanno dato la loro vita perché credevano in quello che ha detto Gesù.

Allora, la domanda era: quali prove abbiamo per credere in Dio? Il solito prete ti direbbe che non c’è bisogno di prove per credere in Dio… Però vorrei vedere se quel prete risponderebbe così anche a un giudice di un tribunale che gli chiedesse di portargli le prove della sua innocenza! Quindi, ragioniamo con la nostra testa: Dio è dimostrato o no? Tu che ne pensi? Ora che sai come cercare una prova, rifletti e datti una risposta da solo. Ma se vuoi un aiuto, lo trovi in questo libro (si chiama “tabella della fiducia”) nella sezione Help & Tip.

In realtà i preti dicono cose molto diverse, e sono state elaborate molte prove dell’esistenza di Dio, si tratta di prove basate non sulla ripetibilità di un esperimento, ma sulla logica. Ad esempio una di queste prove è il riflettere su come mai esiste la vita, ma ancora più importante di questo è che una caratteristica fondamentale della fede cattolica è di essere “apostolica”, ovvero di basarsi sulla testimonianza di chi questa vita l’ha vissuta (inizialmente gli apostoli). Forse che la testimonianza di chi ha vissuto ed è morto nella fede non è una prova? Anche in tribunale sono ammessi i testimoni, come prova della propria innocenza. Quindi, seguendo il ragionamento dell’autore, un prete potrebbe portare in tribunale un testimone della propria fede (in greco “testimone” si dice “martire”) e la sua testimonianza sarebbe accolta. Sottolineo il linguaggio usato, che è sempre molto irrispettoso di chi la pensa diversamente.

Chi è Dio?

Innanzitutto, chiariamo subito una cosa: la parola “dio”, con la lettera minuscola, e che al plurale fa “dèi” (o “divinità”), significa soltanto “luminoso, splendente”. Dio, con la lettera maiuscola, invece è il nome con cui alcune religioni chiamano il loro dio. Queste religioni sono dette monoteiste, che significa che credono in un dio solamente. La religione cattolica è una religione monoteista (anche se apparentemente: infatti, una religione monoteista, non adora tutti quei santi e tutte quelle madonne come fanno i cattolici).

Dal momento che l’autore ci dice di chiedere sempre le prove di affermazioni che ci sembrano strane, gli chiediamo di portarci un solo documento ufficiale della Chiesa Cattolica dove si parla di “adorazione” in relazione ai santi o alla Madonna. I cattolici venerano i santi e la Madonna, venerare e adorare sono due vocaboli diversi, con due significati estremamente diversi. Le parole non hanno tutte lo stesso significato: ad esempio “ti amo” è diverso da dire “ti voglio bene” e chi ti vuol far credere il contrario  forse vuole fregarti.

Gli antichi Romani erano veri “politeisti”, che significa credere in molti dèi; e infatti loro credevano che esistessero molti dèi, ognuno era una specie di ministro che comandava su una data attività umana, e il loro capo era Giove.

Hai capito la furbizia dei cattolici? Chiamando Dio il loro dio, cercano di farci confondere, in modo che il loro dio sembri più famoso di tutti gli altri dèi!

Accidenti che furbizia!

Chissà quante persone ti hanno detto che Dio è un tizio che sta in cielo, che è “il creatore del cielo e della terra”, che può fare tutto, che ci sorveglia continuamente e ci premia se facciamo i buoni o ci punisce se facciamo i cattivi. Vero?

Ma, dimmi la verità: hai mai avuto dei premi da Dio? I regali te li comprano i genitori o i parenti o i tuoi amici. Quando sei malato, la buona salute te la restituiscono i medici. Se trovi dei soldi per terra, significa che qualcuno li ha persi, quindi devi ringraziare soltanto la “fortuna”. Se vai bene a scuola e ti mettono un bel voto, è perché hai studiato, o magari perché ti hanno fatto domande facili. Quindi, che c’entra Dio?

Hai mai ricevuto delle punizioni da Dio? Pensaci! Chi ti dà gli schiaffi è mamma o papà, non Dio. Se becchi l’influenza, è colpa dell’influenza, non di Dio! Se muore una persona che tu ami è colpa di un incidente, di una malattia, o della vecchiaia di quella persona. Dio non c’entra.

E allora? Questo Dio non fa mai niente, non parla, non viene a trovarci, non appare da nessuna parte. Chi l’ha visto mai?

In realtà, non è proprio così, pensa che ci sono state e ci sono persone che affermano di averlo visto Dio e lo testimoniano con la propria vita.

In giro si vedono soltanto quadretti di un vecchio con la barba che ha in testa un triangolo luminoso ed è seduto su una nuvola…

Ma quello mica è Dio! È solo un quadretto dipinto da un pittore che pensa che Dio sia fatto in quel modo! Non si può fare un quadro a Dio! Che io sappia, non esistono pittori che hanno incontrato Dio e gli hanno detto: «Ehi, signor Dio, ti posso fare un ritratto?».

Quindi, anche quelle figure di Dio che vedi in giro sono delle truffe.

Cioè, un dipinto è, automaticamente, poiché ritrae Dio, una truffa? Magari può essere un’opera d’arte o una crosta, ma una truffa?

Perché in realtà nessuno mai ha visto Dio, né nessun altro dio. Né visto né sentito né niente!

Ripeto, in realtà ci sono persone che affermano il contrario e a testimonianza ne portano la propria vita. La vita di una persona non vale proprio nulla?

E allora, rispondi: chi è Dio?

C’è un incalzare di domande, a cui vengono date immediatamente le risposte, impedendo così che chi legga possa dare le proprie fino ad arrivare a quest’ultima che sembra quasi una minaccia e la cui risposta è praticamente già imboccata grazie alla frenesia delle righe precedenti. Tutto questo mostra come agisce in concreto chi invece dichiara di volere che tu ragioni con la tua testa: ti assalta, ti martella, ti tempesta di domande di cui ti offre già le risposte e poi infine ti mette all’angolo perché tu non possa rispondere diversamente da ciò che lui desidera che tu risponda.

Che bisogno c’è di credere in Dio?

Non c’è alcun bisogno di credere in Dio. Questo è il mio consiglio.

Peccato che messa giù così sembra un ordine, un’imposizione, non un consiglio. Inoltre se davvero non ce ne fosse così bisogno com’è che da sempre miliardi di uomini hanno creduto e credono che esista un Dio? Prova a pensare, noi conosciamo popoli privi di una scienza, come la intendiamo oggi, ma mai popoli privi di una religione o di una credenza in qualcosa che va oltre l’uomo. Se davvero non ci fosse alcun bisogno di credere in Dio perché abbiamo questa situazione?

Noi abbiamo tutto il necessario per vivere, non c’è alcun bisogno che qualcuno là in alto da qualche parte pensi a noi!

Certo, vivere non è facile, qualche volta è bello, altre volte è brutto… Ma questo non c’entra niente con Dio. Siamo noi, solamente noi, che decidiamo come dev’essere la nostra vita. Le cose vanno bene? Le cose vanno male? È tutto naturale! Dio non c’entra.

Ma se Dio non c’è, allora perché molti credono che esiste Dio?

Potrei rispondere con una serie di altre domande: se gli ufo non esistono, perché molti dicono di averli visti? Se i fantasmi non esistono, perché dicono che esistono? Se la Befana non esiste, perché alcuni bambini ci credono?

Potrei continuare ancora a lungo, ma spero che tu abbia già capito quello che voglio dire: non sempre le cose in cui crediamo esistono davvero!

Molte volte, crediamo in cose che non esistono perché ne abbiamo paura (come nel caso dei fantasmi), perché ci affascinano (come per gli ufo), o perché ci danno sicurezza. Ecco, sapere che lassù c’è un dio che ha un immenso potere, e che può fare tutto quello che vuole, a noi dà sicurezza, è come avere al piano di sopra un carabiniere molto forte che ci protegge e ci consiglia.

I più grandi scienziati del passato erano credenti e molti grandi scienziati del presente sono credenti, questo non dovrebbe spingere a riflettere che forse la fede è legata a qualcosa di molto di più rispetto a questo riduzionismo?

Ci sono persone che, pur rinunciando a Dio, non rinunciano a credere che lassù ci sia qualche altra “cosa” che ha un grande potere, e che è in grado di guidare l’universo, e guidare gli esseri umani.

Queste persone credono, per esempio, nell’oroscopo, nel destino, nella fortuna, nella magia, e in tutte le altre cose simili.

Secondo me, sia credere in un dio che credere in queste cose, non è saggio. Perché, alla fine, tutte queste credenze si somigliano: anche i santi o le madonne sono pregati per vincere al superenalotto, anche Dio può causare un male al nostro nemico, se glielo chiediamo, le profezie della Bibbia somigliano molto agli oroscopi, e oggi in tv ci sono maghi e cartomanti che si vestono e parlano come se fossero santi, madonne e Gesù cristi.

Queste sono un sacco di cose false, vengono proposte similitudini tra cose estremamente diverse. Ma non credere a me solo perché te lo dico, ma facciamo una prova se i cartomanti e i maghi sono come i santi, me ne sai indicare uno che ha fatto come San Massimiliano Kolbe che ha dato la sua vita per un altro? Oppure uno che ha fatto come San Camillo De Lellis che ha dato la sua vita per curare gli ammalati? O come San Francesco? Pensaci, questo è solo un esempio per mostrarti come qui ti vengono dette molte falsità.

Quindi, credere in una divinità superiore a noi è molto naturale, ci viene spontaneo. Tu pure puoi crederci, sei libero… Ma sta’ attento: non mischiare la realtà con la fantasia, non confondere la vita vera con la vita finta!

Che bella idea di libertà. Un attimo prima ti viene detto che sei libero e un attimo dopo ti si minaccia che se credi all’esistenza di una divinità superiore stai mescolando realtà e fantasia. Quindi chi crede in Dio ha una vita finta e chi non ci crede ha una vita vera? Vediamo se è vero… secondo te Madre Teresa di Calcutta ha avuto una vita finta?

Per “credere” non c’è bisogno né di avere un’istruzione né di avere una testa che pensa; anzi, per credere, l’intelligenza, la saggezza, la razionalità e l’istruzione (quindi la Scuola) sono tutte cose dannosissime!

Peccato che i più grandi scienziati del passato erano credenti e grandissimi scienziati del presente sono credenti, come si concilia questo con questa affermazione? Forse non si concilia perché questa affermazione è una bufala?

Dio e il male

Nel libro intitolato L’idiota, dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij, ad un certo punto c’è scritto «Solo a una domanda non sapeva rispondere: perché, Signore, i bambini muoiono?».

Effettivamente, se pensiamo a quante cose malvagie è piena la nostra vita, è incomprensibile che Dio le permetta. La morte di un bambino innocente, anche di più che della morte di una qualunque altra persona, è una cosa così ingiusta, cattiva e drammatica che qualunque motivo avesse Dio per permetterla, non sarebbe mai sufficiente.

Tanto più che la morte non è certo l’unica cosa malvagia che capita alla gente! Penso alla povertà, alle sofferenze, alle malattie, alle paure, agl’incubi, alla pazzia, alle ingiustizie, alla delinquenza, alle guerre, agli incidenti, alle delusioni, agli errori, alle catastrofi, ai terremoti… E potrei continuare.

C’è una questione che non capisco. Te la spiego facendoti un esempio. Ammettiamo che io avessi solo due caratteristiche: 1) una bontà infinita e 2) il potere di fare tutto ciò che voglio. Giacché sono buono, e giacché posso fare tutto, per togliere tutti i mali dalla terra, potrei desiderarlo e tutto il male scomparirebbe.

Se, però, non lo faccio, tu cosa penseresti di me? Se non tolgo il male è o perché non è vero che sono buono (quindi non voglio), o perché non è vero che posso fare tutto.

Ecco, è proprio questo che non capisco: per essere Dio è necessario essere buono e poter fare tutto; ma se Dio non vuole togliere il male dal mondo, allora non è buono, e se Dio non può, allora non è vero che può fare tutto. In entrambi i casi, quindi, non può essere un dio!

Sono convinto che questo ragionamento sia un’ottima prova che Dio non può esistere. E tu?

Per nulla perché, seguendo questo ragionamento, io non potrei mai decidere cosa fare, potrei fare semplicemente delle scelte buone, ma non avendo la possibilità di fare scelte cattive dove starebbe la mia libertà? Capisco che a te della mia libertà non importa, è un po’ dall’inizio che mi continui a dire cosa devo fare preoccupandoti poco se lo voglio fare o no, ma a me importa anche della libertà di sbagliare. Anche a Dio importa della mia libertà perché libertà è sinonimo di amore. Il Dio cristiano non ha tolto il male dal mondo, ma è sceso nel mondo per soffrire con gli uomini, per mostrare loro quali sono le scelte che andrebbero fatte perché il vero bene si ottiene solo con una libera scelta, non con un comando dall’alto, non credi?

La paura della morte ci fa illudere che c’è Dio

Sono convinto che se non ci fosse la morte, non ci sarebbe bisogno di credere in qualche divinità.

Sarebbe interessante se, seguendo la logica fin qui adottata, ci portasse le prove di questa affermazione o la necessità delle prove vale solo per i cattolici?

Invece la morte c’è. A noi dà molto fastidio pensare che dopo una vita intera piena di cose interessanti che facciamo, diciamo e sperimentiamo, alla fine dobbiamo chiudere gli occhi e lasciare che il corpo si distrugga sotto terra.

Ci sembra impossibile che questa vita così intensa e piena di stimoli, debba finire improvvisamente e in un modo così crudele e sciocco.

A me non dà nessun fastidio, perché una morte naturale sarebbe crudele e sciocca? Il sapere che c’è una fine è ciò che dà senso a ciò che facciamo. Se non ci fosse nessuna fine allora che noi facciamo una cosa o un’altra sarebbe lo stesso.

E allora ci siamo inventati dei sistemi per far sembrare la morte meno brutta di com’è. Sono tutti sistemi illusori, ovviamente, perché nessuno di essi sconfigge davvero la morte. Però almeno uno ci consola assai e ci fa sperare che la vita può continuare anche dopo la morte: questo sistema lo abbiamo chiamato “dio”.

Se questo fosse vero non si capisce perché esistono gli atei, cioè coloro che non credono all’esistenza di dio. Cioè se dio fosse solo un’idea nata dalla paura della morte, non si capisce perché invece esistono persone che non credono all’esistenza di dio.

Col Dio dei cattolici, tutto sembra tornare a sorridere! Dio non ci impedisce di morire, che sarebbe la cosa più indolore per noi e più sbrigativa per lui; i credenti pensano che Dio si sia inventato un meccanismo (che io giudico inutilmente caotico e perverso) che non ci restituisce la vita, ma ce ne promette, solo promette, un’altra. Questa seconda vita è diversa, ignota, nessuno ne sa niente: è la vita cosiddetta ultraterrena, quella che, nel caso migliore, ci farebbe stare vicino a lui per l’eternità (sai che noia!), mentre nel caso peggiore ci butta in qualche inferno per sempre.

Ora non voglio discutere sulla grande ingenuità di queste idee, ma una cosa me la chiedo: perché la nostra vita dovrebbe essere come una specie di esame?

La vita del cattolico non è un esame, ma il tentativo di amare, sempre e comunque. Il Dio in cui credono i cattolici è quello che ama sempre e comunque, si fa uomo, muore per amore e perdona chi lo uccide.

Sembra che Dio sia una specie di mattacchione che si annoia a non fare niente, e allora non solo ha creato la vita ma pure la morte, in modo che ci possa perseguitare sia da vivi che da morti. Infatti, da vivi dovremmo “fare i bravi” sempre, osservando le sue leggi; e già questo è assai faticoso… Ma da morti, se abbiamo sgarrato, continuiamo a soffrire, anzi peggio, e per l’eternità!

L’unica cosa che viene chiesta ai cristiani è di essere felici e cos’è che dona la felicità? I soldi? Una nuova playstation? Una macchina? Il successo nella vita? Il cristiano pensa di no, pensa che ciò che dona la felicità nella vita sia l’Amore e seguendo la Parola di Dio si impara ad amare.

I tre regni ultraterreni sono delle invenzioni, questo è chiaro, e un po’ lo ammette anche il papa cattolico. Ma i credenti comunque non rinunciano all’esistenza di un secondo mondo che dovremmo abitare dopo morti.

I credenti cattolici, spesso per tutta la loro vita, spesso nonostante migliaia di prove contrarie, vivono sperando in questa cosa, sperando che le promesse della loro fede alla fine siano rispettate.

Quali sono, esattamente, queste migliaia di prove contrarie? Ne basterebbe solo una…

La fede è proprio una benda sugl’occhi, non c’è altro modo per definirla! E non c’è proprio niente di eroico in essa, perché chi si illude così significa che non vuole ragionare, significa che non vuole capire!

Che non vuole capire cosa? Quello che chi ha scritto questo testo vorrebbe che capissimo? La fede è una scelta di vita, si arriva ad avere fede proprio perché si ragiona, non il contrario. Il bambino si fida della mamma perché ha sempre visto, da quando è nato che lei si è presa cura di lui, quindi anche lì dove non capisce appieno si fida perché ragiona su ciò che già ha vissuto e sceglie di fidarsi. Qui si afferma che chi ha fede non vuole ragionare, ma la prova che la realtà è esattamente il contrario è che i più grandi scienziati del passato, e del presente, sono credenti. Inoltre proviamo a pensare alle vite di alcuni santi, davvero non c’è nulla di eroico in esse? Di Padre Massimiliano Kolbe abbiamo già detto, ha dato la sua vita perché un altro potesse vivere, non è eroico questo? Gianna Beretta Molla è morta per dare alla luce il suo bambino, non è eroico questo? E potremmo continuare con la vita di quasi tutti i santi…

 

È così semplice accettare che si muore e basta!

Ma si dovrebbe accettarlo semplicemente sulla base di cosa? Cioè se chi scrive vuole credere che sia così è liberissimo di farlo, ma non si capisce perché dovrebbe imporlo a tutti come tenta di fare dall’inizio.

Che bisogno c’è di inventarsi tutto un altro mondo, complicatissimo, organizzato male, messo chissà dove, pieno zeppo di santi, madonne, angeli e miliardi di morti. E a capo di tutto c’è un dio-padrone che sembra un generale, e comanda queste anime che nessuno sa bene se siamo sempre noi o sono cose diverse da noi…

Ma dove lo troverebbe il tempo e la voglia il “personale” dell’aldilà per fare tutte queste complicatissime attività? Hai idea di quante persone muoiono ogni giorno al mondo? E di quante ne nascano?

Ci vuole qualcuno per mettere le anime dentro tutti i neonati: e da dove le prendono? C’è una fabbrica? E secondo quali criteri le distribuiscono? E se a qualcuno càpita l’anima di un altro? Va beh, lasciamo stare. Poi ci vuole altro personale che accoglie le anime dei defunti: che c’è, un salone, una piazza, un’enorme sala d’aspetto? Poi ci dovrebbe essere un processo veloce, per dirigere le anime verso l’Inferno, il Purgatorio o il Paradiso (sempre se è giusta l’ideologia dei cattolici), altrimenti rimarrebbero tutte lì ferme in attesa… Infine, immagino che dopo ci debba essere la destinazione finale; come fanno, mettono tutti su treni speciali? Su autobus celesti?

Mi fa già male la testa…

Chi ha scritto questo testo, ha prima sottolineato che se Dio esistesse dovrebbe essere onnipotente. Quindi se esistesse, essendo onnipotente, anche volesse creare tutto questo o molto di più non sarebbe per lui un problema proprio perché sarebbe onnipotente. Tutto questo al di là del fatto che a chi ha scritto questo anticatechismo venga mal di testa o meno.

Creazione?

I preti, e molte altre persone, sembrano siano convinti che il cielo e la terra sono stati creati da Dio. Fin da piccoli, così ci dicono e ci ripetono… Io non ce la faccio più, e tu?

Va be’, facciamo finta di crederci, diciamo che questo Dio ha creato dal nulla tutte le cose che oggi vediamo.

Ma io mi domando: perché a un certo punto si è fermato? Perché non continua a creare automobili lussuose, giocattoli, play- station, cibo per tutti e soldi dal niente?

Perché sarebbe bello un Dio che ti togliesse ogni libertà…? Che tristezza… come automobili lussuose, giocattoli, play-station e i soldi fossero paragonabili al mare e al cielo, al sole, la luna e le stellle, alla terra, agli animali, alle piante e all’uomo…

I preti dicono che in 6 giorni (che velocità!) Dio ha creato il cielo, la terra, il mare, il giorno, la notte, le piante e gli animali. Ok. Ma sui libri di scienza c’è scritto diversamente: tutto cominciò da una grande esplosione in mezzo all’universo vuoto (il Big Bang), da cui poi si sono sviluppate le stelle, i pianeti, la nostra terra e, sulla terra, la vita vegetale e animale, e infine l’umanità. Questo fatto è durato 15 miliardi di anni, altro che 6 giorni!

Dunque, i preti, fino a prova contraria, hanno torto, e i cattolici credono a una cosa falsa.

In realtà è sufficiente leggere il catechismo della Chiesa Cattolica o la Dei Verbum per scoprire che le cose non stanno così. Il libro della Genesi è considerato un libro che presenta racconti che servono a spiegare in maniera semplice i grandi misteri della vita, ma non è un libro scientifico. Non c’è alcuna contraddizione tra scienza e fede e sarebbe utile che chi afferma il contrario ne portasse le prove.

Le cose, infatti, stanno in un modo molto differente.

Noi esseri umani, circa un milione di anni fa, eravamo scimmie. Poi lentamente ci siamo trasformati fino a diventare così come siamo oggi. Questo processo si chiama “evoluzione”.

Quali sono le prove scientifiche di questo? La teoria dell’evoluzione di Darwin non è ancora provata per l’uomo. Quindi è possibile che le cose stiano così, ma anche no, perché dare come certa una cosa che certa non è? Forse qui qualcuno sta cercando di imbrogliare chi legge?

L’evoluzione della specie umana è stata molto lenta, e non è stata né “voluta” né guidata da nessun dio: è stato solo un fatto naturale e spontaneo.

Quello che si sa per certo è che perché nascesse la vita nell’universo tutta una serie di cose dovevano essere esattamente in un certo modo, questo viene detto principio “antropico” (da antropos che in greco vuol dire “uomo”). Ora perché tutte queste cose fossero esattamente così, pronte ad accogliere la vita, non lo sappiamo. Ma è più logico credere che sia stato il frutto di un caso o che dietro ci sia una volontà intelligente?

La favoletta di Adamo ed Eva è un’invenzione bella e buona, scritta molti secoli fa da gente che probabilmente credeva che gli altri fossero scemi.

Comunque, per adesso facciamo finta di crederci. Essendo uomo e donna, questi due alla fine avranno fatto l’amore, ed ecco – come dicono i testi “sacri” -che sono nati due figli: Caino e Abele.

Abele, secondo quella favoletta, dopo un po’ fu ucciso da Caino. Quindi sulla terra in quel momento ci furono solo tre persone: Adamo, Eva e il loro figlio Caino. Domanda: anche Caino ad un certo punto si sarà voluto sposare con una donna; ma con quale donna, se oltre sua madre non ce n’erano? L’unica donna disponibile era sua madre Eva; Caino, quindi, ha sposato la propria madre?

La Genesi non è un testo né storico né scientifico è un testo ispirato che con immagini semplici, comprensibili da tutti cerca di parlare dei grandi temi della vita. La parola Adamo significa Uomo in senso generale, non l’uomo di nome Adamo, oltretutto dal testo si capisce chiaramente che c’erano altri esseri umani sulla terra altrimenti di chi avrebbe avuto paura Caino?.

C’è un’altra questione. A parte che Adamo ed Eva non possono essere esistiti, mi chiedo (e faresti bene a chiedertelo pure tu) perché mai un dio avrebbe dovuto essere così cattivo con due creature che ha appena creato! Ma come, gli fa un Paradiso per casa, li riempie di cibo gratis, li lascia liberi, li rende immortali e senza malanni, e poi gli dice che se mangeranno una mela li caccerà e loro perderanno tutto!? E a che scopo?

Dio  non è cattivo, ma li lascia liberi e come ogni buon padre o madre dice loro di non fare quella cosa lì, non perché a lui gliene venga qualcosa, ma perché a loro ne verrebbe del male, cioè sarebbe un male per loro (quando la mamma ti dice non fare il bagno subito dopo pranzo non è perché lei non vuole che ti lavi, ma perché fare il bagno dopo mangiato ti fa male). Invece Adamo ed Eva fanno comunque di testa loro e quindi ormai il male l’hanno già scoperto da soli. Una piccola curiosità, prova a leggere la Bibbia quando parla di Adamo ed Eva, sei capace di trovare il passo dove si parla di una mela? Vedrai di no, perché non si parla mai di mela, ma di un frutto generico.

Per Dio, non era più semplice tenersi Adamo, Eva e tutti i figli che da loro sarebbero nati, lì vicino a lui, invece che cacciarli e così mettere in moto tutte le sofferenze e i problemi che l’Umanità avrebbe creato a se stessa e al suo creatore?

Che voleva fare, questo dio sadico e minaccioso? Perché mettere alla prova una coppia di creature così innocenti? E perché, se quello era davvero un dio, pur avendo previsto tutto, permise che succedesse?

Certo, ma questo è quello che fanno i dittatori, pensano a te, ma decidono per te, non hai da preoccuparti di nulla, ma non sei libero di scegliere nulla. Invece chi ama non ragiona così, chi ama ti lascia libero. Tuo papà ti dice cosa è giusto e cosa è sbagliato fare, ma poi ti lascia comunque libero anche di sbagliare.

Infine, mi chiedo: ma che bisogno aveva Dio di creare tutto l’universo, noi compresi? Cos’è, si sentiva solo? È stato 15 miliardi di anni ad annoiarsi… e dove, se non c’era niente? Boh! Poi, improvvisamente, ha fatto “snap” con le dita ed è comparso tutto! Sarà… ma a che scopo? A che gli serviamo, noi? Che se ne fa Dio di noi? Forse siamo i suoi giocattoli?

Forse l’ha fatto per Amore? Perché anche noi conoscessimo l’Amore? Certo qui c’è un grande mistero perché così come io non saprò mai cosa passa completamente nella testa di un mio amico, così sarà per Dio. L’altro è sempre un po’ un mistero per me, cioè è sempre qualcosa che non capirò mai appieno, ma che posso amare appieno.

Il credente è «come gli altri». E il non credente?

Scommetto che quasi tutti quelli che conosci sono credenti. In effetti, se prendi 100 italiani, probabilmente almeno 80 di loro dichiareranno di credere in Dio.

E lo stesso succederà se chiedi loro molte altre cose: se vanno in ferie ad agosto, se trascorrono il Natale in famiglia, se la sera guardano la TV, se posseggono un’automobile, eccetera. Ogni volta, la maggioranza di quei 100 italiani dirà di sì.

Che significa tutto ciò?

Beh, significa una cosa molto semplice: che credere in Dio, andare in ferie in agosto, fare il Natale in famiglia, guardare la TV e avere un’auto, sono tutte cose che fa una persona “normale”.

Significa che se tu fai quello che fa la maggioranza della gente, sei una persona “normale”.

Di conseguenza, chi non fa tutte quelle cose, e ne fa altre, non è tanto “normale”. Però ci sono delle differenze, attenzione! Finché non hai l’automobile, sei ancora normale. Finché la TV non la guardi sempre e magari la sera preferisci giocare con gli amici o leggere questo libro, sei ancora abbastanza normale.

Ma già se ti annoi (com’è giusto che sia) di passare il Natale sempre e solo con la famiglia, gli altri cominciano a dire che sei un ragazzo (o una ragazza) un po’ “anormale” rispetto agli altri ragazzi che invece a Natale stanno coi loro parenti.

Ma perché dovresti annoiarti a passare il Natale in famiglia? Cioè perché dovrebbe essere giusto annoiarsi? E perché qui si vuole a tutti i costi mettere etichette di normalità e anormalità?

Se poi addirittura dichiari che non credi in Dio, scatta l’allarme rosso: «Ma come – ti diranno quasi tutti – non credi in Dio! Scandalo! Vergogna! Che schifo!».

Non è vero, nessuno ti dirà nulla del genere, di solito ti ascolterà e prenderà atto della cosa, ma senza che accada null’altro. Invece prova a parlare di Gesù e vedrai che tipo di reazioni ottieni, ti sentirai quasi un alieno.

Ti ho fatto questi piccoli esempi perché è bene che tu sappia che “essere normali” non è sempre una cosa buona. Anzi, possiamo anche dire che essere normali spesso è solo una cosa sciocca, una cosa che significa che le persone non ragionano con la propria testa ma si comportano copiando da tutti gl’altri.

Mah, noi facciamo tante cose che fanno tutti, perché sono necessarie, ad esempio tutti mangiamo, dormiamo, creiamo relazioni, giochiamo… se tutto questo ci rende sciocchi non lo so, io credo che ci renda semplicemente umani…in realtà il vero cristiano è tutto tranne che come gli altri, ma sulle cose che contano veramente, vuoi un esempio? Pensa a San Massimiliano Kolbe si è offerto per morire al posto di un’altra persona, secondo te è una cosa che fanno tutti?

Tu vuoi essere così? Vuoi essere solamente una persona “normale”?

Spero proprio di no! Tu devi pensare con la tua testa, devi fare le tue scelte, devi avere le tue idee.

E magari tu vuoi essere solo una persona normale, ma qui ti si sta dicendo che non puoi… pensa che contraddizione, ti si dice che non puoi essere ciò che vuoi, ma che DEVI comportarti in un certo modo (e dall’inizio che il verbo DEVI viene usato così in questo anticatechismo), è molto insolito che chi ti dice di volerti libero, subito dopo ti dica cosa devi fare.

Tu puoi scegliere liberamente di essere chi desideri di essere, ma sappi che tu sei una persona unica, speciale, una meraviglia. E’ questo che ti dice Gesù che, non solo te lo dice, ma te lo dimostra. Come? Morendo per te. Il Figlio di Dio, Dio stesso è morto per te, questo ti dice il cristianesimo e ti dice che è morto per te che tu ci creda oppure no, che tu sia una persona normale o del tutto stravagante, che tu sia un santo o un criminale. Sai cosa significa questo? Significa che tu vali il Sangue di Dio, questo significa, ma che sei anche libero di non crederci, di dire no e questo non cambia nulla della persona speciale, unica e meravigliosa che sei. Perché Gesù è morto per te, punto e basta, questo dice il cristianesimo, non dice che è morto per te se sei normale o se fai il buono o se credi in Dio, no ti dice solo che è morto per te, perché ti ama. Poi tu sei liberissimo di pensare con la tua testa e scegliere cosa fare, come comportarti, non DEVI fare assolutamente nulla.

Perché ci battezzano?

Quando nasciamo, logicamente, non capiamo niente, siamo troppo piccoli, sappiamo solo piangere e succhiare il latte.

Se qualcuno chiedesse a un neonato che cosa ne pensa di una certa squadra di calcio, o se vuole abbonarsi a “Famiglia Cristiana”, secondo te, quel neonato risponderebbe? Certo che no! E come potrebbe? Non sa neppure parlare!

Ma immaginiamo che intervenissero i genitori di quel neonato, e dicessero a quel qualcuno: «Senta, buon uomo, il nostro figliolo è troppo piccolo, anzi, è appena nato, e non può nemmeno risponderle; e allora decideremo noi al posto suo».

In questo caso, quando quel bambino sarà cresciuto abbastanza, avrà delle sorprese: l’abbonamento a una squadra di pallone che potrebbe non essere la sua squadra del cuore, e l’abbonamento a Topolino a cui forse lui preferiva un’altra rivista (e farebbe bene, dico io).

Il punto è che finché non cresci, in ogni cosa della vita sono i tuoi genitori a decidere per te e secondo quale criterio lo fanno? Lo fanno secondo il criterio che quella cosa sia buona per te. Certo forse la squadra che hanno scelto per te non sarà quella per cui tiferai da grande e la rivista a cui ti hanno abbonato non sarà quella che tu vorrai leggere quando sei grande, ma in quel momento sono le scelte che loro ritenevano migliori per te.

Tu potresti dire: «E allora? Che fa? Quel bambino, quando sarà grande, butterà tutto nel cestino e sceglierà lui la squadra e la rivista che gli piacerà».

Ma io allora ti chiedo: Perché costringerlo a cambiare quando sarà grande, invece di lasciarlo in pace da piccolo e aspettare che decida lui quando è il momento?

Certo, ma perché non aspettiamo che ci dica che tipo di latte gli piace o se ha voglia di imparare a leggere o scrivere… i tuoi genitori fanno per te ciò che ritengono sia una cosa buona, possono sbagliare, ma è normale, anche loro, come tutti, hanno il diritto di sbagliare, ma lo fanno con le buone intenzioni, se un genitore pensasse che una cosa è una cosa bella e buona per suo figlio e non gliela desse che genitore sarebbe?

Questo esempio ti serve a capire cosa succede quando ci battezzano: i nostri genitori, che magari sono cattolici, o che magari vogliono solo sentirsi “normali” come tutti gli altri, appena dopo che nasciamo ci portano subito in chiesa e ci fanno battezzare. Se nasciamo in ospedale, c’è sempre una perfida suora che ci preleva dalla culla e ci porta dal prete a battezzarci!

Perché la suora è “perfida”? Perché sempre c’è un uso di aggettivi e di frasi così negativi? Nessuno costringe nessuno a battezzare nessuno. C’è la massima libertà e si può fare anche molto dopo la nascita.

Perché i genitori pensano che i neonati vogliono essere battezzati? Che ne sanno, loro? I genitori non dovrebbero mettere i figli tra i cattolici senza chiedere il loro permesso!

Ma tu ti fidi dei tuoi genitori? Se ti fidi e hanno scelto per te il battesimo non pensi che avevano delle buone ragioni? I genitori cosa dovrebbero fare? Chiedere il permesso ai figli per ogni cosa che fanno?

Il problema è che il battesimo non è come l’abbonamento a una rivista, che tu gli scrivi, gli dici che non lo vuoi più, e quelli cancellano il tuo nome dall’elenco degli abbonati! Il battesimo è una cosa che, una volta fatta, non si può più cancellare. Quindi, è una cosa che non va decisa “automaticamente” solo perché così fanno gli altri.

Non è proprio così. Secondo l’associazione degli Atei c’è una procedura per sbattezzarsi, secondo la Chiesa esso è un sacramento e quindi non è cancellabile, ma questo vale solo per chi ci crede. Quindi se tu non ci credi cosa ti cambia? Se invece ci credi, pensa che bel dono ti hanno fatto i tuoi genitori.

Io credo di sapere perché i genitori hanno tutta questa fretta: perché la loro Chiesa cattolica gli ha detto che i bambini nascono con il “peccato originale”, e che solo il battesimo può cancellarlo. Il peccato originale sarebbe il peccato che commisero Adamo ed Eva quando disubbidirono a Dio e mangiarono la mela proibita. I cattolici dicono che questo peccato da allora si trasmette in tutti quelli che nascono.

Non ti viene da ridere? Questa favoletta del peccato originale è così ingenua che pure i bambini delle elementari si mettono a ridere se gliela dici!

E certo che mi viene da ridere perché non è affatto così, ad esempio da nessuna parte si parla di una mela (prova a leggere il racconto di Genesi e vediamo se trovi che si parla di una mela)… esiste sì un “peccato originale”, ma il suo significato non è quello di una “colpa”, ma molto semplicemente di una fragilità umana che è causata dall’allontanamento dell’uomo da Dio. L’allontanamento dell’uomo da quella felicità che sazia sempre, che è eterna e che ognuno di noi cerca nella vita.

E l’olio “santo” col quale ti battezzano: come fa ad annullare gli effetti del peccato originale? Come funziona? E perché c’è bisogno di un prete che lo deve fare… a pagamento?

Guarda se ti interessa davvero una risposta perché non provi a chiedere a una catechista o a un sacerdote o a leggere il catechismo per i bambini?

Comunque non è l’olio che agisce, ma quello è un segno attraverso cui agisce Gesù e serve un prete perché un sacerdote è l’aiutante del vescovo che è il successore degli apostoli che, a loro volta, erano stati scelti da Gesù in persona. Però, in caso di reale necessità può essere amministrato anche da un laico. Ovviamente è gratuito, a volte viene chiesta una libera offerta che non è un prezzo, ma un segno anche questo.

Se davvero ci fosse Dio, io credo che non permetterebbe che un peccato così lontano, commesso da due individui che nemmeno sappiamo se siano esistiti o no, debba essere condiviso nientedimeno da tutto il genere umano e per sempre! Caspiterina! Che peccatone colossale doveva essere quello, per avere un effetto così enorme!

E infatti Dio non vuole che ciò accada, per questo ci offre la possibilità del battesimo che, però, non è una magia, ma un sacramento, cioè qualcosa che coinvolge te e Dio, ma solo se tu lo accetti liberamente, se non lo vuoi sei sempre libero di rifiutarlo.

E poi, come può un neonato nascere già con un peccato? Allora, se è così, perché diciamo che i bambini sono “innocenti”?

E i bambini delle altre religioni? Pure quelli nascono col peccato originale? Un neonato buddista, un neonato islamico, hanno pure loro l’esigenza del battesimo?

No. Loro no. Solo a te cattolico tocca questa “condanna”. Perché i cattolici hanno detto che la loro è la sola religione vera, e il loro è il solo vero dio. E quel dio ha deciso così.

Un bambino è innocente, non ha colpa, come abbiamo già detto il peccato originale di cui si parla non è una colpa in senso stretto, ma è la rottura dell’armonia originaria tra l’uomo e Dio e quindi l’origine di molte delle fatiche dell’uomo. Poi non è che un bambino islamico o buddista non ha il battesimo perché i cattolici hanno detto che solo la loro religione è vera. Questa è una vera fesseria. Le religioni in cui credono un bambino islamico o buddista non prevedono il battesimo, ti interessa sapere il perché di questa differenza? Allora leggi qualcosa di queste religioni, chiedi a chi le conosce, chiedi ai tuoi genitori. E’ bellissimo conoscere cose nuove, soprattutto sulle religioni del mondo.

Mah! Come lo sapranno, dico io?

Io mi chiedo invece come faccia a sapere tante cose sbagliate chi ha scritto questo Anticatechismo, chissà dove si è informato…

Perché vogliono farci fare la Prima Comunione?

Di solito, verso la fine delle scuole elementari, tutti cominciano a parlare di “prima comunione”. A me dava un gran fastidio; e a te?

La prima comunione viene presentata come una grande festa per i bambini, una grande festa (obbligatoria!) che tutti i bambini fanno, una grande festa che è normale fare…

Perché obbligatoria? Chi è che ti ha mai obbligato a fare la prima comunione? I tuoi genitori? Forse, può anche capitare, ma torniamo al discorso di prima i tuoi genitori ti obbligano a fare delle cose perché pensano che siano un bene per te. Ad esempio ti obbligano ad andare a scuola se tu non hai voglia di andarci, cosa vuoi fare ribellarti ai tuoi genitori?

In realtà, la prima comunione è una specie di secondo contratto con la Chiesa cattolica (dopo quello del battesimo), per cui chi se la fa è come se dicesse: «Cari preti, sono di nuovo qua in chiesa per confermare che credo ancora nel vostro Dio, tanto che desidero “comunicarmi” con lui».

Nella fantasia credulona dei cristiani, infatti, “comunione” significa entrare in contatto con Dio; attraverso l’ingoio dell’ostia, i cristiani credono che Dio entri in noi e in tal modo noi diventiamo “vaccinati” contro le tentazioni e sciocchezze simili.

Ma perché si continuano a usare termini e frasi offensive? Perchè si vuol far passare i cristiani per scemi? Ma, secondo te che leggi, questo è un presentare obiettivamente i fatti? E’ un permettere a chi legge di decidere liberamente con la sua testa? O è forse il tentativo di dirti già cosa devi scegliere?

Supponiamo che tu abbia dei dubbi se fare o no la comunione e poi trovi le parole che sono scritte qui, parole come “fantasia credulona”, allora sei già orientato un po’ dalla parte di chi scrive, alla faccia della razionalità e della libertà che tu possa decidere liberamente.

Ovviamente, questo è solo ciò che ti vogliono far credere i cristiani. La realtà è molto più semplice: l’ostia è un po’ di farina, dentro non c’è niente, nemmeno il sale, figuriamoci Dio! La prima comunione, come altre cose simili, serve solo al Vaticano per non perdere i fedeli per strada.

Tu pensi che, seppure esistesse, Dio avrebbe bisogno di tutto questo festival per entrare in noi? E, ammesso che davvero entrasse in noi, perché poi questa “vaccinazione” non dura mai molto, e dopo un po’ compiamo altri peccati e c’è bisogno di nuove comunioni? Cos’è, Dio è a scadenza?

Torniamo coi piedi per terra, che è meglio.

Sai  tutto è legato alla libertà. Dio non ha bisogno di nulla, ma vuole che tu sia libero, ecco perché non entra in te come e quando vuole, ma solo quando lo vuoi tu. Questo è il concetto base del cristianesimo, naturalmente tu sei libero di crederci oppure no, ma è giusto che tu sappia la grande libertà che c’è dietro. Inoltre, se volessimo essere onesti, dovremmo aggiungere che la Comunione è un qualcosa che Gesù ha detto di fare, non il Vaticano che all’epoca non esisteva e molti sono morti nelle persecuzioni cristiane e muoiono ancora oggi in certi paesi solo perché fanno la comunione, quindi non è un qualcosa in cui qualcuno ci guadagna, anzi rischi di perderci la vita.

In classe, più o meno alla stessa età, tutti i tuoi compagni si vanno a fare questa prima comunione, e tu vai a tutte le loro feste, e ti diverti, e vedi i regali che loro hanno avuto, e soprattutto ammiri il fatto che chi si fa la prima comunione, poi alla festa sta al centro dell’attenzione, è il protagonista assoluto della serata, come fosse un matrimonio, forse meglio…

E allora pensi: “Caspita! La voglio fare pure io la prima comunione!”.

Se il motivo per cui vuoi fare la prima comunione fosse davvero solo questo, allora non la fare. Nella Prima Comunione, secondo i cristiani, è come se tu stringessi un’amicizia particolare con Gesù, se vuoi. Ma se tu questa amicizia non la vuoi e vuoi solo un’occasione per fare festa lascia stare, sarebbe come se volessi diventare amico di un altro bambino solo perché ha tanti giocattoli, ma di lui poi non ti importasse nulla. Diventa amico solo di chi ti importa.

Certo, ti do ragione, non posso non capirti. Tutti i tuoi amici se la sono fatta e tu no? Tutti gli altri si sono divertiti, hanno avuto bei regali, e tu no?

Ciononostante, purtroppo, devo darti una notizia non molto bella: gli atei, la prima comunione, non se la fanno!

Vedi, non è per cattiveria, non è per essere “superiore” agl’altri, o cose simili; ma essere ateo, non credere in nessun dio, significa pure non fare ciò che molte altre persone fanno.

E questo è giusto, è giusto che ognuno faccia le cose in cui crede, non ha senso fare le cose in cui non credi.

Per fortuna, molte delle cose che i credenti (cattolici) fanno e gli atei no, sono assai noiose. Per esempio: andare a messa la domenica (che pizza!), pregare per ogni sciocchezza, ricordarsi gli inutili nomi dei santi e delle madonne, andare a seguire il catechismo (altra pizza paurosa!), eccetera.

Alcune altre cose che i credenti fanno e gli atei no, invece, sono piuttosto divertenti. Per esempio festeggiare il Natale, oppure gli onomastici (gli atei non credono nei santi, quindi possono anche evitare di festeggiare il santo che corrisponde al proprio nome) e, appunto, festeggiare la prima comunione.

Allora, secondo me, queste sono solo opinioni di chi scrive. Non è detto che la messa sia noiosa e non è detto che il Natale sia sempre gioioso, magari ti puoi divertire a messa perché incontri i tuoi amici e perché capisci quello che accade sull’altare e invece annoiarti a festeggiare il Natale perché la compagnia non è tra le migliori. Tu prova a vivere le cose, liberamente e decidi tu cosa è noioso e cosa no. Ad esempio io non mi annoio per nulla a messa e trovo molta pace nella preghiera.

Gli atei si perdono la festa della prima comunione.

Ma non ti preoccupare, pensa che se si vuole fare una festa, c’è sempre un modo per farla, e non è necessario collegarla a un fatto religioso.

Mettiamo che tu sia ateo ma vuoi far lo stesso la festa come se fosse quella della prima comunione. E chi te lo vieta? Anche io, che sono sicuramente ateo, festeggio il Natale e la Pasqua… Ovviamente, io so che le ricorrenze cristiane sono formalità, per lo più rubate dal mondo pagano e legate alle stagioni che cambiano, ma questo non significa che non posso festeggiare!

Quindi, se tu vuoi fare la “festa di prima comunione” come quella dei tuoi amici credenti cattolici, te la inventi a tuo gusto, in un giorno che scegli tu, inviti tutti e fai la festa! La puoi chiamare “Festa di Marco”, o di Diana, o di Giuseppe, o come ti chiami tu. La puoi chiamare “Festa della prima giovinezza”. Oppure farla coincidere con la fine delle scuole elementari. O anche chiamarla “Festa della primavera”, o dell’estate, o della stagione in cui decidi di farla. Le possibilità sono infinite!

Su questo sono d’accordo anche io, tu sei liberissimo di fare tutte le feste che vuoi, quando vuoi e invitare chi vuoi.

E non ti preoccupare di spiegare ai tuoi amici, e ai loro genitori, perché non hai fatto la prima comunione: dì semplicemente la verità, che essere cattolici non è obbligatorio, e chiedi a tutti di rispettare le tue idee così come tu rispetti le loro. Se capiranno, bene; se non capiranno, amici così è meglio perderli che conservarseli!

Anche questo è giusto, ma ti chiedo una cosa, secondo te chi ha scritto questo anticatechismo, che ti dice di pretendere il rispetto delle tue idee da parte degli altri (e su questo ha ragione), rispetta le idee degli altri? Soprattutto ti sembra che rispetti le idee di chi crede in Dio? Pensaci bene e chiediti se usare parole come “perfida suora”, “fantasia credulona” o cose simili, sia rispettare chi la pensa diversamente.

Un’ultima cosa, che quasi scordavo di dirti: anche se sei ateo, e non ci credi, puoi sempre fare la prima comunione come tutti gli altri, solo per il divertimento o magari perché ti fa piacere sentirti uguale ai tuoi amici, o non vuoi fare “storie”. Però questa, sinceramente, non mi pare una cosa molto apprezzabile… Bisogna che tu impari a difendere le tue idee, anche a costo di soffrire un po’. E se la tua idea è che non te ne importa niente della religione, non devi fare la prima comunione, devi rinunciare a quella festa.

Questo è solo un consiglio, che non è obbligatorio seguire, ma che ti fa bene ascoltare.

 

Anche io sono d’accordo che è meglio che tu non faccia una cosa che non vuoi fare e se mamma e papà insistono prova a spiegarglielo. Se però loro sono davvero convinti a fartela fare fidati anche di loro e pensa che tu hai comunque un’età in cui non sai ancora decidere tutto da solo, ma hai bisogno del loro aiuto e del loro consiglio.

Dio ci rende schiavi

Non dimenticare mai questa affermazione: tu sei libero! Ogni uomo, donna, bambino, è un uomo, una donna, un bambino libero! Esseri liberi significa pensare con la propria testa, significa prendere le decisioni da soli, significa difendere ciò che pensiamo e ciò che siamo, ma anche riconoscere i nostri errori ed essere disposti a cambiare le nostre decisioni.

Qualunque cosa, idea, o persona che ci vuole togliere questa libertà, va combattuta, va respinta, va rigettata.

E fino qui, seppur in maniera molto semplice, mi sento di essere d’accordo anche io.

Per essere liberi, è necessario non stare mai “sotto”, non essere mai un servo, non sentirsi mai “inferiore” a niente!

Qui invece non sono per nulla d’accordo. Ad esempio un bambino è comunque sotto la potestà dei propri genitori, è un servo? No, è inferiore ai propri genitori? No, ma ha una maturità diversa quindi è giusto che egli sia libero, ma sempre all’interno delle regole che gli danno i genitori. Ciascuno di noi è “sotto” le regole dello stato in cui vive. Siamo servi per questo? No, siamo inferiori? No, ma è giusto che la nostra libertà si confronti e rispetti le regole che la società stabilisce. Questo in linea di massima, ci possono essere eccezioni, ma si tratta di fatti particolari e molto gravi per cui qualcuno può obiettare a una legge rispetto alla sua coscienza. Lo si è fatto per il servizio militare, lo si fa per l’aborto e ci possono essere altri casi.

La religione, invece, fa proprio il contrario: obbliga gli esseri umani a essere sempre sotto, servi, inferiori al proprio dio e ai suoi preti. La religione cattolica è particolarmente cattiva, ed è bravissima a trasformare i propri credenti in “marionette” pronte a eseguire tutti gli ordini, anche i più ridicoli. Non sembra così, vero?

Mamma mia che paroloni, che cattiveria… così se tu vuoi farti un’idea della religione cattolica qui c’è chi invece ha già deciso per te che questa religione è particolarmente cattiva e che ti vuole schiavo… mamma mia che libertà di scelta che ti lascia chi lo ha scritto… E poi lo sai che nel Vangelo Gesù dice “vi ho chiamati amici”, “non siete schiavi, ma amici”, quindi non è vero che il cristiano è servo del proprio Dio.

Eppure i cattolici cominciano molto presto le proprie violenze alla tua libertà, col battesimo, iscrivendoti per forza nei loro registri;

Veramente nessuno battezza nessuno a forza. I bambini che vengono battezzati è perché lo hanno chiesto i loro genitori. Secondo te, papà e mamma, chiedono cose brutte per i loro bambini?

e poi proseguono minacciando l’Inferno se non fai quello che vogliono loro, ricattandoti col “peccato” che ti costringe ad aver paura di tutto (specialmente del sesso), chiamando “buoni” i cristiani e “cattivi” gli altri, cercando in tutti i modi di renderti servo sciocco di un invisibile dio e di un papa arrogante e autoritario.

Tutto questo non è vero, ma non credere a me, prova a parlare con qualche prete o con qualche suora… chi è cristiano ti vuole felice e libero, pensa che Gesù, il Dio in cui noi cristiani crediamo ti vuole talmente bene, ti vuole talmente libero e felice che è morto per te… poi lo sai che cos’è il peccato? La parola ebraica che indica peccato significa sbagliare mira, cioè mirare a un bersaglio e mancarlo… quante volte ci capita di voler fare una cosa, ma di sbagliare mira e farne un’altra? Questo è il peccato e non è bello che ci sia qualcuno che te lo dica? Che ti dica “guarda che hai sbagliato mira”…

Se ci fosse Dio, e fosse il dio buono e paterno che ci vogliono far credere, questo dio non avrebbe bisogno di imporre agl’esseri umani i suoi comandamenti, gli obblighi, i ricatti, le minacce, le regole.

Il tuo papà e la tua mamma ti impongono qualcosa? Ti impongono delle regole? E se lo fanno è perché ti vogliono bene e sanno che facendo così tu starai meglio o lo fanno perché sono cattivi? E se tu non fai quello che dicono loro, ti sgridano, è vero, ma ti vogliono meno bene? O vogliono solo che tu impari che certe cose sono pericolose e fanno male? Pensaci, perché Dio è come il tuo papà e la tua mamma.. ti dice: Attento! Se fai così poi ti fai male… se fai così poi non sei felice… e magari tu poi lo fai lo stesso e Dio cosa fa? Ti ama come prima… e spera sempre che tu faccia le cose che ti fanno star bene…

Ma tu ti potresti chiedere: perché Dio deve essere per forza buono?

E avresti ragione! Infatti i cattolici hanno inventato questo Dio che non si capisce se è buono o no, se è giusto o no, se è onnipotente o no. È uno strano dio, che vuole essere tutte queste cose insieme. Ma questo mica è possibile!

Se è buono, allora perché ci minaccia con l’Inferno e le punizioni? Se è onnipotente (che significa che può fare tutto) allora perché non riesce a evitare gli errori, le malattie, i problemi e le ingiustizie umane?

Così come ce lo spiegano i cattolici, Dio è uno a cui piace renderci schiavi, farci passare guai, farci soffrire. Ma ti pare un dio, uno così?

I cattolici non dicono questo, prova a informarti per i fatti tuoi. I cattolici dicono che Dio continua ad avvisarti che se fai certe cose poi tu starai male, che fare certe cose non ti farà felice, ma anzi ti farà stare in un inferno, cioè in un isolamento egoistico, senza amici, senza nessuno che ti vuol bene.. e sai perché Dio, pur essendo onnipotente, non ti evita gli errori, le malattie, i problemi e le ingiustizie? Perché tu sia libero, tu e tutti gli uomini, perché tutti siano liberi anche di commettere delle ingiustizie. Che libertà sarebbe quella che ti permettesse solo di fare delle buone azioni? Forse è questa la libertà che vorrebbe tu avessi chi ha scritto questo anticatechismo ovvero che la tua libertà sia quella di pensarla esattamente come lui, altro che pensare con la tua testa.

A me, più che un dio, sembra un essere umano cattivo e permaloso. Un dio non dovrebbe arrabbiarsi, cambiare d’umore, essere capriccioso peggio di un bambino viziato, minacciare la gente, serbare rancore. Queste cose le fanno gli esseri umani, non gli dèi; non ti sembra?

E perché? Un Dio che è Amore, ama e l’amore è anche gelosia, ad esempio, nel senso che ci tiene a te quando ti perdi dietro cose brutte. L’Amore è anche passione che vuol dire che per te io sono anche disposto a fare cose grandi, a fare sacrifici, perché ti amo… questo è il Dio dei cattolici, questo è Gesù… e poi quand’è che il Dio della Bibbia serba rancore? Ci rimane male, ma serbare rancore… mah!

Io penso che seguire un Dio così significa perdere la libertà. Non sei d’accordo? Se dovessi seguire tutti e dieci i Comandamenti, e poi tutti gli altri obblighi della dottrina cristiana, dovrei solo stare fermo, immobile e non fare, pensare e dire niente più. Ti pare mai possibile?

Non è vero, ma non credere a me perché lo dico io, prova a informarti da solo e vedrai che non è così. Ad esempio, vedrai che seguire i Dieci Comandamenti è come seguire le regole che papà e mamma ti danno, sono regole che ti servono per stare meglio, per vivere bene, per essere felice, per essere libero.

Questi preti, che palle!

Di’ la verità: quanti preti e quante monache conosci? Un sacco, vero? Cominci a vederli appena nasci, in clinica, e subito dopo nella tua prima chiesa, quando ti battezzano. Ma non è finita. Li ritrovi all’asilo, se i tuoi genitori sono stati così poco previdenti da affidarti a loro…

Ma pensa te, qui neanche i tuoi genitori sono liberi di decidere con la loro testa… chi ha scritto questo anticatechismo sta dicendo ai tuoi genitori cosa dovrebbero fare… proprio un bell’esempio di libertà

Poi c’è la prima comunione, con tutta la preparazione che la precede, infine magari pure la cresima; sono epoche in cui senti e pronunci spesso la parola “parrocchia”, una parola che ti scava nel cervello… E quando sei grandicello e vai alle superiori, se non dichiari che sei ateo, i preti te li ritrovi pure in classe, in borghese e travestiti da insegnanti! Questi sono i “peggiori”, non ti fidare delle cose che ti dicono.

E continuiamo con dei bellissimi esempi di rispetto per chi la pensa diversamente da te… pensa prima ti è stato detto che devi chiedere il rispetto delle tue idee come tu rispetti le idee degli altri, ma se questo è il modo in cui rispetti le idee degli altri che rispetto puoi chiedere in cambio? Però ora sorge spontanea una domanda: va bene, non fidarti di quello che dicono i preti, ma perchè dovresti fidarti di quello che dice questo “Anticatechismo”? Tu se vuoi verifica quello che ti viene detto, è giusto, poi scoprirai di chi ti puoi fidare e di chi no…

Insomma, non si finisce mai, è una persecuzione! I preti sono come un’alluvione, che inizia piano piano, e poi si diffonde dappertutto; e, proprio come le alluvioni, più sono diffusi più fanno danni.

Ma secondo te, ragiona con la tua testa, intorno a te di preti, suore, frati ne hai visti così tanti? E ti danno davvero così fastidio? Hanno fatto davvero mai delle cose che ti hanno dato fastidio? Poi pensa a quante cose fanno i preti… aiutano i più poveri… vanno a fare i missionari nei paesi più poveri… accidenti quanti danni fanno…

Spero che tu viva a lungo ma, purtroppo, come per tutti, un giorno morirai: ebbene, se non stai molto attento, anche quel giorno ti ritroverai un prete vicino che, mentre tu già sei incazzato perché stai per morire, cerca di arruolarti fra i credenti in Dio.

E secondo te, se così fosse, che guadagno ne avrebbe un prete? Forse vuole solo portarti un po’ di conforto, ma se non lo vuoi sei libero di rifiutarlo.

Non esiste Dio e quindi nemmeno il Diavolo

Se tu cominci a pensare che Dio non esiste, vedrai che “scompare” anche il Diavolo.

Infatti, l’umanità, fin dalla preistoria, ha sempre avuto bisogno di distinguere il “bene” dal “male”. Un milione di anni fa, l’uomo primitivo non aveva una vera e propria religione; non c’era il cristianesimo, il buddismo, l’islam, e tutte le altre religioni che ci sono oggi. Però l’uomo primitivo si arrangiava lo stesso per capire quali erano le cose del bene e le cose del male. Per esempio, una malattia che gli veniva, siccome lo faceva soffrire, non la poteva mettere tra le cose del bene! Viceversa, quando guardava un bel tramonto, quell’uomo era contento, e così capiva che quella cosa era un bene.

Man mano che passavano gli anni e i secoli, questi pensieri si facevano più precisi. Finché un bel giorno l’uomo primitivo pensò che da qualche parte, lassù, doveva esserci un essere più potente di lui che faceva piovere, che faceva uscire il sole, che permetteva ai fiori di sbocciare e ai frutti di maturare, eccetera. In questo modo nacque la prima idea di “dio”.

Subito dopo, a quell’uomo primitivo non sembrò giusto che uno stesso dio facesse accadere sia le cose brutte che le cose belle; e allora pensò che ci fossero due divinità: uno che faceva succedere le cose belle, l’altro che faceva succedere le cose brutte. Era nata la prima idea di Dio e del Diavolo.

In realtà questa è una semplificazione errata. Da tutto quello che possiamo sapere degli uomini primitivi sembra che l’idea di dio sia nata con la ricerca di senso della vita e quindi con il doversi confrontare con la morte. Inoltre se partiamo dalla preistoria vediamo che tutto è cambiato, ma non il credere in Dio, perché?

 

Ora, però, facciamo una riflessione seria! Immaginiamo di credere sia a Dio che al Diavolo, così come vogliono i cattolici.

Ma come un momento prima parliamo dell’uomo primitivo e ora parliamo dei cattolici che arrivano millenni e millenni dopo? Ma vi sembra una cosa logica? Perché si salta tutto questo tempo storico? Forse perché si vuole distorcere la verità per dimostrare la propria tesi?

E poniamoci qualche domanda. Per esempio: come fa il Diavolo a compiere le cattiverie? In certi film horror c’è sempre un diavolo che fa delle azioni bruttissime, e Dio non interviene mai se non dopo una strage di innocenti. Ma dove stava Dio mentre il Diavolo compiva le sue cattiverie? Visto che Dio può fare tutto, non può impedire le cattiverie invece di permetterle?

Dobbiamo pensare che Dio sia d’accordo col Diavolo? Che Dio gli dia il permesso?

Ma se è così, questo Dio in cui ci vogliono far credere, non mi pare un dio molto affidabile! Non mi pare nemmeno un dio molto buono, né un dio che può fare tutto come dicono. Infatti, ma come!, in giro circola liberamente un nemico così cattivo, e Dio, quello che ci dovrebbe proteggere e amare, non trova il modo di cancellarlo?

Se Dio ci amasse come ci vogliono far credere, ci proteggerebbe dal Diavolo. Invece no; e allora dobbiamo concludere che Dio tiene più a rispettare la libertà d’azione del Diavolo che a difendere gli esseri umani che lui ha creato!

Insomma, la situazione è la seguente: abbiamo un poliziotto (Dio) e un assassino (il Diavolo). L’assassino uccide una persona, noi chiamiamo il poliziotto e lo preghiamo di arrestare l’assassino. Il poliziotto però non è d’accordo e ci dice che non lo può arrestare perché lui rispetta la libertà di tutti quindi anche quella dell’assassino. Ma come!, insistiamo noi, quello è un assassino! Niente da fare: il poliziotto non fa il suo dovere, e l’assassino continua a esistere e a uccidere altre persone… per sempre.

Non è proprio così, i film sono film e di solito non hanno nulla a che vedere con la fede cattolica se non perché ne copiano alcuni punti, ma spesso li distorgono per il loro intento che è quello di fare paura e creare suspence. In realtà quello che dice il cattolicesimo è che ognuno di noi è libero di seguire quello che dice Dio o di seguire quello che dice il diavolo, ma in nessun caso Dio ti obbliga a fare nulla per cui, se tu hai scelto di seguire il diavolo e di fare cose cattive, Dio ti starà accanto e soffrirà con te, questo è amore, lasciarti libero anche di fare il male, ma allo stesso tempo soffrire con te.

Il peccato, il bene, il male e il sesso

Tu hai mai fatto qualche peccato? Credo di sì. Anzi, “spero” di sì: senza commettere qualche peccato, è impossibile vivere.

Ma che cos’è “il peccato”?

Secondo la dottrina cattolica, peccare significa andare contro Dio in pensieri, in opere e in omissioni. Vado contro Dio se penso qualcosa di peccaminoso (pensieri), se faccio qualcosa di peccaminoso (opere), e perfino se non faccio qualcosa di non peccaminoso (omissioni)…

Aspetta, aspetta un attimo, se il peccato fosse quello che viene detto qui, allora perché nella frase prima viene detto che è impossibile vivere senza commettere qualche peccato? Cioè se il peccato è andare contro Dio e tu sei ateo e pensi che Dio non esista perché dici che è impossibile vivere senza commettere qualche peccato? Qua mi sembra ci sia una grossa contraddizione… ma non è una novità…

Uffà, che noia!

Se ci pensi, è impossibile evitare il peccato! Come ti muovi e come ti giri, intorno a te c’è sempre un peccato in agguato!

Ma tu lo sai che cosa significa peccato? Significa “sbagliare mira”, quindi quando tu fai peccato è perché dovresti fare centro e invece finisci con lo sbagliare mira. Non è che vai contro Dio, ma vai contro te stesso e questo dispiace a Dio che ti vorrebbe solo felice. Ti faccio un esempio. Tu vuoi bene al tuo amico e vuoi divertirti con lui, ma invece gli fai uno scherzo che lo fa stare male e lui finisce col piangere, ecco che hai “sbagliato mira”, perché tu volevi divertirti con lui e invece il risultato è che lui piange e allora anche tu sei triste e anche Dio è triste… questo è il peccato, quando Dio vede che potresti fare delle cose grandi, belle che ti farebbero tanto felice e invece tu finisci col fare delle cose piccole, brutte, magari un po’ invidiose…

Secondo me, le cose stanno in tutt’altro modo: nessuno ha mai deciso che cos’è il male e che cos’è il bene, quindi nemmeno qual è l’azione che fa commettere peccato e quale no. Sì, lo so che in giro tutti sembrano saperlo perfettamente, soprattutto i genitori, per non parlare dei preti… Ma in realtà nessuno lo sa. Tutti vanno a intuizione, a tentativi, a casaccio.

Quindi questo signore che scrive ti sta dicendo che prima ancora dei preti non ti devi fidare dei genitori… che loro sembra che sappiano cosa è giusto e sbagliato per te, ma non è vero… secondo te, invece, i tuoi genitori ti vogliono bene? E fanno per te quello che pensano sia giusto o quello che pensano sia sbagliato? Ti fidi dei tuoi genitori? Comunque tu pensi davvero che nessuno ha mai deciso cos’è il bene e il male? Che nessuno lo sa? Allora secondo te fare del male a un bambino è un bene o un male? Ci sono azioni che sono sicuramente un male. Altre su cui si può discutere, ma su tante c’è poco da discutere.

Vuoi una prova?

Per esempio, prova a chiedere a tuo padre o a tua madre se uccidere è “bene” o è “male”. Sicuramente ti risponderanno che uccidere è male. Ma poi chiedi come mai in guerra si uccide e nessuno va in galera. Loro ti diranno cose un po’ confuse (perché la risposta vera non la sanno) tipo “anche la guerra è male, ma talvolta è necessaria”. E allora tu aggiungi: «E allora, le Crociate? Ma come, i cristiani che hanno il comandamento di non uccidere, andarono a sterminare un popolo? E questo non sarebbe nemmeno un peccato?».

Qui, di solito, i genitori ti mandano a quel paese.

Invece di solito i genitori parlano e ti spiegano quello che gli chiedi, prova e vedrai che nessun genitore manda il proprio figlio a quel paese… poi è così bello che ogni volta che si parla di morti e di uccisioni si tirino in ballo le crociate e gli antichi cavalieri cristiani, ma tu lo sai che la rivoluzione francese fece molti più morti delle crociate?

Hai capito il senso dell’esempio che ti ho fatto? Non c’è il male sicuro e non c’è il bene sicuro, tutto dipende da noi, da come noi pensiamo le cose, dall’epoca in cui nasciamo, dalla zona del mondo in cui viviamo, eccetera.

Se uccidere in genere è male, per un soldato, o per un poliziotto, o per chi deve difendere una persona, non vale; non andare a messa la domenica è un peccato mortale, ma questo vale solo per i cristiani e non vale per le altre religioni, tanto meno per gli atei; rubare è un male, ma se si ruba perché si ha fame, non è tanto male; e così via.

Sai qual è il peccato di cui hanno più “paura” gli adulti, e specialmente gli adulti cristiani? Non lo immagineresti mai: il sesso!

Proprio così. Coi genitori, coi preti e con gli adulti in genere, non potrai mai parlare di sesso! E se te lo concedono, ne puoi parlare solamente come vogliono loro.

I genitori che sembrano più “moderni” arrivano a dire che il sesso va fatto solo quando c’è l’amore; ma questo non significa proprio niente, il sesso e l’amore sono due cose distinte, è meglio se stanno insieme, ma non è obbligatorio.

Di solito i genitori parlano del sesso chiamandolo “quelle cose schifose”. È vero?

Ma quando mai? Può essere che un genitore sia imbarazzato a parlare di sesso perché non è una cosa facile, perché è una cosa molto intima di una persona e alle volte si prova vergogna a parlare delle cose intime, così come provi vergogna tu, ne provano anche i tuoi genitori. Ed è vero che si può slegare il sesso dall’amore, ma è purtroppo una cosa brutta farlo, perché col sesso tu doni tutto te stesso, tutto il tuo corpo a un’altra persona e ci pensi a cosa significa farlo senza amore? Significa che doni tutto il tuo corpo, ma non tutto il tuo spirito, non tutti i tuoi sentimenti e allora c’è una differenza enorme fra ciò che fai e ciò che senti dentro. Ecco perché i cristiani dicono che il sesso senza amore è peccato, perché è uno sbagliare mira. Perché tu sei nato per amare al massimo grado, con tutto te stesso, con l’anima e col corpo, ma se ami solo col corpo e la tua anima non ama ti senti lacerato dentro e non hai ottenuto l’obiettivo che volevi, quello dell’amore vero, completo, assoluto, che ti riempie.

Eppure il sesso non è un peccato, non è una cosa cattiva, non è una cosa schifosa, non è una cosa di cui vergognarsi. Se fosse così peccaminoso, sporco e brutto, allora perché tutti gli adulti lo fanno spesso e con molto piacere? E se fosse così peccaminoso, allora perché Dio lo avrebbe creato?

Per conoscere il sesso c’è sempre tempo, non ti affrettare; la regola importante è che lo decida la Natura assieme a te, e non qualcun altro al posto tuo. Non ti fidare mai dei “consigli” troppo contrari a questa semplice regola. D’accordo?

Qui ti si dice sempre che devi decidere tu, eppure poi ti si dice anche come devi decidere, con chi devi decidere, di chi devi fidarti e di chi non devi fidarti, addirittura ti viene detto che non ti puoi fidare dei tuoi genitori, che se gli chiedi qualcosa ti mandano a quel paese, la regola del decidere con la mia testa mi piace, ma peccato che fino ad ora chi scrive stia facendo di tutto per non farmi decidere per nulla con la mia testa. Infine io farei molta attenzione a far decidere la Natura, sai chi è che lascia decidere la Natura? Gli animali che hanno degli istinti e li assecondano. Hanno fame, mangiano. Hanno sete, bevono. Hanno desiderio di fare sesso e lo fanno. Però noi siamo un po’ diversi dagli animali, sentiamo gli istinti, abbiamo i sentimenti, ma li mediamo con la ragione. Ad esempio se io ho fame e so che manca solo mezz’ora a pranzo non mi mangio un pacchetto di patatine, ma mi controllo e aspetto, o no? Se io ho sete, ma so che una certa bevanda mi fa male, non la bevo solo perchè ho sete, ma cerco qualcosa che non mi faccia male, o no? Se io voglio fare sesso, ma la persona con cui voglio farlo non vuole, mi trattengo o no? Oppure le salto addosso e la violento solo perché me lo dice la Natura? Se io voglio fare sesso con una persona, ma ho promesso a un’altra di esserle sempre fedele cosa faccio? i trattengo perchè do valore alle mie promesse o me ne frego e faccio quello che la Natura mi dice di fare perché le mie promesse (e quindi le mie parole) non valgono nulla? La Natura, sicuramente, ci manda certi stimoli, ma decidere se è giusto assecondarli o no spetta solo a noi, la decisione è nostra, non della Natura insieme a noi, solo nostra, ascoltando anche la guida di chi ci ama e di chi ha più esperienza di noi.

Le bugie della Bibbia e del Vangelo

Chissà quante volte ti hanno detto che la Bibbia e il Vangelo contengono tutte cose vere e indiscutibili! Probabilmente, nessuno, tra quelli che conosci, mette in discussione questi due libri dei cattolici. Eppure non è così: la Bibbia e i 4 Vangeli sono pieni di invenzioni e di menzogne. Nel migliore dei casi, ci trovi favole raccontate ai “bambini” dell’antichità. E qui appresso te ne darò qualche prova tra le molte che esistono.

La Madonna è “l’immacolata concezione”.
Questo dogma fu totalmente inventato da papa Pio IX l’8 dicembre del 1854. Le Sacre Scritture non ne parlano, e molti padri della Chiesa furono sempre in disaccordo con chi voleva che Maria fosse stata totalmente pura quando concepì Gesù per grazia divina.

Ti hanno appena detto che Bibbia e Vangelo dicono favole, cose non vere e ti è stato detto che ora te ne verranno date le prove. Benissimo quindi tu ti aspetteresti che qualcosa che è scritto nella Bibbia o nei Vangeli venga smentito, invece si inizia con il dogma dell’Immacolata Concezione e viene detto che non ne parlano le Scritture. Allora perché è citato tra le bugie della Bibbia e del Vangelo, se né Bibbia né Vangelo, secondo chi scrive, ne parlano? Non è che qui qualcuno vuol fare il furbo? Comunque non è vero che fu totalmente inventato, sin dall’inizio si parla di Maria come totalmente pura, pensa solo che nel Vangelo Maria viene salutata dall’angelo come: “piena di grazia”. E’ vero che alcuni Padri della Chiesa discusero su questo argomento, ma il Papa non ha inventato nulla, ha piuttosto confermato quello che la fede popolare e la teologia già dicevano da sempre.

La Madonna, quando ebbe Gesù, era vergine.
I vangeli di Marco e di Giovanni non ne parlano. E quelli di Matteo e Luca dicono cose diverse tra loro. Comunque, oltre che è impossibile fare un figlio e rimanere vergine, la verginità della Madonna fu una notizia copiata da altre leggende non cristiane e molto più antiche.

I Vangeli dicono cose diverse su particolari secondari, ma sia Luca che Matteo dicono la stessa cosa, cioè che Gesù nasce per opera di un concepimento dello Spirito Santo non di Giuseppe, ma non credere a me leggi Luca 1, 34-35; Matteo 1, 18; Matteo 1, 25;

Poi lo sai che la scienza medica oggi permette di avere figli anche rimanendo vergini? Quindi non è vero che è impossibile. Poi se Dio esiste e tu credi che esista, perché dovrebbe essere impossibile a Dio ciò che è possibile agli uomini? E che prove ci sono che questa notizia sia copiata da altre leggende non cristiane?

Gesù è nato il 25 dicembre, Natale.
Non è vero: il 25 dicembre è una data inventata da papa Liberio nel 360 d.C. allo scopo di rendere cristiana la festa pagana del solstizio d’inverno detta “del Sole Invictus”. La vera data di nascita di Gesù dovrebbe essere intorno al 7 d.C., ma va detto chiaramente che non è mai stato possibile accertare se Gesù sia esistito o no.

Il Vangelo non parla mai della data di nascita di Gesù, quindi come potrebbe mentire al riguardo? E’ vero che il 25 dicembre è una data scelta per convenzione per ricordare la nascita di Gesù. Che Gesù sia esistito lo prova l’archeologia e le moltissime persone che sono morte nel suo nome. Secondo te i primi martiri cristiani si sarebbero fatti uccidere se Gesù non fosse mai esistito?

La nascita di Gesù fu annunciata da una stella cometa.
Pochissimo probabile: quello dell’annunciazione tramite stella fu una leggenda pagana molto diffusa ancor prima del cristianesimo, e i cristiani la copiarono da altri; infatti, anche la nascita di Buddha fu annunciata da una stella, e anche quella di re Mitridate, Giulio Cesare eccetera. Oltretutto, a parlare di una stella che annuncia la nascita di Gesù è solo il vangelo di Matteo, gli altri tre non ne parlano proprio.

L’annunciazione viene fatta a Maria da un angelo, così dicono i Vangeli. Il racconto della stella può avere un valore simbolico, ma riguarda i Re Magi, ovvero i saggi orientali che vengono a onorare Gesù. Poi se è vero che la stella compare in altre nascite allora ancora meglio perché vuol dire che i Magi seguono la stella che vedono perché sapevano che di solito le stelle annunciano nascite importanti (nella cultura dell’epoca). Mi soffermerei però su come inizia chi ha scritto questo anticatechismo, non dice che non è vero, ma che è pochissimo probabile, allora perché la mette tra le bugie del Vangelo?

Il bambin Gesù fu riscaldato dal bue e dall’asinello.
In nessun vangelo è descritta questa scena, che appartiene a riti pagani.

E’ vero, fa semplicemente parte della tradizione, ma se non c’è scritta in nessun Vangelo, perché è in una lista di bugie del Vangelo?  E comunque non c’entra proprio nulla coi riti pagani.

 

Gesù non aveva fratelli.
No, ne aveva almeno 7, come è scritto nei vangeli di Marco e di Luca, oltre che in altri libri storici.

Ma come non parlavamo delle bugie dei Vangeli? Ma nei Vangeli c’è scritto che Gesù aveva fratelli, allora è una bugia o no? O le cose scritte nei Vangeli sono una bugia solo quando fa comodo? In realtà per la mentalità ebraica del tempo di Gesù si usava la parola fratello per indicare il cugino (tanto è vero che se a uno moriva il fratello lui doveva sposare la moglie di quello e i figli di suo fratello diventavano i suoi figli)

Gesù fu crocifisso a 33 anni.
No. Gesù fu crocifisso nella pasqua dell’anno 36 d.C. e dovrebbe essere nato tra il 9 e il 5 a.C. Quindi l’età che Gesù aveva quando morì doveva essere tra i 41 e i 45 anni.

 

Accidenti che precisione di date e che sicurezza nell’affermare la nascita e la morte di una persona che poche righe prima è stato detto che non si è neanche sicuri che sia esistito… anzi poco sopra hai affermato che è nato intorno al 7 d. C., ora siamo intorno al 9 – 5 a. C.

Gesù, dopo la morte, risorse.
Ci sono molti dubbi e i vangeli, di questo episodio, danno versioni contrastanti. Inoltre, leggendoli, appare evidente che gli stessi evangelisti mostrano di non aver mai creduto alla resurrezione del loro signore. Infine, se ci fosse davvero stato un episodio così straordinario, perché all’epoca solo in pochi ne vennero a conoscenza e la notizia non si diffuse per niente?

Quindi anche questa non è una bugia dei Vangeli dal momento che gli stessi Vangeli ne danno diverse versioni, ma tutti comunque parlano di un sepolcro vuoto e mostrano anche la difficoltà degli apostoli a credere. Questo dimostra che quello che avvenne fu qualcosa di reale e non di indotto dal fanatismo della fede, perché dopo poco quegli stessi apostoli che sono dubbiosi sulla resurrezione di Gesù sono pronti a morire per lui. Pensaci perché avrebbero dovuto morire per Gesù se non fosse risorto e quindi che quello che lui aveva predicato non fosse vero?

La Pasqua ricorda la data di Resurrezione di Gesù.
Non è possibile: se la Pasqua significasse la data della resurrezione di Gesù, essa avrebbe un giorno fisso e non, come ben sappiamo, variabile di anno in anno. La Pasqua era la festa pagana dell’equinozio di primavera (significava la rinascita primaverile della vita nelle campagne), ma fu copiata dai cristiani e adattata ai propri scopi.

Accidenti qui nel titolo si dice una cosa e poi nel testo un’altra, ma è giusto quello che c’è scritto nel titolo: la Pasqua ricorda la resurrezione di Cristo. E poiché i Vangeli dicono che Gesù risorse tre giorni dopo la Pasqua ebraica (che ha una data variabile), noi ogni anno seguiamo questa tradizione. In ogni caso anche questa non è una cosa che si trova nei Vangeli e quindi non può essere una bugia dei Vangeli.

Re Erode, per uccidere Gesù, compì la strage degli innocenti.
Questo lo dice solo il vangelo di Matteo, e nessun libro di storia ne parla. Ma ammesso che fosse vero, Gesù era conosciuto da molti, che bisogno aveva Erode di far uccidere tutti i bambini invece di andare semplicemente a casa di Gesù e uccidere solo lui?

Gesù era conosciuto da molti quando era grande, ma quando era piccolo chi lo conosceva? E lo sai che Erode fece uccidere tutti i suoi parenti per paura che reclamassero il suo trono?

Nella Bibbia ci sono molti profeti che annunciarono la nascita di Gesù e altri avvenimenti sacri.
Tutte le profezie studiate furono scritte “dopo” gli avvenimenti che volevano profetizzare. Insomma, fu come compilare una schedina dopo che si sono giocate le partite!

Quindi le profezie dell’Antico Testamento sarebbero state scritte dopo che è vissuto Gesù? Ma questo è storicamente impossibile, dal momento che già all’epoca di Gesù l’Antico Testamento esisteva con la forma, più o meno, che ha adesso. Sarebbe bello vedere che prove ci sono per affermare una cosa del genere.

I vangeli sono solamente 4.
No. All’inizio ce n’erano una sessantina. Poi, nell’anno 325, i cardinali decisero di scartarli tutti meno i 4 che conosciamo (quelli scartati sono detti “apocrifi”). Se i vangeli davvero fossero stati voluti da Dio, perché furono volgarmente sorteggiati da cardinali?

I Vangeli che la Chiesa ritiene ispirati e quindi veri sono quattro, tutti gli altri vangeli sono a disposizione di chiunque voglia leggerli e verificare perché sono stati “scartati”. I vescovi non sorteggiarono i quattro Vangeli, detta così sembra che siano stati scelti a caso, ma decisero insieme che, per un insieme di fattori, questi testi erano realmente ispirati, ma gli altri no. Se ti interessa sapere il perché è sufficiente che tu legga uno qualunque di questi vangeli apocrifi e vedrai un Gesù che sembra più un mago che altro.

I 4 Vangeli furono scritti da 4 apostoli.
No. Chi scrisse i vangeli non conobbe mai Gesù direttamente. Tutti i vangeli, infatti, furono scritti verso la fine del primo secolo d.C. Marco non fu un apostolo, e nel suo vangelo riporta cose dette da Pietro. Luca nemmeno fu apostolo, e per il suo vangelo raccolse e copiò qua e là da vari documenti. Giovanni fu un apostolo, solo che il Giovanni del vangelo (Giovanni Zebedeo) non era lui, ma un altro, che a sua volta scrisse il vangelo raccogliendo notizie da un terzo. L’unico apostolo fu Matteo, però gran parte del suo vangelo lo copiò da Marco, che non fu un apostolo.

E’ vero che i Vangeli furono scritti dopo che Gesù non c’era più, quando i testimoni di Gesù, cioè coloro che lo avevano visto in prima persona stavano morendo si è cominciato a pensare che fosse necessario mettere su carta le testimonianze di queste persone perché non andassero perse. La cosa interessante però è che nessuno dice che i quattro Vangeli furono scritti da quattro apostoli, prova a cercare e vedrai chi è che ti sta raccontando delle frottole. Inoltre, come dici tu stesso furono scritti verso la fine del primo secolo, quindi quando coloro che avevano visto Gesù erano ancora vivi, oltretutto, come dici tu, Marco riporta cose dette da Pietro, quindi tutti i Vangeli sono estremamente attendibili perché, lo confermi anche tu, si basano sui racconti di persone che hanno visto e vissuto con Gesù.

La Bibbia è un testo ispirato da Dio.
Così si dice, ma il testo della Bibbia è nient’altro che un insieme di documenti tramandati a voce oppure scritti da persone diverse e in tempi diversi.

E questa sarebbe una bugia della Bibbia? Qualcuno crede che esso sia non solo una serie di documenti scritti da persone diverse, ma che esso sia ispirato da Dio e come prova lo testimoniano con la propria vita.

I preti sono i ministri di Dio.
Né Gesù né altri hanno mai detto che dovevano esserci dei sacerdoti. Tant’è vero che, almeno fino al V secolo, la comunione la potevano celebrare anche le persone comuni.

Gesù, nei Vangeli, dà chiaramente un compito particolare agli apostoli (altrimenti perché li avrebbe scelti?) e poi dice loro di fare quello che fa lui in memoria sua. Inoltre all’epoca di Gesù c’erano i sacerdoti, ma lui non dice che non devono esserci, anzi se leggi Matteo 23, 3 dice di fare quello che dicono, ma non quello che fanno. Come a dire non sempre si comportano bene, ma quello che dicono è giusto.

Di domenica si deve festeggiare e andare a messa.
Il Comandamento originale (quello che i cattolici credono che fu dato a Mosè) dice di santificare il sabato, non la domenica; e così fecero i cristiani per i primi 4 secoli. Ma poi il bigotto imperatore Costantino decise di cambiare. Comunque, nei vangeli non compare l’obbligo di andare a messa, che è un’invenzione “politica” della Chiesa. Gesù non ha fondato mai alcuna messa. I Vangeli parlano dell’eucarestia durante la cosiddetta ultima cena, ma quello era un rito di festeggiamento della Pasqua ebraica, e Gesù non lo utilizzò mai né per istituire la messa né per fondare la Chiesa cattolica.

Il comandamento originale dice di santificare il sabato, ma il sabato era il giorno di festa per gli ebrei, nel momento in cui i cristiani si sono differenziati dagli ebrei, ponendo la loro festa la domenica hanno trovato più giusto festeggiare in quel giorno anche per non sovrapporsi agli ebrei, ti sembra così sbagliato? Credi davvero che a Dio importi di più quale giorno dedichiamo a lui o che gli dedichiamo un giorno? Comunque, rimanendo solo ai Vangeli, prova a leggere Giovanni 20, 19 dove c’è scritto che i discepoli si trovavano insieme il giorno dopo il sabato e Gesù gli apparve la sera di quel giorno (cioè domenica).

I 10 Comandamenti sono quelli che furono dati a Mosè direttamente da Dio.
In realtà, ci sono due versioni dei cosiddetti Dieci Comandamenti: una è quella del Vecchio Testamento, scritta nella parte di Bibbia chiamata Deuteronomio, e un’altra è quella del catechismo cattolico. Dovrebbero essere gli stessi, ma non è così, perché quelli del catechismo di oggi sono cambiati e truccati rispetto a quelli della Bibbia. Le differenze più evidenti sono: è sparito il n. 2, che proibiva di adorare le immagini (si chiama idolatria) e, infatti, oggi i cattolici adorano statue e quadri in gran quantità; il n. 4 che comandava di santificare il sabato, è stato sostituito col n. 3 che comanda di santificare le feste; il n. 7 originale proibiva solo di tradire il coniuge, ma è stato cambiato col n. 6 che proibisce tutti gli “atti impuri” (il sesso è una forte ossessione dei cattolici); il n. 10 originale imponeva di non desiderare le mogli del prossimo, nel catechismo odierno invece è stato sostituito da due comandamenti: il n. 9 contro il desiderio della donna d’altri, e il n. 10 contro il desiderio della roba d’altri

Fai una verifica e vedrai che all’interno della Bibbia esistono due versioni dei Dieci Comandamenti, una è quella del libro dell’Esodo e una è quella del libro del Deuteronomio. Poi prova ad aprire il catechismo (magari non quello per bambini che è, ovviamente, semplificato, ma quello completo, se hai qualche difficoltà puoi farti aiutare da un adulto) cattolico e vedrai che, magia magia, i comandamenti sono quasi uguali, quasi perché per gli ebrei il primo comandamento era “Ascolta Israele, io sono il Signore Dio tuo che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione di schiavitù” e quelli che da noi sono il IX e il X comandamento per gli ebrei sono uno solo. Noi invece abbiamo sdoppiato questo comandamento in altri due, perché? Per dare alla donna la dignità che merita e non paragonarla a una cosa. Giusto? Sbagliato? Decidilo tu liberamente, sappi anche che poi la Chiesa Cattolica dà una sua interpretazione dei comandamenti che è diversa da quella che danno gli ebrei. Anche qui, se è giusto o sbagliato decidilo tu, ma non si tratta di menzogne o bugie, semplicemente di interpretazioni diverse. Poi non è vero che i cristiani adorano le statue, l’adorazione è riservata solo a Dio e le statue sono solo mezzi che rimandano a Lui perché ci ricordano Lui. E’ come quando tu tieni sul comodino la foto di una persona cara e guardandola ti ricordi di lei e la pensi, ma lo sai che la foto non è lei.

L’Inferno esiste ed è dove Dio mette le anime dei dannati.
L’idea dell’Inferno come luogo di sofferenza fu inventata al Concilio di Costantinopoli nell’anno 543. Prima, Gesù non si era mai sognato nemmeno di pensarlo, e nella stessa Bibbia non c’è nessuna traccia di un luogo simile, né della particolare cattiveria di Dio come vollero successivamente i vescovi e i papi.

Gesù parla diverse volte di un luogo di fuoco e di punizione (ad esempio vedi Matteo 23,33), ma perché lo fa? Perché è cattivo? Perché vuole punirti? No, è come quando tuo papà e tua mamma vogliono che tu non faccia qualcosa che ti potrebbe fare male e per evitarlo cercano anche di impressionarti esagerando quello che potrebbe capitarti se fai quelle cose.

 

Durante la messa, l’ostia e il vino si tramutano in corpo e sangue di Gesù.
Affermazione immaginaria e infondata. Durante l’ultima cena, evento evangelico a cui si rifà il rito della messa, gli apostoli festeggiavano la Pasqua ebraica, e non avrebbero mai accettato, come ebrei, i simboli di carne e sangue. Comunque, Gesù indicò il vino e il pane senza simbolismi cannibali, ma come mezzi di felicità per il prossimo regno di Dio che lui riteneva fosse imminente.

Se leggi il Vangelo Gesù, ad esempio Matteo 26, 26 o Giovanni 6,53  dice che il pane e il vino sono la sua carne e il suo sangue e invita a prenderli, mangiarli e fare questo in memoria di lui. Quindi anche qui non c’è nessuna bugia dei Vangeli. Su cosa però questo significhi realmente e come si possa poi farlo in memoria di lui si è molto discusso e si discute ancora, tant’è vero che anche le diverse chiese cristiane non sono d’accordo tra di loro. La Chiesa cattolica sostiene che quel momento particolare, di consacrazione del pane e del vino, sia reale presenza di Cristo. Naturalmente tu sei libero di crederci oppure no.

I “miracoli” sono soltanto quelli della religione cattolica.
No, assolutamente. Prima, durante e dopo la nascita di Gesù, la stupidità della gente e l’ignoranza era tale che facilmente qualsiasi imbroglione gli faceva credere a prodigi e fenomeni incredibili. Apollonio di Tiana, Osiride, Dioniso e Adone sono alcuni esempi di personaggi non cattolici a cui sono stati attribuiti virtù miracolose. Oggi, lo stesso accade, per esempio, al buddista Dalai Lama, che i fedeli ritengono capace di guarire; o all’indiano Sai Baba, di cui i fedeli credono compia prodigi.

Ma quando mai il Vangelo o la Bibbia dicono questo? Quindi anche in questo caso non si tratta di bugie del Vangelo o della Bibbia. I Cattolici parlano di miracoli solo per alcuni casi realmente inspiegabili e dopo che la scienza non è riuscita a dare loro spiegazione (e le commissioni di scienziati che studiano i miracoli comprendono anche scienziati atei). Non si pronunciano su tutti quegli eventi che accadono nelle altre religioni se non invitando i propri fedeli a fare molta attenzione e a ragionare sempre con la propria testa.

Help & Tip

Aiuti e piccoli consigli ai volenterosi ateiTabella della fiducia
Con la seguente “tabella della fiducia”, puoi calcolare alla buona il “valore di verità” da assegnare alle affermazioni che fa la gente. Sappi che il valore minimo possibile è 0 (l’affermazione non è vera), mentre il massimo è 7 (a quell’affermazione potresti credere).

Tipo di affermazione

Chi lo dice è considerato bugiardo?

Hai altre prove?

NO

Poco

Molto

NO

Facile da credere

6

5

4

3

1

0

Un po’ incredibile

5

4

3

2

1

0

Incredibile

4

3

2

1

1

0

Impossibile da credere

3

2

1

0

1

0

Leggi i valori in tabella per ciascun tipo di affermazione, come se fossero quelli di una tabellina pitagorica, e poi sommali insieme. In totale, i casi sono 32. Solo in 1 caso otterrai valore 0: quando l’affermazione è impossibile, chi parla è bugiardo e tu non hai altre prove. E solo in 1 caso otterrai valore 7: quando l’affermazione è facile da credere, chi parla non è bugiardo e tu hai altre prove che la confermano. Per le altre situazioni, in 3 casi otterrai valore 1 o 6, in 5 casi otterrai valore 2 o 5, e in 7 casi otterrai valore 3 o 4.

A che possono servirti questi numeri? Intanto, puoi considerarli un gioco; ma un po’ di astuzia te la insegnano. Per esempio, se dai calcoli ottieni valori bassi, puoi pensare che quell’affermazione a cui essi si riferiscono è poco credibile. Se invece ottiene valori vicino al 7, che è il massimo, allora forse quell’affermazione è vera.

 

Facciamo una prova. Supponiamo che i tuoi genitori credano in Dio. Tu consideri i tuoi genitori dei bugiardi? Supponiamo di no, quindi siamo nella seconda colonna. Secondo te è impossibile credere che Dio esista? Se pensi di sì allora perché i tuoi genitori ci credono? Credono a qualcosa che è  impossibile credere? Sarebbe assurdo, no? Se ci credono è perché è possibile crederci altrimenti non ci crederebbero, non pensi? Secondo te allora è  una cosa incredibile? Supponiamo di sì (ma potresti anche pensare che lo sia solo un po’ o che tutto sommato sia anche facile credere che esista un Dio viste tutte le meraviglie che ci circondano) avresti già un 4. Poi vediamo, hai altre prove? Guarda caso ci credono anche il nonno e la nonna? Ma questa è una prova? Secondo me sì, ma magari agli atei non basta, sai mai che nonno e nonna sono bugiardi. Vediamo se ci sono altre prove? Magari il fatto che sei nato è una prova? Secondo me sì, ma per gli atei magari anche questo non va bene come prova perché ti dicono che tu sei nato per caso, non per la volontà di Dio. Allora facciamo l’ipotesi che tu non abbia altre prove, come dicono gli atei, che cosa succede? Che rimani col numero 4. Quindi in una scala da 0 a 7 4 è più della metà, cosa significa? Che credere a Dio è un’affermazione più vicina alla verità che alla falsità e questa senza tenere conto di tutte quelle cose che per noi potrebbero essere prove. Perché ad esempio se tu consideri il fatto che anche i tuoi nonni credano in Dio come una prova allora da 4 si passa a 5, ancora più vicini al 7 come puoi facilmente vedere.

 

La Madonna è apparsa molte volte: devo crederci?
Sì, è vero, è “apparsa” migliaia di volte, così dicono. Ma chiediti perché la Madonna non è mai apparsa in Scandinavia o in Arabia, ma sempre e solo in nazioni cattoliche. E lo stesso accade al contrario: in Italia non hanno mai visto apparire Buddha o Visnù. E tu, hai visto apparire madonne, santi oppure divinità estranee?

Ma secondo te, se la Madonna, Buddha o Visnù apparissero a chi apparirebbero? A chi li potrebbe riconoscere o a chi non li riconoscerebbe? Secondo me a chi li riconoscerebbe. Comunque la Chiesa Cattolica esamina con attenzione ogni volta che qualcuno afferma di aver avuto un’apparizione e solo dopo  un lungo periodo di studio e diverse prove ne conferma la verità o meno.

Le stìmmate
Le stimmate sono delle ferite sanguinanti che in genere “appaiono” sulle mani, sui piedi e sul costato di alcune persone (pensa a Padre Pio) che credono di avere le stesse ferite che ebbe Gesù sulla croce. Tuttavia, fino al XIII secolo, questo fenomeno non esisteva, e sai perché? Perché fino a quel momento la Chiesa cattolica non aveva mai dipinto e mostrato quadri della crocifissione di Gesù; da quando cominciò a mostrare i dipinti di Gesù sulla croce che sanguinava in quei punti, il fenomeno delle stimmate nacque e prosperò; capito? Inoltre, si dice che Gesù sia stato appeso sulla croce con chiodi infissi nelle mani: questo non è possibile, perché le mani non avrebbero retto il peso e Gesù si sarebbe schiodato dalla croce e precipitato in terra; ma ciononostante, alcune persone continuano a mostrare stimmate sulle mani, ignorando che Gesù non avrebbe mai potuto averle!

Ma tu lo sai che la scienza sta studiando il fenomeno delle stimmate perché fa delle ipotesi, ma non riesce a capire come e perché si verifichi? Cioè il fatto che ad alcune persone accadano le stimmate è vero e documentato, invece se è un fatto miracoloso o dovuto ad altri motivi è tutto da capire. E’ vero che i chiodi a Gesù furono, molto probabilmente, infissi in posti diversi a dove appaiono le stimmate e che le stimmate appaiono lì dove i dipinti hanno sempre mostrato le ferite di Gesù crocifisso, ma secondo te perché? Perché in questo modo una persona le può mettere subito in relazione con Gesù, altrimenti non capirebbe di che si tratta.

La sìndone
La sìndone (che i credenti tengono a chiamare sacra sìndone) sarebbe il lenzuolo col quale avvolsero Gesù da morto. Ma perché, prima del XIV secolo, nessuno ne sapeva niente? Gli esami scientifici hanno infatti provato che la sindone che i cattolici conservano è del XIV secolo, quindi non può aver avuto a che fare con Gesù!

Ma tu lo sai che, ad oggi, nessuno, in nessun modo è riuscito a riprodurre la Sindone? Cioè un’immagine su un lenzuolo che abbia tutte le caratteristiche della Sindone. Si è riuscito ad avere qualche piccolo successo nel copiare la Sindone solo usando il laser. E’ vero però che la radiazione al Carbonio 14 un po’ di tempo fa aveva datato la Sindone al Medioevo, ma su questo risultato ci sono tante ombre e poche luci per diversi motivi. Comunque che la Sindone sia davvero il lenzuolo che avvolse Gesù o che non lo sia per un credente cambia poco. San Paolo diceva di credere in Gesù perché lo aveva incontrato e lo stesso vale per ogni cristiano. Il cristianesimo non è la fede in un morto, ma l’incontro con un vivo: Gesù!

Corpus Domini
Questa ricorrenza nacque nel 1263 per la credulità e la fretta di papa Urbano IV. In quell’epoca, infatti, la Chiesa cattolica si stava appassionando sul problema di decidere se nell’ostia consacrata ci fosse o no davvero il corpo di Gesù. Un bel giorno, un monaco pellegrino disse di aver visto un’ostia sanguinare; e quello fu per il papa il “miracolo” che provava che nelle ostie consacrate c’è davvero il corpo di Cristo. In realtà, far “sanguinare” le ostie non è molto difficile. La studiosa americana Johanna Cullen è riuscita a riprodurre il “miracolo” in laboratorio: basta che le ostie siano attaccate da un batterio, che si chiama “serratia marcescens”, ed in poco tempo, marcendo, si colorano di rosso.

Quindi, secondo te, l’ostia quel giorno aveva sanguinato? Noi non lo sappiamo, può essere che abbia sanguinato o che, come si dice qui, fosse stata attaccata da quel batterio, ma supponiamo che sia stato così, secondo te, quante possibilità c’erano che quel batterio, attaccasse proprio quell’ostia, dopo la consacrazione e proprio quando quel monaco, magari si chiedeva se quell’ostia fosse davvero il corpo e il sangue di Gesù? Molto poche, te lo può dire chiunque si intenda di statistiche, eppure quel giorno, forse, è successo e se non è successo quello allora si trattava veramente di sangue. Insomma quel giorno accadde davvero qualcosa di speciale e non ti sembra giusto e bello ricordarlo ogni anno?

Il “miracolo” di San Gennaro
San Gennaro è una figura quasi totalmente leggendaria, e della sua vita non si sa quasi niente. Secondo la Chiesa Cattolica, Gennaro è stato decapitato nel 305. Dovettero passare mille anni, nel 1389, per avere la prima notizia di una reliquia del sangue del santo.
Oggi, il sangue di san Gennaro è conservato nel Duomo di Napoli; due volte all’anno, in maggio e in settembre, il cardinale di Napoli, durante la messa, prende le ampolle dove è custodito e controlla se il sangue s’è sciolto o no. Lo scioglimento del sangue è considerato di buon augurio per la città; e logicamente, se il sangue rimane solido, i napoletani lo prendono per un cattivo augurio…
Quella di San Gennaro fa parte dello sterminato numero di reliquie apparse dal nulla durante il medioevo. Pensa che nel 1300 c’erano fedi nuziali della Madonna, fasce del bambin Gesù, piume dell’arcangelo Gabriele, l’osso del dito che servì a San Tommaso per controllare la realtà di Gesù risorto, e perfino il cartello della Croce con la scritta “INRI” in aramaico, greco e latino! Nel 1991, il chimico Luigi Garlaschelli fece un esperimento: mischiò alcune semplici sostanze e quello che ottenne fu qualcosa uguale al sangue di san Gennaro, vale a dire che rimane solido se sta fermo e diventa liquido se si agita (il cardinale di Napoli, durante il rito, non fa altro che agitare l’ampolla finché il sangue non s’è sciolto). Questo dimostra che il sangue che si scioglie non è un miracolo ma un effetto chimico chiamato tissotropìa che si può riprodurre facilmente. Vuoi farlo anche tu? Semplice: compra della salsa ketchup e osservala; all’inizio è dura, collosa, ma se agiti la confezione, pian piano la salsa si scioglie e puoi metterla sull’hamburger!

Ma secondo te, duplicare un fenomeno significa che il fenomeno originale non esiste? Cioè se riusciamo a realizzare un fulmine in laboratorio significa che i fulmini non esistono? Allo stato attuale abbiamo diverse notizie sulla vita di S. Gennaro, non è vero che non ne sappiamo nulla. Non è vero che la prima notizia del sangue di San Gennaro è del 1389  bensì del 432 d. C. e non è vero che l’ampolla con la reliquia di S. Gennaro non fu mai analizzata. nel 1989 il prof. Baima Bollome fece un esame spettrografico che evidenziò tracce di emoglobina (la stessa sostanza che c’è nel sangue). In ogni caso ammettiamo che ci siano dei dubbi e che non sappiamo con sicurezza se la reliquia di San Gennaro contiene davvero il sangue del santo o invece una sostanza chimica che assomiglia al sangue. Allora è giusto dubitarne e infatti credere o meno al miracolo del sangue di San Gennaro non è un obbligo per un cattolico, ma altrettanto giusto è non dare per certa una spiegazione scientifica quando in realtà una tale spiegazione non c’è.

I “segreti” di Fatima
Secondo i cattolici, nel 1917 nella località chiamata Fatima, in Portogallo, la Madonna sarebbe apparsa a tre pastorelli; fra le altre cose, avrebbe dato loro tre profezie segrete, da non rivelare se non alla Chiesa. Per anni, il Vaticano ha tenuto col cuore in gola milioni di credenti con “il terzo segreto di Fatima”, un segreto che conoscevano solo i papi e che avrebbe contenuto profezie disastrose per il genere umano. In realtà, i primi due segreti, riguardanti il comunismo (che la Chiesa odia), furono scritti solo nel 1941 dall’unica superstite dei tre pastorelli, Lucia, e fu dimostrato che non contenevano nessuna profezia, né buona né cattiva. Il terzo segreto, quello che per decenni si pensò contenesse la data della fine del mondo, è stato finalmente rivelato nel 2000; papa Wojtyla ha fatto di tutto per convincere il mondo che questo terzo segreto riguardava lui stesso e la sua morte. Però i fatti lo hanno smentito clamorosamente: il papa non è morto nell’attentato che subì, come si suppone sia scritto nel “segreto”, né gli sono successe le altre cose che quella “preveggenza” direbbe.

Ringraziamo la Madonna che il Papa non sia morto in occasione dell’attentato che subì, o no? Questo perché le profezie sono degli avvertimenti, degli ammonimenti, il profeta è colui che parlando a nome di Dio avvisa che se non si cambia rotta le cose andranno in un certo modo, le profezie non sono una lettura esatta del futuro, ma l’ammonimento su un possibile futuro che può essere modificato se si cambia modo di comportarsi. E’ un po’ come un genitore, tuo papà o tua mamma, che ti avvisa che se continui a fare una certa cosa prima o poi ti farai male. Comunque se tu prendi i testi delle profezie di Fatima, controlli quando sono scritte e poi guardi gli eventi della storia vedrai che raccontano fatti veramente successi come la fine della prima guerra mondiale e l’inizio della seconda, la conversione della Russia e appunto l’attentato a un vescovo vestito di bianco (l’unico vescovo che si veste di bianco è il Papa)

I cattivi sono i cristiani: le Crociate
È quasi normale pensare che chi crede in Dio ed è cristiano debba essere buono e rispettoso delle altre persone. Può darsi, ma io non ne sarei così sicuro. La bontà e il rispetto non sono legati alla religione, e in particolare i cristiani non hanno molto di cui vantarsi; sai cosa sono le Crociate? Esse furono delle vere e proprie guerre (in tutto, tre) che i cristiani mossero a partire dall’anno 1096 contro popoli con l’unica “colpa” di non seguire le regole dei cristiani. Il primo popolo perseguitato fu quello dei Catari, che non riconoscevano né il papa né alcune idee cristiane, come quella di vietare gli anticoncezionali.
Papa Innocenzo III fu un grande sterminatore del genere umano, paragonabile solo a Hitler. Il 22 luglio 1209, nel corso della Prima Crociata, fece radere al suolo l’intera città francese di Beziérs (70 mila morti) e successivamente altre città, con altre migliaia di morti.

Ma lo sai che le crociate furono ben più di tre? Se non ci credi prova a cercare su Internet e scoprirai così che esse nacquero per permettere ai fedeli cristiani di poter andare a visitare tranquillamente i luoghi santi. Poi su questa motivazione si intrecciarono motivazioni politiche ed economiche, ma il motivo di fondo era di difendere i pellegrini in Terra Santa. Furono guerre? Provocarono molte morti? Sì, sicuramente, ma per poterle davvero capire dobbiamo inserirle nel contesto storico e culturale dell’epoca. Riguardo la crociata contro i Catari è vero che anche lì morirono in molti, ma non quanti dice chi scrive (ad esempio a Beziérs, dai documenti dell’epoca risultano 20 mila morti, non 70 mila, sempre tanti, sicuramente troppi, ma le informazioni che ti vengono date qui sembrano proprio false). In realtà però la crociata fu spinta molto dalle mire espansionistiche dei Valois. In ogni caso la Chiesa ha fatto, fa e farà sempre degli errori perché è composta da uomini. Esattamente come sbagliano la tua mamma e il papà. E lo sai che molti più morti delle crociate e dell’Inquisizione fece la rivoluzione francese?

I cattivi sono i cristiani: l’Inquisizione
Dopo la prima crociata, fu istituita la Santa Inquisizione, un tribunale in cui si perseguitarono e si bruciarono sul rogo migliaia di “eretici”: erano considerate eretiche le persone che dubitavano della fede cristiana. Solo fra i catari, le vittime furono circa un milione. Molte altre sette non cristiane, come i valdesi, furono perseguitate per secoli. Nel XV secolo, l’inquisitore spagnolo Tomas de Torquemada mandò al rogo personalmente più di 10 mila eretici. Nel 1528, papa Paolo III mosse una crociata perfino contro l’Inghilterra, che per fortuna fallì. Nel 1568, gli inquisitori spagnoli fecero annegare 6 mila protestanti; e intanto papa Pio V faceva uccidere in Francia 20 mila protestanti Ugonotti. Il 17 febbraio 1600, dopo sette anni di prigionia con l’accusa di eresia, il filosofo e monaco domenicano Giordano Bruno, venne bruciato vivo sul rogo eretto in Campo dei Fiori a Roma. Poi ci fu la “guerra dei trent’anni” dal 1618 al 1648, una guerra di religione che in tutt’Europa, ma soprattutto in Germania, causò la morte del 40% della popolazione.

 

Anche tutto questo andrebbe contestualizzato e visto nel momento storico in cui è accaduto. E’ vero, l’Inquisizione ha fatto molti morti e sia per gli errori commessi durante le Crociate che durante l’Inquisizione Papa Giovanni Paolo II ha chiesto scusa. Ma in realtà lo sai che i tribunali dell’Inquisizione hanno salvato molte più persone di quelle che hanno ucciso? Infatti di norma chi era accusato di stregoneria veniva giudicato dallo stato e i tribunali statali condannavano immediatamente alla morte, mentre i tribunali dell’Inquisizione prima di condannare cercavano prove dei fatti contestati e prevedevano diversi gradi di giudizio, offrendo così un giudizio, per l’epoca, più equo. Ma perché il nostro amico ateo queste cose non ce le dice?

I cattivi sono i cristiani: la caccia alle streghe
Almeno fin dal 1494, i cristiani perseguitarono anche persone, soprattutto donne (la proporzione fu 4 donne per ogni uomo), che essi ritenevano colpevoli di “stregoneria”. Fino al 1750, furono centinaia di migliaia le persone bruciate vive sul rogo dalla Chiesa cattolica con questa sciocca accusa; in realtà, le streghe erano – allora come oggi – nient’altro che persone malate di mente, o soltanto un po’ strane, o che non volevano vivere come tutti gli altri. Ma questo bastava e avanzava per accusarle di essere streghe e quindi bruciarle vive sul rogo.

E chi è che cacciava le streghe? L’Inquisizione, quindi si torna al paragrafo di prima, ma perché sdoppiarlo? Forse perché si vuol dare l’impressione che le cose siano peggio di quello che sono state veramente? Naturalmente anche qui vale quanto ho già detto riguardo l‘Inquisizione o le Crociate, ma aggiungiamo che le streghe erano bruciate molto più spesso da tribunali laici o protestanti e lo erano perché commettevano dei veri e propri reati, questo non ne giustifica la morte, ma forse aiuta a inquadrare meglio quanto accadde.

I cattivi sono i cristiani: la persecuzione degli ebrei
Altri perseguitati atrocemente dai cristiani furono gli ebrei. Il Concilio di Toledo del 694 dichiarò che gli ebrei fosse un popolo schiavo, ne ordinò la confisca dei beni e il battesimo forzato di tutti i bambini. Poi le varie crociate sterminarono gli ebrei; tra quelle più rilevanti: nel 1096, 12 mila ebrei, nel 1147 e nel 1189 altre migliaia. Poi molti altri stermini di ebrei si successero, soprattutto in Germania, e fu una persecuzione continua fino al 1940, quando Hitler “decise” di cancellarli definitivamente nei campi di sterminio.

Lo sai che Papa Callisto II, nel 1120 emanò la bolla “Sicut Judaeis” dove diceva chiaramente che era vietato uccidere gli ebrei, convertirli con violenza e molestare loro o le sinagoghe (i loro luoghi di culto, come le nostre chiese)? Lo sai che i cristiani salvarono molti ebrei durante il corso della storia? Lo sai che conventi e chiese ospitarono molti ebrei durante la seconda guerra mondiale per salvarli dai nazisti? Lo sai che Padre Massimiliano Kolbe, oggi ricordato come santo, morì in un campo di concentramento nazista al posto di un uomo prigioniero con lui?

I cattivi sono i cristiani: i campi di concentramento cattolici del XX secolo
I campi di concentramento, in cui durante la seconda guerra mondiale venivano messi i prigionieri, di solito in attesa di essere uccisi, non furono soltanto tedeschi ma anche cattolici. Nel 1942, per esempio, ce n’era uno in Croazia comandato dal dittatore cattolico Ante Pavelic, molto amico di papa Pio XII. Alcuni campi erano perfino destinati solo ai bambini. Qui, venivano soppressi soprattutto serbi ortodossi ed ebrei. Tra i più brutti, c’era il campo di Jasenovac: il suo comandante era un francescano (i francescani erano tra i più crudeli) soprannominato “sorella morte”; i condannati venivano bruciati nei forni, come nei campi nazisti, ma ancora vivi. Solo in Croazia, i morti nei campi di sterminio cattolici furono circa 600 mila. Il papa sapeva benissimo cosa accadeva, ma non fece mai niente.

E’ vero che durante la II Guerra Mondiale, in Croazia Ante Pavelic diede vita a un governo dittatoriale da lui definito cattolico, ma è altrettanto vero (basta fare una ricerca sui libri di storia e non fermarsi alle affermazioni degli atei), che il Vaticano e la Chiesa protestarono sempre contro le violenze di questa dittatura. Inoltre il campo di Jasenovac fu comandato da un francescano solo per due mesi e questo francescano venne poi espulso dall’ordine dei frati (basta cercare su wikipedia se non mi credi), invece perché da come scrive il nostro amico ateo sembra che questo francescano abbia comandato il campo di Jasenovac sempre e con l’approvazione del suo ordine? Penso che sia importante capire perché chi scrive ci vuole convincere, a tutti i costi, anche raccontando cose non vere, della sua idea.

I cattivi sono i cristiani: la schiavizzazione dei popoli indigeni
I cristiani si distinsero anche per la loro tendenza a sottomettere le popolazioni indigene. Cominciò Cristoforo Colombo che, quando scoprì l’America nel 1492, considerò le persone che trovò suoi schiavi nonché facilmente addomesticabili alla sua religione. Non a caso, Colombo tracciò una croce su ogni isola che scoprì, un simbolo arrogante di possesso e di imposizione del cristianesimo, che significava “della tua cultura e delle tue credenze non me ne importa niente, tu sei primitivo, sei mio schiavo e devi credere al mio dio”. Un ragionamento che anche oggi fanno i missionari quando, senza che nessuno glielo chieda, partono per “convertire” le popolazioni, soprattutto africane, fregandosene di quei credi e di quelle culture.

Tutto questo non è assolutamente vero, quello che fanno i missionari è di vivere insieme a delle persone in difficoltà per far conoscere loro l’amore di Cristo. I missionari non cancellano la cultura dei popoli che visitano, ma in questa cultura s inseriscono rispettandolo imparando ad amarla. Se non credi a me comunque è sufficiente che cerchi in rete qualche storia di missionari o che chiedi a qualche missionario o a qualcuno che è stato in missione e vedrai come la realtà è ben diversa da quella che ci viene raccontata qui.

I cattivi sono i cristiani: Viet-Nam e Ruanda
In Viet-Nam, negl’anni Cinquanta, con l’appoggio dei cattolici americani e del Vaticano (che chiamava le truppe americane “truppe di Cristo”, come fossero quelle di una crociata), venne sostenuto un colpo di stato nel sud del paese, e portato al potere un certo Ngo Dinh Diem, fanatico cattolico. Costui fece in modo che gli aiuti americano al popolo vietnamita giungessero solo ai cattolici; di fatto, le altre religioni non cattoliche (e i buddisti erano la maggioranza) vennero abolite e ogni dissidente rischiava il campo di concentramento.

In Ruanda, piccolo stato africano, nel 1994 furono uccisi migliaia di civili. Apparentemente sembrò una guerra interna fra gli Hutu e i Watussi. Ma il 10 ottobre 1996 una radio locale annunciò che molte prove e testimonianze accusavano vari ecclesiastici cattolici, tra cui anche monache benedettine, di aver ucciso o fatto uccidere centinaia di Watussi.

Capire se queste cose sono successe veramente come vengono descritte è complesso e bisognerebbe fare ricerche difficili, oltretutto chi ha scritto questo anticatechismo ha dimostrato più volte di non essere sempre attento a riportare la verità, ma solo ciò che può tornargli utile.  Comunque dopo qualche ricerca si può verificare che le cose stanno un po’ diversamente, ad esempio Ngo Dinh Diem non divenne presidente per un colpo di stato, ma per decisione della conferenza di Ginevra, dopo che l’imperatore Bao Doi abdicò a vantaggio suo. Riguardo la guerra in Ruanda l’unica notizia riportata dalla radio citata parlava di due suore che per non morire avevano fatto sì che alcuni Watussi fossero uccisi dagli Hutu. Inoltre nel 1994 in Ruanda furono uccisi in maniera indegna 3 vescovi, 103 sacerdoti, 47 fratelli religiosi consacrati e 65 religiose. Tutte persone che hanno testimoniato la loro fede con la vita, non è forse una prova anche questa?

Ma supponiamo, per assurdo, che sia come dice questo anticatechismo e che alcuni religiosi cattolici si siano macchiati di crimini orrendi, secondo te questo significa che tutti i religiosi cattolico o meglio tutti i cattolici sono criminali?

Prova a pensare, se nella tua città qualcuno compie qualcosa di brutto, vuol dire che allora tutti i cittadini della tua città sono come chi ha fatto quelle brutte azioni? Io direi di no, ma qui ti vogliono far credere questo, perché?

Finalino

Ti è piaciuto questo libretto?

Se la risposta è Sì:
Bene, sono contento. Hai dimostrato di saper apprezzare discorsi che in un modo o nell’altro ritroverai spesso durante la tua vita.

Se la risposta è No:
Mi dispiace, io ci ho messo tutta la buona volontà per farti arrivare notizie che difficilmente potranno darti le persone comuni che conosci.

In tutti i casi, ti chiedo di riflettere su ciò che hai letto, e discuterne coi tuoi amici, magari portando questo libricino a scuola. Non pensare che credere in un dio o non credere in niente sia una cosa da sottovalutare: molte decisioni il governo del nostro paese le prende anche in base a quanto e a come i cittadini sono credenti. La religione cattolica non è più la nostra religione di stato, per cui nessuno può dire “l’Italia è un paese cattolico” o frasi del genere. Eppure, molte persone fanno proprio così: credono che tutti sìano cattolici, e disprezzano chi non lo è pensando che sono pochi, brutti e cattivi. Ma tu, adesso, lo sai: règolati.

Io non so se ti è piaciuto questo libretto, però, secondo te, chi è cattolico, in questo scritto come viene descritto? Bene o male? Viene disprezzato o ammirato? E perché alla fine è invece dell’ateo che si dice che è disprezzato, brutto e cattivo? E’ giusto che tu ti informi su ogni cosa che ritieni importante, anche sulla fede e sulla religione. Credere in Dio o non credervi non è una cosa da niente, è importante, ma non per le decisioni che prende lo stato, bensì per le decisioni che prendi tu nella tua vita ogni giorno. Informati e vedrai chi è che racconta cose non vere, ma credere in Gesù Cristo non è questione di informazione bensì di un incontro con una persona vera. Il Dio di Gesù non è un Dio che ti dice: “Vieni qui che ora ti spiego come funzionano le cose” bensì un Dio che diventa uomo, viene da te e ti dice: “Ciao, vuoi che diventiamo amici?”.

Lillo

 

Davide

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2 Risposte to “Anticatechismo?”

  1. Uomovivo Says:

    Queste persone protestano contro l’istruzione religiosa e con il solo titolo del manuale del piccolo ateo hanno sollevato un’argomentazione che è valida contro qualsiasi istruzione.
    Aveva ragione il buon vecchio Chesterton quando diceva “Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell’umanità, finiscono per combattere anche la libertà e l’umanità pur di combattere la Chiesa.”

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